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Autore: EdieSedgwick    19/07/2012    3 recensioni
La Terra di Mezzo è profondamente scossa. L'Ombra nera di Mordor si sta diffondendo a grande velocità e il Flagello d'Isildur si è nuovamente risvegliato. Il giudizio finale sarà decretato con la distruzione di esso. Cosa porta una Ninfa a seguire le orme della Compagnia dell'Anello? Cosa ha a che fare la sua storia con la distruzione del Flagello di Isildur? Ripercorrendo le tappe dei Nove Compagni, una storia molto antica tornerà alla luce.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frodo, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

 
La mattina seguente si destò accompagnata da timori di sconosciuta provenienza, gli stessi ad averla turbata la sera precedente.
La Foresta era pacata, i suoi nervi, invece, in subbuglio. Percepiva qualcosa ma la situazione era pressochè dubbia, non potendo ella concepire il motivo di tale tumulto.
Si alzò dal suo giaciglio e percorse il familiare corridoio che l'avrebbe condotta nella sala principale.
-Buon giorno, Baccador.
-Ben svegliata, ninfa dei boschi. Il tuo viso è teso, il tuo sguardo preoccupato. Cosa ti turba, mia cara?
-Ho una strana sensazione, Baccador. Credo che a breve qualcosa avverrà. E non sono in grado di realizzare se ciò sarà un bene o un male.
-Niente qui potrà ferirti nuovamente, amica mia.
-Non..temo per me.
-Cosa temi, dunque? Qui nulla è da temere. Tom risiede in questa Foresta da innumerevoli anni. Essa è sua amica. Finchè ci sarà lui, non avremo di che affliggerci.
-Non lo so, Baccador, ma non sono tranquilla. Credo uscirò un pò per liberarmi la mente. Perdonami se ti ho turbata.
-Non preoccuparti Niniel. Torna da me se riuscirai a sondare i tuoi dubbi ed anche se avrai bisogno di conforto.
Detto questo, Niniel uscì dalla dimora di Tom Bombadil e della Figlia del Fiume, dirigendosi senza meta nel cuore della Foresta.
Passò l'intera giornata ad ascoltare gli alberi, cercando risposte. Il loro fogliame arredava il terreno in veste autunnale donandogli un aspetto caldo e regale, mentre i rami spogli degli alberi assumevano un'aria tetra ed agghiacciante. E fu lì che si addormentò, avvolta nel caldo letto di foglie rossicce, cullata dalla brezza autunnale e dalla voce del Fiume.
Fu un sonno tranquillo, seppur non avesse sedato i suoi timori.
Qualcuno potrebbe ritenere ciò che fece una pazzia, se fosse a conoscenza del carattere degli alberi e dei loro poteri.
Ma gli alberi conoscevano Niniel e non la ritenevano un pericolo, anzi. Quando percepirono la sua irrequietezza si misero a cantare una delle loro canzoni e la nenia la cullò fino ad addormentarla.
Ma al contrario di ciò che si pensa di questi alberi, essi non le fecero alcun male, e continuarono a cantare anche dopo che ella si fu addormentata tra le loro foglie.
Niniel si svegliò a causa della nebbia pungente che era salita in quelle ore, cogliendola di sorpresa. Le si stendeva sul viso, rendendolo umido e freddo, e la terra non era più calda, ma bagnata e sfuggevole.
Era ancora piuttosto insonnolita ma decise comunque di seguire il consiglio degli alberi, che le intimavano con le loro flautate voci di tornare verso casa.
Si tolse le umide foglie di dosso e si battè la terra via dai suoi abiti, dopodichè si avviò.
Fu stupita nel vedere dei pony fuori dalla dimora dei suoi amici, una volta raggiunta, e ancora più stupita fu nel trovare, appesi all'ingresso, quattro piccoli mantelli.
Raggiunse velocemente la sala da pranzo e lì vi trovò quattro piccoli ragazzi seduti attorno al fuoco scoppiettante.
Il suo stupore le inondò il viso e non fu in grado di pronunciare parola alcuna.
-Eccoti Niniel! Finalmente! Mira con gli occhi tuoi ciò che ha minacciato i tuoi sogni in queste notti! Fortunatamente ti ho promesso che avrei dato un'occhiata in giro quest'oggi, se non l'avessi fatto probabilmente il Vecchio Uomo Salice ora sarebbe senza rami! Non è bene che esso si comporti così!
Alle sue parole i quattro ragazzi rabbrividirono.
Niniel li osservò copiosamente, la voce non riusciva a destarsi e la sua mente non era in grado di formulare frasi dato lo stupore.
-Il Vecchio Uomo Salice...Meriterebbe una bella sgridata, in effetti.
Disse Niniel infine,assente, stregata dai volti dei quattro forestieri.
Potevano sembrare strane creature agli occhi di chi già non li conoscesse. Erano alti quanto bambini e non portavano scarpe ai piedi.
Indossavano abiti verde scuro e i pantaloni erano sorretti da un paio di tiracche ciascuno.Erano caratterizzati da guance rosse e occhi vivaci,seppur velati dallo spavento.
Lo sguardo di Niniel percorse tutti e quattro i loro volti e si soffermò più volte sugli ultimi due.
Il penultimo sembrava il più riservato, ma il suo volto tradiva un'espressione stupita. Le sua guance erano più rosse di quelle dei compagni e i suoi occhi di un profondo azzurro.
L'ultimo invece, era il più piccino, aveva occhi vispi e teneri ma sembrava terrorizzato. Il suo viso era dolce. Niniel stette a guardarlo a lungo, troppo affascinata per poter distoglierne lo sguardo, nonostante l'imbarazzo di lui.
Ma se la ninfa era rimasta folgorata dalla loro apparizione, fu niente in confronto a ciò che avevano passato i ragazzi.
Dopo aver avuto una brutta avventura con il Vecchio Uomo Salice, essere stati salvati da un personaggio eccentrico come Tom e aver conosciuto una rara bellezza qual'era Baccador, la Figlia del Fiume, credevano di averne avuto abbastanza.
Ed ecco che all'improvviso spunta un'altra figura, affascinante e bellissima, che, data la giornata, diede loro il colpo di grazia.
Ella era alta e longilinea, la sua pelle era chiara come porcellana e sembrava fragile come tale. Le sua mani erano graziose, il viso modellato alla perfezione.La sua bocca era di un rosa molto pallido, il naso sottile e gli occhi erano color nocciola.Portava lunghi capelli bruni sciolti, erano molti e voluminosi, ma liscissimi.
Indossava calzoni color senape che le fasciavano dolcemente le gambe ed un corpetto di calde stoffe e foglie d'autunno intrecciate.Ai piedi aveva calzari alti e leggeri, che non facevano alcun rumore quando ella camminava.Nonostante il suo abbigliamento non fosse affatto femminile, ella risplendeva come una fiammella accesa in una notte senza stelle e la sua bellezza era inalienabile.
Ma ciò che più li colpì fu lo sguardo di lei, impenetrabile, deciso, saggio e..dolente.
Sobbalzarono quando lei parlò, essendosi tutti persi nel contemplarla.
-Scusate, cari ospiti, delle mie brusche maniere. Io sono Niniel, Ninfa dei boschi, e sono anche io ospite del caro Tom e della sua dama.Vi prego di accettare le mie scuse per i miei cattivi modi. Credo di aver percepito la vostra presenza, in questi giorni, ma la ritenevo una minaccia. Perdonatemi, dunque, per lo stupore che vela i miei occhi, ma gente come voi è piuttosto insolita da queste parti.
Come ho potuto non comprendere le parole degli alberi, pensò allibita.
D'un tratto il più piccolo dei quattro forestieri si avvicinò a lei e, preceduto da un inchino, le rivolse la parola.
-Io sono Peregrino Tuc, della Contea. Io e i miei amici siamo giunti sin qui nonostante fossimo a conoscenza delle vecchie leggende, e ci siamo introdotti nella Vecchia Foresta, credendo fosse l'unica via che potessimo seguire.Siamo molto riconoscenti di essere qui, ma vi prego, non vi scusate mia dama, la vostra presenza non potrebbe essere più di conforto che in questo momento, dopo questa tetra giornata.
Contea..Hobbit.Come ho potuto non capire.
Dopo un momento di sconcerto Niniel parlò.
-Ti ringrazio, Peregrino Tuc, per le tue oneste parole. Di rado giungono qui forestieri disposti a parlare di ciò che li riguarda.Ma qualcosa mi mette in guardia, e credo che neppure voi dovreste discorrere così alla leggera con degli sconosciuti.
Si fermò un attimo, e si concentrò sul viso nervoso del ragazzo dalle gote accese, cercando risposte in fondo ai suoi occhi.
-Sono dunque curiosa di sapere ciò che vi ha condotto qui e ciò che vi aspetta. Ma tutto questo deve decisamente essere preceduto da un buon pasto. Credo che Tom sarà felice se vi fermerete a ristorarvi con noi.
Guardò l'amico che immediatamente si aprì in un sorriso e i quattro ragazzi che si rilassarono.
-Ma certamente! Su, coraggio, seguitemi! La cena deve esser già in tavola, sentite che profumino! Finalmente avete deciso di fermarvi con noi! Venite, su venite!
Detto questo si avviò lungo il corridoio, cantando ed esortando i ragazzi nel seguirlo e a compiacersi della gustosa cena che stavano per assaporare.
Niniel, nel suo cuore, restava inquieta.
  
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