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Autore: Bluesun    17/07/2012    9 recensioni
Bulma, curiosa di conoscere il passato di Vegeta, esprime un desiderio dopo aver visto una stella cadente. Qui narrerò le orribili e alcune anche entusiasmanti avventure del piccolo Vegeta attraverso le immagine di Silver, la stella. Saranno delle piccole scene di vita del nostro caro principino.
Seconda long-fiction che ho scritto, quindi siate clementi. Baci Bluesun
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Freezer, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Allora…era una notte fredda e proprio quella notte si stava scatenando una tempesta di neve. Sul pianeta rosso, o più comunemente chiamato il pianeta Vegeta-Sei, era una cosa rara se non mai vista. Tutti i sayan erano chiusi in casa al caldo e per le strade non c’era anima viva…
 
 
Stava nel suo letto a baldacchino, dal legno pregiato e costoso, dalle coperte di stoffa pregiata di un color bordò e dalle ricamature in oro e dalle tende dello stesso colore. Dormiva pacata insieme al suo Re quando…una fitta dolorosa la preso all’altezza del bacino. Strinse gli occhi pensando che fosse solo un brutto sogno ma poi il liquido che bagnò le sue calde coperte sotto di lei le fece cambiare idea. In quel momento si girò con calma verso l’uomo che dormiva accanto a lei e respirando affannosamente disse scuotendolo:
“…Vegeta…Vegeta….”
Il Re sentendo la mano della moglie tremare leggermente e il suo respiro farsi sempre più accelerato si girò verso di lei e scocciato le rispose:
“Che c’è?”
“Mi….MI SI SONO ROTTE LE ACQUE!!” gridò in una volta la regina mentre si rigirava da una parte per respirare.
“Oh Cazzo!” gridò il Re mentre con poca eleganza prese la prima tuta e i primi stivali che trovò e successivamente aprì la porta e gridò:
“Un fottuto medico!!!”
“Certo che quando sei nervoso sei proprio regale” ironizzò la regina mentre respirava come gli avevano detto i dottori in quei giorni
“Taci! IO NON SONO NERVOSO!” rispose il Re girandosi adirato verso di lei
Mentre il Re tirava i suoi accidenti mentali ai dottori e la regina respirava e gridava per il dolore, dalla porta fecero il loro ingresso i dottori, le servienti e le damigelle della regina che con gentilezza e grazia portarono fuori il Re non con poca difficoltà.
Passarono le ore e da quella stanza si sentiva solo grida di dolore da parte della donna. Il Re continuava ad andare avanti e indietro per il corridoio e se il pavimento non era fatto di puro mano sicuramente avrebbe fatto il solco. Pensando alle parole dette prima dalla donna cominciò a borbottare fra di se a bassa voce:
“Non sono nervoso, non sono nervoso, non sono nervoso”
Naturalmente tutte le persone che hanno cercato di dargli parole di conforto o di incoraggiamento furono abilmente e con molta grazia mandati a quel paese. Ma il passatempo del Re fu interrotto quando dalla porta si sentirono dei pianti di un neonato. Gli occhi del sovrano si illuminarono, un po’ per emozione un po’ per sollievo e subito dopo un’ostetrica uscì dalla stanza con in mano un fagotto. Lo cullava dolcemente mentre si avvicina all’uomo e poi glielo porse dicendo:
“Maestà, vi presento il principe”
Il sovrano lo prese goffamente tra le braccia e spostò delicatamente il lenzuolo blu che copriva in gran parte il viso del bambino, quando lo ebbe spostato non poté fare a meno di sorridere sorprendendo tutti i domestici lì vicino, era una cosa rara vedere il sovrano sorridere. Era la sua piccola fotocopia quello che teneva in mano, i capelli mori a forma di fiamma si estendevano in alto ma la cosa più simile a lui erano gli occhi. Per un bambino appena nato era una cosa sorprendente che gli avesse già aperti. Neri, profondi, accigliati e caratterizzati da uno strano luccichio, proprio come quelli del Re.
“Ehi, vedo che hai già aperto gli occhi” sussurrò l’uomo sorridendo orgoglioso
Il piccolo lo guardò incuriosito con uno strano musetto arrabbiato mentre agitava la piccola codina e si ciucciava il pollice della mano destra. Il re contrariato gli prese il dito e glielo tirò via dalla bocca sgridandolo:
“No, un vero principe non si ciuccia il pollice”
Il piccolo dette l’impressione di aver capito e subito dopo sorrise e gorgogliò. Lo stette a cullare qualche altro secondo quando sentì delle grida e dei rumori dalla porta davanti a lui.
“LASCIATEMI! Sto bene sto bene!!” gridò una voce femminile
“Maestà ragioni! Ha partorito adesso!”
“Ho detto che sto bene!!!” e in men che non si dica la donna aprì la porta violentemente mostrandosi in tutto il suo splendore: anche se aveva appena partorito restava bellissima e affascinante. I suoi  selvaggi capelli neri corvino ricadevano sciolti arrivando fino a sotto il sedere, gli occhi erano di una taglio dolce ma allo stesso tempo mostravano grinta e forza ma soprattutto ghiacciavano ogni avversario con il loro colore: il colore dell’argento. Le labbra rosse come una rosa e il viso giovane e privo di rughe la rendevano una delle più belle saiyan del pianeta. Era semplicemente perfetta. Appartenente alla prima classe dimostrava una forza combattiva superiore a quella delle altre saiyan e grazie al proprio carattere, sfacciato e tosto ma allo stesso tempo dolce e capace di ammaliare, rapì il cuore del Re.
“Sempre il solito uragano” confermò il Re mentre gli passava il bambino.
“Ecco questo è il moccioso, torno subito” aggiunse per poi avviarsi per il corridoio.
“Ciao marmocchio! Accidenti, assomigli tutto a tuo padre” disse dolcemente la donna mentre lo coccolava e lo accarezzava facendolo gorgogliare allegramente. Quando il Re tornò essa si accorse subito dell’aggeggio che stava sopra il suo orecchio e istintivamente lo strinse più forte a se e con tremore e paura affermò:
“Cosa ne farai se sarà sotto il livello?”
“… sarà soppresso” affermò gelido l’uomo mentre azionava lo scooter per rivelare il livello di potenza del figlio. La donna alle parole dell’uomo venne percossa dai brividi e istintivamente lo strinse più forte a se mentre pregava la dea Selene, la dea della luna, di far si che suo figlio fosse sopra il livello minimo dei bambini. Lo scooter cominciò ad azionarsi e piano piano l’espressione del Re cambiò: prima seria, poi sorpresa e poi totalmente meravigliato.
“Ma…ma è fortissimo…” sussurrò sbalordito mentre restava a bocca aperta davanti a loro.
La donna alle parole si sciolse e prendendo il piccolo lo alzò in alto e felicemente urlò:
“Visto principino? Sei fortissimo!!”
Vegeta, alla gioia della moglie, sorrise e levandosi lo scooter lo porse a uno dei domestici e aggiunse:
“Avverti il popolo che il principe è nato”
“Sì maestà” rispose il servo mentre correndo cominciò a gridare:
“IL PRINCIPE E’ NATO!”
La parte sveglia del palazzo cominciò a bisbigliare alla notizia e da lì partirono le voci o per meglio dire il “gossip”:
“Hai sentito? La regina ha partorito”
“Davvero? Chissà come il Re educherà il nuovo principe”
“Secondo me vedendo anche che tipo è la regina crescerà forte e sicuramente ci porterà in un’era d’oro”
“ Sarà la nostra salvezza!”
“Dicono che diventerà il leggendario Super Saiyan!”
“No, ma non mi dire!”
“Secondo me sarà un’era di sangue, ho questa brutta sensazione”
“Speriamo bene! Basta anche che sia come questo Re, forte, orgoglioso e che ci porti a un buon livello! Ma soprattutto che ci faccia combattere”
E così via si scatenò una catena di bisbigli riguardo alla nascita del nuovo sovrano che accompagnò il servo per tutto il palazzo. Arrivò ai dormitori dei i quattro banditori reali: quello del sud, del nord, del este e dell’ovest.
“Presto avvertite il popolo che è nato il principe”
 I quattro prima scocciati per l’intrusione nelle loro stanze mentre dormivano dopo la notizia si accesero e sorrisero per poi urlare:
“Sissignore!”
E armati di voce corsero fuori e mentre tre spiccarono il volo il quarto continuò a correre fino ad arrivare in città dove subito cominciò a gridare a gran voce:
“NOTIZIA DA PALAZZO!!!! POCHI MINUTI FA E’ NATO IL PRINCIPE!!! NOTIZIA DA PLAZZO!!! POCHI MINUTI FA E’ NATO IL PRINCIPE!!!! NOTIZI…”
Subito si accesero le luci delle case e insieme ad esse le voci d’allegria per la nascita del nuovo sovrano. Passò su per giù dieci minuti, il tempo per mettersi le tute ed uscire di casa insieme al resto della famiglia, che tutta la popolazione del pianeta si radunò sotto il gran palazzo reale, o per meglio dire sotto il balcone dove il Re parlava al suo popolo. Aspettarono con ansia l’apparizione del Re e della Regina e del nuovo Principe tanto che non si curavano neanche del freddo e della neve che ancora stava cadendo sempre più leggera. Intanto nella stanza privata della Regina e del Re…
“Ora piccolo dobbiamo farti conoscere dal popolo quindi su! Mettiamoci la tuta e non fare storie!” disse la donna mentre metteva la tuta blu al suo bambino che, rispettando gli ordini della madre, stava fermo e calmo e si faceva infilare il vestito senza fare storie. Gli piaceva quella tuta, soprattutto il colore infatti dopo che la madre aveva finito di mettergliela lui si alzò a sedere e guardandosi cominciò a gorgogliare e a battere le manine.
“Ahhh allora ti piace il blu! Si devo dire che ti dona” disse la donna sorridendo al bimbo
“Donna! Vai a vestirti anche te!!! Il popolo si è riunito di già sotto il balcone!” urlò severo il Re appena entrato nella stanza
“Con calma! Ora vado! Intanto tu metti a … come hai intenzione di chiamarlo?” domandò la donna al quanto curiosa di sapere il glorioso nome di suo figlio
“Ma che razza di domande sono! Vegeta no?!? E’ una tradizione!” rispose con tono ovvio il marito
“Che monotoni che siete… Sentito piccolo? Tuo padre ti chiama come lui! Ti piace il nome Vegeta?” chiese la donna mentre prendeva le manine del piccolo e le agitava. Il piccolo annuì felice come se avesse capito di cosa i grandi stavano parlando.
“DONNA!! Non fare così che me lo rammollisci! E ora vai! E per la cronaca si chiamerà Vegeta Junior per non confonderlo con me” ordinò l’uomo mentre strappava letteralmente dalle mani della donna il piccolo.
“OK VADO VADO!!! Antipatico!” rispose di rimando la Regina alzandosi di scattò dal letto su cui era seduta e avanzando a grandi passi verso la stanza-armadio per poi scegliere una tuta da cerimonia e chiudersi in bagno dopo aver sbattuto forte la porta.
“Le donne utili solo per andarci a letto per il resto delle rompiscatole” bisbigliò il Re mentre appoggiava il bambino sul letto.
“Su forza mettiti i guanti e gli stivali” ordinò poi incrociando le braccia e mettendosi davanti al figlio con aria solenne. Di risposta il piccolo piegò leggermente il capo con aria spaesata.
“Dimenticavo che sei al mondo da soli trenta minuti” continuò il re mentre prese in mano un piccolo guanto e prendendo la manina del piccolo glielo mise. Poi prese il secondo ma fu fermato dal bambino che prontamente glielo strappò di mano e se lo mise da solo. L’uomo , sorpreso dal figlio, fece la stessa cosa con gli stivali : uno glielo mise l’altro lo lasciò mettere dal bimbo.
“Vedo che impari in fretta, insegnarti a combattere sarà meno faticoso di quanto pensassi” disse orgoglioso l’uomo mentre infilava l’armatura al bambino per poi legargli dietro un mantello di color rosso acceso.
“Fatto, sei pronto” affermò alla fine rimettendolo sul letto per poi aggiungere scocciato “ Ma naturalmente tua madre no”
All’espressione scocciata del padre il piccolo rise attirando l’attenzione del genitore che subito si accigliò sempre di più e rispose:
“Non ridere”
Ma il piccolo non smise e rise anche più forte facendolo totalmente arrabbiare
“Allora vuoi la guerra! E guerra avrai” disse l’uomo prendendo per la coda il piccolo che cominciò subito a divincolarsi e a dimenarsi dalla presa del padre che sorrideva maligno e divertito.
“E ora come la mettiamo?” ma non finì la frase che un ki-blast lo colpì proprio in faccia e con un grido più di stupore che di dolore mollò il bambino che cadde in terra con un tonfo. Dopo il rumore, la Regina uscì spaventata e urlò preoccupata vedendo il marito che si teneva le mani sulla faccia:
“Che è successo???”
“Che è successo??? Tuo figlio per poco mi decapita!! Mi ha tirato un ki-blast dritto in faccia!!! Solo perché l’ho preso per la coda!” rispose adirato l’uomo mentre mostrava alla donna la faccia rossa
“Ti decapita! Ma fammi il piacere! E’ un bambino! Nato da solo un’ora! Oh piccolo mio” rispose a tono la donna mentre andava a tirar su il piccolo che, anche se aveva preso una bella botta, non aveva pianto ma aveva solo le lacrimucce al bordo degli occhi.
“Che ti ha fatto quel brutto cattivone di tuo padre?” aggiunse accarezzandogli i morbidi capelli neri corvino
“Se mai cosa ha fatto lui a me!!!” urlò il Re mentre faceva notare la pelle rossa intorno agli occhi
“Ma va! E’ già scomparso! Ora fatemi finire di sistemarmi se no gli facciamo aspettare troppo! E fate i buoni voi due!! Vegeta mi raccomando!” sgridò la donna facendoli zittire all’istante. Passò una buona mezzoretta e quando uscì dal bagno trovò una piacevole sorpresa: il Re teneva sulle proprie gambe il bambino che sorridendo gli tirava piccoli pugni sullo stomaco
“Più forte!!! Ancora!!” lo incitava l’adulto mentre sorrideva orgoglioso
“Emh emh” tossicchiò la donna
L’uomo imbarazzato prese il piccolo in braccio e rosso come un pomodoro rispose:
“Sei pronta? Andiamo!”
I tre reali si incamminarono verso il terrazzo reale percorrendo con eleganza i lunghi  corridori del palazzo. La Regina all’apparenza dura e piena di se dentro si stava sciogliendo dall’emozione. Da piccola aveva assistito all’incoronazione del fratello minore del suo Re e per lei fu un’emozione, lei che in quel momento stava solo guardando adesso era praticamente sulla scena.
“Emozionata?” disse all’improvviso il Re facendola sobbalzare
Lui, era l’unico che riusciva a leggergli dentro quello che provava, l’unico. Per questo quell’uomo rude e freddo gli rapì il cuore.
“Un po’……..abbastanza!” rispose imbarazzata e agitata
“Tranquilla, devi solo sorridere e salutare. Il piccolo lo alzo io” rispose accennando un sorriso l’uomo a fianco a lei
“Già, alzarlo... come tradizione bisogna alzarlo…Oddio se ripenso all’incoronazione di tuo fratello il cuore mi batte a mille! Il popolo che gridava, saltava, onorava e cantava felicemente. Che emozione!” rispose la donna con gli occhi che le luccicavano
“Sta calma e andrà tutto bene” la rassicurò l’uomo per poi rivolgere lo sguarda al bambino che teneva in braccio “ E poi nostro figlio è abbastanza “reale” quindi andrà tutto bene”
“Che intendi per “reale”?” chiese curiosa la donna
“Non ha pianto, è forte e capisce subito le cose che gli si dice. Sono sicuro che non griderà impaurito come fece mio fratello quel giorno” rispose serio l’uomo
“Questo è vero!” rispose allegramente la donna mentre regalava uno sguardo dolce al piccolo.
Arrivarono alla porta del terrazzo e prima di aprirla il Re regalò uno sguardo di incoraggiamento alla donna che subito rispose con un sospiro per poi prendere in braccio il bimbo. L’uomo aprì la porta vetro e subito uscì con eleganza e con passo fermo arrivò fino ad appoggiare i palmi delle mani sul muretto alla fine del balcone e alzando la mano destra salutò il popolo che subito si inchinò davanti al Re.
“Sayan! Vi ho radunato qui per darvi finalmente la grande notizia della nascita del futuro sovrano. Come tutti i bambini l’ho sotto posto all'esame con lo scooter e vi giuro che è fortissimo. Supera di ben oltre il livello minimo dei neonati. Ora siete qui riuniti per partecipare alla sua incoronazione!”
E qui partirono gli urli e i fischi di gioia dei Sayan che alzavano in alto i pugni e in coro gridavano:
“PRINCIPE! PRINCIPE!”
Il Re fece avanzare la Regina verso di lui che con passo fermo si avvicinava al muretto. Gli porse il bambino che venne preso dall’umo sotto le braccia e a faccia verso il popolo vene alzato in alto accompagnato da un urlo:
“ECCO A VOI VEGETA! MIO FIGLIO” 
La neve cessò lasciando il posto a voli sfrenetici e pieni di gioia. I cori, le voci, gli urli di felicità dei sayan che emozionati dalla presenza del principe avevano perso del tutto il controllo: chi si batteva i pugni sul petto, chi saltava emozionato e chi sfrecciava nel cielo felice ma tutti ebbero il rispetto di non avvicinarsi troppo al terrazzo reale. Come fu previsto dal Re il piccolo Vegeta restò calmo e curioso osservava tutto quel bordello di gente che lo acclamava. Poi il Re lo abbassò e se lo mise seduto su un braccio mentre il prete Reale si avvicinava per incoronarlo. Per i sayan funzionava così: il prete Reale con una tempera di colore oro ,creata dal fiore più raro del pianeta che cresce ogni cinquanta anni in una grotta che solo la famiglia reale conosce, dipinge sulla fronte del bambino lo stemma della famiglia reale e poi con un pezzo di ferro bollente a forma di luna piena con al centro una corona lo marchiavano. Ogni principe veniva marchiato in una zona diversa. Quella sera al principe Vegeta Jr. avevano deciso di marchiarlo proprio sul palmo della mano destra.
Non si dimenò e ne piangeva disperato ma dai suoi occhi scendevano delle piccole lacrimucce.
Il Re ne fu lo stesso orgoglioso e subito dopo lo rialzò di nuovo:
“ECCO A VOI IL NUOVO PRINCIPE DEI SAYAN!”

“..e fu così che lo hanno incoronato. Bello vero? Uno dei momenti più felici della sua famiglia” finì la Stella sorridendo alla vista delle lacrime intraviste sul volto della donna davanti a lei.
“E’ stato bellissimo! Non pensavo che i Sayan fossero così attaccati alle tradizioni e ai propri reali!” rispose Bulma asciugandosi le lacrime
“Già, ma tu non sai niente di questo popolo! Prima che arrivasse Freezer non erano neanche talmente sanguinari” affermò la stella per poi aggiungere “Hai delle domande?”
“Hai notato anche tu la somiglianza tra me e sua madre? E poi, perché aveva gli occhi color dell’argento? Mi sembra che Vegeta disse che i Sayan avessero i capelli neri e occhi neri” chiese la donna curiosa più che mai.
“Sapevo che me lo avresti chiesto. S, ci assomigli molto e Vegeta fu….te lo racconterò in seguito. Riguardo a quello che vi ha detto Vegeta devo farti notare che ha detto “ I Sayan” non ”LE Sayan” infatti tutte le donne avevano gli occhi o neri o celesti e solo lei aveva gli occhi color dell’argento infatti l’hanno chiamata “Rosicheena” cioè “ La rosa della luna”. Bello vero?”
“Stupendo! E ecco perchè Vegeta tiene i guanti! Per non far notare il marchio” rispose l’azzurra meravigliata
"Esatto, è un simbolo sacro" rispose la stella
"Meraviglioso" disse semplicemente Bulma
“Vuoi che vada avanti con altre scene su di loro?” chiese Silver mentre incrociava le sue perfette e chiare gambe
“Sì per favore! Sono troppo curiosa!” rispose Bulma eccitata
“Vediamo….. Ok! Ti racconterò…”






Scusate il ritardo! Vi è piaciuta la nascita del nostro bel tenebroso?
Spero che mi scuserete per il ritardo ma ero troppo impegnato e non avevo molta ispirazione ma ora sono tornata :D
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e quelli che recensiscono :D
Vi invito a dare un'occhiata anche all'altra mia storia " Un orfano speciale" e alla storia che ho scitto insieme a una mia amica " I gemelli reali"

Buone vacanze!
E al prossimo capitolo!
   
 
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