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Autore: daisys    27/07/2012    7 recensioni
Eva è una ragazza normale, un pò scontrosa e con pochi amici ma normale.
Non crede molto nell'amore, quindi non accetta mai appuntamenti.
Ma qualcosa le farà cambiare drasticamente idea, quando un venerdì qualunque la sua scuola farà uno scambio con una gemellata, e quando due occhi neri incontreranno i suoi di ghiaccio, incatenandola in quel dolce inferno.
Ma il ragazzo dai penetranti occhi neri è molto più di quanto si aspetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Demon bride'
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           La sposa del demone

P
rologo


Guardo stancamente fuori dalla finestra, non c'è niente di interessante da guardare, ma sempre meglio che ascoltare la lezione di matematica, odiosa materia, tutti quei numeri dannatamente antipatici, che ogni volta mi deridono se non riesco a risolvere una semplice equazione.                                                                                  
Pur avendo la migliore -dicono- professoressa io non riesco ad appassionarmi a questa dannata materia, nè ad avere voti decenti, infatti ogni anno sto con l'acqua alla gola per riuscire a prendere quella dannata sufficenza ed evitare i debiti.
La Galmacci sta dettando i compiti per casa, segno che la mia tortura sta finendo, ma io non li scrivo,semplicemente aspetto che finisca di dettare per poi farmeli copiare dalla mia migliore amica.
La professoressa mi guarda e scuote la testa, come da routine, ormai rassegnata davanti la mia totale indifferenza verso le sue materie, scocciata dai miei ottimi voti con qualunque altro professore che insegni qualcosa che non contenga numeri.
Dopo che la prof. ha raccattato le sue cose ed esce dall'aula io posso finalmente girarmi e dare segno di essere viva.
Di fianco a me, che mi guarda con un sorriso stampato in faccia c'è la mia migliore amica, che tende un mano verso di me, non c'è neanche bisogno che mi parli, la nostra routine non è mai cambiata da due anni a questa parte.
Le passo stancamente il diario, che lei mi rida velocemente dopo aver copiato i compiti alla velocità della luce.
<< Grazie >> e le regalo il mio primo vero sorriso della giornata.
<< Di niente >> dice tutta contenta, felice di essere l'unica a ricevere i miei veri sorrisi.
Rivolgo la mia attenzione verso la cattedra, dove si è appena seduta la mia professoressa preferita, quella di letteratura.
E' la prof. più severa della scuola ma io la adoro, seguo sempre le sue lezioni, anche se credo di essere l'unica.
<< Bungiorno ragazzi >>
<< Bungiorno >>
<< Ragazzi, vi devo dare una bellissima notizia >> la prof. a sempre saputo parlare, infatti si blocca un attimo, lasciandoci il tempo di assimilare le sue parole.
<< Vedete, ogni anno la nostra scuola organizza una specie di incontro con una scuola gemellata alla nostra, è un progetto che di solito si fa solamente con le classi quinte, ma il preside quest'anno ha deciso di estendere quest'evento a tutte le classi, oggi , in mattinata arriveranno i ragazzi e le ragazze dell'altra scuola, la prossima settimana andrete       voi >> conclude la professoressa con un sospiro.
Per la classe si espandondono gridolini estasiati, con commenti non proprio casti sui ragazzi del quinto della scuola gemellata con la nostra.
Un'occhiata della Inzeo fa azzittire tutti, e finalmente possiamo cominciare la lezione che io tanto adoro.
L'ora passa fra i racconti delle avventure di Renzo e Lucia.
                                                              ***
Ora sono qui, in palestra a sistemare questa dannata palestra per l'incontro con i ragazzi del gemellaggio, di fianco a me c'è Laura che si diverte a vedermi sbuffare.
<< Dai Eva, mica ti stanno ammazzando, devi solo preparare il discorso di benvenuto per i ragazzi dell'altra scuola, darlo a Carolina e farglielo leggere. >>
<< Poi io non capisco come mai fanno fare queste cose a Carolina & co, tu con i tuoi lunghi capelli neri e gli occhi color ghiaccio e Laura la bionda daglio occhi verdi siete molto meglio dei quel gruppo di oche che comunque mi scoperei volentieri. >>
Ecco l'altro deficente, nonchè migliore amico e dongiovanni di prima classe, Federico, biondo e alto dagli occhi chiari.
E' un deficente se confrontato a me e Laura, ma ci dobbiamo accontentare, è il tipo tutto muscoli e niente cervello,anzi un pò di cervello c'è l'ha ma è grande come una nocciolina, quindi ancora non è accertata come cosa.
Su una cosa comunque ha ragione il mio deficente-demente, io e Laura non siamo brutte, tutt'altro ma diciamo che ai nostri maschietti non va molto a genio che noi in confronto a loro sappiamo usare il cervello, cosa che le oche tinte di biondo davanti a noi non fanno.
<< Scusate, ma io non capisco perchè il discorso lo devo scrivere io se poi è la troia a leggerlo prendendosi il merito >> sibillo arrabiata.
<< Tesoro non è difficile, chi doveva fare il discorso è stato scelto a votazione, nella nostra classe i maschi sono in maggioranza, tu a questa maggioranza hai dato tutti due di picche, mentre la ragazza di fronte a noi l'ha data a tutti.
E' visto che Carolina non è una cima ne in letteratura ne in italiano per non fare la figura degli ignoranti l'Inzeo ha dato il compito a te, la più brava della classe. >>
Laura ha ragione , quindi mi rassegno e mi sbrigo a finire perchè Carolina mi gira attorno peggio di un avvoltoio che aspetta di lanciarsi in picchiata sulla carcassa della sua preda.
Quando ho finito mi giro con un sorriso falsissimo sul volto, di cui lei non si accorge, e le do i foglietti, mi dice un grazie quasi sincero e poi sparisce con le due lecchine al suo fianco per provare il mio discorso.
Stanca mi massaggio le tempie lentamente, come a voler riposare il cervello, mi fa male la testa, ho il ciclo, quindi sono più sclerotica del normale, irritata da tutto ciò che si muove intorno a me, e profondamente urtata da tutte quelle ragazzine che urlano e scalpitano per la palestra decorata a festa per un motivo dannatamente stupido.
Sono tutti in fibbrillazione per questo gemellaggio, anche se non capisco perchè, i ragazzi e le ragazze sono solo eccitati di poter vedre visi nuovi e fare nuove conquiste, i professori invece sono felici per qualcosa che a noi non è dato sapere.
Solo una persona come me non si sta tirando a festa, è la professoressa Inzeo, che guarda le persone al lavoro con un' aria annoiata, la bocca contornata da leggere rughe è piegata in una smorfia, e gli occhi hanno uno sguardo ancor più annoiato della piega del corpo.
Tutto in lei sembra un sinonimo della parola noia, anche i suoi capelli biondi, leggermente striati per via dell'età sembrano avere una piega di noia assoluta.
Mi vede che la fisso e mi fa un mezzo sorriso, prima di tornare a guardare il tutto con quell'aria che mi fa venire voglia di ridere.
Mi giro e comincio a cercare Federico, non ci metto molto a trovarlo, sta alle calcagna di quattro ragazzine del primo anno, che ridono come deficenti per ogni sua battuta.
Laura invece è con i ragazzi del club di arte, sta aiutando a dipingere gli striscioni, è praticamente sdraiata su... un lenzuolo?
Sorvoliamo.
Carolina sta provando il discorso, muove la testa mentre parla, sembra abbia delle convulsioni, ogni scatto della testa equivale a uno sputacchio di Sara e Emma, le sue lecchine, che sono costrette a girarsi per non sputare in faccia alla prima oca.
Sorvolo anche questa questione e mi rimetto a osservare i nostri compagni a lavoro, sembrano formiche, così indaffarati perchè la regina a dato l'ordine.
Visto che tutte le persone che mi passano davanti mi guardano male, decido di spostarmi e iniziare a fare anche solo per finta qualcosa.
Non mi va di mischiarmi con i miei compagni, per non farmi contagiare da questa allegria, che mi sembra tanto sbagliata, quindi vado dalla prof. Inzeo che nel frattempo a iniziato a sistemare le sedie aiutata da tre quattro ragazzi mingherlini , dalle camicie a quadri infilate nei pantaloni.
<< Professoressa, posso aiutarla? >> chiedo gentile, con un sorriso cordiale.
L'Inzeo alza a malapena lo sguardo dalla carta dove sono scritte le disposizioni della sedie, poi vedendo me sorride e mi da l'ok per aiutarla.
Ora visti da lontano sembriamo un gruppo male assortito, quattro secchioni e una stangona con tacchi, calzoni di pelle e camicia in cotone con sotto un top nero.
E pensandoci bene e proprio quello che siamo, un gruppo male assortito perchè non riescono ad integrarsi, che hanno pochi amici.
<< Tra un ora arriveranno i ragazzi dell'altra scuola, sono almeno quaranta, e gli anni che anno aderito della nostra scuola sono il quinto, il quarto e il terzo, cioè almeno venti classi, questo equivale a una montagna di sedie da aprire >> dice la professoressa sconsolata.
Noi silenziosamente ci mettiamo ad aprire sedie e a posizionarle nei margini del campo da pallavolo senza rete, lasciando comunque due colonne libere per permettere di uscire agevolmente dalle file.
Dopo qualche minuto arrivano il deficente-demente e Laura, che cominciano ad aiutarci, grazie a ciò riusciamo a finire di posizionare le sedie nel tempo previsto.
Dopo le congratulazioni del preside per il nostro duro lavoro i coordinatori di ogni classe cominciano a provvedere le sistemazioni.
Le prime quaranta sedie vengono lasciate libere, in modo che con l'arrivo dei ragazzi dell'altra scuola trovino facilmente i loro posti.
La prof. Inzeo, nostra coordinatrice, avendo sistemato le sedie e il progetto fa accaparrare alla nostra classe la fila migliore, ne trovo vicino al palco ne troppo lontano.
Il preside sembra impazito, corre da una parte all'altra della sala con fare agitato, guadagnandosi le risate di noi studenti e l'aiuto dei professori per calmarsi.
<< Non trovi strano che il preside sia così agitato? >> chiedo ridacchiando.
<< Si, come è strano che ogni anno dopo questo gemellaggio molti alunni si ritirano dalla scuola >> mi risponde con voce caversona Federico.
Un'altra cosa da ricordarsi del deficente è che adora l'horror e il sovrannaturale.
Non fa che parlare di fantasmi, demoni, angeli e vampiri, e quelle che se lo devono sorbire siamo noi.
Per non parlare poi se gli dici che demone e vampiro sono la stessa cosa, allora lì si che ti vorresti buttare da un ponte. 
Comincia un sermone infinito sulla varietà dei demoni e perchè si distinguano dai vampiri.
Laura, che è molto più realista e pragmatica, precede la mia mano che sta per scoccare uno scappelotto a Federico, dandogli un pugno sul braccio.
<< Idiota >> sibiliamo in coro.
Lo stupido per colpa del pugno di Laura ha cacciato un urlo del tutto femminile, attirando gli sguardi di quasi tutta la sala. 
<< Bravo scemo, tutta l'attenzione della sala è su di noi >> dico con voce strozzata guardando delle persone che ci fissano.
L'attenzione, per fortuna viene subito deviata da Enzo, il nostro bidello, che entra e annuncia l'arrivo dell'altra scuola, e dal preside che ricomincia a muoversi come un pazzo a destra e manca intimando di non farlo vergognare.
La Galmacci e L'Inzeo con voci pacate lo calmano, e gli dicono di contenersi perchè, testuali parole dell'Inzeo " é lei che ci farà vergognare, sopratutto se continua a saltare per la palestra come una scimmia in calore", affermazione che è costata il rossore delle guancie del preside e altre risate dagli alunni.
Anche il preside, dopo essersi ripreso ride,ma si ricompone subito, visto che Enzo il bidello lo avverte che il preside e gli alunni dell'altra scuola stanno per entrare.
Teniamo tutti il fiato sospeso quando la porta della palestra si apre mostrando la figura slanciata della preside sui tacchi.
Mi volto e guardo gli alunni appena arrivati come tutti.
Poi accade tutto in un attimo, due occhi neri per sbaglio incontrano il mio sguardo di ghiaccio, tutto sembra fermarsi e sento come se qualcosa dentro di me si sia rotto, riversando verso l'esterno qualcosa che si era assopito con il tempo.
Un sentimento strano mi fa sentire piena di forze e stranamente felice, come se quel qualcosa che si è aperto dentro di me fosse naturale.
Poi in un attimo come tutto si è bloccato tutto riprende a muoversi, lasciandomi stordita, costringendomi ad appogiare improvvisamente stanca la testa sulla spalla di Federico, mi sento debole e ho voglia di addormentarmi, voglia che un urletto di Sara e Emma al mio fianco mi fanno riprendere. 
Guardo sul palco e capisco il loro urlo.
Non ci vuole molto per capire il perchè hanno urlato, anzi per chi.
In piedi, di fianco a Carolina, tre ragazzi sono come magicamente apparsi. 
Quello a destra, il più vicino a Carolina, è il più basso dei tre ha capelli scuri e occhi azzurri, simili ai miei, esile ma forte.
Quello a sinistra è un colosso, a capelli e occhi scuri, tantissimi muscoli e è altissimo.
Il centrale è quello che cattura la mia attenzione, alto, dal fisico muscoloso ma non troppo evidente, capelli castani spariti in aria, e due occhi pece che cercano qualcosa nella sala.
Non so perchè, ma il mio spirito di sopravvivenza fa di tutto per sottrarsi a quello sguardo indagatore che ancora non lascia la fila dove sono seduta, costringendomi a nascondere la testa sotto il braccio di Fede, che mi guarda interrogativo.
Dopo alcuni secondi non sento più il suo sguardo su di me, che è rivolto a Carolina che ha appena cominciato a leggere il mio discorso, ma non so perchè ora le sono dannatamente grata per aver preso il mio posto su quel palco.
Qualcosa, una vocina dentro di me , mi dice che non reggerei lo sguardo nero del ragazzo, ne diventerei succube senza via d'uscita, intrappolata in un mondo nero, il mio inferno-paradiso personale.
Con uno sforzo immane scaccio la vocina dalla mia testa, concenrandomi al massimo sul discorso.
                                                                ***
Ho seguito a malapena la cerimonia di benvenuto, e ora sulla strada di casa mi rendo conto di non aver capito in cosa consiste questo gemellaggio.
Appena arrivata a casa non mangio, mi ritiro nella mia camera, perchè ho la testa che mi scoppia, sento un dolore enorme, la vocina mi continua a dire di non pensare a quello sguardo, che non è ancora tempo, che presto scoprirò perchè il mio scrigno di Pandora si è aperto, e scoprirò chi è quel ragazzo.
Chi sei?
Sembra stupido parlare con la mia stessa mente, tantissimo stupido, ma chissa perchè mentre mi addormento pensando allo sguardo onice del ragazzo la voce sibilla.
Lo scoprirai.


Angolo Autrice
Ciao a tutti, la mia prima storia romantica, e diciamocelo sovrannaturale.
Come prologo credo sia abbastanza lungo e penso, anche se non ne sono sicura scritto correttamente, ma io in grammatica non sono una cima quindi aspetto critiche positive e negative.
Per quanto vi posso interessare, volevo dire che il prossimo aggiornamento é venerdì, fra una settimana, perchè mi serve un pò si tempo per scrivere e sistemare il capitolo.
Non devo dire altro, a parte che spero in vostre recensioni, quindi se vi interessa come storia recensite.
Ok rompo un pò le scatole con le recensioni ma mi farebbero piacere.
Ps: questa è la mia pagina facebook, per foto e spoiler qui
 https://www.facebook.com/RoChanEfp?ref=hl
Un bacio ro_chan
   
 
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