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Autore: ChaosReign_    14/07/2012    10 recensioni
"Quando mai un nome ha cambiato la vera natura di qualcuno?"
È questo quello che Zacky, Jimmy, Matt, Brian e Johnny dicono a Rebecca, un'ignara ragazza di New York, trasferita a casa degli zii per sbaglio, in cerca di lavoro.
E sono proprio questi cinque ragazzi che la assumono come ballerina in uno squallido locale. E sempre loro la mettono al corrente di un mondo senza limiti, di una realtà disumana dove lei è il tassello mancante del puzzle. Quello più importante.
Diventeranno un tutt'uno e quando sarà il momento e quando le forze del male si scateneranno sarà compito loro finire il lavoro che millenni prima avevano iniziato.
Genere: Dark, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa mattina mi svegliai madida di sudore, preda di un incubo.

Non bastava lo strano pomeriggio dove io e Zacky abbiamo rischiato la morte, non bastava la notte insonne e la figura scura che ho visto. Anche gli incubi dovevano mettercisi.

Il risultato?

Una faccia più pallida del solito con delle borse enormi sotto gli occhi e un sonno pazzesco. Mia sorella come sempre era a scuola e mia zia nel salotto a cucire.

Così passai la mattina nel più totale ozio, dovevo riposarmi per il provino di questo pomeriggio.

Beh, non che ora stia facendo qualcosa di più avvincente, sto preparando la tavola per il pranzo. Oggi siamo solo io e la zia, lo zio è al lavoro.

-Reb è pronto! Tu hai fatto?-

-Si, zia! Porta pure i piatti.-

Mia zia arriva dalla cucina e appoggia sul tavolo due piatti di pastasciutta al sugo, siccome abbiamo origini italiane ci piace molto questo piatto.

Appena iniziamo a mangiare mia zia Victoria inizia a parlare

-Allora Rebecca... So che per te non è stato facile tornare a vivere in un nucleo familiare... Però sono un po' preoccupata per te...-

Oh no, spero non sia la predica del “più forti insieme” o robe del genere perché se è così mi sparo, ci avevano provato i miei genitori quando ero ancora piccola e credo mi abbiano traumatizzato.

-Ecco, è da circa una settimana che sei qui ed è da tre giorni che non ti si vede più in casa e quando ci sei sei stanchissima... Non è che stai facendo...-

Lei mi guarda, con i suoi occhi nocciola, dritta in volto.

Io sorrido meccanicamente, mai nessuno si è preoccupato per me così tanto, nemmeno i miei genitori.

-Tranquilla zia, non faccio uso di niente. Ieri sono stata in spiaggia con degli amici, ci siamo stancati molto... E il pomeriggio prima ero stata a cercare lavoro. Ah, proprio oggi pomeriggio ho un provino come ballerina quindi non aspettatemi.-

Lei mi sorride di rimando un poco rassicurata. Finiamo di pranzare in silenzio, occupate a guardare il notiziario.

Finito il pranzo l'aiuto a sparecchiare e ad asciugare i piatti e le pentole.

Dopo essermi congedata mi ritiro in camera mia e di Charlotte per farmi una doccia calda prima di prepararmi per il pomeriggio.

Come vi ho già detto non mi piace l'acqua e infatti non mi rilassa fare la doccia, ci metto sempre il minor tempo possibile ma mi rilassa, invece, asciugare i capelli.

Mi piace il suono rumoroso del phon e mi piace sentire il pettine tra i capelli ancora bagnati e l'aria calda. Con quel rumore mi sembra di essere in una bolla protettiva dove posso pensare in pace.

Quando esco dalla vasca tiro fuori dall'armadio tutti i vestiti per scegliere quello più adatto.

Rimango in asciugamano, davanti al letto con il dilemma di mettermi degli shorts di jeans e una maglietta scollata nera o un top senza spalline rosso con dei pantaloncini neri.

Alla fine opto per la seconda opzione.

Quando scendo in salotto c'è mia zia che mi fissa intensamente.

-Dove vai vestita così?-

-Zia, sono vestita normalmente!-

Prendo gli occhiali da sole dal tavolino e le chiavi di casa che metto nella borsa.

-Se lo dici tu... Non fare troppo tardi e sta' attenta.-

Annuisco e sguscio fuori dalla porta e sospiro solo quando me la chiudo alle spalle.

Cammino per le strade del paese continuando a lanciare sguardi in ogni direzione, non mi sono ancora ripresa da questa notte. Sento ancora una gelida presenza al mio fianco.

Scruto ogni faccia che mi vedo passare accanto, scrupolosa che non mi salti addosso nessuno.

Quando, finalmente, scorgo l'insegna del locale tiro un sospiro di sollievo, felice che nessuno con gli occhi totalmente neri abbia tentato di uccidermi o che nessuno spuntone si sia conficcato nel mio petto.

Sembra strano ma quel locale mi sa di familiare, più della casa degli zii.

Appena entro, come la volta scorsa, l'odore di alcool e fumo si impadronisce delle mie narici.

Diversamente dall'ultima volta che ci sono stata, però, so dove dirigermi e so cosa fare.

Come sempre il locale è ghermito di uomini seduti ai tavoli, muovono la testa a ritmo di musica e guardano con la bava alla bocca le ballerine.

Io mi muovo silenziosa passando dalla parte più oscurata del locale per non dare nell'occhio.

-Buon pomeriggio Rebecca.-

Come sempre Zacky spunta senza preavviso, facendomi prendere un colpo.

È vestito davvero bene anche se quello stile non gli si addice proprio per niente. Una camicia bianca è coperta da uno smoking completamente nero e una cravatta anch'essa bianca gli circonda il collo. Solo il suo sorriso, coperto da denti finti e argentati, mostra l'attaccamento al suo solito stile.

Dietro di lui ci sono gli altri che mi salutano con un cenno del capo e un sorriso stampato in faccia.

Matt ha rimesso i suoi canini finti, Johnny si è tinto la cresta di rosso e nero, Brian si è abbigliato con catene di ogni tipo e un cappello strano e Jimmy è coperto, per così dire, solo da un gilet nero borchiato che lascia ben poco all'immaginazione, invece le mani sono coperte da guanti sfilacciati neri.

-Ciao Zack, ciao ragazzi.-

Rispondo di rimando.

Zacky mi tende la mano, come un vero gentiluomo, e mi tira a sé. Mi circonda la vita con il braccio e mi guida verso un tavolo nell'angolo più remoto del bar.

-Allora, facciamo così: tu balli, vediamo se sei abbastanza brava e poi firmiamo il contratto. Va bene? Se no... Amici come prima.-

Io sorrido annuendo convinta, questo lavoro è mio.

-Beh, vuoi che ti diamo dei nostri vestiti per ballare o sei comoda così?-

Mi chiede Matt facendomi l'occhiolino e mostrando quelle adorabili fossette che fanno a pugni con il trucco nero intorno agli occhi e quell'aria da duro.

-Nono, sto bene così. Coperta.-

Pronuncio l'ultima parola stringendomi le braccia al petto, provocando l'ilarità dei ragazzi.

Intanto la canzone che c'era quando sono entrata cambia, questa è più orecchiabile, ma sono soprattutto le parole che mi colpiscono molto. Credo parli di una bestia e di una ragazza.

-Beh, dolcezza non sarà sempre così. Se vuoi stare qui dovrai mettere un po' in mostra quel ben di Dio che ti ritrovi.-

Brian ghigna divertito battendo il cinque a Johnny, porci. Ma simpatici. Ho già fatto lavori simili, so cosa comporta il fatto di fare la ballerina in locali così.

-Tranquilli, ho già lavorato in questo ambito e non ho problemi. Ma ora come ora sono comoda così.-

-Ah, okay, allora va'. Avrai tutta la nostra attenzione.-

Io mi sposto su uno dei piccoli palchi rotondi e illuminati al centro della sala. Un palo è inpiantanto al centro e una luce bianca mi illumina.

La canzone cambia ancora, è più pesante, la voce graffiante e rauca di Matt screama per tutto il tempo*. Ma il ritmo è buono per ballare.

Inizio a fare movimenti scattanti e fluidi, il mio corpo sembra fluttuare sul palco.

Appoggio le mani sul palo e inizio a fare passi provocanti su di esso.

Mi struscio, cerco “di mettere in mostra quel ben di Dio che mi ritrovo”, mi passo le mani lungo i fianchi e le curve.

Vedo gli uomini che con la bava alla bocca che per lo stupore lasciano cadere i bicchieri sul tavolo, rimangono basiti.

Poi sposto lo sguardo sui miei datori di lavoro, sorridono e parlano fra loro. Il mio sguardo incrocia quello di Zackary.

I suoi occhi cristallini cercano di cogliere ogni particolare del mio corpo, lo vedo.

Quando finisce la canzone scendo dal palco e raggiungo il gruppo in fondo alla sala.

Brian mi offre un asciugamano che accetto di buon grado e con cui mi asciugo la fronte un po' sudata.

-Allora? Come sono andata?-

Chiedo ansiosa di sapere.

-Sei. Stata. Favolosa!-

Mi sillaba Johnny alzandosi e stringendomi in un caloroso e stritolante abbraccio. Cacchio se è forte il nano, non me lo aspettavo.

-Quindi possiamo firmare il contatto?-

-Certo!-

Zacky si alza e si mette dietro di me lasciando scivolare un foglio sul tavolo. Poi si sporge su di me e quasi le sue labbra toccano il mio orecchio. Sento il suo respiro caldo sul collo.

-Però per essere dentro noi ti chiediamo solo una cosa. Devi fidarti ciecamente di noi. Ti fidi di noi?-

Mi sussurra a pochi centimetri dal volto, sempre con un sorriso stampato in faccia. Mi volto verso di lui e vedo che il suo sorriso scintilla sotto le luci, anche con i denti di metallo è bellissimo.

-Ce... Certo che mi fido di voi.-

Rispondo un po' titubante, anche in spiaggia, prima che succedesse il finimondo mi aveva chiesto se mi fidassi di lui.

E non avevo fatto in tempo a rispondere.

-Bene! Allora, Jimmy vuoi ordinare da bere?-

Jimmy, da quello che ho capito colui che si dedica all'alcool, chiama la stessa diavoletta che aveva chiamato la volta scorsa che ci porta la stessa bevanda nera, con gesti molto, troppo, provocanti appoggia i sei bicchieri sul tavolo.

Con un gesto della mano Jimmy la fa allontanare e la stessa si dilegua tra la folla dopo pochi passi.

-Beh, alla salute! E alla nostra nuova, bravissima ballerina!-

Zacky solleva il bicchierino, più piccolo di quelli normai, pieno a metà, seguito dagli altri che ripetono in sincrono la stessa frase.

-Alla salute! E alla nostra nuova, bravissima ballerina!-

Anche io mi unisco a loro e sollevo il bicchierino un po' imbarazzata ma pur sempre felice.

Però al contrario di loro che buttano giù in un sorso tutto il bicchiere e si lanciano sguardi divertiti, un po' complici aspetto un attimo, prendo un bel respiro e ingurgito quello strano tipo di alcool.

Appena il liquido scuro tocca le mie labbra sento come una strana sensazione... Secco.

A fatica riesco a farlo scorrere lungo la gola che brucia come non mai, mi sembra che le fiamme siano divampate dentro di me.

Mi sembra di bruciare dentro. E anche la vista mi si annebbia.

Istintivamente mi porto le mani alla gola come per facilitare il passaggio dell'ossigeno, ad ogni respiro sento più dolore e respirare diventa quasi impossibile.

Strizzo gli occhi per vedere le facce dei ragazzi, cerco di fare capire loro che sto male.

E li vedo sorridere, si danno amichevoli pacche sulle spalle e borbottano fra loro lanciandomi occhiatine.

Poi arrivano le vertigini.

La pelle tutt'intorno alle labbra inizia a bruciare, sento il cuore iniziare a battere più forte.

Il respiro mi si spezza in gola, sento i brividi, l'affanno negli esuli respiri che riesco a fare.

E poi l'oscurità.

Sento solo le risate dei miei nuovi datori di lavoro, quei ragazzi che mi hanno intrigato e che forse mi hanno ucciso.

O forse no.

Li sento ridere, sono viva. Devo essere viva.

E poi tutto sparisce.

Sparisce come è venuto, in un attimo.

Sparisce l'affanno, il dolore, il bruciore, il buio.

E mi ritrovo davanti a cinque facce sbigottite.

Sono rigidi, con dei sorrisi gelidi e tirati stampati in volto. Mi guardano raggelati, stupiti.

-Re... Rebecca?-

Io mi guardo intorno un po' spaesata.

-Si?-

-Stai bene?-

Mi volto verso Zacky e lo vedo serissimo, quasi in difficoltà. E anche gli altri non sono da meno, continuano a lanciarsi occhiate preoccupate.

-Si... Credevo di stare per morire... Ma ora sto bene.-

Sorrido a Zacky che scoppia a ridere, da solo. Gli altri lo guardano confusi.

-Ragazzi, dai! Non vi ricordate che effetto ha fatto a noi la prima volta che l'abbiamo bevuto? Era stato devastante, ti si mozzava il respiro e bruciava. Scusa se non ti abbiamo avvertito, ci siamo scordati che per te è la prima volta.-

Sposto lo sguardo da lui che ride quasi istericamente e guarda negli occhi Matt agli altri che lo guardano a bocca aperta per poi sorridere complici della serie “sorridi e annuisci”. Boh.

-Bene... Allora, vuoi che ti accompagni a casa?-

Mi chiede Zacky donandomi un'altro dei suoi magnifici sorrisi, questa volta genuino.

-Si! Sarebbe bello...-

Esclamo per poi abbassare il tono sulla seconda frase. Certe volte, lo ammetto, mi faccio prendere dal troppo entusiasmo.

Quando Zack si alza e mi porge la mano vedo Brian, Jimmy, Matt e Johnny chinarsi verso il centro e iniziare a parlare sommessamente.

Mentre ci allontaniamo lancio loro un'ultima occhiata e mi sembra di udire qualcosa.

-... Cazzo, dite che è lei? È davvero lei la persona che stavamo cercando? Lasceremo valutare a...-

E qui si interrompe il discorso perché nel frattempo io e il mio accompagnatore ci siamo diretti verso l'uscita e la musica alta non aiuta.

-Signorina.-

Mi spalanca la porta e mi fa uscire.

-Oh, la ringrazio buon uomo.-

Cerco di stare al gioco.

Poi mentre lo seguo nel parcheggio tutto sembra farsi più serio.

-Rebecca... Allora ti fidi davvero di noi?-

I miei occhi si perdono nei suoi, cerco di trovare qualche segno di interesse, di scherno o, boh, qualcos'altro.

-Si, ciecamente.-

Mi sento afferrare la mano, è la sua stretta.

Con l'altro braccio mi prende per la vita e mi tira verso di sé facendo aderire i nostri corpi.

Così inizia a ballare un valzer improvvisato.

-È davvero uno splendore questa sera.-

Io rido.

-Anche lei non è niente male.-

Ci fissiamo ancora per qualche secondo e le sue labbra cerchiate da due anellini sono sempre più vicine.

-Mi concede un ultimo bacio?-

È quasi un sussurro arrivato alle mie orecchie per caso. Ma le nostre labbra sono già le une sulle altre e si assaporano a vicenda, sono molto più morbide di quanto credessi.

Dischiudo le labbra per approfondire il bacio e le nostre lingue si intrecciano in un rincorrersi giocoso.

Lui mi stringe forte al suo petto cingendomi per la vita e io porto le mie mani a intrecciarsi intorno al suo collo.

Quando ci stacchiamo rimaniamo abbastanza vicini per avere il respiro dell'uno sul volto dell'altro.

-Non sa quanto ho aspettato questo momento, Mylady.-

-Oh, Mylord, è dal preciso istante in cui ho incontrato i suoi occhi color azzurrina che penso a lei ma la cosa risulta alquanto imbarazzante visto che la conosco da poco.-

Ci guardiamo per poi scoppiare a ridere.

-Ha pienamente ragione, signorina... Ma deve sapere che sono pazzo di lei.-

-Vale lo stesso per me. Buon uomo.-

Mi apre la portiera dell'auto, che si è avvicinata nel mentre del nostro ballo, e appena la richiude e sale dalla parte del conducente lo sento esclamare:

-E ora si sieda comoda sulla mia modesta carrozza. La riporto alla sua dimora.-

E mi stampa un altro bacio sulle labbra.

Quanto mi piace quel ragazzo?

Durante il tragitto non parliamo, non serve. Io lo guardo di sottecchi mentre è assorto nei suoi pensieri e lo capisco perché quando pensa fa sempre un'espressione strana che vede occupate le labbra in una curva... Beh, strana.
E ci troviamo già davanti a casa mia. Lui scende e apre la portiera anche a me.
-Allora... Ci vediamo domani?-
Mi chiede lui con un sorisetto malizioso mentre mi tira verso di sé per un altro bacio.
-Mhm... Vuo... Vuoi salire? Stiamo un po' nella mia stanza, parliamo... Poi se vuoi puoi cenare con noi.-
Gli chiedo speranzaosa, so che è un po' azzardata come mossa però tentar non nuoce.
-Mi piacerebbe molto ma stasera ho le prove. però se vuoi ti faccio un po' di compagnia nella tua stanza.-
Sorride ancora di più mentre lo invito a entrare nella casa degli zii. Così ho anche l'opportunità di presentarlo. A tutti.
-Benvenuto nella mia umile dimora.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 *La canzone su cui balla è Eternal Rest. :)


Zalve bedda Gende!
Sono sicura che ci saranno errori quindi mi scuso in anticipo ma non ce la faccio proprio a rileggere il tutto, in più penso sia un capitolo un po' insensato. PERDONATEMI!
Comunque... Voglio ringraziare tutta la gente che passa in questa pagina, chi recensice, mette nelle preferite, seguite o ricordate la storia.
Voi. Siete. Fantastiche. Sappiatelo! <3
Ah, e per chi segue le altre mie storie non vi preoccupate se non pubblico per questa settimana, sono via e tornerò. :)
E chi mi farà tanto felice, perché mi farà felice, da lasciarmi una recensioncina non si preoccupi se fino a domenica non rispondo. tornerò.
Grazie mille a tutti. e spero vi piaccia.
Bacioni.
Alisea. <3

  
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