La bambina con le trecce nere
– la storia di Swami.
Capitolo 2: L'inizio di una vita piena di... “Swami”.
Ora che aveva rivissuto parte della sua vita, Swami si sentiva molto più calma e leggera. Si sentiva sempre così dopo aver rivissuto quel periodo, quell'anno della sua vita. Se ci pensava, poteva rivivere il sollievo di avere un'amica come Wendie, il peso della morte di Asia e dei suoi genitori – che la tormentava ancora, nelle notti più buie – e la felicità e il divertimento con Yari. Non aveva rimpianti, ma era rimasta delusa dal non aver potuto dire “addio” a Yari.
«Ci pensi ancora, 'Wami?» ecco chi le aveva salvato la vita. Definitivamente, non andandosene più. Che la chiamava con quel nomignolo che toglieva la S al suo nome. Azad era un maestro di scuola, era il fratello di Clarissa e Selene – di quella famiglia non si era ancora potuta fare un'idea precisa, ma poco importava. Il giorno prima della “fine”, come la chiamava lei, quando Clarissa aveva quel brutto presentimento aveva chiamato lui, all'insaputa di Swami e Yari. Gli aveva chiesto di venire, nella sera tardi, perché aveva un brutto presentimento, avvisandolo però che nessuno degli abitanti di quella casa sarebbe stato sveglio. Clarissa aveva ragione: qualche minuto prima che arrivasse Azad, nella casa era scoppiato un incendio e se per Yari, Swami e i libri che le aveva regalato Wendie si aprì la porta della salvezza, dopo esser stata svegliata Clarissa aveva detto di andar via tutti, che lei sarebbe stata con la sua casa fino alla fine. Swami non lo sapeva, ma Yari aveva consegnato una Swami mezza addormentata e totalmente stordita dall'accaduto e i suoi libri ad Azad e poi gli aveva detto che sarebbe tornato da sua madre, per risolvere i suoi conti in sospeso. Azad, con in braccio Swami e in mano la borsa, pensò che solo la sua casa in una zona lì vicino, una periferia immersa nel verde e non molto abitata*, avrebbe restituito a Swami – di cui aveva saputo la storia quella sera prima di arrivare da Clarissa, grazie a Selene – la normalità di cui aveva disperatamente bisogno. Agli inizi non era stato facile, Swami aveva parlato pochissimo nei primi 3 giorni. La mattina del quarto giorno era arrivata in cucina e aveva espresso il desiderio di tagliare i suoi lunghissimi capelli, facendoli diventare un caschetto – questo sarebbe stato l'unico modo per lasciarsi dietro quell'anno.
«Ogni tanto mi viene in mente…»
«Sai che non devi pensarci troppo. Ma dovresti invece studiare!» poi, vedendo cosa stava studiando, capì come mai aveva ricordato. «Ad ogni modo, ora devi prepararti. Oggi, a pranzo, ho invitato due persone che non ti dispiaceranno.»
«Oggi? A pranzo? Ma è mezzogiorno, quando pensi che sia l'ora del pranzo?»
«Loro verranno tra un'oretta, quindi se vai a prepararti, poi potrai ripetermi la lezione di storia mentre li aspettiamo.» era merito suo se adesso Swami studiava. Erano quattro anni, dalla settimana dopo il cambio di vita, che Azad si era occupato dell'istruzione di Swami – che, questa volta, non riguardava solo il saper leggere, scrivere e far conti.
Swami corse a prepararsi. Per accogliere gli “ospiti” avrebbe messo un vestito azzurro, con una fascia in vita e che le arrivava un po' più su delle ginocchia, le sue ballerine azzurre e un cerchietto azzurro, giusto per restare in tema. Quando finì, scese a ripetere la lezione al maestro Azad che sgranò gli occhi, vedendo quanto bene la sapesse e come rispondesse subito alle domande. Poi suonarono gli ospiti. Il maestro Azad le chiese di andare ad aprire mentre lui riponeva i suoi libri.
Quando Swami aprì non poté fare a meno di esclamare, stupita: «Wendie! Yari!»
E quando i due l'abbracciarono, urlando in coro «Swami!», lei capì tutto quello che doveva capire; ma soprattutto capì che la sua vita sarebbe stata piena del significato del suo nome: Amore.
Mars' space:
Eccoci alla fine. Una fine, secondo me, che andava spiegata meglio; ma Swami non vuole dirci più di quanto abbiamo appena saputo. Lascio comunque a voi il giudizio finale.
Vorrei ringraziare Isarma, che con le sue recensioni mi ha aiutato moltissimo, e Fairy_Whisper, che mi ha fatto sentire infinitamente onorata della sua recensione. Le ringrazio soprattutto per avermi fatto capire che Swami non era solo una storiella senza senso e spero di non averle deluse con questo finale abbastanza “sbrigativo”.
Alla prossima.