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Autore: Eternal Cosmos    13/02/2007    6 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter


TRADUZIONE ALTERNATIVA POSTATA IL 21/11/2009
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Capitolo 9 : [Constant Vigilance! ] Vigilanza Continua! - 2° Parte
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Con i loro mantelli ermeticamente avvolti addosso, i Gryffindor e gli Slytherin del settimo anno camminarono al di fuori del castello, verso una grande capanna vicino alla Foresta Proibita. Gli Slytherin non diedero alcun’attenzione ad essa, ma i Gryffindor videro l’ovvio interesse di James per l’abitazione.
Ron si avvicinò, e indicandola disse, “Quella è la capanna del guardiacaccia. Il suo nome è Hagrid, ed è un mezzo-gigante. Noi gli vogliamo bene e lui ci favorisce su tutte le altre case. Avremmo voluto che fosse lui, il nostro insegnante di Cura delle Creature Magiche, ma non era possibile, con tutti gli ufficiali del Ministero che proibiscono tali cariche a quelli considerati creature oscure. Dumbledore fece in modo che Hagrid potesse stare qui e garantì che non era un seguace di ‘Tu-sai-chi’.”
James annuì. “E dov’è? Non l’ho visto a pranzo.”
Ron scrollò le spalle, riprendendo a seguire il resto della classe, dato che non potevano solo sedersi sulla neve. Seamus gli rispose, mentre Manx non stava guardando. “Non sappiamo dove sia, adesso. Tuttavia, dovrebbe tornare presto. Ogni volta che abbiamo chiesto di lui, Dumbledore ha detto che Hagrid stava facendo commissioni per lui.”
Il Professor Manx gridò alla classe di zittirsi, mentre lui contava gli studenti. Harry prese questa opportunità per pensare a ciò che gli era stato detto. ‘Hm, Hagrid, probabilmente è in missione per L’Ordine. Ma se le creature oscure sono controllate severamente, perché a Remus è permesso restare ed essere l’assistente di Sirius? Il Ministero non sa che è un lupo mannaro?’
Dopo averci pensato su, risultò ovvio che nessuno fosse a conoscenza di queste informazioni. Harry non pensò che i Gryffindor, o chiunque altro del corpo studentesco, ne fosse a conoscenza, perché gli Slytherin avrebbero già usato tale informazione. Harry si chiese se Hermione sapesse, ma poi ne dubitò fortemente. Questa Hermione, probabilmente, non conosceva Remus come faceva lui, e ad ogni modo, non era stata portata a indagare qui. Il Trio Dorato qui non esisteva.
Manx, un uomo sgarbato di circa trentacinque anni, improvvisamente guardò verso di lui.
“Lei deve essere James Evans, sì? Il Preside Dumbledore mi ha detto che sarebbe stato ospite in alcune delle lezioni. Tenti di restare quieto e seguire il gruppo.”
Harry sollevò un sopracciglio all’insegnante, che già stava dandogli sui nervi quando ancora non aveva fatto nulla di male.
I Gryffindor accanto a lui si arruffarono, mentre gli Slytherin risero. ‘Certe cose, a quanto pare, non cambieranno mai,’ disse mentalmente Harry.
“Seguitemi, ragazzi. Oggi andremo nella piccola radura. Restate insieme e non vi attardate dietro,” disse rumorosamente Manx.
Mentre stavano marciando verso la radura, Ron ed i suoi amici si avvicinarono a James. “Non ci piace Manx, e noi non siamo graditi a lui. Penso che sia meglio se stai attento perché, dato che stai passando tempo con noi, tenterà di intimidirti o provocarti. L’umiliazione è il suo forte, quando ci si mette d’impegno. Non so che genere d’animale vedremo oggi, così tenta di non esporti troppo. E’ solo un consiglio, amico.” Ron lo guardò apprensivamente, vedendo che James non sembrava minimamente preoccupato.
“Va bene, classe! Ora restate tutti dietro di me, perché la creatura che vedremo può essere molto pericolosa!” Disse il professore con l’intenzione di spaventare gli studenti. Gli Slytherin andarono affrettatamente dietro a Manx, mentre i Gryffindor fecero soltanto alcuni passi indietro.
Harry fu sicuro di aver sentito Neville frignare da qualche parte dietro di lui; tale suono familiare.
Fuori dal nulla, una creatura a quattro gambe apparve, facendo un verso roco adirato all’insegnante ed i suoi studenti. Harry avvertì quasi il bisogno di ficcarsi un pugno in bocca, per fermarsi dal gridare dalla sorpresa. ‘BUCKBEACK?!’
Manx fece alcuni passi verso la bestia e s'inchinò piuttosto rapidamente, con un’occhiata di disgusto. La bestia s'inchinò di nuovo altrettanto rigidamente e quasi morse una delle dita di Manx quando tentò di accarezzarlo, col godimento di Harry.
“Come ho detto, questa creatura è un Ippogrifo ed è molto pericoloso; siccome è uno degli animali domestici di Hagrid, lascia che le persone lo avvicinino. Grazie a questo, potremo studiarlo.”
Harry quasi rise, al tono da Io-so-tutto che Manx aveva usato. Questo era Buckbeack, e l’idiota pensava che fosse pericoloso?! Per lui, forse, ma non per Harry. L’insegnante continuò a insultare la creatura orgogliosa, trattandolo come se fosse una cosa, una bestia oscura, facendo chiedere ad Harry come potesse restare ancora illeso.
Harry lo beffò silenziosamente, e gli lasciò continuare la lezione; lui aveva già avuto questa lezione nel suo terzo anno. Una prima lezione, ma lui aveva visto cose più pericolose.
“Ora, come potete vedere, l’Ippogrifo ha il corpo di un leone e la testa di un’aquila. Hanno temperamento molto irascibile e questo, ancora di più da quando il mezzo-gigante è andato via,” finì Manx, con un tono disgustato che fece fare a Buckbeak un verso roco, e Harry restrinse gli occhi.
Come se volesse provare che l’uomo era in errore, Buckbeak avanzò verso gli studenti che, immediatamente, retrocedettero gridando di paura. Ron, anche se impaurito, camminò verso di lui con una mano tesa, anche se un poco tremante.
“Sig. Weasley! Si allontani all’istante! Non può toccare la cosa solo in quel modo!”
Ron si fermò immediatamente, solamente per vedere Buckbeak fare un verso roco adirato e galoppare verso l’insegnante. Apparentemente, Manx l’aveva insultato una volta di troppo.
Harry controllò rapidamente Ron e bestemmiò per la stupidità dell’insegnante. Harry corse di fronte a Manx e gli Slytherin spaventati, braccia spalancate e fece un profondo inchino.
“Ragazzo sciocco!” Esclamò Manx di colpo, ma non appena finì di parlare, l’Ippogrifo rallentò fino a fermarsi di fronte a James, apparentemente curioso a proposito di chi mostrava così molto rispetto alla sua specie. L’animale fece un verso roco, pieno di curiosità, e si avvicinò al ragazzo, estendendo la testa per annusare la creatura umana.
Ma Buckbeak si agitò, quando il suo becco arrivò allo stomaco di Harry. Harry sorrise, la testa ancora abbassata, così come i suoi occhi. “Ciao Buckbeak. E’ bello vederti. Non preoccuparti del serpente; lei è con me,” bisbigliò a bassa voce, così che nessun altro potesse sentire, riuscendo a trattenersi dal dire ‘è bello vederti -di nuovo-’.
Buckbeak fece un verso roco ed alzò rapidamente la testa, come se sorpreso, e guardò più da vicino la creatura umana. Harry, segretamente sorrise, ed i suoi occhi cambiarono momentaneamente colore… e forma. Le fenditure nere dei suoi occhi erano familiari per Buckbeak, che ora non considerava più il ragazzo una minaccia.
L’Ippogrifo inchinò di nuovo la testa con rispetto, con la sorpresa di tutti, eccetto Harry, che solo camminò verso di lui ed accarezzò il collo della creatura, come se fosse la cosa più naturale da fare.
“Come? Cosa? Quando?” Manx era a corto di parole e sembrava piuttosto umiliato dall’essere stato scavalcato da un mero ragazzo.
“Io e gli Ippogrifi, abbiamo una reciproca simpatia. Penso che lei l’abbia insultato, professor Manx,” disse James verso lo scontento insegnante.
“L’ho insultato?! Quando?!”
James guardò Buckbeak, che continuava ad offrire la testa per le sue carezze. “Un Ippogrifo non è una cosa o una creatura oscura come lei pensa. E’ una creatura molto orgogliosa e molto fedele, una volta che diviene suo amico. Buckbeak ha reagito alla sua mancanza di rispetto, tutto qui.” Spiegò calmo James, mentre Manx fumò silenziosamente.
Ron alzò un sopracciglio con curiosità, ancora in timore riverenziale della creatura e dell’audacia ovvia di James. “Buckbeak?”
Harry trattenne il respiro e mentalmente colpì la testa su un albero, per poi bestemmiarsi. ‘Ahh! Harry, razza di stupido idiota! Come potevo fare uno scivolone simile?’
Esternamente, scosse le spalle. “Il nome dell’Ippogrifo? Non può essere chiamato sempre 'una creatura' o cose simili, no?” Gli altri accettarono il chiarimento offerto, con suo grande sollievo.
Manx stava fumando di rabbia, così che tagliò la lezione di trenta minuti e lasciò gli studenti liberi di andare via. Lo stesso uomo si ritirò di nuovo al castello con alacrità, lasciando Harry con Buckbeak da soli. Ma le apparenze potevano ingannare, perché molti dei Gryffindor erano nascosti dietro agli alberi vicini, così come un paio degli Slytherin, sull’altro lato della radura. Entrambi i gruppi avevano ragioni molto diverse per spiare l’ospite di Dumbledore, tuttavia.
Harry, con i suoi sensi sviluppati dal lavoro di evitare Snape in cammino nei corridoi di notte, sapeva che molti studenti erano rimasti indietro ad osservarlo di nascosto.
Lui optò per permettere loro di spiarlo quanto volevano, ora non gli interessava…minimamente. “Ah Buckbeak, è un mondo matto, quello in cui viviamo.”
L’Ippogrifo fece un uggiolio, come se pensasse la stessa cosa e chinò la testa, guardandolo con i suoi grandi, intelligenti occhi. Harry capì rapidamente e, senza badare agli aneliti soffocati che sentì dietro agli alberi, si diede una spinta e salì sulla schiena di Buckbeak.
La creatura agitò le sue potenti ali e, dopo un piccolo salto, volò in alto attraverso l’aria e presto stava volando sopra il castello.
“LO avete visto?!” Disse Seamus, con timore reverenziale ed eccitamento, saltando su e giù. “Non posso credere che abbia montato quell’Ippogrifo!”
Il gruppo si allontanò dall’albero e nella radura. Ron aveva ancora la bocca aperta. “Aspetta che lo dica a Hermione!”
Neville era completamente silenzioso, cercando di vedere se James stesse per ritornare prima o poi; anche la sua bocca era aperta.
“E' stato maledettamente stupendo! Vorrei che lo avesse fatto durante la lezione! Avrebbe chiuso la bocca di Manx!” Esclamò Dean, con stupore.
Un altro fruscio di foglie fece girare ai ragazzi la testa verso l’altro capo della radura, dove un Draco Malfoy beffardo, con i suoi due compari Crabbe e Goyle, uscì da dietro agli alberi. “Quel ragazzo non è nulla più che un piantagrane e un esibizionista! Spero che quel -mostro- gli faccia male!” Lo derise il biondo.
Ron stava rapidamente diventando paonazzo. “Malfoy, razza di snob! Vattene via da qui! Nessuno ha chiesto la tua opinione! Personalmente, penso che tu sia geloso di James, perché lui ottiene più attenzioni di te!”
Anche il ragazzo irlandese aggiunse la sua parte; Seamus era arrabbiato e teneva le mani strette a pugni. “Sì! Zitto, Malfoy! Nessuno ha bisogno di conoscere i pensieri di un Mangiamorte junior!”
Tutti alzarono le bacchette per attaccare, finché Neville interruppe la loro lotta verbale con voce piena di disagio. “Uh, ragazzi, per quanto mi piacerebbe vedervi rovinare gli Slytherin, il sole sta calando e se saremo in ritardo gli insegnanti vorranno avere le nostre teste. Sapete bene che non dovremmo essere fuori dopo il tramonto!”
Malfoy ghignò, ma mise rapidamente la sua bacchetta nella tasca. Malfoy non aveva paura di quello che Snape poteva fargli, ma piuttosto dell’irritante professoressa McGonagall. “Non è ancora finita, Weasley! Puoi esserne sicuro!”
Con ciò, Malfoy si allontanò con le sue guardie a rimorchio. I tre stavano camminando abbastanza rapidamente; gli Slytherin erano davvero un gruppo di codardi.
Ron li beffeggiò e mise via rapidamente la bacchetta, mentre pensava a quello che Snape avrebbe fatto loro se li avesse pescati fuori, e rabbrividì al pensiero di un’altra punizione con Filch. Blegh!
“Venite, ragazzi. Dobbiamo ritornare a Hogwarts. Hermione mi ucciderà.”
Iniziarono a dirigersi nuovamente verso la scuola, ma Dean si voltò per guardare verso il cielo; l’Ippogrifo non era in vista da nessuna parte e la cosa lo preoccupò. “Ehi, ragazzi? Non riesco a vedere da nessuna parte James e l’Ippogrifo! Pensate che stia bene?”
Ron alzò lo sguardo e scrollò le spalle. Iniziava a gelare fuori, e il suo stomaco stava dicendogli di affrettarsi a posare il sedere nella Sala Grande per un bel pasto. “Sono sicuro che lo sia. Quella creatura sembra provare simpatia per lui, così penso che starà bene. Forse è tornato a Hogsmeade, chi sa? L’abbiamo sentito tutti dire che avrebbe dormito là, anche se era un ospite della scuola.”
Tutti annuirono al ragionamento ovvio di Ron e si affrettarono di nuovo verso Hogwarts.
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Harry sentì gli abitanti del villaggio gridare di paura quando Buckbeak atterrò diritto di fronte ai Tre Manici di Scopa. Harry non vi badò minimamente e, con un ultima carezza, diede alla creatura la buona notte.
Sospirò, quando fu assalito dal calore confortante del pub, e sorrise leggermente a Rosmerta, che si avvicinò con un ghigno. “Così James, come è stata la tua giornata?”
Il ragazzo scrollò le spalle. “Abbastanza buona. Mi sono fatto degli amici, soprattutto di Gryffindor, tuttavia. Gli altri erano piuttosto riluttanti a parlarmi o anche ad avvicinarsi a me.”
Rosmerta rise rumorosamente, guadagnando l’attenzione di molti dei clienti; la loro attenzione tornò rapidamente ai loro piatti, però, quando loro lo videro. Harry gliene fu molto grato.
“Non c’è da meravigliarsene, James! Spiacente dovertelo dire ma -davvero- sembri un po'... oscuro nell'aspetto e nel comportamento.” La donna non ricevette risposta per quell’asserzione e s’innervosì, anche se solo leggermente. “Bene, ad ogni modo ho bisogno del tuo aiuto. Dovresti andare alla tua stanza e cambiarti; sei tutto bagnato! Hai passato fuori l’intero pomeriggio?”
James annuì. “Si, per Cura delle Creature Magiche. Siccome sono un ospite, posso frequentare alcune delle lezioni per avere un’idea di quello che trattano. Oggi stavano studiando gli Ippogrifi.”
Rosmerta fremette e sollevò un sopracciglio. “Ippogrifi, eh? Creature pericolose, quelle! Hai avuto qualche difficoltà a ritornare dopo la lezione?”
Harry scrollò le spalle e prese a salire i gradini. “No, per nulla. Ne ho cavalcato uno per ritornare qui.”
Rosmerta gli diede un’occhiata stralunata. “Hai cavalcato un cosa?”
Harry era quasi fuori della portata d’orecchio quando sorrise furbescamente e le rispose. “Un Ippogrifo, ovviamente!”
Molti clienti lasciarono cadere le loro posate, che finirono rumorosamente sul pavimento, mentre Rosmerta rimase dietro a bocca aperta. “JAMES EVANS! NON SEI SERIO, VERO?” Strillò allarmata, ma non ricevette risposta; James era già arrivato alla sua stanza ed aveva messo un fascino di silenzio.
Harry sospirò e si tolse il mantello. Nagini sibilò felicemente e si arrotolò sul letto. “Ssono felice di esssere finalmente in un letto! Tutto quel volare mi ha fatto venire la nausssea!
Al suo ridacchiare, Nagini lo guardò. “Mi ssspiace, cara. Avevo dimenticato quanto i sserpenti odiano non esssere ssulla terra. Non avevo volato da parecchio tempo. Quesssto mi ricorda che Madama Pomfrey mi ha dato un certificato ssanitario immacolato, e voglio chiedere a Hooch ssse le piacerebbe avere quell’incontro uno-contro-uno che le devo.” Sibilò Harry, dando a Hedwig una crocchetta per gufi.
Harry giurò che Nagini gli stesse mettendo il muso. “Mi dirai quando farai una cossa ssimile; non voglio esssere con te quando voli ssulla tua scopa. Sscommetto che ssarà anche più pericolosso di un Ippogrifo.
Harry fece smorfia al ricordo. Fortunatamente per lui e Nagini, Buckbeak non aveva badato all’intruso sotto il suo mantello tanto quanto lui aveva pensato all'inizio.
Guardò giocosamente Nagini. “Oh, cosssì non ssarai con me la prosssima volta che volo? Che ne è della tua promesssa di sstare ssempre attorno a me, letteralmente?
Il serpente femmina lungo otto piedi estrasse la lingua, e se fosse stata umana, Harry era sicuro il gesto sarebbe stato beffardo. “Hn, la grande bocca. Io voglio resstare fuori, dove ssarò capace di guardarti. Ci pensseremo quando ssarà tempo. Per il momento, devi affrettarti a cambiarti coi tuoi abiti da lavoro; la donna di sssotto ti ssta asspettando.
Gli occhi di Harry si spalancarono quando guardò l’orologio incantato. “Dannazione!” Bestemmiò lui, e si cambiò rapidamente con vestiti asciutti e caldi. “Vieni, Nagini?
Il serpente sibilò negativamente e si acciambellò a spirale sul letto in un cerchio stretto. “Per oggi, passso; il volo mi ha fatto venire la naussea. Prendi il gufo con te, però, così se sssuccederà qualcossa, potrà venire a cercarmi volando attraversso la finesstra.
Harry annuì e chiamò Hedwig, che atterrò agevolmente sulla sua spalla. “Buona idea. Ci vediamo più tardi, Nagini.
Lei diede l’impressione di annuire, prima di dire ciao. “Lavora bene, giovane Massster. E vieni a letto ad un’ora normale; domani dobbiamo risssalire a sscuola presssto.
Harry sorrise e chiuse la porta.
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Padre,
Dumbledore ha un nuovo ospite che ha circa la mia età. Nessuno conosce nulla su di lui, neanche quello sciocco di un Preside. Non conosco realmente le sue intenzioni, ma passa parecchio tempo con quegli imbecilli dei Gryffindor, anche se alcuni di loro sembrano esser terrorizzati da lui. Sembra ragionevolmente potente e mostra un aura di mistero e oscurità attorno a sè. Ho pensato che fosse qualcosa di importante da riportare, se il vecchio buffone ha un qualche interesse nei suoi confronti. Ti consiglio di fare una piccola ricerca su di lui, però. Il suo nome è James Evans, e assomiglia stranamente a quel traditore, Black. Forse Bellatrix potrebbe sapere qualcosa su di lui? So che lavora ai Tre manici di Scopa a Hogsmeade e ho sentito che la sua scuola precedente era stata distrutta.
Spero che tu possa trovare delle informazioni su di lui, perché gradirei vederlo arrestato o qualsiasi altra cosa altrettanto sgradevole. Sta seriamente mettendo alla prova la mia pazienza, e sta facendomi sembrare uno sciocco agli occhi degli altri, cosa che trovo molto spiacevole.
Spero di ricevere notizie al più presto da te e dal nostro grande Maestro,
tuo figlio, Draco.




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