Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Zomi    15/07/2012    18 recensioni
La spalla era viola.
Un viola intenso e pulsante.
Essa sembrava scalpitare dolorante e le piccole vene, che sotto l’epidermide scorrevano, bruciavano roventi sotto quei centimetri bluastri. Nami distolse lo sguardo nocciola dal riflesso della sua spalla destra che lo specchio del bagno le offriva, mordendosi il labbro inferiore per un’improvvisa fitta di dolore. Chiuse gli occhi un attimo, giusto il tempo per reprimere un grido di bruciore, riaprendoli a fissare quella scapola violacea. Un conato di vomito le salì alla bocca della gola, ma sforzandosi lo ricacciò giù nello stomaco...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il corpo di Nami smise di dibattersi sul tavolo placato.
Gli occhi, bianchi e sbarrati, si chiusero dolcemente, rilassando la muscolatura facciale.
Le labbra, che fino a pochi secondi prima erano spalancate urlanti di dolore e disperazione, ora erano socchiuse in una muta espressione di silenzio e calma.
I folti capelli di fuoco, divampati di sudore e grida sul ripiano bianco, si chetarono, tramutandosi in calme e tranquille onde di mare, arrossate da un romantico tramonto.
Le mani abbandonate senza più energia ai lati del corpo non graffiavano più alcun nemico, e le lunghe e chiare gambe non tentavano più di scappare da un male che sembrava l’avesse quasi uccisa.
Chopper, alzando una zampa per accarezzarle il capo, ne ascoltò il respiro regolarizzarsi, diventando più ritmato e tranquillo.
-È tutto finito…- sussurrò più alla navigatrice che agli altri due pirati presenti con lui nell’infermeria -… ora possiamo solo aspettare che si risvegli…-
Dopo che Law aveva ripreso ad estrarre il veleno dalla spalla della navigatrice, la rossa si era dimenata e divincolata sul piano medico in modo convulso e urlante, gridando senza sosta, aggrappandosi con le unghie al bordo del tavolo, inclinando la schiena al cielo, spezzata a metà dal dolore, digrignando i denti per il dolore che provava, rantolando in ricerca d’aria.
Zoro, che le aveva stretto la mano per tutto il tempo dell’operazione, ora era muto e in attesa di un qualsiasi movimento del copro della sua mocciosa. Le stingeva ancora la mano, inginocchiato a terra, puntando serio e agguerrito il suo sguardo sul viso rilassato della navigatrice. Abbracciò, con la sua presa ferrea e determinata, il palmo pallido della rosa con entrambe le mani, deciso a non voler mollare la presa nemmeno sotto tortura.
Alla fine, Law era stato costretto ad estrarre il nucleo centrale del veleno in modo tradizionale, aprendo con un bisturi la fragile pelle tatuata della spalla e, immergendo tra i muscoli e i nervi intirizziti dalla tossina, le sue abili dita da chirurgo, aveva estratto un piccolo ammasso gelatinoso di color viola dalla scapola.
Nami aveva urlato come un demonio per il dolore, come se qualcuno la pugnalasse al cuore, gridando e scalciando sul tavolo, incurvando la schiena al cielo mentre le dita mediche del moro lavoravano tra le sue carni, macchiando il ripiano di sangue e di veleno.
Law era stato costretto a strappare il nucleo del veleno con forza, per toglierlo completamente dall’organismo, costringendo il residuo della sostanza letale, che era ancora in circolo nel corpo, a venir risucchiato nel suo punto originario e ad abbandonare il suo macabro operato per essere debellato del tutto.
Con le mani insanguinate e lerce di veleno, il Chirurgo del Male aveva rinchiuso la tossina in un piccolo contenitore di vetro, dove l’ammasso inconsistente si era arrampicato sulle pareti trasparenti, in ricerca disperata di quel nutrimento che fino a pochi attimi prima l’aveva nutrito, bramando il calore del corpo della navigatrice in cui era stato protetto per 12 anni, e in cui era germogliato floridamente.
La massa tossica continuava a strascicarsi lungo le pareti di vetro, allungandosi e diramandosi in ogni anfratto, in un ultimo disperato tentativo di sopravvivere, finché non si afflosciò inanime sul fondo del contenitore, non muovendosi più.
Chopper, veloce e sapiente, aveva riempito il contenitore con alcol etilico, in modo da eliminare totalmente la tossina, lasciando che l’antisettico sterilizzasse completamente il vaso, togliendo la vita del tutto al veleno, cancellandolo completamente.
Di quell’orrido ammasso violaceo di batteri non doveva restarne nemmeno il ricordo.
Da quel momento, dall’estrazione totale del veleno da Nami, la bella navigatrice si era racchiusa in un profondo e immobile silenzio, non emettendo più nemmeno un suono e bloccando ogni suo gesto.
Law e Chopper aveva subito verificato i suoi parametri vitali, monitorando i battiti del cuore e trasferendo altro sangue all’interno del sistema circolatorio del giovane corpo della ramata per stabilizzarlo. Ora non rimaneva che aspettare.
-Dobbiamo darle qualche minuto…- spiegò Law, notando il nervosismo di Zoro, nel non vedere alcun segno evidente di vita della cartografa -… non appena il cuore riprenderà a battere con maggior vigore e il sistema nervoso avrà ripreso pieno controllo sul corpo, allora Nami riprenderà a muoversi, disturbata dall’intenso calore del nuovo circolo sanguigno…-
Lo spadaccino scosse la testa, ignorando le parole del chirurgo non comprendendole a pieno e infischiandosene di sistemi nervosi e sangue caldo. Lui voleva solo che Nami riaprisse i suoi occhi, i suoi maledettissimi occhi che gli avevano rubato l’anima, e che gli sorridesse canzonandolo come sempre faceva.
-Devi avere pazienza…- appoggiò una zampa sulla sua spalla Chopper, sorridendogli nel tentativo di tranquillizzarlo.
Ma ormai era passata più di mezz’ora, e Nami continuava a starsene ferma immobile sul tavolo ortopedico.
-Perché non si sveglia?- tuonò ringhiando Zoro, trattenendosi dal battere un pugno sul tavolo placcato.
-Te l’ho detto, Roronoa: ha bisogno di tempo…- assottigliò lo sguardo Law, sistemando tutto l’armamentario di oggetti e medicamenti medici che lui e Chopper avevano usato durante l’intervento.
Zoro ringhiò spazientito.
Era da mezz’ora che aspettava. Quanti altri minuti doveva ancora contare, prima di poter prendere un bel respiro di sollievo, certo che la sua mocciosa fosse finalmente sana e salva?
-Calmati Zoro…- gli sussurrò Chopper, finendo di medicare la spalla di Nami, ricucendo i leggeri tagli che Law aveva aperto sulla pelle diafana per operare -… Nami sta bene… i battiti ora sono più forti… né accelerati né deboli… si stanno stabilizzando a poco a poco… devi aver pazienza…-
-E se non si svegliasse?- domandò tutto in un soffio il verde, stringendo maggiormente la presa sulla mano della navigatrice.
Chopper gli sorrise, alzandosi dal tavolo e riponendo al loro posto il filo medico e l’ago sterilizzato -Si sveglierà… ne sono certo…-affermò serio.
Law storse le labbra, distogliendo lo sguardo dai due Mugiwara.
Era certo di aver dato il massimo per salvare la navigatrice, ed era ancor più certo che l’intervento fosse andato al meglio. Per sapere se vi fossero o meno danni a livello nervoso, causati dal veleno che aveva infettato il sistema nervoso, doveva però attender il risveglio di Nami, e sottoporla ad alcuni test, ma lui era di già certo che la ragazza non avesse riportato alcun danno. Per la miseria, lui era il miglio chirurgo del Grande Blu, e nessun suo paziente poteva permettersi di crepare o non guarire perfettamente dopo le sue cure, navigatrice Mugiwara compresa. Ghignò e si voltò e fissò la figura silenziosa di Nami.
Il respiro era regolare, il battito in miglioramento, la colorazione riprendeva attimo dopo attimo una tinta più sana, i capelli assumevano nuova luce e vita, riprendendo ad ardere fiammeggianti, solo gli occhi, si i suoi meravigliosi cocchi color cioccolato, erano ancora  chiusi, nascondendo chissà quale pericolo.
Law scosse la testa ringhiando.
No, nessun suo paziente era morto, e lei non sarebbe di certo stata la prima.
Ghignando sicuro delle sue abilità di chirurgo e di aver eseguito la sua miglior operazione, si avvicinò al verde mugugnate al fianco di Nami.
-Prova a parlarle…- gli consigliò, attirando la sua attenzione mentre incrociava le braccia dietro alla sua schiena -… la tua voce ha uno strano effetto su di lei… la rianima e le da coraggio… forse, dico forse, il suo subconscio, sentendo la sua sgraziata e roca voce, potrebbe risvegliarsi con maggior velocità… di certo disturbato, è logico…-
Lo spadaccino soffiò dal naso infastidito.
-Che dici Chopper? Può funzionare?- chiese al suo Nakama, fulminando con lo sguardo il Chirurgo del Male.
-Bhè… ci sono studi piuttosto affascinati sull’impatto nervoso di stimoli esterni di suoni o altro, su corpi in momentaneo coma farmaceutico... io credo che, su basi scientifiche e mediche, riferendomi agli studi del celebre professor…-
-CHOPPER!!!!- gridò con denti da squalo il verde –SI O NO?!?-
-Ehm… tentar non nuoce…- alzò le spalle la renna, guardando ridacchiare Law, divertito dal nervosismo del samurai.
-Ufff!!! Ma guarda te che mi tocca fare…- sbuffò Zoro, mordendosi un labbro.
Si schiarì la voce, spostando il suo peso da una gamba all’altra ancora inginocchiate a terra accanto al lettino medico di Nami, continuando a guardarla serio. Osservò la dolce pelle delicata del suo braccio sinistro tornare diafana. Un leggero calore iniziava a scaldarle le dita e il palmo della mano che stringeva, e finalmente, dopo 2 giorni di assenza, il suo splendido tatuaggio oltremare di un mandarino intrecciato ad una girandola, tornava a svettare sulla sua spalla, irradiando una luce abbagliante e vitale.
-Nami…- la chiamò sotto voce, posando le labbra sui polpastrelli della sua mano -… ehi, mocciosa, ci sei?-
La navigatrice non mosse un muscolo.
Lo spadaccino si stiracchiò i muscoli del collo, smuovendo la testa e chiudendo un attimo gli occhi. Doveva svegliarla, non ce la faceva più.
La pazienza non era mai stata il suo forte, e dover aspettare per di più che la donna che amava riaprisse gli occhi per dargli conferma che stesse bene, lo lasciva pendere tra la vita e la morte.
Voleva, pretendeva che la sua mocciosa si svegliasse. Voleva che aprisse i suoi begli occhi e che lo fissasse nei suoi, sorridendogli e sbattendo quelle sue lunghe e scure ciglia da fata, tentando di incantarlo con il suo fare da monella, fingendosi bisognosa di aiuto, quando invece voleva solo fregarlo.
Voleva che aprisse le sue labbra, per deriderlo, per prenderlo in giro o ordinargli qualsiasi cosa. Voleva risentire la sua voce melodica e acuta stuzzicargli le orecchie, ammaliandolo come il canto da sirena.
Pretendeva che le sue labbra tornassero a baciarlo con ardore e desiderio, che la sua lingua stuzzicasse di nuovo il suo palato, amandolo con parole proibite e segrete a tutti, che solamente a lui aveva sussurrato. Reclamava le sue mani ad accarezzarlo, a picchiarlo per fino, esigendo ancora i suoi tocchi delicati e lussuriosi.
-Mocciosa ascoltami…- affermò serio, riaprendo gli occhi e puntandoli sul viso addormentato di Nami -… sono io, Zoro, il tuo buzzurro…-
Respirò profondamente dal naso, alzandosi da terra ed ergendosi nella sua alta figura.
-Sono il tuo vice capitano…- tuonò, non molando la presa sulla mano fragile della cartografa -… e come tale, ti ordino di svegliarti…- tuonò le ultime parole con maggior intensità, ghignando sadico.
Sia Chopper che Law si schiaffeggiarono la fronte, chiedendosi quale idea bacata gli fosse mai venuta in mente, spronando quel deficiente di uno spadaccino a parlare con Nami. Di certo avrebbero dovuto sapere che mai avrebbe usato parole dolci e carine per svegliarla dolcemente, e che un’uscita del genere era pienamente nel suo stile da, buzzurro senza cervello.
-IDIOTA!!!!- ruggì Chopper, alzando una zampa al cielo per colpire lo spdaaccino e la sua stoltezza –CREDI CHE NAMI SI VSEGLI CON CERTE FRASI?!? SE SI SVEGLIA TI PESTA A SANGUE!!!!-
-No, dottore… fermati…- lo tratteneva dal picchiare il samurai Law, stringendolo per la vita -… guarda…- gli indicò una mano della ramata, che lievemente tramava su ripiano -Sta funzionando…-
Chopper spalancò gli occhi, fissando le dita chiare della mano destra della navigatrice contrarsi debolmente, chiudendosi e aprendosi a ritmo delle parole del verde.
-Hai capito mocciosa?!?- continuava ghignando Zoro, divertito e notando anche lui il tremito della mano della navigatrice –Io ti ordino… oh si, io ti ordino di svegliarti…-
Una leggera ruga di concentrazione si piegò sulla fronte della cartografa, mentre le palpebre diafane degli occhi tremavano per aprirsi.
-Mocciosa…- la chiamò ancora, sporgendosi sopra di lei e parlandole a pochi centimetri dalle labbra -… apri gli occhi… su, aprili… te lo ordino…-
Le labbra di Nami si piegarono, contratte nel raccogliersi per aprirsi e insultare quell’insolente di uno spadaccino che osava darle degli ordini.
Strinse con forza le mani attorno al bordo del tavolo e alle mani del samurai che accerchiavano quella di sinistra, mordendosi un labbro concentrata per svegliarsi. I suoi occhi si dibattevano frenetici sotto le palpebre chiuse, muovendosi velocemente alla ricerca di una forza tanto grande quanto l’amore che provava per quella testa d’alga, una forza che l’avrebbe riportata da lui, per picchiarlo per il suo affronto.
La sua scaltra e veloce mente, macinava pensieri su pensieri, insultando Zoro, divertita delle sue provocazioni, impegnandosi al massimo per risvegliarsi e riprendere il pieno controllo del suo corpo, pronta per picchiare il povero spadaccino
-Dai mocciosa…- continuava Zoro, ghignando vittorioso, mentre i due medici presenti raccoglievano, da ogni dove, arnesi vari per visitare la navigatrice -… svegliati Nami… io te lo rodino…-
L’ultima ghignate parola fu soffiata con audacia contro le carnose e rosee labbra di Nami, che si incurvarono in un lieve sorrisetto, trattenendo a stento uno più grande e canzonatorio.
-Co-cosa… cosa hai... hai detto.. idiota?- mormorò appena, socchiudendo lievemente la bocca la rossa, aprendo debolmente gli occhi e puntandoli contro il bel viso trionfante e aperto in un sogghigno diabolico di Zoro, che la sovrastava con la sua figura.
-Ho detto che ti amo…- soffiò sulle sue labbra lui, accarezzandole il viso.
-Ah ecco… mi sembrava di aver sentito qualcos’altro di più stupido… ma devo essermi sbagliata…- sorrise Nami, alzando la mano sinistra ad accarezzarlo sul viso, posandola contro la sua mascella contratta a sorride euforica.
Lo spadaccino afferrò la mano ora libera dal veleno, portandosela alle labbra e baciandola in ogni centimetro della sua pelle, bagnandole il dorso e il palmo, baciandole le dita e continuando poi a sfiorarle il polso e l’interno del braccio, fino a succhiarle l’incavo del gomito, facendo sorridere di piacere la ramata.
-Zoro…- lo chiamò -… ti amo…-
Di slancio, lo spadaccino si buttò a baciare Nami, accerchiandole il viso con entrambe le mani, eccitato di poter sentire ancora la sua melodica voce dichiarasi a lui.
La baciò con foga e passione, entrando prepotentemente con la sua lingua tra le labbra della ramata, leccandole il palato e la lingua, schioccando lussuriosi baci sulla sua bocca e mordendole appena le labbra, facendole arrossare.
Nami si godeva tutti quei peccaminosi baci, accarezzando il viso vittorioso dello spadaccino con entrambe le mani, incurvando la schiena verso di lui, per poter avvicinare maggiormente il suo viso a quello del verde e approfondire sempre più il loro contatto. Si era completamente dimenticata della presenza di Chopper e di Law nell’infermeria, lasciandosi rapire del tutto dal compagno samurai e permettendogli di farle perdere il senno.
-Incredibile…- sbuffò ghignando il Chirurgo del Male -… lo sapeva… quell’alga marina lo sapeva perfettamente…-
-Cosa?!?- inarcò le sopracciglia la renna, non capendo bene a che si riferisse  il moro, e guardandolo di sottecchi, mentre si oscurava la vista con le zampe, imbarazzato dai baci ella coppia.
-Sapevo…- ghignò Zoro, staccandosi lievemente da Nami e aiutandola a mettersi a sedere sul letto ortopedico -… che, se gli avessi detto cose carine, per svegliarla,  se ne starebbe stata lì a godersele in eterno… invece, io che gli do un ordine è il peggior affronto che possa mai ricevere… e di certo si sarebbe svegliata di colpo…-
La navigatrice, stretta tra le braccia protettive del verde che l’abbracciavano per la vita, strusciò il capo sul collo di lui, baciandolo dolcemente. Era meraviglioso poterlo stringere nuovamente, con entrambe le mani, poterlo abbracciare e accarezzare senza fitte dolorose a ogni suo gesto. Alzò la bocca sul suo mento, baciandolo felice, mentre i due medici elencavano tra loro lunghi e complicati paroloni di test ed esami vari a cui si sarebbe sottoposto, per verificare che stesse bene davvero.
-Sto bene…- sussurrò lei, voltando il viso verso i due dottori -… grazie a voi, ora sto bene…-
Scese, sorretta da Zoro, dal tavolo, avvicinandosi a Law e a Chopper, che abbracciò con forza per le spalle, baciandoli sulle guance.
-Grazie, grazie, grazie… mi avete salvata… io non so come sdebitarmi.. io…-
Il moro la fermò con una carezza sul capo.
-Lasciati visitare…- ghignò, spingendola con Chopper nuovamente sul letto ortopedico e facendola stendere -… è il miglior pagamento che desideriamo…-
-Si, Nami… permettici di visitarti…- sorrise la renna dottore, portando lo stetoscopio al petto della ragazza -… è per essere sicuri che tutto sia tornato normale… e poi sei il primo caso al mondo di sopravvissuta al veleno del Pesce Dieci Anni… sei un caso clinico meraviglioso…-
-Lo prenderò come un complimento…- ridacchiò la cartografa, rilassandosi contro lo schienale del ripiano e lasciando lavorare i due medici. Zoro ghignò felice, baciandola ancora sulla fronte. L’accarezzò sul viso, lasciando scorrere il palmo della mano sul profilo del volto, per la gola, e infine posarsi dolcemente sul tatuaggio blu della spalla.
-Do la buona notizia a tutti…- rise di sghembo, allontanandosi di mala voglia da lei.
Sapeva che tutto il resto della ciurma attendeva con ansia notizie, e che la sua presenza nell’infermeria sarebbe stata solo d’intralcio a quei ultimi controlli medici. Non avrebbe resistito un solo attimo lontano dalle labbra di Nami, intralciando sia Chopper che lo scarabocchio. Le sue mani, poi, fremevano dal desiderio di posarsi sul corpo di lei, di accarezzarlo, sfiorarlo, controllare anch’esse che tutto fosse tornato alla normalità, che nessun più dolore piegasse o si nascondesse in lei. Ma farlo lì, sotto due paia di occhi medici all’opera, non era ne il luogo ne il caso.
Uscì dall’infermeria ghignando in direzione di Nami, che lo salutò lanciandogli un ultimo bacio, prima di vederlo scomparire oltre l’uscio di legno.
L’urlo di felicità che tirò Zoro, fuori dalla cabina medica, si sentì chiaramente per tutta la Sunny, e le grida di gioia e entusiasmo dei suoi compagni, che seguirono e accompagnarono quelle dello spadaccino, echeggiarono per tutte le pareti legnose della nave, facendola ballare di allegria.
-Bhè…- sorrise Law, misurando la pressione di Nami -… credo che ora tutti sappiano che tu stai bene…-
La navigatrice annuì, sorridendo mentre chiudeva gli occhi e si rilassava tranquillamente tra le mani mediche del chirurgo e del suo Nakama.
 
 
Il focolare acceso nel centro del ponte della Sunny, ardeva con alte e focose vampate di fuoco al cielo, alzandosi in mille scintille gialle e arancioni nella notte, tentando di raggiungere le bianche stelle che illuminavano il cielo notturno, mentre mille balli e canti le incitavano a volare sempre più in alto.
I ponti delle due imbarcazioni pirata, il sommergibile dei pirati Heart e dei Mugiwara, erano collegati da un enorme passerella di legno, costruito a tempo di record nel pomeriggio dal carpentiere di Cappello di Paglia, che non aveva smesso un secondo , per tutte le ore pomeridiane, di piangere e martellare con allegra furia, saltando ogni tanto sul ponte in qualche sua posa super, entusiasta della guarigione della sua sorella.
Sanji, beato ragazzo, si era precitato ai suoi fornelli dopo nemmeno 5 secondi dall’urlo di gioia di Zoro, buttandosi a capofitto nel preparare tutte le succose e saporite specialità che era in grado di cucinare per festeggiare la sua dolce Dea ramata,  piangendo e lanciando cuori e baci nell’aria, allenandosi a gettarsi a braccia sulla navigatrice, aperte non appena la giovane sarebbe uscita dall’infermeria, salutandola con amorevoli effusioni alla Mr Prince.
-Tu le stai lontano…- aveva tuonato minaccioso Zoro -… e smettila di dire che è la TUA Dea ramata… se no ti meno a sangue… al massimo Nami è la MIA Dea ramata, chiaro?!?-
I due, naturalmente, si erano azzuffati, inveendo a vicenda uno contro l’altro, ma mantenendo sui loro volti la ghignate espressione di  felicità per la ritrovata salute della navigatrice.
A sera, quando ormai entrambe le ciurme di pirati non aspettavano altro che l’arrivo del capitano Trafalgar Law e dei due sotto posti di Cappello di Paglia, fremendo di curiosità nel poter vedere la meravigliosa navigatrice, chi per primo come i compagni di Bepo e Penguin, di già sbavanti dai racconti dai due vice, chi nel poter riabbracciare la Nakama, finalmente i tre uscirono dall’infermeria.
Senza far rumore, misero piede nel ponte della Sunny, agghindato a festa e allargatosi unendosi a quello del sottomarino giallo del Shichibukai, apparendo dal sotto coperta e sfoggiando un bellissimo sorriso di pura gioia.
Chopper e Law, seppur stanchi e affaticati per l’intenso pomeriggio di lavoro, gridarono di contentezza nel poter sfoggiare la bella cartografa rinata grazie alle loro abilità mediche, accompagnandola per mano tra tutti i suoi compagni.
Nami indossava un leggero e ricamato vestito a mezze maniche blu, che lasciva scoperte, grazie alla sua mini gonna cobalto, le sue lunghe gambe affusolate e snelle. Il florido seno, sottolineato dall’abbondante scollatura, e i fianchi, cinti dal leggiadro tessuto che sembrava essere stato cucito apposta per esaltare la bellezza della donna, brillavano sotto le stelle del cielo, che sembravano però spegnersi di fronte all’angelico sorriso di vita di Nami.
Le sue labbra, arricciate in un meraviglioso sorriso, salutavano tutti i presenti, abbracciando e stringendo i suoi Nakama, facendo conoscenza con i compagni di Law, e baciando con foga Zoro, che l’aveva trepidamente aspettata per tutto il pomeriggio.
-FESTA!!!! FESTA, FESTA, FESTA!!!!!!!!!!!!- urlò Rufy, cozzando il suo bicchiere contro quello di Usop, bagnando mezzo tavolo di birra.
Brook iniziò a suonare indemoniato, piroettando tra la folla di pirati e ridendo felice. Chopper confabulava entusiasta con Robin dell’operazione, che sorrideva cordiale all’eccitazione del medico nel poter studiare un veleno tanto potente. Franky e Sanji piangevano di gioia, mentre Zoro e Rufy ridevano quasi ubriachi, seduti a terra e circondati da piatti unti e bicchieri lerci di alcol.
Law se ne stava in un angolo scuro del ponte erboso, bevendo pacificamente una pinta. Osservava studioso e interessato, quei pirati scavezza collo mezzi ubriachi di felicità e birra, che danzavano e gridavano tra le risate, mangiando e bevendo come se avessero patito la fame fino a pochi attimi prima, cantando e ululando al cielo e alle scintille di fuoco che brillavano nell’aria.
Oddio, erano così diversi, ognuno creato a modo suo, ma combaciavano totalmente con ogni loro compagno, formando quella famiglia strana e scombussolata, ma che mai nessuno avrebbe potuto frantumare.
-Ehi… posso parlarti, un attimo?-
Il moro spostò lo sguardo alla sua destra, nel sentire la dolce voce di Nami, sorridente al suo fianco. Law posò a terra, senza tante cure, il suo boccale di birra, voltandosi per poter parlare con la rossa.
Nami abbracciò di slancio lo Shichibukai, stringendolo con forza al petto e infossando il viso sul suo collo, che s’incendiò al contato con la sua pelle.
-Grazie, grazie, grazie… grazie di tutto Law… grazie di avermi persuasa a non amputarmi il braccio… grazie per non aver assecondato Zoro per scambiarsi con me… grazie per avermi curata… grazie per avermi fatto rinascere… oddio, grazie, grazie, grazie, grazie… mille volte grazie e ancor di più… sei il miglior chirurgo la mondo, davvero…-
Il pirata arrossì lievemente, ricambiando l’abbraccio della navigatrice, approfittando del contatto per assaporare il suo dolce profumo rinato tra i suoi crini, posando castamente le mani sulle spalle bianche di lei e sfiorandone appena la morbidezza.
-Ho fatto solo il mio dovere…- sussurrò scrollando le spalle.
-Mi hai salvato…- alzò il viso dal suo collo Nami, sorridendogli e accarezzandogli il profilo del viso -… sarò per sempre in debito con te…-
Lo baciò lievemente sulla guancia, vicino alle labbra, sfiorandole con il suo respiro, mentre il chirurgo spalancava gli occhi e fremeva emozionato.
-… quindi mi sa che ti sei salvato proprio del tutto dalla mia vendetta per Punk Hazard…- monella e suadente, Nami si allontanò da lui, ridendo e scappando nell’ammasso di pirati che festeggiava sul ponte, scomparendo tra le danze.
-Peccato…- ghignò Law, riprendendo a bere -… mi sarebbe piaciuto subire la tua dolce ira…-
La sua voce si disperse tra i balli, sconfitta dalla musica e dalle risate.
Tutti ballavano, ridevano, mangiavano, bevevano e cantavano, ormai stonati dall’alcol, sgambettando come ballerine di Can Can attorno al focolare, inebriati da un’innata voglia di vivere e dal forte e infinito desiderio di festeggiare il miracolo della vita. Erano così presi dal far feste, che nessuno, ad esclusione di Robin e dell’ormai ubriaco Sanji, che nonostante l’alcol diluito dal sangue nelle sue vene manteneva gli occhi ben aperti sulle sue Dee, si erano resti conto della fuga nel sotto coperta di Zoro e di Nami.
I due, approfittando della cagnara che il loro capitano, in combutta con Franky e Usop, producevano danzando e cantando sgraziati, erano sgattaiolati fin nella cabina della navigatrice, silenziosi e veloci come ombre.
Nami ansimò un’ultima volta, abbandonando il capo rosso fuoco sul suo cuscino, mentre lo spadaccino ancora le baciava il collo, succhiandolo qua e là, accarezzando il piatto ventre della cartografa e sfiorandole i fianchi scoscesi e seducenti.
Si puntò sui palmi delle mani, reggendosi sopra al corpo nudo e sudato della ragazza, respirando a fatica ma mantenendo il suo ghigno diabolico e sensuale sulle labbra. Nami sorrise socchiudendo gli occhi, stanca ma mai sazia del suo spadaccino, mentre gli accarezzava il collo e le spalle, scendendo a stuzzicargli monella il petto con le punta delle dita. Il verde si sdraiò al suo fianco, afferrando veloce la mano che lo sforava e baciandola con passione, mentre avvicinava al suo corpo quello della rossa, abbracciandolo per la vita. La fece stendere sul fianco destro, in modo da poterla fissare dritta negli occhi e che la spalla con il tatuaggio restasse libera dall’ingombro di coperte e cuscini.
-Ti amo…- soffiò sulle labbra sottili del samurai Nami, baciandolo e accerchiandogli il viso accarezzandolo.
Zoro ghignò, stringendola maggiormente per la vita, avviciandola e costirgendola a posare il capo sulla sua scapola sinistra, accoccolandosi sul suo petto caldo e accogliente. Posò veloce le labbra sulla bianca e liscia pelle della gola di lei, baciandola  scendendo verso la spalla, dove mordicchiò appena la cute, succhiandola e bagnandola con i suoi baci.
Lasciò scendere le mani dai fianchi della ragazza, fin sulle sue gambe, incrociate alle sue muscolose e grandi, che la scaldavano protettrici. Zoro baciò dolcemente e con lentezza il tatuaggio blu della rossa, ripassando con accuratezza l’ombra grigia e quasi invisibile del precedente disegno. Avrebbe voluto poterlo cancellare del tutto, farlo scomparire dal mondo interno, liberandola finalmente dal suo passato.
-Non importa…- sussurrò la navigatrice, accarezzandogli il capo piegato a baciarle la spalla -… non importa che vi sia rimasta una piccola traccia… il passato non si può cancellare… lo sai meglio di me…- gli sfiorò appena il petto, segnato dalla lunga cicatrice lo sfregiava da fianco a spalla -… ma sappi, che il passato, il tuo e il mio, se anche mai se ne andranno, li sopporteremo meglio insieme… uniti e non più soli…-
Lo spadaccino tornò a fissarla negli occhi, trovandoli lucidi di amore per lui e di speranza nel futuro. La baciò sulle labbra, reggendola il capo di capelli ribelli e di fuoco, annuendo convinto.
-Ti amo…- ghignò, riportandola sotto di se e riprendendo ad amarla come aveva fatto fino a pochi attimi prima. La navigatrice gemette di piacere,nel risentire le calde mani di lui circondarle i seni, mentre un altro calore le nasceva nel ventre, sentendo che il ragazzo si avvicinava sempre più a lei con il suo corpo.
Per quella notte, e per tutte quelle seguenti, nessun più incubo o grido di dolore animò le menti e i cuori della coppia.
Più nessun macabro simbolo del loro passato intaccò la felicità del loro presente, più nessun dolore impedì ad una carezza di sfiorare il viso dell’altro, più nessun male minacciò di separarli.
Più nessun tatuaggio velenoso disegnò le loro vite, perché più nessun nemico sarebbe stato in grado di distruggere il loro amore…
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE:
Ringrazio con estrema gioia e devozione, tutti coloro che hanno letto questo mio delirio, in particolar modo Jemanuele8891, a cui è dedicato in ogni sua sillaba e parola, sperando che le sia, almeno un pochino, piaciuta.
Un grazie speciale a: BlAcK_pAnTeR_94, dubhe93, farshid, Funeral of Hearts, Gattino Bianco, Gold22, Ifera Black, JCMA, Kodomo  mik_hewer missnina91 Phoenix_passion, rafxsulfusxsempre, Reb and Jude, Sarugaki145, shaula, Sonietta93, SvEtY, sweet_shaylee, TheLulu96, themina,  TheTsunami, TwinElis, unlucky, Zonami84 che l’hanno inserita nelle seguite.
A:FedeKiryu, giu94lovezoro, jess_chan, Mitica Rosa_pessima94, NamixZoro, PatoPato , Phoenix_passion, pokemaster90, TheTsunami, xZoro98x che l’hanno aggiunta alle preferite.
A: Lyls, shaula, SvEtY che l’hanno messa nelle loro ricordate, e a tutti quelli che semplicemente l’hanno letta commentandola o no.
Vi prego di commentare quest’ultimo capitolo, con cui si conclude la FF (non in modo decente, ma è il meglio che sono stata in grado di scrivere), esprimendo la vostra opinione su tutto il racconto e riferendomi, senza peli sulla lingua, ciò che ne pensate veramente. Ringrazio ancora tutti, e spero di ritrovarvi nella mia prossima long-fic. Ancora grazie, grazie, grazie, grazie… GRAZIE!!!!

 

Zomi
 

   
 
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zomi