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Autore: roxy_xyz    13/07/2012    5 recensioni
Voldemort è morto, la Guerra è finita, è tempo di pace.
Il rosso tornerà a macchiare la vita di Harry Potter, perché non ci può essere pace per lui.
Dieci passi, dieci capitoli per scoprire il nuovo inferno di Harry.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We'll be together in the dark'
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{Vivere e amare}



#Passo ottavo

La vita di Hermione continuò come sempre, solo chi la conosceva bene poteva accorgersi che era tutta una finzione. Ogni mattina si alzava alle sette, si preparava e usciva per recarsi a lavoro. Alle cinque di ogni sera, quando doveva tornare a casa, saliva sulla sua macchina e per mezzora rimaneva immobile, senza partire, mentre assisteva al tramonto.
Sembrava cercare la soluzione di un qualche mistero nelle nuvole, o forse era un modo per pensare a Harry senza soffrire. Guardava il sole sdraiarsi sul mare e scendere sempre più giù, fino a scomparire. Non faceva male, nessuno piangeva, anzi una miriade di luci si levava in alto nel cielo. Avrebbe tanto voluto fare come il sole: addormentarsi sul suo letto e non svegliarsi più. Che senso aveva andare ogni giorno a lavoro?
Che senso aveva alzarsi e continuare a vivere quando era sola al mondo?
Afferrò la sua borsa e prese il cellulare, cominciando a comporre il numero. La voce di sua madre arrivò forte e nitida. “Pronto?”
Ciao mamma.” Pregò con tutta se stessa che sua madre non si accorgesse di nulla.
Tesoro, come stai? È da una vita che non vieni a trovarci.
Sentì un rumore di pentole e capì che stava preparando qualcosa di buono per la cena, presto anche suo padre sarebbe rientrato da lavoro. “Vengo domenica, se a voi non disturba.”
Ma che dici, tesoro! Certo che puoi venire, lo sai che ci manchi da morire e che puoi restare tutto il tempo che vuoi.
Immaginò sua madre, mentre mescolava il minestrone che bolliva in pentola. Le sue mani si muovevano lente, ma decise, per non fare attaccare le verdure al fondo e farle bruciare.
Ci vediamo domenica, allora. Ti voglio bene, mamma.
Le labbra di sua madre si erano poggiate sul mestolo per saggiare e controllare che ci fosse abbastanza sale.
Ti voglio bene anche io.
Mise giù il telefono e accese la macchina. La luna era già spuntata.


Erano le undici di sera quando percepì un’altra presenza umana in casa. Era stata per troppo tempo in pericolo e attenta a un eventuale attacco da parte dei nemici, per non accorgersi di nulla.
Non le sfuggì neanche quel lieve rumore. Afferrò la bacchetta e si recò nella sua stanza, pronta a tutto. Il chiarore lunare aveva illuminato l’ambiente; lì davanti ai suoi occhi c’era Harry, in piedi e con le mani in tasca, quasi impacciato mentre le chiedeva con lo sguardo di perdonarlo.
“So che mi odi, ma avevo bisogno di te.” Alzò le spalle prima di continuare a parlare. “Mi sento in pace in questa casa.”
Fu colpa della luna e di tutto quel bianco attorno a Harry; sembrava inseguirlo e non lasciarlo andare, creando un gioco di luci e ombre che attirarono Hermione, sempre più vicino a Harry.
Fu sicuramente colpa della luna, perché mai aveva pensato di baciarlo. Era il suo migliore amico, no? Nonostante tutto, le sue labbra cominciarono a muoversi sempre con maggior sicurezza, finché poté percepire il sapore di Harry: un gusto che la stordì piacevolmente. Dovette aggrapparsi alle sue braccia per non perdere l’equilibrio.
Quando pose fino al momento, Harry le rivolse uno sguardo nuovo, quasi tagliente e Hermione, spaventata, fece un passo indietro prima di sentirsi tirare verso di lui, verso le sue labbra.
Fu impetuoso e passionale. Per una volta nessuno dei due osò parlare, perché la risposta era lì: in quel bacio.
Si sdraiarono sul letto con una lentezza disarmante, godendo di ogni piccolo gesto, rabbrividendo insieme. Harry non cessò mai di guardare Hermione mentre l’amava, come se temesse che da un momento all’altro potesse scomparire. Voleva stringerla a sé e cullarla per sempre, sognando con lei una nuova vita.
Sembravano quasi due presenze impalpabili, eterei, e quella notte dimenticarono ogni cosa, trovando la pace che tanto avevano agognato.


Siamo quasi giunti alla conclusione e ho una paura matta di deludervi…non sono mai stata così in ansia per una storia. Il mio campo è la comicità, e lì so quando una storia è bella oppure no, questa è angst, e ho scritto solo oneshot angst, mai long.
Questo capitolo, insieme a quello finale, è il mio preferito. Non perché Harry e Hermione si baciano, ma per la solitudine di Hermione che sembra quasi schiacciarla. Sente il bisogno di chiamare i suoi, perché sono gli unici che la possono aiutare a ritornare con la mente a quando era una donna forte, coraggiosa. La mia Hermione, forse, è un po’ OOC, ma ho voluto modificare il suo carattere per via degli eventi che si sono susseguiti. Non è debole, ma solo una donna ferita e che un giorno si è svegliata e non ha trovato più il Nord della sua bussola accanto a sé: Harry.
Venerdì avrete l’ultimo capitolo, l’ultimo! Non mancate.
   
 
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