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Autore: imane    27/07/2012    8 recensioni
Malfoy sorrise compiaciuto.
« Io adoro le bevande amare, Granger ».
« Allora sono sicura che rimarrai deliziato dalla tisana che ti stai preparando con le tue stesse mani, Malfoy ».
Lui la guardò ghignante prima di cambiare discorso.
« Quelle calze ti stanno male. Tutto ciò che indossi ti sta male ».
« Mi piacerebbe dire la stessa cosa di te, peccato che tu non abbia praticamente niente addosso » notò Hermione con un sopracciglio alzato.
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Cosa sta succedendo nel mondo magico? Il Ministero della Magia cerca di tenere nascosta a tutti i costi una stazione della metropolitana nel bel mezzo della foresta, un'alchimista non sa ancora chi è alla veneranda età di trentacinque anni e un giornalino irriverente segue strane mode.
Tutto ciò mentre Draco ed Hermione cercano di imparare a rispettare e accettare se stessi prima degli altri.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 LO STRETTO DI BERING 
Capitolo I
Life in Technicolor
 








There's a wild wind blowing, 
Down the corner of my street 
Every night there the headlights

are glowing 
 
 
 
 
C’era qualcosa di strano, qualcosa che non tornava in tutta quella faccenda. Non riusciva a spiegarselo, ma sentiva che dietro l’angolo era annidata una nuova sfida – una nuova sciagura per meglio dire – che ora le appariva sotto forma di un presagio oscuro e nebuloso ma che ben presto avrebbe avuto una forma propria. Forse la sagoma incartapecorita e ripiegata di quel libretto era la semplice trasposizione dei suoi cupi sentimenti in realtà. Rabbrividì mentre sentiva l’impalpabile venticello settembrino soffiarle teso e ispido tra le dita, raffreddandole i palmi delle mani resi sudaticci dall’emozione.
« C’è proprio bisogno di fare questa pagliacciata? » sbottò Hermione mentre il suo sopracciglio destro si elevava in altezza.
« Ma certo, cara, è inevitabile. Dopo questo piccolo cambiamento anche Ginny entrerà a far parte dell’élite scolastica ».
La Grifondoro in questione sudava freddo.
« “Piccolo” non mi sembra proprio l’aggettivo adatto » commentò la caposcuola virgolettando con le dita la parola. « Se permettete, tutto ciò è estremamente ridicolo. Potrebbe addirittura comportarvi un’espulsione per offesa alla pubblica decenza. E sarebbe il massimo farsi espellere proprio quest’anno che abbiamo i M.A.G.O. »
Calì e Lavanda si scambiarono un sorrisetto frivolo.
« Hermione cara » iniziò la prima volgendosi verso di lei. « Tu hai la grossa anomalia di non saper comprendere le dinamiche della moda e della popolarità. Ma non ti preoccupare con un po’ di esercizio sono sicura che ci riuscirai anche tu » terminò nascondendo un attacco di ridarella dietro il palmo della mano.
Hermione le rivolse un sorriso indulgente.
« Per entrare a far parte di quell’enorme mandria di somari che è il nostro popolo studentesco? No grazie ».
Calò un cupo silenzio interrotto solo dal lieve fruscio delle pagine di un giornalino, intente a lievitare sotto la dolce brezza settembrina. Su una pagina si poteva vedere una bella strega intenta ad ammiccare al pubblico percorrendo una passerella sotto i flash delle macchine fotografiche.
Più in là le foglie di un alto frassino tremavano sotto l’incessante corrente del vento come mani di smeraldo. Si alzavano, si abbassavano, strisciavano e sussultavano, intente a graffiare l’aria con i loro bordi taglienti, come a volersi liberare da quella cappa che sembrava pendere sui capi dei presenti come una spada di Damocle.
Sprazzi di nuvole correvano velocemente su nel cielo rincorrendosi e gettando chiazze d’ombra sul prato sottostante e sulle acque del Lago Nero. La superficie di quest'ultimo sembrava stranamente calma, piatta, una pellicola imperturbabile che in certi punti si apriva in depressioni acquee da dove un tentacolo della piovra faceva capolino. 
Lavanda intanto si rigirava tra le mani una boccetta smerigliata dove un liquido bluastro ristagnava brillando sotto i raggi solari.
 « Dai Ginny, cominciamo. Sei pronta per il grande cambiamento? ».
« Non sai quanto » fu la laconica risposta di lei. Ogni secondo che passava non faceva altro che pentirsi sempre più della sua idea avventata. Eppure non aveva avuto scelta, il proclama scolastico lo annunciava chiaramente:
 
E’ confermato cari lettori. Quest’anno dopo la favolosa sfilata di fine Estate, Maghi Maghette e pantaloni Strizzacosce, la famosa strega Bombay Bilt ha fatto di nuovo parlare di sé lanciando una nuova affascinante moda. Pare infatti che nell’afterparty si sia gettata a capofitto su un tavolo di stuzzichini, pancia all’aria, planando come il tanto famigerato elefante nel negozio di cristalli, sopra al tavolo. Durante il volo la parrucca bionda è volata via rivelando una rada capigliatura di un blu elettrico misto ad un assolutamente unico verde muschio. La strega, rialzandosi affannosamente, avrebbe in seguito esclamato “Sorpresa! Mi avete scoperto birbanti che non siete altro. Questa è la moda del nuovo anno: basta con i soliti capelli smunti e piatti. Rallegrate le vostre giornate con una bella capigliatura vivace e frizzante”. E noi della redazione dell’ Hogwarts in Vogue, non possiamo far altro che assentire regalando un più che meritato plauso a questa donna che ha saputo sconvolgere il mondo magico con le sue idee geniali. Perciò affrettatevi a comprare la Colorlozione Capelli in Technicolor nella vostra bottega di fiducia, se non volete diventare i nuovi emarginati dell’anno.
Passa all’articolo su “Harry Potter avvistato in mutande…” a pag. 4
 
Ginny deglutì lanciando un rapido sguardo a Hermione. Sentiva la tensione attanagliarle la mente tessendo una fitta ragnatela intorno a lei. Con le unghie aveva cominciato a grattare nervosamente il bordo della sua sedia mentre inspirava profondamente con la speranza che la fredda brezza mattiniera avrebbe potuto calmarle quel fuoco di dubbi e rimorsi che le divampava dentro.
« Aguimenta »  un getto d’acqua fredda centrò malamente il volto di Ginny che così vide esaudirsi il suo desiderio di rinfrescarsi.
« Ma che diavolo state facendo? »  
« Ti stiamo lavando i capelli Gin. Hai mai visto qualcuno che si fa una tinta con i capelli asciutti? » Calì incrociò le braccia sul petto mentre il sopracciglio di Hermione scompariva sotto la frangia « Lavvie passami la tinta ».
Lavanda gliela passò ammiccando rassicurante in direzione della Weasley.
Calì le versò un po’ di colore sulla testa, massaggiò lievemente la cute e poi pettinò i lunghi capelli per far penetrare a fondo il liquido bluastro. Col passare dei secondi Ginny si rilassò sentendo la tensione defluirle da braccia e gambe lasciando spazio a un timido torpore. La sua mente cominciò a viaggiare immaginandosi la faccia dei compagni quando l’avrebbero vista con la sua nuova elettrizzante capigliatura, al pari di quelle delle ragazze più popolari della scuola. Di certo non sarebbe più passata inosservata e magari anche Harry si sarebbe deciso a farsi avanti.
Immersa nei suoi pensieri non si accorse che le due novelle parrucchiere avevano terminato la loro opera osservandola con un sorriso smagliante.
« Lavvie mi sa che abbiamo appena trovato la nostra futura carriera ».
« Come ciarlatane immagino » commentò seccamente Hermione scuotendo la testa ricciuta.
Le due le rivolsero un’occhiata astiosa.
« Come ho già detto prima le dinamiche della moda e della popolarità sono un mondo a te totalmente estraneo Hermione ».
« Almeno a me è estraneo solo il mondo della moda, Calì. Per voi due invece la Terra in generale è un luogo incomprensibile, visto che i vostri comportamenti mi fanno presumere che veniate da qualche pianeta non ben identificato ».
Le ciarlatane in questione preferirono ignorarla mentre si prodigavano in inquantificabili elogi verso la coraggiosa Weasley. Intanto laColorlozione Capelli in Technicolor attecchì e poco dopo, sotto gli sguardi soddisfatti di Calì e Lavanda,  Ginny si alzò entusiasta osservando la sua nuova capigliatura elettrizzante in uno specchietto che Hermione si era premurata di portare.
« Allora, come mi stanno? »
« Ti donano benissimo Gin. Penso proprio che da oggi in poi sarai la ragazza più chic della scuola » commentò Calì vivacemente.
Hermione sbuffò.
« Sono i capelli più blu tra tutti i blu che abbia mai visto. E fidati visto che sono un’esperta in questione » Lavanda gonfiò il petto orgogliosa strizzando l'occhio al suo indirizzo con i pollici alzati all’insù.
Hermione si massaggiò le tempie.
Con molto buon senso, la Weasley evitò di porle la stessa domanda: non c’era bisogno di parole per capire cosa ne pensasse.
La sua espressione seccata parlava per lei.
« Ora manca solo questo ».
Lavanda e Calì scartarono la carta dorata di un pacchetto dalla forma decisamente fuori dal comune.
Hermione sussultò.
« Vi prego, ditemi che quello non è…»
« E invece sì, è proprio questo. Il cappello a larghe tese in stile vittoriano che quest’anno tutti portano. Ormai i cappelli a punta sono superati. Sono out » squittì Calì alzando il naso all’insù con fare ripugnato al solo pensare ai tanto detestati copricapi da streghe.
« Per tutte le Cioccorane! E’ fantastico! » esultò Ginny. « Grazie mille ragazze » aggiunse abbracciando le due compagne mentre lanciava un sorriso smagliante ad Hermione.
« Santi numi. Rientriamo al castello che è già tardi per la colazione »
La caposcuola senza aspettare i loro assensi si diresse verso il castello arrancando sul declivio contro la rigida corrente che le gonfiava ancor più la sua massa intricata di ricci.
 
***
 
 
 
Won't you take me where the
streetlights glow 
I could hear it coming 
I could hear the sirens sound 
Now my feet won't touch the ground 

 
Quando Argus Gazza si svegliò quel mattino di inizio settembre non poté impedirsi di sogghignare. Sepolto letteralmente sotto una marea di coperte di dubbia fattura poteva sentire l’eccitazione scorrergli nelle vene incandescente come un fiume di lava, lievitante come della pasta per pane. Sottili pulviscoli di polvere danzavano tra i suoi radi ciuffi di capelli immersi in pozze di raggi solari.
Gaio, saltò fuori dal letto aprendo l’armadio e scegliendo quale delle sue numerose mise stereotipate, indossare per le prossime ventiquattr’ore.
Perché sì, quello era il giorno più importante della sua vita, il tanto agognato avverarsi di un sogno.
Finalmente Hogwarts si sarebbe svuotata.
Niente più marmocchi, Caccobombe o Boomerang Rimbalzatutto agli angoli dei corridoi.
Da quel giorno in poi serietà, rigore e ordine sarebbero state le tre nuove parole chiave della più grande Scuola di Magia e Stregoneria del mondo magico.
Perché Gazza non era affatto stupido. Con l’aiuto della fedele Mr. Purr aveva pedinato coloro che riteneva colpevoli di quei maledetti festini notturni. Ironia del destino erano tutti membri del giornalino della scuola, l’ Hogwarts in Vogue, una rivista di gossip, moda e Quidditch che spopolava tra gli studenti della scuola. La redazione, formata da una decina di studenti provenienti da tutte le case, ospitava alunni insospettabili, veri e propri modelli comportamentali per i loro compagni. Ma come Gazza aveva ben presto compreso, grazie anche alle numerose letture di libri come Mago Holmes, Conturbante Marple e Detective Domani, erano proprio le persone più innocenti e con l’alibi più inattaccabile ad essere i veri colpevoli.
E così giorno dopo giorno, armato di piuma e pergamena, aveva appreso sempre più nozioni sul loro conto, annotandole minuziosamente e ragionandoci pazientemente sopra e invertendo l’ordine delle parole fino a scoprire che usavano un linguaggio codificato per riferirsi a orari, luoghi e modalità degli incontri.
E così quel fantastico giorno di inizio settembre, ci sarebbe stata la granderetata.   
A notte fonda si sarebbe tenuta la tanto amata festa di inizio scuola, l’ultima boccata di divertimento, alcolici e allegria prima del vero avvio dell’anno scolastico. Sicuramente la maggior parte del popolo studentesco avrebbe aderito all’iniziativa e taradadan lui sarebbe spuntato come un avvoltoio nel bel mezzo dei festeggiamenti  e li avrebbe fatti sospendere tutti quanti a suon di beccate.
Oh che gioia, che gaudio!
Il solo pensiero lo riempiva di una felicità squisita come il più dolce tra i mieli.
L’idea che gli studenti non fossero poi così facili da mettere nel sacco, visto che per anni avevano eluso la stretta sorveglianza di professori, quadri, armature e, sì, di lui stesso, non lo sfiorò minimamente. I suoi neuroni, andati sfortunatamente in vacanza il giorno stesso in cui era venuto al mondo, non erano riusciti a unire le loro forze per notare quel piccolo, insignificante, trascurabile particolare. Gazza non sapeva che il richiamo degli alcolici era come un collante capace di riuscire laddove anni di discorsetti sulla pace, lealtà e uguaglianza avevano fallito miseramente.
Ma a questo al povero custode sfuggiva. In fondo felicità e ignoranza a modo loro erano due sinonimi e finché lui non avesse sospettato niente, l’amabile sogghigno che gli increspava le labbra non sarebbe svanito in un soffio di disperazione.
 
 
***
 
 
Gravity release me,
And don’t ever hold me down
Now my feet won't touch the ground
 
 
 
« Sono nei guai fino al collo » esclamò Draco facendo avanti e indietro per la stanza. Quando intercettò lo sguardo ironico dei suoi amici aggiunse svogliatamente. « Più del solito intendo ».
« Io ho una soluzione: fregatene » Nott espose la sua idea geniale mentre l’amico si voltava ad osservarlo.
Di fronte a quella faccia da perfetto idiota non poté far altro che sospirare rassegnato sedendosi nervosamente sul bordo del letto.
« Theo ricordami che d’ora in poi non devo più chiederti alcun consiglio ».
« Draco, sii gentile. Ricordati che non è colpa sua se madre natura lo ha portato alla luce senza nemmeno ungrammo di cervello » aggiunse Blaise picchiettandosi con l’indice la testa ad indicare la carenza intellettuale dell’amico.
« Oh, ma andatevene tutte e due a quel paese! » sbottò il soggetto in questione con molta finezza mentre gli altri suoi due compagni si scambiavano un largo ghigno.
« Seriamente come ha potuto mio padre farmi una cosa del genere? » esclamò Draco. « Bloccarmi il conto alla Gringott per una bazzecola del genere ».
« Hai ragione, Draco. Come ha potuto tuo padre farti tutto questo solo perché l’hanno scorso hai collezionato una sfilza di “Vergognosamente Insufficiente” in Trasfigurazione? » sogghignò Theo. « E quest’anno durante il primo test ti sei pure beccato un “Inclassificabile”. Nemmeno quell’idiota di Paciock ha dei voti così bassi ».
Una cuscinata arrivò prontamente in volto al Serpeverde.
« Taci, Nott. A differenza tua io il libro lo apro » frecciò Draco con tono sicuro.
« Sicuramente. Per usare le sue pagine come carta da ardere per i mesi invernali ».
Un’altra cuscinata lo centrò in pieno volto.
« Ahi, rischi di deturpare il mio bel faccino! » esclamò Theodore massaggiandosi il naso ingiuriato.
« Mphf » fu l’eloquente verso dell’altro. « Al massimo rischi di diventare più bello. Mai quanto il sottoscritto, che sia ben inteso, ma guadagneresti almeno un briciolo di fascino. Anche perché non puoi ritrovarti con una faccia peggiore di quella che hai già ».
L’altro grugnì mentre Zabini scoppiava a ridere.
Con loro era da sempre così: un continuo botta e risposta che non terminava mai. Dopo i primi anni di totale indifferenza si erano misteriosamente avvicinati come spesso accade a chi si ritrova a lavorare strettamente con qualcuno nello stesso luogo. E ne avevano vissute di esperienze insieme: burle, ai danni di Potter e compagnia, sbronze durante i festini dell’ Hogwarts in Vogue e anche problemi con voti e ragazze.
« Comunque torniamo a me, per piacere ».
« Come al solito, del resto » ritornò alla carica Theodore ma venendo completamente ignorato dall’altro.
« Che posso fare? Come posso uscire da questa spinosa situazione senza turbare ulteriormente quella pover’anima incompresa che è mio padre? » esclamò Draco con molto pathos poggiando il mento sopra il palmo aperto della mano. Al solo pensiero di una vita senza denaro sonante si sentiva in preda ad un incontenibile pena: l’unica cosa di cui non avrebbe mai potuto fare a meno – oltre alle Burrobirre, i pomeriggi ad Hogsmeade e gli insulti a Potterino e compagnia – quella era proprio il suo conto corrente alla Gringott.
Oh che vita miserabile senza la possibilità di corrompere negozianti e compagni di Quidditch; Che vita sciatta e insensata senza l’opportunità di poter acquistare tutto ciò che voleva. Quasi quasi compativa quello squattrinato di Weasley ma in fondo, molto, molto, ma molto nel profondo .
« Ho sentito dire che la McGranitt ha intenzione di organizzare tre nuovi corsi pomeridiani per l’anno nuovo. Alla fine  a seconda dei voti che otterrai ti verrà dato un tot di crediti » enunciò Blaise leggendo negli occhi dell’amico la preoccupazione che lo divorava.
Draco lo osservò dubbioso.
« Di quali corsi si tratta? ».
« E’ questo il problema, non si sanno ancora » Zabini fece una pausa. « O meglio , non si sa ancora. Sicuramente due dei corsi saranno il giornalino e il gruppo di musica magica » enumerò con tono ovvio.
« Non ho voglia di mettermi a strimpellare chitarre o violini. Ho sentito dire che alla prima stecca gli strumenti si animano e cominciano a dartele di santa ragione. Sarà per questo che gli studenti di quel corso hanno sempre un mare di lividi su tutto il corpo ».
« E che non sia mai che qualcosa rovini il bel volto del rampollo di casa Malfoy » sogghignò Theo mentre alzava le mani in segno di resa all’occhiataccia del soggetto in questione.
« A me serve qualcosa che sia capace di stuzzicare il mio estro creativo » Draco spostò lo sguardo su Tiger e Goyle intenti a litigare per chi dovesse rimirarsi per primo davanti allo specchio. Quella mattina avevano speso molto tempo sul loro abbigliamento con la vana speranza di risultare più gradevoli agli occhi della popolazione femminile di Hogwarts.
« Bè vecchio mio, se sei in cerca di originalità sono sicuro che presto la McGranitt sarà in grado di stupirti » sorrise Blaise prendendo il suo mantello e aprendo la porta del loro dormitorio.
Draco sospirò ancora una volta rassegnato al suo tragico destino senza fondi monetari. Lentamente si alzò e strascicando i passi, si diresse all’esterno seguito da Nott.
 
 
***
 
 
Un alone caldo e dorato si spandeva in volute di luce sopra le fiamme delle candele galleggianti, bagnando come fiume bagna la sue sponde, i capi dei commensali. Vassoi d’argento a forma di sirene, caraffe in vetro riccamente decorate, cestini in vimini pieni di fragranti pagnotte appena sfornate, rilucevano vibranti davanti agli occhi di Draco. Alla sua destra Theodore osservava ammagliato le fette di limone intente a galleggiare senza meta dentro una caraffa di thè caldo inglese. Lo spesso vetro della brocca ingrandiva i volti di coloro che si stavano abbuffando senza alcun remore là dietro, giocando con le loro proporzioni come una lente da vista. Tiger stringeva tra le sue tozze mani due fette di toast francese ed era intento a riempirne l’intermezzo con enormi fette di bacon miste a uova strapazzate, uva sultanina e formaggio italiano. Goyle invece si era attaccato al beccuccio di una bottiglietta di olio extra-vergine d’oliva, che teoricamente avrebbe dovuto usare per inzuppare leggermente il pane ma che in quel momento trangugiava come se si trattasse d’acqua fresca.
Draco fece una smorfia disgustato dai loro dubbi gusti alimentari.
Alla sua sinistra Blaise osservava a bocca aperta l’ingresso della Sala Grande. Una mano grande e scura cercava a tentoni la spalla di Draco mentre lo sguardo rimaneva fisso sullo combriccola che aveva fatto platealmente il suo ingresso in quel momento.
Ginevra Weasley in tutta la sua fluente chioma azzurro brillante sorrideva radiosa agitando la mano all’indirizzo dei compagni della sua casa. I Corvonero osservavano attoniti la scena tra un boccone e l’altro mentre alcuni Tassorosso si erano prodigati in fischi verso la nuova arrivata. I Serpeverde, invece, esplosero in un boato di ululati e risate sguaiate, non potendo esimersi dal commentare sarcasticamente “Voglia di novità Weasley? Invece di tingerti i capelli potevi chiedere una rotolata nel mio letto” “ Ohi, ohi, mi sa che quest’anno qualcuno le prenderà di santa ragione da mammina” “ Incredibile Weasley, sei riuscita a diventare ancora più brutta di prima. E io che pensavo che fosse impossibile!”.
Hermione superò con una spallata Calì e Lavanda che ferme come statue di ghiaccio boccheggiavano non sapendo che cosa dire a difesa della loro amica. Prese Ginny per un braccio, intimandole a mezza voce di mantenere la calma e di proseguire, mentre si dirigevano verso il tavolo di Grifondoro accomodandosi sulla panca.
Di fronte a loro Ron stava rischiando di morire asfissiato per colpa di un boccone assassino. Tossiva violentemente mentre batteva la mano sul tavolo facendolo vibrare insieme a bicchieri, caraffe, piatti e vassoi .  
Una tazza di caffè fumante gli si versò in grembo per poi finire in frantumi a terra.
« Ronald smettila di dare spettacolo » sibilò Hermione mentre agitava la bacchetta sussurrando un Reparo a fior di labbra.
« Ma Hermione! Non vedi in che stato si è ridotta? Mi meraviglio che proprio tu che sei così fissata con le regole la stia difendendo » sbottò Ron mentre cercava di asciugarsi la macchia con qualche incantesimo, riuscendo solo ad ingrandirla di più fino a bagnare quasi tutta la divisa.
« Cosa credi? Ho fatto di tutto per fermarla ma sai com’è: quando si mette in testa qualcosa nessuno gliela può togliere » sospirò lanciando uno sguardo di sbieco a Ginny ancora intenta a pavoneggiarsi con le compagne, come se niente fosse.
Ron si sedette ricevendo un paio di pacche consolatorie da Harry sulla schiena. Quest’ultimo sembrava visibilmente turbato ma non emetteva parola.
« Allora ragazzi venite alla festa di stasera? ».
Alla domanda di Calì, Gazza, che stranamente bazzicava da quelle parti, sogghignò cominciando a raccontare a gran voce una storiella che parlava di un giovane mago il quale veniva beccato ad una festa notturna da un certo custode.
Hermione assottigliò lo sguardo.
« Io sicuramente no » disse fermamente. « E fareste bene ad abbandonare anche voi questo proposito suicida. Ho l’impressione che Gazza stia tramando qualcosa. Giustamente aggiungerei ».
Gli altri si strinsero nelle spalle abituati all’odio viscerale della compagna verso qualunque trasgressione alle regole.
« Ahimè, devo ancora decidere cosa mi metterò » borbottò Lavanda dando voce all’amletica domanda che angosciava tutte le compagne.
« Qualunque cosa ti metterai ti calzerà a pennello Lavvie » cinguettò Calì sorridendo raggiante all’amica.
« Oh, hai ragione cara. Del resto questa sarà una festa indimenticabile visto che ci sarà anche Naïve dei… »
Hermione, stanca dei loro discorsi frivoli ed inconcludenti, prese alcuni toast avvolgendoli in un tovagliolo e si allontanò rapidamente da una Sala Grande che non aveva mai avuto un clima più sgradevole.
 
 
 
 
Coldplay- Life in Technicolor II
 
 
 
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1 Bombay Bilt, la Colorlozione Capelli in Techcnicolor, l'Hogwarts in Vogue e il gruppo di musica magica della scuola, sono MIE creazioni, perciò nè è vietata la riproduzione senza il mio permesso.
2 Come vedete il capitolo comincia introducendo un pò quella che è la situazione attuale che vivono i nostri protagonisti: Draco ha il conto bloccato alla Gringott da suo padre, Gazza si prepara a beccare tutti gl istudenti alla festa, Hermione invece cerca di portar pazienza con una ribelle Ginny Weasley vogliosa di sperimentare le nuove mode "per essere al pari delle ragazze più popolari della scuola".
3 Ringrazio Martina e Teresa, impareggiabili consigliere e affidabili amiche.
4 Ho messo il rating arancione alla storia perché mi rendo conto che con il rating rosso alcune di voi siano entrate con la ferma convinzione di trovare Draco ed Hermione nel bel mezzo di qualche posizione da Kamasutra. E invece – sorpresa! – non c’è niente di tutto ciò. Perché due rivali non vanno a letto insieme senza motivo. Bisogna seguire la loro metamorfosi, accettare e rispettare i loro tempi perché lo Stretto di Bering alla fine è come Super Mario: una volta che avrai sbloccato il livello – capitolo – giusto ne vedrai davvero delle belle. In termini di sesso intendo.
5 Prossimo aggiornamento dovrebbe essere domenica, sempre che non ci siano eventuali cambiamenti. Ah, ringrazio la miriade di persone che mi recensirà.
Come? Di che miriade sto parlando? Ah ma allora oltre ad essere avidelle di recensioni mettete anche il dito nella piaga! Mi avvisate già che "Lo stretto di Bering" rimarrà a secco come una banale fiction da truzzette!
Care le mie braccine corte vi saluto augurandovi di trovare qualche portafoglio in mezzo alla strada! Anche se di questi tempi è dura!

A presto,
imane.
 
 
 
   
 
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