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Autore: alimanga    28/07/2012    7 recensioni
ATTENZIONE! Questa storia si intitolava originariamente "Siamo in due, non lo dimenticare".
Dopo un netto re-styling, eccovi la nuova versione che, a differenza della vecchia, ha un futuro davanti.
Non sono mai state amiche. Ma davanti a un nemico più grande, anche la peggior rivalità può diventare un' alleanza forzata. Forse, addirittura un' amicizia sincera.
Heather e Courtney, divenute adulte, si trovano loro malgrado invischiate in un guaio più grande di loro, e dovranno contrastare un nemico più forte di qualunque altro: la mafia.
Tra poliziotti corrotti, misteriosi affari e amici fedeli, le due giovani partecipano ad una corsa contro il tempo il cui premio è la vita. La loro e quella delle persone che amano.
Genere: Avventura, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Capitolo 2
Ricatto


E questo è tutto.” Concluse Heather, tristemente. Courtney non riusciva neppure a trovare un aggettivo che descrivesse appieno le sue emozioni. Stupita? Nah, troppo blando. Sbalordita? Hm… ancora non era abbastanza… AMMUTOLITA! Ecco! Proprio la parola giusta! Per una manciata di secondi si limitò a guardare Heather, senza aprire bocca. Poi esordì: “Ok, Heather, adesso tu mi dirai che mi hai raccontato un mucchio di balle e nonostante quello che ho detto prima non mi arrabbierò, promesso. Perché erano balle, vero?” Lo sguardo abbattuto dell’ altra costituì una risposta sufficiente: l’ ispanica alzò le braccia al cielo ed esclamò: “Ma è assurdo!!!” con qualche decibel di voce in più, tanto che parecchie persone si voltarono ed Heather avvampò. “Zitta, Courtney! Non è esattamente il genere di cose che direi al mondo intero!” le sussurrò, sibilando come una vipera infuriata. Courtney abbassò subito le braccia e si avvicinò di più alla sua compagna. “Ma…. Non è possibile che sia la verità, una cosa simile…” mormorò, ma Heather la interruppe, guardandola negli occhi: “Una cosa simile è appena successa, Courtney, e se te l’ ho confidata è perché mi sono fidata di te. Santo cielo!” esclamò, fingendosi preoccupata. “Ho detto proprio così, fidata? Di te? Dovrei farmi controllare da un medico.” Courtney non apprezzò molto quel commento ai limiti del sarcasmo, ma era troppo presa dall’ incredibile racconto appena sentito per ribattere. Incredibile come il foglio che Heather aveva appena estratto dalla borsa, posato sul tavolo tra le due. Un pezzo di carta reso multicolore dalle numerose lettere prese da chissà che giornali o riviste incollate insieme per formare parole. Quella che oggi chiamiamo “lettera minatoria” Il risultato ottenuto da tale discrepanza di caratteri tanto eterogenei sarebbe potuto apparire comico, non fosse stato per il senso finale che quell’ insolita fusione di lettere formava.


IL TUO ALEJANDRO HA FATTO IL FURBO CON LE PERSONE SBAGLIATE.

SE VUOI RIVEDERLO, PAGHERAI AL POSTO SUO I SOLDI CHE CI DEVE.

SAPPIAMO CHI SEI, E PROBABILMENTE ANCHE TU TI RICORDI DI NOI, PICCOLA ”


E da quel punto una serie di epiteti non esattamente gentili riempivano un' intera riga. Aggettivi che che avevano scandalizzato prima la destinataria, poi la sua confidente. Ma il peggio si trovava nella frase seguente.

HAI UNA SETTIMANA. METTERAI UN MILIONE DI DOLLARI IN CONTANTI  SOTTO

LA PANCHINA PIU’ A NORD DI WILKET CREEK PARK. TI ASPETTEREMO OGNI SERA.

SE MANCHERAI, LA SERA DELL' OTTAVO GIORNO SAREMO NOI A VENIRE DA TE...

VIENI DA  SOLA, O IL TUO FIDANZATO NON VEDRA’ LA SEGUENTE ALBA, E NEPPURE TU.

NON DIMENTICARE MAI CHE TI TENIAMO D’ OCCHIO, SE VAI ALLA POLIZIA PER VOI SARA’ FINITA.

FAI QUELLO CHE TI ABBIAMO DETTO. E’ ALEJANDRO CHE TE LO CHIEDE.”

Sul margine della lettera brillava un simbolo scarlatto, una testa di lupo stilizzata su uno sfondo rosso sangue. Il disegno aveva le fauci spalancate e gli occhi folli; comunicava la stessa aggressività di cui erano pervase le parole soprastanti. Per alcuni minuti nessuna delle due aprì bocca. Poi Courtey ruppe quell’ opprimente silenzio: “Quindi, se ho capito bene: Alejandro ti ha perdonata” Heather storse la bocca, stizzita, e l’ altra capì che era meglio non indugiare troppo sull’ argomento “e voi vi siete messi insieme. Wow, incredibile!” L’ ispanica era veramente meravigliata, ed Heather arrossì suo malgrado. “Si, beh…. È così, e comunque è anche incredibile che tu e quello stronzissimo punk siate quasi all’ altare!” Stavolta fu Courtney a diventare color porpora: “Hai proprio ragione, ma io e te non siamo le uniche ad esser cambiate e così tra due o tre mesi ci sposeremo!” esclamò, con un brillio di gioia negli occhi. Ma poi lo sguardo le cadde nuovamente sul foglio e tornò cupa. “Scusa, stavamo parlando dei tuoi problemi.” Heather allargò le braccia, sconsolata. “Non che ci sia molto altro da dire; lui è il direttore finanziario di un' importante azienda, e una settimana fa è partito per un viaggio di lavoro. L' altro ieri ho ricevuto questa dannata lettera” i suoi occhi argentei avrebbero potuto bruciare il foglio, tanto erano fiammeggianti. “e lui sarebbe dovuto tornare ieri, così non ci ho dato peso, pensavo fosse uno stupido scherzo di qualche emerito idiota che era stato nostro fan ai tempi del Reality, ma non è tornato. E ora… beh…” “Ora hai paura.” Concluse Courtney, scuotendo il capo. Rifletté un attimo, poi osservò: “La lettera dice “abbiamo”, quindi non è una persona sola. Se è davvero un gruppo organizzato, la cosa può essere pericolosa. Questo simbolo poi mi piace davvero poco... Immagino che tu non sia andata alla polizia, vero?” La sua compagna deglutì pesantemente, poi scosse il capo. “Come posso farlo? Chi ha scritto questa lettera non scherza, non posso permettermi di rischiare. Lo hai letto, no? Uccideranno anche me... Ma io quei soldi non li ho, dannazione!” Courtney percepì la disperazione e la rabbia contenute in quelle ultime parole. Cominciava ad essere spaventata quanto Heather. “Può anche essere che Alejandro li abbia grazie al suo lavoro, ma tiene i suoi guadagni su un conto del quale non ho i dati per l’ accesso, e quindi non posso comunque prenderli. Non so davvero come fare.” Courtney era davvero sbalordita. Davvero quella che aveva davanti era Heather, sua vecchia amica-nemica di A Tutto Reality? La stessa ragazza che aveva buttato giù da un vulcano Alejandro ora era preoccupatissima per lui? Non credeva che avrebbe mai visto la Queenbee* ridotta in quello stato, tantomeno per un'altra persona! Quasi avesse percepito i suoi pensieri, Heather raddrizzò subito il collo e la scrutò con aria di sfida. "Mettiamo bene le cose in chiaro: è per la mia vita che temo. Se anche facessero sparire quel don giovanni arrogante, dubito che la mia vita muterebbe di molto... Inoltre, nessuno può sfidare o minacciare Heather Hamilton e sperare di passarla liscia! Credo che tu ne abbia già avuto la prova, in passato." Courtney storse le labbra e nascose in un colpo di tosse un ampio sospiro di rassegnazione. Alla fine, Heather aveva mantenuto la sua scorza d' acciao. Ma in fondo, sapevano entrambe quale dolore stesse provando. Un' immensa, lancinante preoccupazione per la persona che amava, e la Type-A* poteva vederla chiaramente sul fondo di quegli espressivi occhi grigi. Improvvisamente Courtney focalizzò la sua attenzione su un dettaglio nel testo. "Come vuoi. Comunque, pare che Alejandro non abbia svolto il suo lavoro in modo totalmente pulito ed onesto, non credi? E poi, cosa diavolo vuol dire che li conosci, Heather?" L' altra scosse vigorosamente la testa, facendo ondeggiare i lucenti capelli neri. "Non ne ho la minima idea. Come potrei conoscere una qualche associazione criminale? Per quanto riguarda Alejandro... non so che abbia combinato. Purtroppo temo che non sia esattamente il modello di impiegato perfetto. Sai bene quanto la sua onestà possa essere... labile." Le due donne rimasero in silenzio per qualche minuto. Courtney gettò lo sguardo oltre il vetro tiepido accanto a lei. Il cielo terso cominciava a farsi sempre più luminoso, mentre il sole ardente continuava la sua salita verso lo zenit, al centro del cielo. La strada si svuotava, le persone si affrettavano verso le loro case per scampare al calore lancinante del mezzogiorno. Solo a quel tavolo il clima si faceva sempre più cupo. L' ispanica sentiva il richiamo di quella luce, della pacata gioia che fino a un' ora prima l' aveva pervasa. Dipendeva tutto da lei. Poteva ancora trovare una qualche scusa e uscire da quel posto opprimente, tornare in quell' adorabile pace e proseguire la sua giornata perfetta. Dimenticare i problemi che non erano suoi era sempre stato così semplice... Poi un' immagine si palesò nella sua mente. Una pagina di giornale che denunciava la scomparsa di un ricco direttore imprenditoriale e la sua compagna. Come avrebbe vissuto, a quel punto? Come avrebbe potuto giustificare a se stessa il suo egoismo? Accantonò immediatamente i pensieri che subdoli si erano infiltrati nella sua mente. Era per questo che si era messa al servizio della legge: voleva risolvere i problemi degli altri. E se per una volta avrebbe dovuto farlo senza un compenso, pazienza. Distolto lo sguardo dal miraggio luminoso che invitante luccicava dalla via ormai deserta, scrutò Heather nel profondo delle sue iridi grigie. "Lo so. Ma so anche che la stessa cosa vale per te. Quindi, Heather, te lo chiederò un' ultima volta: sei invischiata, o lo sei stata, negli sporchi affari di qualche banda? Perché sappi, ora e per sempre, che per nessun motivo al mondo rovinerò la mia coscienza - e la mia reputazione professionale - per farmi coinvolgere in faccende illegali. Quindi, se Alejandro ha fatto una cazzata, pazienza. Ora è una vittima, dopotutto. Ma se a questo casino hai preso parte anche tu, non posso aiutarti." concluse perentoria. Heather non gradì affatto quella diffidenza nei suoi confronti, anche se una parte di lei non riusciva a ritenerla infondata. Così rispose allo sguardo penetrante di Courtney, e chinandosi leggermente in avanti scandì la risposta parola per parola. "Non ne so nulla. Puoi fidarti, come non puoi. Ma sappi che sarei pronta a giurare su ciò che ho di più sacro la mia innocenza in questa storia. Chiaro, Type-A?" Courtney rimase in silenzio per qualche secondo ancora, limitandosi a scrutare con attenzione il volto di Heather. Non un tremito, non una contrazione muscolare involontaria. Non c' era nessun appiglio a cui aggrapparsi per dubitare ancora della mora. Ma decise comunque di non abbassare del tutto la guardia. Come Duncan ripeteva spesso, la prudenza non è mai troppa. "Perfettamente, Queen Bee. Ora, almeno su una cosa posso darti ragione: è meglio non coinvolgere la polizia, perlomeno non... ufficialmente. Ma per tua immensa fortuna" non potè trattenersi dall' assumere un' aria di compiaciuta superiorità "trovo che oggi sia una giornata particolarmente noiosa, quindi ho il tempo per aiutarti fino in fondo. E si da anche il caso che io possa coinvolgere le forze della legge in altri modi. Perciò ti do una scelta, Heather." Bevve senza fretta l' ultimo sorso di vodka, godendo nel vedere l' ex rivale che, suo malgrado, si beveva ogni parola. Poi si alzò, indossò gli occhiali e recuperò le borse, senza smettere di guardare Heather con uno strano sorriso. "Puoi salutarmi, e passare i tuoi ultimi cinque giorni nella disperazione più profonda. Oppure puoi seguirmi, e accettare l' aiuto della tua vecchia amica." Fece l' occhiolino, mise sul tavolo i soldi per la sua consumazione e attese, una mano sulla porta del locale. Heather la guardò, impassibile. Imponendosi di ignorare la seccante strafottenza di Courtney, e mettendo da parte ogni vecchio rancore, ammise a se stessa che una persona carismatica e determinata avrebbe potuto aiutarla davvero. Il muro dell' orgoglio, però, era molto più difficile da abbattere. Una volta risolto il problema e salvato Alejandro - perché era così che doveva andare - come lo avrebbe guardato in faccia mentre spiegava che qualcuno aveva dovuto darle una mano? E se la notizia si fosse sparsa, di quale entità sarebbe stato lo scandalo? Mentre questi pensieri vorticavano furiosamente nella sua graziosa testolina, posò involontariamente lo sguardo sul tanto odiato quanto misterioso messaggio.

LA SERA DELL' OTTAVO GIORNO SAREMO NOI A VENIRE DA TE..."

Una paura incontrollabile, repentina, si unì al vortice che sconvolgeva il suo cervello. Distolse immediatamente lo sguardo, per fissarlo sulla figura di Courtney che ancora attendeva accanto alla soglia. Si alzò in piedi, il volto deciso e serio. Al diavolo l' orgoglio! La stupidità sarebbe sempre stata peggiore dell' umiliazione. "Accetto il tuo aiuto. Ma, sia ben chiaro, non intendo divenire per questo il tuo cane fedele o la tua compagna inseparabile. Ho una dignità, e preferisco che i nostri rapporti restino... professionali, se così possiamo chiamarli." Courtney dovette trattenersi per non ridere di fronte a quella pomposa quanto falsa dichiarazione, preferendo invece sorridere con trionfo. Afferrò il polso dell' asiatica e varcò la soglia. "Bene. Vieni con me, dunque. Abbiamo molto da fare." E uscì, tentando di correre sui tacchi alti e trascinando con una mano le ingombranti borse firmate e con l' altra il sottile polso di una riluttante Heather.


Nota dell' Autrice
Queen Bee e Type-A sono i soprannomi originali di Heather e Courney duramte il Reality. Ho deciso quindi di mantenerli per conferire alla mia storia più veridicità.
Grazie per aver letto fin qui, se vorrai lasciare un commento sarai più che benvenuto.
Alimanga



  
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