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Autore: ella2412    30/07/2012    35 recensioni
Juliet adora il suo lavoro nel campo del matrimonio e considera l’amore un sentimento meraviglioso. Così meraviglioso, ma che non fa per lei. Le sue relazioni sentimentali finiscono ogni volta nell’inceneritore e la ragazza è convinta di avere una sorta di maledizione ereditaria che le impedisce di trovare la sua anima gemella. Ma fino a che punto questa concezione le chiuderà il cuore?
Louis è il solito rubacuori, impulsivo e spensierato.
I due dovranno intraprendere una sfida interiore, purchè siano disposti a trasformare un semplice flirt in un legame speciale, e dare nuovo senso ai loro giorni mettendo in gioco il futuro e il concetto stesso dell’amore.
Tratto dal capitolo 16:
“ Hai intenzione di farmi credere che non hai intenzione di portarmi a letto? Che non è quello che vuoi?” Juliet lo studiò con il suo solito ghigno.
“Sicuro che voglio portarti a letto, o in qualunque altro posto confortevole, e intendo farlo. Ma non ho fretta. Vuoi bruciare le tappe? Toglierebbe tutto il divertimento e a me piace divertirmi. Stavo per dire che provo qualcosa per te, e voglio scoprire cos’è. E poi mi risulta difficile scoprirlo se pensi solo a scopare”.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'The dress of seduction'
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Prologo

 

 
Juliet Anderson era emozionata quella mattina. Continuava ad allisciarsi il vestitino acqua marina con tanta forza, che le venne il timore che da un momento all’altro si sarebbe strappato.
<< Tranquilla Juls. >>, Jade la guardò con circospezione, mentre lei, nonostante le tante rassicurazioni, continuava a spiegazzare la gonna come se fosse un panno da strizzare, << Te l’ho detto: ho parlato di te a mia sorella così tante volte, che ormai sa addirittura che taglia porti di reggiseno >> la schernì.
<< Grandioso. >> la buttò lì Juliet accennando ad un sorriso.
<< Sei nata per fare questo lavoro, ce l’hai nel sangue >> affermò Jade, continuando a tenere lo sguardo sulla strada.
<< Grazie Jade. Non devi per forza assumermi solo perché siamo amiche, lo sai vero? >> convenne seriamente.
<< Io e Phoebe non andiamo ad offrire un posto di lavoro a chiunque. È vero che sei mia amica, ma non è per questo che voglio che lavori a Promesse. È stata un’idea di mia sorella creare quel posto. Non ero sicura di volerci avere a che fare. Dopo la morte di mamma e papà sono caduta in una specie di pozzo senza fondo… >> si rabbuiò. Juliet conosceva Jade dal college. Il giorno in cui l’amica venne a sapere che i genitori erano morti in un incidente d’auto, lei le era stata accanto perché sapeva cosa si provava. <<…Ma è stato grazie a voi se ho deciso di cominciare questa strada. E voglio che questa avventura la cominciamo insieme. Phoebe ci chiama il Quartetto, quindi se tu non ci fossi non lo sarebbe più, giusto ? >>.
<< Direi di no. >> Juliet sorrise, stavolta più serena.
<< Siamo giovani, questo è vero. Ma in Inghilterra anche a vent’anni si possono fare delle scelte importanti. Siamo fresche di college, promosse a pieni voti. Questo progetto richiederà sudore e sforzi, ma sono sicura che ce la faremo >>. Jade era maturata tantissimo dalla morte dei suoi. Era stata lei a proporre a Juliet, Natasha e Allison di diventare socie e condurre un’agenzia di wedding planning dove ognuna di loro poteva specializzarsi in un campo e renderlo personale. La sorella di Jade: Phoebe, era la compropretaria dell’agenzia, ma allo stesso tempo il loro avvocato. Quindi le decisioni importanti le prendevano insieme. Quell’incontro avrebbe dato vita ad un contratto per il loro futuro: lavorare tutte insieme per realizzare il sogno di migliaia di donne nel giorno del loro matrimonio.

 
<< Allora ci state? >> domandò Jade alle amiche, fiancheggiata dalla sorella maggiore che pose il contratto sul tavolo.
<< Socie…>> pensò Allison ad alta voce.
<< Già… >> sospirò Natasha.
Juliet afferrò la penna poggiata sul tavolo con tanta determinazione, che tutti gli sguardi volarono su di lei. << Bè? Che c’è? Non possiamo stare qui tutto il santo giorno. O la va o la spacca >> gridò euforicamente impugnando la stylo come se fosse una spada. Le parole di Jade in auto le avevano trasmesso la grinta giusta per tirarle fuori il coraggio necessario a buttarsi. In fondo, fin da bambina aveva un debole per le sfide.
<< Giusto! >> concordò Jade con un largo sorriso.
<< Allora... >> cominciò Phoebe guardando il Quartetto, << Posso stappare la dannata bottiglia di champagne sì o no? >>
<< Champagne? >> Natasha scattò in piedi al suono di quella parola, << Perché non l’hai detto subito? Ditemi dove devo firmare e diamo inizio ai festeggiamenti! >>. Le altre scoppiarono a ridere, mentre lasciavano il loro nome e cognome su quel foglio che avrebbe dato inizio al loro futuro.

 

 

Capitolo 1

 

L’obiettivo di Promesse era quello di garantire alle giovani spose di trasformare il loro sogno in realtà nel giorno più importante della loro vita. Oltre che dalla sorella Phoebe, era nato tutto da un sogno di Jade, così lei e le sue tre migliori amiche erano diventate socie, e già da un anno lavoravano ritmicamente e costantemente ognuna nel proprio settore. Aveva luogo in una tenuta, una sorta di reggia divisa in molteplici piani a seconda del settore. Circondata da un enorme giardino costeggiato da fiori, e una palestra dove le ragazze trascorrevano le prime ore del mattino per scaricare la tensione del lavoro che le attendeva di lì a poco.
<< Buongiorno. >> Natasha entrò fiaccamente nella palestra strascicando i piedi.
<< Buongiorno. >> ricambiò Jade, già alle prese con lo yoga << Scommetto che Zayn sta ancora dormendo >> aggiunse ridacchiando.
<< Non posso mai contare sul suo aiuto come sveglia. Soprattutto se il mio lavoro comincia alle sei del mattino con questi maledetti aggeggi! >> borbottò guardando con stizza la cyclette.
Anche Allison e Juliet entrarono ridendo alla vista di Nat, mentre si muoveva a rallentatore sul tapiroulane.
La rossa le fulminò con lo sguardò << Non una parola >> sibilò.
Juliet alzò le mani rassegnandosi dal poter fare una battutina.
Erano dotate tutte e quattro di un fisico slanciato, dovuto in gran parte al costante esercizio fisico.
<< La pazza… cioè volevo dire… Cloe viene oggi per la scelta dell’abito? >> domandò Allie a Juliet intenta a fare delle snodate posizioni di yoga.
Secondo Juliet, Allison Hart probabilmente era la più bella del Quartetto. I capelli lunghi e neri come la pece le arrivavano fin sotto il seno e i suoi occhi blu contornati dalla matita per occhi nera erano magnifici. “ Ammaliatori”, così li definiva il suo ragazzo: Niall.
Le sorelle Ward: Jade e Phoebe, erano caratterizzate da capelli ricci scuri e da grandi occhi color platino, paragonabili agli zaffiri.
E poi c’era Natasha Taylor, che contrariamente a lei, Jade e Allie, era qualche centimetro più bassa, ma con un fisico mozzafiato che aveva stregato il bel moro Zayn. Juls la considerava un mix di vivacità e dolcezza. Una peperina dai capelli corti ramati e ondulati, con occhi verde smeraldo. Erano ognuna l’opposto dell’altra e Juliet le adorava con tutta se stessa. Jade era tra tutte la più seria, dato il suo lavoro di wedding planner, che comportava la costante concentrazione e accuratezza nell’organizzazione dei matrimoni, ma aveva un cuore d’oro, e questo lei lo sapeva bene. Il campo di Allie era quello del designer degli abiti. Nel momento stesso in cui indossava i suoi occhiali da vista che le davano quel tocco di professionalità e la matita H2, creava abiti eccezionali in grado di farla emozionare anche vedendoli come un semplice abbozzo. Nat era portata per la fotografia, la sua agilità e maestria con la macchina fotografica erano insuperabili, tanto da entrare nelle riviste londinesi più popolari. Qualcosa di medievale come le foto in bianco e nero, scattate da lei diventavano la novità del momento. Juliet ammirava tutte loro, oltre a considerarle come sorelle ormai. Lei cercava di combinare tutte le loro doti, aiutando le clienti nella scelta dell’abito da sposa. Per lei quella scelta era una sorta di grande passo che dava inizio ad una vita al fianco del compagno.
<< Oh sì, >> confermò << e dovrò usare tutta la mia pazienza per sopportare i suoi piagnistei del tipo >>, Juls ne imitò la voce stridula << “ Troppo corto”, “ Oh mio dio! Questo m’ingrossa il fondoschiena” oppure “ I diamanti sono veri? Sono stati prelevati dalle miniere?” >> concluse facendo una smorfia frustrata.
<< Miniere?! >> ripetè Nat sconcertata.
<< Già. >> Juls alzò gli occhi al cielo, << Non c’é una qualche clausola nel contratto che vieti di avere a che fare con spose maleducate, viziate e irritanti? >> chiese speranzosa guardando Jade.
<< No purtroppo. >> sospirò per poi tornare seria << Ma dobbiamo trattare ogni cliente allo stesso modo. Dobbiamo rendere felici sia le sposine allampanate che quelle gentili. Quindi anche se dovesse atteggiarsi come una regina non azzardarti a fare cose stupide, altrimenti sarò costretta a riparare ad un tuo disastroso danno. >> sostenne infine con il suo tono professionale.
<< Agli ordini capitano! >> Juliet si raddrizzò con la schiena e assunse un’aria incuriosita guardando di sottecchi l’amica << Hai quest’atteggiamento autoritario anche quando vai a letto con Harry? >>. Allie e Nat soffocarono una risata facendo finta di schiarirsi la gola.
Jade alzò un sopracciglio, poi ci pensò su portandosi il pollice e l’indice al mento << Ehm…forse…>>.
Le ragazze sghignazzarono spudoratamente.
<< Il riccio è un ragazzo molto fortunato! >> sparò Nat ridendo a crepapelle.
<< Smettila Nat. Se Jade è brava nel suo lavoro, lo sarà anche in quel campo…>> convenne Juls dando corda alla rossa.
<< Juliet vedo che sei molto energica, oggi. Che ne dici di un lavoretto extra? >> Jade la guardò paonazza.
Lei si ammutolì << Del tipo? >> quasi ebbe paura a chiederglielo.
<< Ho promesso a Phoebe che le avrei ritirato la macchina dal meccanico. Non ti dispiacerà prelevarla tu per me vero? >>.
<< Io? >> finse innocententemente di non aver capito.
<< Si. TU >> puntualizzò Jade marcando bene il soggetto.
<< Okay.>> sbuffò, << Posso farcela. C’impiegherò quindici minuti >>.
<< Accidenti! Ho dimenticato anche un’altra cosa! >> esclamò in modo teatrale.
Juliet si accigliò << Che cosa?! >>
<< Devi ritirare una dozzina di vasi e di terriccio dal fiorario di fiducia di Promesse. >>
Juls si chiese se l’amica le avrebbe ordinato anche di ritirare una scultura si ghiaccio direttamente dall’Antartide. Tutto questo prima dell’incontro con Cloe.
<< Nient’altro? >> domandò stridula.
<< No. Direi che può andare >> concluse Jade con un sorriso.
<< Bene. Harry è nella tenuta? >> le chiese poi.
<< Sì perché? >> domandò curiosa.
<< Mi farò dare uno strappo da lui. >> decise Juls defilandosi con un cenno del capo come saluto.
La puntualità non era un optional nel suo lavoro. Doveva ripettare gli orari degli appuntamenti presi, ne andava della sua reputazione. Appena aperta, l’agenzia venne subito presa di mira dai pettegolezzi. Molti dicevano che non era un lavoro che quattro ragazzine neo-diplomate potessero fare. Juls era molto competitiva, perciò si era data da fare per far rimangiare quelle affermazioni. Il risultato si era visto dopo un anno. Le coppiette in vista del matrimonio facevano la fila per i loro servizi. In un certo senso era gratificante anche il fatto che anche le donne più anziane andassero da loro per la celebrazione del loro matrimonio. Juls sorrise al ricordo di una signora sull’ottantina, mentre volteggiava con il vestito che lei aveva preso sotto sue indicazioni. Amava il suo lavoro per la gioia di vedere quelle famiglie accompagnare la sposa nella scelta dell’abito giusto. Quei sorrisi…l’affetto…le lacrime di felicità nei loro volti…le davano un’emozione indescrivibile.
Entrò in cucina, dove era sicura di trovare il ragazzo di Jade. La sua amica viveva in quell’immensa tenuta con la governante, vecchia e cara amica della famiglia Ward.
<< Buongiorno splendore! >> la salutò la signora Grace, mentre metteva sul tavolo un piatto di pancakes. La signora G, come spesso la chiamavano, era una donna di età sconosciuta ( guai a chi le domadava quanti anni avesse ), voluttuosa, con occhi nocciola e capelli corti di un biondo cenere.
<< Buongiorno Grace >> Juliet la salutò con un bacio sulla guancia, poi notò il riccioluto alla sua destra, intento a prendere una tazza dal ripiano, << Oh su Harry, ma sei ancora in pigiama! >> si lamentò.
<< Buongiorno anche a te >> le disse stiracchiandosi con le braccia.
<< Harry mi serve un passaggio dal meccanico >> tentò di spiegargli.
<< Eh? >> si limitò lui.
<< Come “eh”? Harry Edward Styles ti chiedo PER FAVORE di lavarti, anzi no, anche solo di metterti due vestiti addosso e di accompagnarmi dal meccanico. La tua dolce fidanzata mi ha dato qualche piccolo lavoretto extra! Tradotto: meno tempo a disposizione per rivedere gli impegni della giornata! >> spiegò pacata.
Harry sorseggiò il caffè appena versato dalla signora G. Dopodichè sorrise << Tradotto: Muovi le chiappe, in nome della nostra amicizia e contro la tirannia di Jade? >>
Juls si addolcì << Sì >>.
<< Dammi un minuto >>.
<< Jade ha trovato proprio un angelo. >> commentò sottovoce alla signora G.
<< La testa rossa ha tovato l’amore e presto convoglierà a nozze. La mora dagli occhi color indaco ha trovato l’amore. Anche la nostra Jade. Manchi solo tu. >> ammiccò la governante.
Juls scoppiò a ridere << Come no. Si è dimenticata della mia etichetta? >>
<< Intendi dire: “ Bella da scopare, ma non da amare?” >> ghignò.
<< L’amore non fa per me signora G. >> disse Juliet fredda.
<< È orribile sentirlo dire da una ragazza che aiuta a celebrare l’amore >> la strigliò in tono severo.
<< Mmh…bè dato che nessuno mi ha mai fatto la corte seriamente, lo trovo normale non crede? >> sorrise amaramente.
Grace si avvicinò ad una delle sue ragazze, prendendole il viso tra le mani. È da tempo che conosceva quella bella moretta e sapeva quanto lei fosse cocciuta su certe cose. << Juliet Anderson >> disse a gran voce << mi credi tanto stupida e vecchia da credere che nessun ragazzo voglia innamorarsi di te? >>.
<< Innamorarsi è un conto. Portarmi a letto è un altro. >> convenne lei.
<< Suvvia Juliet, >> la signora G fece una smorfia, << se ti riferisci a quel Luke, quello non faceva altro che guardarti il sedere. Finchè Zayn non gli ha fatto un occhio nero e il ragazzo non ha più avuto una buona vista >>.
Quel ricordo la fece ridere di gusto << Sì, anche Nat voleva suonargliele, ma Zayn è intervenuto prendendola in braccio a forza >>.
Era palese l’intento di Luke: scoparsela. Lo aveva odiato talmente tanto da aver appeso una sua vecchia foto in camera per giocarci a freccette.

Odio gli uomini belli! Li detesto!
<< Juls, sono pronto. Andiamo? >> Harry si presentò in maglietta e jeans tutto pettinato e profumato. Trattandosi di Harry, quei capelli gli erano costati più tempo del dovuto.
<< A dopo signora G >> Juls le diede un abbraccio frettoloso e trascinò per una manica il ragazzo.

 

<< Cosa mi racconti giovane architetto? >> domandò in tono ironico Juliet, mentre erano diretti verso il meccanico.
Il riccio alzò un sopracciglio << Architetto? >>
<< Esatto. Jade ha detto che hai trovato lavoro, non è così? >>.
<< Sì, ma non voglio farmi idee affrettate. Non ho ancora firmato nessun contratto. >> spiegò.
<< Capisco…>> sorrise lei.
<< Tutto bene Juls? Ho interrotto qualcosa prima? >> domandò cauto, riferendosi alla discussione con la signora G.
<< Niente affatto, tranquillo. Stavamo parlando di Luke…>> sussurrò quel nome come qualcosa di orribilante, cosa che, in effetti, si era dimostrato essere.
Harry fece una smorfia << Ti dà ancora fastidio? >> volle sapere.
<< No no! >> lo rassicurò << E solo che sembra che quei pochi ragazzi che voglia frequentare e che mi sembrano tipi gentili, si rivelano essere perfetti idioti e maniaci sessuali >> borbottò cupa.
<< Ho un’idea! >> annunciò raggiante guardandola furbetto.
<< Ah sì? >> lo schernì.
<< Spiritosa. Vuol dire che saremo noi ragazzi a scegliere un ragazzo per te. >> si pavoneggiò orgoglioso della sua brillante idea.
Lei spalancò gli occhi << Tu? Niall e Zayn? Scegliere…un ragazzo…per me? >> ripetè stridula e incapace di credere a quella proposta assurda e insensata.
<< Bè? Che c’è? Non ti fidi di noi? >> Harry sfoggiò uno sguardo da cucciolo offeso che la fece sorridere, nonostante l’idea illogica del ragazzo.
<< Potrei anche accettare se il ragazzo in questione avesse gli occhi azzurri di Paul Walker. >> commentò sognante e divertita.
<< Affare fatto! >> Harry le strinse la mano.
<< Stavo scherzando! >> provò a ritrarsi dalla vigorosa stretta di mano del riccio, ma lui la tenne stretta.
<< Niente da fare Juls. Una promessa è una promessa. Anzi direi più una scommessa! >> sorrise sornione.

Merda! Niente ragazzi belli! Non se ne parla!
Ma in fondo cos’aveva da perdere? Il suo ultimo briciolo di dignità di donna? No, quello mai. I ragazzi potevano anche divertirsi a sceglierle un “fidanzato”, ma se fosse stato come Luke o per lo meno carino, lo avrebbe mandato a quel paese direttamente.

 
Louis si alzò a tarda mattinata giù dal letto strascicando i piedi fino in cucina. Il telefono squillò. Sbuffando afferrò la cornetta
<< Pronto >> la voce era roca e impastata dal sonno.
<< Giovanotto, non dirmi che stavi ancora dormendo! >> lo rimproverò sua madre.
<< Sei tu quella che mi ha detto che non lo vuoi sapere >> buttò lì sarcastico.
Sentì sua madre sospirare rassegnata << Lasciamo perdere. Ho bisogno del tuo aiuto al negozio quindi vatti a ficcare immediatamente sotto la doccia. >> gli ordinò, << E non ti azzardare a sbuffare. Vivere con il tuo amico non ti autorizza a non fare niente tutto il giorno! >>.
Louis sorrise teneramente. I rimproveri di sua madre non erano esattamente tali. Lei non era capace di sgridarlo. Adottava sempre un tono dolce e autoritario, mai duro e lui la adorava proprio per questo. Sebbene fosse andato a vivere con il suo amico Harry lei non la smetteva mai di chiamarlo per ricordargli che, nonostante fosse diventato adulto, doveva prendersi delle responsabilità perché sapeva che suo figlio non fosse esattamente ordinato e responsabile. Da quando il suo migliore amico si era fidanzato aveva sempre l’appartamento a disposizione per eventuali ospiti.
<< D’accordo mamma. Tra un’oretta o due sarò da te >> la prese in giro sapendo che la mamma lo avrebbe bastonato se lo avesse fatto veramente.
<< Spiritoso il mio William >> lo punzecchiò a sua volta essendo a conoscenza del fatto che il figlio detestasse il suo secondo nome. Gli era sempre sembrato il giusto nome per un cane, o per un principe come il nipote della regina Elisabetta, ma non per lui. Louis riattaccò senza dire nient’altro e si concesse una ciambella al cioccolato.
<< Lou chi era? >> disse con voce sensuale Rachel, con addosso una vestaglia semitrasparente. Louis se la spassava con la bionda già da una settimana. Un record, dato che di solito si limitava ad una notte, ma la ragazza era molto brava in quel campo, quindi non aveva da lamentarsi.
<< Nessuno piccola, ma devo andare. Vedi di far sparire le tue cose. Ci sentiamo >> le diede un bacio e si avviò verso il bagno.

 
<< Sono qui >> esclamò entrando nel negozio di fiori della madre.
<< Finalmente! Era ora, perché ci hai messo così tanto? >> chiese accigliata, mentre sistemava alcune piante davanti l’entrata.
Louis sorrise limitandosi a lasciarle un bacio sulla guancia << Oh niente. Problemi con l’auto. >> mentì. La madre sapeva delle sue numerose conquiste, ma niente più di questo. Preferiva tenerla all’oscuro, perché non le avrebbe fatto piacere sapere che il primogenito non fosse in grado di trovarsi una ragazza con cui finalmente instaurare un rapporto serio. Ma non era nemmeno lo Stronzo, per così dire, pronto a portarsi a letto perfino le prostitute. No. Voleva veramente aprirsi con qualcuno, ma non trovava mai quella persona che lo catturasse intimamente, spingendolo ad abbassare la sua “barriera”. Rachel era molto attraente fisicamente, e con lei stava bene. Forse conoscendola meglio poteva finire per innamorarsene. Louis faceva fatica anche solo a sfiorare un pensiero tanto folle. Rabbridì impercettibilmente. L’amore! Buah, un pensiero privo d’interesse per lui.
<< Louis? Tutto bene? >> domandò sua madre preoccupata sventolandogli la mano davanti al viso.
Lui si rianimò di colpo depositando i suoi pensieri. << Certo. Certo. >> le sorrise rassicurante, << Cosa devo fare? >> chiese poi.
<< Tra poco una delle socie di Promesse verrà a ritirare alcuni prodotti, e voglio che il pavimento sia talmente pulito da potercisi specchiare. Non voglio che il loro negozio di fiori di fiducia perdi la buon’apparenza che tanto gli ha dato. Grazie a loro questo negozio è il più ricercato di tutta Londra! >> disse orgogliosa.
<< Promesse? Vuoi dire quella il cui proprietario è Jade Ward, la fidanzata di Harry? >>.
<< E chi altri sennò? Esatto, proprio lei. Il tuo amico deve ritenersi molto fortunato ad avere al suo fianco quella donna >>.
<< Già. Conosco anche i ragazzi delle altre due socie. Nei weekend c’incontriamo per una serata a poker >>.
<< Oh mi fa piacere che li frequenti. In città dicono tutti che sono delle brave persone. >>, la madre gli passò uno straccio e un secchio d’acqua.
<< Sì, lo sono davvero >> dovette ammettere Louis pensando ai suoi amici con i quali trascorreva piacevoli serate, basate su partita a carte e birra. Erano stati loro a spingerlo a cercare qualche lavoretto, e così da qualche tempo, cantava nei locali raccimolando qualche soldo che a lui faceva più che comodo.
<< Buon lavoro! >> ammiccò Joannah Tomlinson con quel sorriso tale e quale al figlio porgendogli la scopa.
<< Okay. >> Detto questo Louis si mise a lavoro.

 
Juliet raggiunse il negozio di fiori con l’auto di Jade, appena ritirata da Liam. Il loro meccanico era anche un loro vecchio amico. Un tempo lei si era invaghita del ragazzo, ma poi si era rivelato un sentimento soltanto amichevole, e niente di più. Un buon amico, cosa che a lei stette bene così. E come volevasi dimostrare Juls era riuscita a trovarle l’anima gemella durante un matrimonio. Aveva adocchiato gli sguardi fugaci che Liam, venuto al matrimonio per aiutarle, mandava ad una incantevole ragazza dai capelli ricci e castani. Con l’aiuto di Jade, conosciuta per la sua capacità di ricordare i nomi di tutti i singoli invitati, aveva scoperto che il nome della giovane era Danielle. Ora con suo grande piacere le spettava il compito di aiutare l’adorabile fidanzata a scegliere il vestito da sposa. Uno dei suoi più cari amici si sarebbe sposato a breve.
Scendendo dall’auto Juliet vide Joannah uscire dal negozio.
<< Ciao Juliet! >> la salutò la donna. Era molto bella. I suoi capelli erano di un castano scuro lunghi e ondulati, mentre gli occhi brillavano di un azzurro limpido.
<< Ehilà Joannah. >> ricambiò lei con un abbraccio.
<< Mi dispiace non poterti salutare meglio, ma sono di fretta. Ho alcune commissioni da sbrigare. Mio figlio Louis è dentro, quindi ti aiuterà lui a prendere i pacchi. >> le spiegò non dandole il tempo di fare domande che già era in marcia verso la sua auto.
<< D’accordo. Nessun problema. >> la rassicurò Juls sorridendole.

 
<< Fatto! >> Louis si accasciò su una sedia passandosi una mano sul viso imperlata di sudore. Il pavimento era lucido come un diamante. Adesso doveva solo mettere il cartello “ Attenzione. Pavimento bagnato” davanti l’entrata del negozio. Prima però doveva andare a prendere i sacchi di terriccio e gli altri eventuali prodotti sullo scaffale, che la socia di Promesse, che ipotizzò si dovesse trattare di Nat, Jade o Allie, aveva richiesto e portarli fuori dal negozio.
<< Buongiorno >> esordì Juliet allisciandosi l’abito bianco che indossava.
Vedendo che nessuno la rispondeva entrò per scrutare che il figlio di Joannah, Louis, fosse davvero lì come la donna le aveva assicurato. Udì dei rumori alla sua destra. Con molta destrezza si avvicinò con cautela, notando che il pavimento fosse stato lavato pochi minuti prima e che il tizio non si fosse nemmeno preoccupato di mettere un cartello per avvisare i clienti.
Louis afferrò con entrambe le braccia due sacchi di terriccio.

Quanto diavolo pesano
! Si lamentò col pensiero.
<< Ehm…Insomma c’è qualcuno? >> la voce delicata di una ragazza lo fece sussultare.
<< Sì eccomi! Presti attenzione a dove mette i piedi! >> la regarduì Louis svoltando l’angolo dello scaffale.
<< Oh. >> Juls notò mezza figura di un ragazzo camminare verso di lei. Non riusciva a scrutare il suo viso, e lui quello di lei, dato che i sacchi gli ostacolavano la visuale.
<< Faccia attenz…>> ripetè Louis, ma prima che potesse finire la frase, perse l’equilibrio, dimenticandosi del pavimento bagnato. Afferrò un ripiano dello scaffale per sorreggersi.
Juls alzò lo sguardo verso il mobile e prima che potesse spostarsi un vaso di magnolie le cadde in testa sporcandola di terra e chissà cos’altro.
<< Merda! >> gridò furiosa.
<< Oddio…scusami, perdonami non l’ho fatto apposta. >> provò a dire Louis facendo cadere i sacchi con un tonfo per aiutarla.
<< Cazzo! Triplo cazzo! Ora mi occorreranno venti minuti in più per rendermi presentabile all’appuntamento! >> digrignò tra sé e sé.
<< Non esagerare. È solo un po’ di terra con qualche verme al massimo. >> sdrammatizzò lui prendendo un panno per limitare il danno.
Juliet alzò lo sguardo dal suo povero abito ormai diventato marrone, per fulminare l’imbranato. Sgranò gli occhi nel vederlo. Per un attimo lasciò che la collera diminuisse per guardarlo da un altro punto di vista più…oggettivo. Il figlio di Joannah era… bello, maledettamente attraente da togliere il fiato. Era longilineo, con braccia allenate e muscolose, ma non troppo pompate. Gli zigomi alti, il naso dritto e la mandibola pronunciata. I suoi capelli erano dello stesso colore della madre, brizzolati e con un ciuffo laterale arcuato. Ma quello a colpirla maggiormente furono gli occhi: verdi e azzurri insieme. Due colori chiarissimi mescolati che davano l’impressione di fondere cielo e prato insieme. Oltretutto messi in risalto da piccole ciglia chiare che aiutavano ad aggiungere una smisurata bellezza a quegli occhi magnetici.
Vide il ragazzo passarle delicatamente un panno sulla guancia, ma lei si ritrasse. << Faccio da sola. >> si affrettò a dire dandosi un contegno per il modo indignitoso con cui l’aveva ammirato.

Un ragazzo bello Juls! Dannazione non ci pensare nemmeno!
<< Okay. Ti prego di perdonarmi. Sono un po’…>>.
<< Imbranato. >> lo aiutò lei con un ghigno.
Louis rimase interdetto dalla sua glaciale schiettezza. La ragazza afferrò il panno bruscamente dalle sue mani. Che tipa, pensò, dato che non si era nemmeno presa il disturbo di scusarlo, in fondo poteva succedere a tutti di commettere qualche errorino e… una piccola piccola distrazione.
<< Ascoltami bene, >> esordì lei continuando a pulirsi, ma invano. Le macchie e lo sporco sembravano non volessero andare via. << ora tu farai come io ti ordinerò, perché non ho assolutamente tempo da sprecare. Ora tu prendi il tuo furgoncino, o quello che vuoi, e porti tutti i prodotti che la mia collega ha ordinato. Li porterai alla tenuta, seguito a ruota da me, e li trasporterai dove ti sarà detto di metterli. >> Detto questo gli diede le spalle e camminò a grandi falcate verso l’uscita.
<< Ti sembro forse un servo? >> domandò serio Louis incrociando le braccia al petto.
Juls si voltò lentamente << Come dici? >> chiese a sua volta flebile e pungente guardandolo per quel poco che ci riusciva.
Lui per un attimo non sembrò risponderla. Non riusciva a vederla bene con tutto quello sporco in viso, ma aveva come l’impressione che quegli occhi fossero di un colore ambrato. Poi sospirò rumorosamente << Potresti almeno chiedermelo con gentilezza >>.
Juls si lasciò andare ad una risatina isterica << Gentilezza? Chiedere? Sei fortunato se non ho aggiunto le spese per la lavanderia, cosa che comunque non avrei fatto dato che i vestiti me li lavo da sola! Oppure riferire a tua madre della tua piccola…ehm…inaccortezza? >> suggerì digrigando i denti.
<< Ti ho già detto che mi dispiace. >> ripetè seccato Louis.
<< E io ti ho già detto che NON ho tempo da perdere.>> ringhiò dirigendosi alla macchina.
Louis non potè fare a meno di notare il caratterino della ragazza, provocandogli un sorrisetto divertito. Purtroppo era costretto ad obbedirle, altrimenti la madre gliele avrebbe veramente date di santa ragione.

 
Quando Louis e Juliet entrarono nella tenuta, lei si diresse verso il salotto << Nat! >> la chiamò ad alta voce.
La rossa si precipitò da lei, e con occhi sgranati provò a ricevere delle spiegazioni ma Juls l’interruppe alzando la mano << Non ora. Cloe sarà qui tra venti minuti. Ho bisogno di una ripulita. Il ragazzo qui deve…>>.
<< Louis. >> Nat sorrise al ragazzo.
<< Lo conosci? >> chiese Juliet alzando un sopracciglio.
<< Sei incantevole Nat. È da tanto che non ci si vede, ma vedo spesso Zayn. >> le riferì Louis ricambiando il sorriso.
<< Una piccola relazione avuta qualche tempo fa. >> spiegò Nat all’amica.
<< Sì. Diciamo un incontro interessante…>> aggiunse il ragazzo con un sorriso malizioso.
Ad un tratto sbucò dal nulla Zayn, che si affiancò a Natasha porgendole la macchina fotografica << Puffetta ti aspettano di là >> l’avvisò il moro, poi volse lo sguardò agli altri due elementi nella stanza. << Juls? Ma che diavolo…? >> tentò di domandarle, ma fu zittito da una gomitata della fidanzata.
<< Ahi! >> si lamentò massaggiandosi le costole, << Ok i chiarimenti a dopo. Louis, ehi amico! Ti va una birra? >> domandò sorridente ma cauto sperando che Nat non gli desse un altro colpo.
<< Sicuro! Ma prima dovrei lasciare alcune cose nel vostro magazzino. >> spiegò.
<< Bene ti aiuto allora >> convenne Zayn lasciando un bacio sulla fronte a Nat per raggiungere l’amico che si era allontanato per scaricare il carico.
Intanto Juliet salì le scale a suon d’imprecazioni. << Imbranato! Sfacciato! Rompipalle! >> borbottò tra sé e sé, immaginando di lanciare freccette appuntite sulla faccia di Louis Tomlison.

 

 Nota dell’autrice

 
Toc Toc…(?)
Ciao ciao ciao a tutte mie meravigliose lettricii!!! Mi siete mancate!!! :’-)
Eccomi tornata con una nuova storia ad aprire i battenti! :-D

The dress of seduction

Che ve ne pare come titolo?! Ahahahaah spero vi susciti emozioni piacevoli a primo impatto ^_^
E con l’aiuto di una grandissima scrittrice sono riuscita a fare anche la copertina!!!!! Ma come ho già detto non ci sarei mai riuscita senza l’indispensabile aiuto di SaraSunshine.Ti ringrazio moltissimo!!!!!! :')
Ebbi quest’idea qualche mese fa, dopo aver letto i libri del Quartetto di Nora Roberts. Da lì ho avuto come si suol dire l’illuminazione xD Sono sempre stata un’appassionata del wedding planning in tutto il suo complesso. A chi non piacciono i matrimoni o immaginare tutti quei favolosi abiti da sposa e l’intera atmosfera romantica? E allora mi sono detta: Farò una storia di passione e romanticismo che emozioni chi la legga ^_^
Con questo primo capitolo d’esordio vi presento un po’ tutti i personaggi, in particolare due…
Vi presento Juliet Anderson (applausi) e il nostro bellissimo e conosciutissimo Louis Tomlinson (applausi) xD
Vi ho mostrato già un pizzico del loro curioso temperamento…ahahahahahahahah spero che qualche risata ve la siate fatta.
Ora vorrei farvi una domanda che forse vi potrà sembrare un po’ banale, ma come dico sempre: La vostra opinione è tutto per me <3
Vi domando: Come inizio vi sentite intrigate nel continuare a leggerlo?
Se è così, preparatevi ad entrare in un mondo di matrimoni, amore, amicizia, passione, divertimento e suspense…dove la sensualità e i sentimenti sono gli ingredienti fondamentali…
Aspetto con ansia le vostre presenze e opinioni. Con questo chiudo la parentesi e vi abbraccio forte :***
A presto ;-P
  
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