Alla fine ho deciso di postare stasera u.u
Sono molto stanca e posto solo perché avevo il capitolo già
pronto… Per le altre storie non è così, scusatemi >..<
Ringrazio sempre chi mi segue/ricorda/preferisce e chi
recensisce *--* =D
Buona lettura!
Finalmente!
POV Seira
Dopo il mio sfogo con Scorpius mi
sentii bene, e nello stesso tempo non potei far a meno di darmi della stupida
per aver rovinato il mio ultimo giorno con lui prima dell’inizio della scuola.
Nonostante tutto Scorpius non mi fece pesare niente, anzi si dimostrò gentile
come non mai… E avevo ancora addosso la sensazione delle sue coccole, il calore
della sua stretta.
Quando fu il momento di andarmene
tentai timidamente di rimediare al disastro che avevo combinato davanti agli
occhi della madre di Scorpius.
“Astoria, ti ringrazio ancora per il
vestito… E mi scuso per la scenata di stamattina.”
“Sta tranquilla cara. Da quel che ho
capito avevi ottime ragioni. La colpa è mia che l’ho fatto entrare senza
avvertirti.” mi rispose lei, poggiandomi una mano sulla spalla e sorridendomi.
Poi, un pochino rincuorata, mi
concentrai su Scorpius e mi feci abbracciare. Annusai il suo odore e cercai di
memorizzare ogni singolo istante di quella stretta: non l’avrei rivisto per un
po’ di giorni e già mi mancava. Ero proprio andata, altro che cotta… Ero innamorata.
Sul serio.
Passai il resto delle vacanze
cercando di finire la montagna assurda di compiti che ci avevano assegnato,
facendo la spola fra casa mia e quella dei miei nonni paterni. Il giorno prima
del rientro si smaterializzarono anche i miei nonni materni, e li abbracciai
con un enorme sorriso: mi erano mancati. Però dovevo risolvere una questione
con loro… E con i miei genitori.
“Posso parlarvi un momento, ora che
siete tutti qui?”
“Certo cara, dicci.” mi disse mia
nonna, sedendosi sul divano e sorridendomi. Gli altri mi guardavano carichi
d’attesa e mi sentii stranamente in imbarazzo.
“Ehm… Ecco… Io e Marco non stiamo più
insieme. In realtà non stiamo più insieme da ancora prima di trasferirci.”
Mia nonna si coprì la bocca con la
mano e mia mamma mi guardò perplessa.
“Vuol dire che ti ha creato problemi
il primo gennaio? Perché accidenti non ce l’hai detto prima?!” mi disse.
“Beh pensavo di non doverlo comunque
vedere mai più, non mi aspettavo saltasse fuori così… Ora lo sapete no? Quindi
discorso chiuso.”
“Ma cara… Cos’è successo?” mi chiese
mia nonna, prendendomi per mano.
“Nulla di che, sul serio… Solo non
stiamo più insieme. Beh, ora basta, lo sapete ed è tutto apposto no? Vado a
farmi una doccia…”
Cercai di svicolare con una scusa e
fortunatamente mi lasciarono andare. Ecco perché non gliel’avevo detto prima:
si sarebbero impicciati come la morte. Però adesso dovevo solo resistere fino a
domani mattina, poi sarei partita e non li avrei più rivisti fino a dopo i M.
A. G. O.
I M. A. G. O., già. Ora che gennaio
era iniziato, cominciavo a sentire una strana ansia al pensiero degli esami…
Ansia che era alimentata anche dai professori e dall’enorme mole di lavoro che
ci davano in preparazione. Temevo di fare una figuraccia, e mi ripromisi di
mettermi a studiare sul serio… Una volta tornata a scuola. Anche se i
professori mi avevano preso in simpatia – come volevasi dimostrare – saremmo
stati giudicati da una commissione esterna, per questo non potevo contare sulla
“reputazione”… Dovevo darmi da fare.
Il giorno dopo caricai i miei bagagli
sull’Espresso per Hogwarts e mi sporsi dal finestrino dello scompartimento di
Rose per salutare i miei genitori, poi mi misi tranquillamente a chiacchierare
con la mia amica e Lily, che sedeva con noi. Avevo avuto la tentazione di
cercare subito gli altri – quantomeno Scorpius – ma Rose mi aveva bloccato
prima e… Beh, non la vedevo comunque da un secolo, non mi sembrava carino
abbandonarla. Anche lei mi era mancata.
Le due cugine mi raccontarono così
del Natale passato a casa dei nonni – una casa chiamata “La Tana” – e della
miriade di cugini e amici che c’erano. Nonna Molly, ovvero la nonna paterna di
Rose e la nonna materna di Lily, era quasi impazzita, ma fortunatamente la
figlia e le nuore le avevano dato una mano a gestire tutto. Da quello che capii
dai loro racconti alla Tana non esisteva la privacy, ma si era pervasi da
un’atmosfera molto calda e famigliare… Credo che avrei preferito un buon
compromesso, conoscendomi, come era stato a Villa Malfoy. Infatti raccontai
loro delle mie vacanze con il gruppo Serpeverde, e Rose si dimostrò
particolarmente curiosa di sapere come fosse fatta casa di Scorpius. Forse lo
invidiava un po’… O forse era semplicemente curiosa: dopotutto si parlava pur
sempre di Rose.
Verso metà viaggio le salutai e andai
a cercare gli altri, trovandoli fortunatamente quasi subito: Scorpius, Aroon,
Lucy e Deborah occupavano uno scompartimento e mi fecero spazio, chiedendomi
dov’ero stata fino a quel momento.
Il banchetto fu meraviglioso come
sempre e me ne andai a letto con la pancia esageratamente piena. La mattina
dopo Lucy dovette venire a svegliarmi: durante le feste avevo preso la brutta
abitudine di dormire troppo. Sbadigliano mi avviai verso la Sala Grande, una
volta che fui lavata e vestita, e mi lasciai cadere pesantemente accanto ad
Aroon. Non potei fare comunque a meno di rivolgere un enorme sorriso raggiante
a Scorpius: accidenti se avrei voluto abbracciarlo… Baciarlo… E poi…
I miei pensieri furono interrotti da
Jo, il gufo di famiglia, che mi atterrò davanti e mi tese la zampa.
“Strano… Come mai i miei mi scrivono
già se sono partita ieri?” sussurrai, prendendo la pergamena.
Non ci potevo credere. Ero
semplicemente sbalordita. Incredula. Non poteva essere vero…
Che cavolo, perché Lucius voleva
combinare un matrimonio fra me e Scorpius?! Non che non ne fossi felice, in una
parte del mio cervello, ma il resto era diviso fra “ma io a lui neanche
piaccio” “non stiamo ancora insieme” ed “è troppo presto anche solo per
pensarci!”.
Ancora sbalordita allungai la
pergamena a Scorp, come se lui potesse darmi delle risposte.
Lo osservai cambiare colore mentre
leggeva, diventando rossissimo. Osservai le sue mani tremare e sentii la
risatina di Alex trasformarsi in una risata vera. Deborah chiese qualcosa ma
non ci badai, mentre tutti – tranne Alex – ci osservavano perplessi.
“Mio nonno è un idiota, gli manderò
una strillettera.” mormorò Scorpius, sempre più imbarazzato.
Osservai Alex ridere e poi di nuovo l’espressione
sbigottita di Scorp, e non riuscii più a trattenermi. Scoppiai.
“E’ così… Così… Comico!” esclamai fra
una risata e l’altra, riprendendo poi a ridere. O meglio, ad ululare dal
ridere.
Poi anche Scorpius si unì a noi.
“Seriamente, che succede ragazzi?”
chiese Brendoon, guardandoci perplesso. Alex strappò la lettera dalle mani di
Scorpius e gliela passò.
Brendoon quasi si strozzò con il
succo di zucca, poi prese a ridere anche lui. Ben presto la lettera fece il
giro dei nostri compagni, ed io guardai con un moto di stizza – ma sempre
ridendo – Deborah che leggeva avida: gli occhi parevano uscirle dalle orbite da
quanto era curiosa. Lei, insieme a Lucy, fu l’unica a non ridere: però Deborah
si affrettò ad alzarsi e raggiungere la sua amica di Tassorosso – probabilmente
per spettegolare – mentre Lucy mi guardava seria.
Finalmente le risatine finirono e noi
ci avviammo velocemente verso l’aula di Storia della Magia. Tutto sommato la
mattinata passò senza intoppi e velocemente – a parte la noia mortale del
professor Ruf – e durante la pausa pranzo Lucy mi prese da parte. Avevo capito
che volesse parlarmi da come mi aveva fissato a colazione, così la portai in
un’aula vuota e mi apprestai ad ascoltare.
“Allora, che ne pensi?” mi chiese
infine.
“Di cosa?”
“Della lettera dei tuoi.”
“Oh.”
Mi grattai un attimo la testa,
incerta.
“Beh credo che gli dirò di rifiutare
gentilmente… Voglio dire, io e Scorp neppure stiamo insieme… Non sono la sua
ragazza…”
“Ma lo sarai.”
La guardai esasperata.
“Merlino, la smetti di dire così?! Non
so se lui mi vuole, punto. E in ogni caso non è questo il problema… Solo che
non so come reagirà Lucius… Non mi è simpaticissimo, vero, però da come me ne
hai parlato ho capito il suo modo di ragionare e non vorrei inimicarmelo,
capisci?”
Lucy si sedette su un banco e mi
guardò fissa negli occhi.
“Senti, secondo me Lucius è più furbo
di te e Scorp messi insieme. E vuole un gran bene al nipote, non c’è dubbio.”
“Che vuoi dire?!” esclamai, sorpresa.
Lucy sospirò.
“Seira, pensaci bene… Deve aver
capito che c’è qualcosa fra di voi – e non interrompermi! Te lo dico io che
c’è, te lo possono dire tutti! Si vede lontano un miglio! – e quindi… Ha
pensato bene di far ottenere a Scorpius quello che voleva. Ovvero te. Hai
ragione a dire che lui ragiona in maniera… Antica, se così vogliamo dire… Ma
pensaci, nonostante il metodo ortodosso a cui comunque è stato abituato… E’
comunque venuto meno a certi pensieri Purosangue per Scorpius…”
“Cioè?! Non ti seguo…” chiesi, sempre
più confusa. Lucy sospirò ancora.
“Non nego che ha ragionato in base a
criteri Purosangue: inanzitutto ti ha fatto quella domanda prima della festa
per capire se tu fossi degna di suo nipote, e poi ha cercato di “comprarti” con
il contratto prematrimoniale… Però ha saltato un punto, ovvero l’analisi della
tua famiglia. Si vede che disapprova tuo padre per la sua apertura mentale, ma
ha deciso comunque di passarci sopra dato che alla fine sei Purosangue, e non
si è minimamente interessato alla tua famiglia dal punto di vista finanziario.
Lo so perché i miei genitori sono amici dei Malfoy da tempo immemore. Chi credi
che ci fosse a quella festa? Solo la crème della società. Le persone più
influenti con i loro rampolli, quelli più schifosamente ricchi che hanno
potere. Ora, non so come sia messa la tua famiglia, ma non era invitata alla
festa e questo mi fa pensare.”
“I miei nonni sono ricchi! E non
capisco come possa essere importante, comunque! Da quel che ho visto i Malfoy
san benissimo mantenersi da soli!” esclamai, indignata.
“Ma certo, ma certo… Solo che Lucius
ragiona con la perfetta mentalità da Purosangue, e tu non puoi capire… Dato che
i tuoi hanno una mentalità più aperta… Vedi, ti sei mai chiesta perché si
combinano i matrimoni? Se fosse solo per una questione di sangue, beh, ognuno
potrebbe dare ai figli quantomeno una minima scelta… Ma il matrimonio si
combina più che altro per aumentare il potere e il patrimonio di famiglia. Il
prestigio. So che tutto questo ti sembrerà assurdo, però… Se Lucius non si è
preoccupato di tutto questo, vuol dire che considera suo nipote più importante
delle rigide regole a cui si è attenuto tutta la vita. Vuol dire che ti
considera degna di stare al suo fianco a prescindere dal tuo conto in banca,
vuol dire che ha visto con che occhi Scorpius ti guarda e ha deciso che quella
è la cosa più importante.”
“… Continuo a non capire… O meglio,
ho capito ma non condivido…”
“Lo so che non condividi. Nemmeno io
lo faccio… E sai, a volte invidio Brendoon che ha trovato il vero amore in una
persona che va a genio alla sua famiglia. Li invidio perché io non avrò
scelta.”
“Oh Lucy… Non dire così, non sei
costretta. Guarda mio padre… Non sei costretta a vivere in una gabbia dorata.”
Lucy mi sorrise debolemente.
“Sarà, ma sono pure una Serpe: quando
s’inizierà a parlare di matrimonio vedrò prima a chi mi accoppiano e se
possiamo andar d’accordo, e poi in caso mi opporrò. Nel frattempo cerco di dare
il meglio di me così che, in caso dovessi andare contro la mia famiglia, avrei
comunque un’istruzione degna di potermi dare un lavoro con cui mantenermi.”
Per la prima volta, sentii di non
conoscere affatto Lucy. Era davvero lei quella dolce ragazza che sapeva capirmi
solo con uno sguardo, così pacata e sorridente? Ma dopotutto doveva esserci un
motivo se era stata smistata a Serpeverde, aveva ragione… L’astuzia si
manifesta in molti modi alla fine.
Per tutto il resto della giornata mi
ritrovai a pensare alla nostra chiacchierata, e a come mai Lucius avesse deciso
di mettere da parte i suoi principi per me. O meglio, alcuni dei suoi principi…
Dubito che sarei stata accolta come la benvenuta, se fossi stata Mezzosangue… A
parte da Astoria, naturalmente. Lei mi aveva preso subito in simpatia, prima di
sapere di chi ero figlia. In ogni caso era inutile farsi dei problemi dove non ce
n’erano: il problema che avevo ora era solo uno, ovvero far capire a Scorpius i
miei sentimenti.
Attraversai la parete diretta in Sala
Comune e quasi mi scontrai con Deborah.
“Allora Seira…” mi chiese, con un
sorrisetto vispo che non le vedevo da un po’ “Alla fine accetterai o no le
nozze combinate?”
Stavo per risponderle in malo modo
quando qualcuno mi afferrò da dietro, e alzando la testa scoprii che era
nientemeno che Scorpius.
“Scusa se mi permetto Deb, ma te la
rapisco un po’. Potrà rispondere dopo a tutto quello che vorrai!”
Senza che riuscissi a protestare –
non che ne avessi l’intenzione comunque – mi portò fuori dalla Sala Comune e
cercò un’aula vuota in cui potarmi.
“Beh, che devi dirmi?” gli chiesi
sorridendo, mentre mi metteva giù.
“Seria…” mormorò.
Mi girai e lo vidi arrossire e
abbassare lo sguardo.
“Che c’è? Se è per la lettera, non ti
preoccupare, io…”
“No, non è per la lettera.”
Lo guardai di nuovo. Era sempre rosso
e con lo sguardo basso.
“Scorp… Che ti succede?”
Iniziavo ad essere seriamente
preoccupata.
“Senti… Ora farò una cosa, ma
promettimi che non ti arrabbierai…”
Il mio cuore prese a battere
velocemente mentre lui si avvicinava. Istintivamente arretrai verso il muro:
cosa stava succedendo?
“Sì…” sussurrai, mentre arrossivo
senza saperne il motivo.
E poi accadde.
Scorpius si avvicinò a me, era sempre
più vicino… Poi poggiò una mano sul muro dietro di me, con l’altra mi prese il
mento fra le dita, mi guardò negli occhi e poi… Mi baciò. Dapprima un bacio leggero,
timoroso, come a saggiare la mia reazione… Pii il mio cervello si scollegò e
gli buttai le braccia al collo, rispondendo con entusiasmo: Merlino, aspettavo
questo momento da secoli!
Lui parve estremamente sollevato
mentre prendeva a baciarmi con foga.
Ad un certo punto, come da molto
lontano, sentii una risatina e poi la porta aprirsi. Io e Scorp ci staccammo di
pochi centimetri e girammo la testa: due ragazze di Tassorosso si erano
bloccate sulla porta e ci fissavano a bocca aperta.
“Ehm… Ops!” esclamò una, arrossendo,
per poi trascinare l’amica fuori e chiudersi la porta alle spalle.
Gemetti.
“Che c’è?” mi chiese Scorpius,
tornando ad osservarmi.
“Quella era l’amica di Deborah… Ora
lo scoprirà tutta la scuola…”
“E allora?” mi chiese, prima di
poggiare di nuovo le sue labbra sulle mie. Risposi al bacio e appena ci
staccammo per riprendere fiato continuai.
“Potrebbero equivocare…”
“Non credo… Seira, vuoi essere la mia
ragazza?”
Non ero mai stata così felice. Se
avessi dovuto evocare un Patronus proprio in questo momento, scommetto che mi
sarebbe uscito così corporeo da sbattere contro i muri. Per l’entusiasmo lo
assalii baciandolo e stringendo ancor di più. Dopo l’ennesimo bacio ardente,
Scorpius parlò di nuovo.
“E’ un sì?”
“Mi pare evidente.” risposi, prima di
venir baciata di nuovo.