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Autore: Chanel483    01/08/2012    2 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-Tutti i nodi vengono al pettine

Era la seconda volta.

Iniziava a diventare quasi un’abitudine.

La prossima volta che si fosse svegliata in infermeria, si promise, si sarebbe messa ad urlare.

Probabilmente ora avrebbe aperto gli occhi, avrebbe girato la testa e si sarebbe trovata davanti Agnes – quasi di sicuro senza James, questa volta, poiché non li sentiva né urlarsi dietro né pomiciare – che la guardava con apprensione, in attesa di un qualsiasi movimento, per poter urlare che sì, Rose Weasley era ancora viva, ed iniziare a saltellare per l’infermeria, con l‘unico risultato di far intervenire una più che sclerata Madama Chips.

Con aria un po’ arresa prese un bel respiro e spalancò gli occhi. La cosa divertente fu che non cambiò assolutamente nulla, la stanza dove si trovava – doveva essere sicuramente l’infermeria, in nessun’altro posto lì ad Hogwarts c’erano letti con lenzuola così ruvide e un odore così intenso di disinfettante – era completamente immersa nel buio. I suoi occhi ci misero qualche istante ad abituarsi e, dopo pochi secondi, allungò una mano cercando a tentoni la bacchetta che, fortunatamente, era appoggiata sul comodino.

<< Lumus >>, sussurrò domandandosi se fosse sola nella stanza o ci fossero altri ricoverati.

Si guardò intorno, constatando di trovarsi appunto in uno dei letti dell’infermeria, separato dagli altri da un orribile separé verde. Spostò lo sguardo verso la sua destra e per poco non lanciò un urlo.

Seduto sulla sedia di plastica a braccia incrociate, con la bocca spalancata e la testa a penzoloni, dormiva Scorpius Malfoy, ora illuminato dalla flebile luce della bacchetta di Rose.

Superato il momento di stupore, per poco la ragazza non si mise a ridere, vedendo la posizione assurda che aveva il biondo. Allungò piano una mano – constatando con gioia di non provare alcun dolore – e gli sfiorò la guancia.

Subito Scorpius scattò in piedi, guardandosi intorno preoccupato:<< Sono sveglio! >>, annunciò con voce esageratamente alta, considerato che doveva essere notte fonda.

Rose trattene a stento una risata:<< Sssh! >>, lo rimproverò:<< Non vorrai mica svegliare tutto il castello… >>.

Il ragazzo abbassò lo sguardo, posando gli occhi argentei sul viso di lei, illuminato solo dalla flebile luce della bacchetta:<< Ti sei svegliata >>, sussurrò tornando a sedersi con un sorriso, e prendendole una mano.

<< Sì >>, rispose lei ricambiando il sorriso, per poi mettersi a sedere:<< e mi sento benissimo. Mi sembra di aver dormito per giorni e soprattutto non ho alcun dolore >>, spiegò.

Il ragazzo annuì con sguardo sereno, prima di allungare una mano per recuperare un bicchiere appoggiato al comodino:<< Madama Chips ha detto di fartela bere appena ti fossi svegliata. Quindi bevi, non vorrei morire ucciso da quella vecchia… >>.

Rose alzò gli occhi al cielo, buttando giù in un solo sorso il contenuto del bicchiere che era orrendamente amaro:<< Madama Chips non è vecchia >>, lo riprese quando ebbe finito di fare smorfie per il gusto della pozione:<< è… insomma… antica, è parte di questo castello come lo sono le armature o i quadri >>.

<< Sì, certo >>, commentò il biondo, trattenendo a stento un risata:<< perché non glielo vai a dire? Sono sicuro che questo complimento le farebbe un sacco piacere… >>.

<< Ma che simpatico! >>.

Rimasero qualche secondo in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri:<< Allora per quanto sono rimasta… addormentata? >>, domandò Rose.

<< Non molto >>, le rispose Scorpius:<< l’ultima prova è stata ieri pomeriggio e ora non dovrebbe mancare troppo all’alba >>.

<< Quindi solo poche ore? >>.

<< Sì, infatti >>.

Lei annuì tra sé, cercando di riordinare i ricordi del pomeriggio. L’ultima immagine che aveva in mente era quella di sua madre che le indicava un calice pieno di un liquido nero, poi il vuoto:<< Ho vinto? >>, domandò dopo qualche istante di silenzio.

Il ragazzo si grattò la nuca, un po’ imbarazzato:<< Ecco… diciamo che non era… insomma… dovevate trovare una soluzione, no? Per finire la gara e contemporaneamente non abbandonare i vostri cari… >>.

Rose alzò gli occhi al cielo:<< Arriva al punto >>, gli intimò.

<< Annabelle ha terminato la gara, ma ha abbandonato suo padre. >>, proseguì lui senza giri di parole:<< Tu e Natan invece siete rimasti vicino ai vostri parenti ma non avete superato le porte. Perciò teoricamente nessuno di voi ha vinto la gara >>.

La rossa annuì piano, cercando di non rimanere troppo male davanti a quella scoperta:<< E… Roland? >>, domandò quasi convinta di sapere già la risposta.

<< Ha vinto lui >>, le rispose Scorpius con ovvietà:<< insomma, è un corvonero, hai presente? Un ingegno smisurato per il mago è dono grato… >>, si interruppe davanti all‘occhiata spazientita della ragazza:<< è stato l’unico a riuscire contemporaneamente a superare la porta e non abbandonare la sorella >>.

<< E come ha fatto? >>.

<< L’ha portata con sé >>.

Nella stanza calò un silenzio di tomba, mentre Rose spalancava occhi e bocca e guardava il ragazzo incredula. Un paio di minuti dopo, quando Scorpius iniziava seriamente a preoccuparsi, lei scoppiò a ridere. Rise così tanto da piegarsi in due con lo stomaco tra le mani:<< Sono una cogliona! >>, sentenziò infine, prima di lasciarsi ricadere sul cuscino.

 

Madama Chips insistette per tenerla lì ancora un paio di giorni, nonostante non avesse nessun sintomo o dolore. Miss Mary che - a detta sua - si annoiava terribilmente a stare tutto il giorno tra gente dormiente o svenuta, con cui quindi non poteva parlare, decise di farle la cronaca dettagliata dell’ultima prova, con tanto di pareri del commentatore e reazioni del pubblico, il tutto nell’oretta circa che passò da quando Scorpius fu spedito nel suo dormitorio, a quando l’infermeria fu riaperta agli studenti che volevano passare a salutare gli amici prima della colazione.

Appena aveva saputo che si era svegliata, Agnes era corsa in infermeria, con i capelli slegati ed indosso abiti babbani invece che la solita divisa:<< Rosie! >>, aveva urlato lanciandosi letteralmente sul letto dell’amica.

Quel giorno erano passati anche Hugo, i cugini, la sua squadra di quidditch al completo e Roland.

<< Se non fosse stato per te non avrei mai vinto >>, le aveva spiegato quest’ultimo:<< è stato il discorso che hai fatto per tua madre a farmi capire che dovevo trovare un modo per superare la porta senza abbandonare Amy >>, quella scoperta aveva fatto sorridere Rose che in fondo non si sentiva troppo dispiaciuta per non aver vinto il Torneo della Vittoria, insomma, le sembrava di aver già avuto abbastanza vittorie personali quell’anno.

Il secondo giorno era stato molto più tranquillo del precedente; considerando che era lunedì e tutti erano a lezione, la mattina si era fatto vedere solo Scorpius per un saluto veloce. Dopo pranzo fu la stessa cosa, il settimo anno aveva due ore di Difesa contro le Arti Oscure e una di Incantesimi, quindi fino a pomeriggio inoltrato non si fece vedere nessuno.

Alle quattro passate Agnes arrivò in infermeria, stranamente da sola:<< Allora? Quando ti fanno uscire? >>.

<< Domani mattina >>, le rispose la rossa, mentre lei si sedeva sulla sedia accanto al letto:<< se la notte passa bene domani vengo a lezione  >>.

La bionda le rivolse un sorrisone, iniziando a frugare nella borsa dei libri:<< Perfetto! >>, le disse:<< Ti ho portato i quaderni con gli appunti, non vorrai rimanere indietro, vero? >>.

<< No, certo che no >>, rispose l’altra, prendendo i quaderni con un sorriso un po’ teso.

<< Natan come sta? >>, si informò Agnes.

Rose spostò istintivamente lo sguardo verso il tendone che separava il letto del tassorosso dal resto dell’infermeria:<< Non si è ancora svegliato >>, spiegò:<< anche se madama Chips dice che non c’è da preoccuparsi… è quello che ha risentito di più della nuotata… >>.

Agnes annuì con aria grave, per poi scrollare il capo un attimo dopo:<< Bene, noi due dobbiamo parlare di una cosa importante! >>, esclamò.

La rossa le lanciò uno sguardo un po’ preoccupato:<< E… di cosa? >>, domandò piano.

<< Del ballo! >>, rispose l’altra con ovvietà ed un sorriso che andava da orecchio a orecchio.

Rose la fissò sgranando gli occhi, osservando con aria quasi spaventata lo sguardo esageratamente gioioso dell’amica:<< Oh diavolo! >>, esclamò.

 

Le lezioni ripresero quasi normalmente per Rose – ed anche per Natan che si era risvegliato, un po’ intontito, il martedì mattina – tra compiti in classe, allenamenti di quidditch, lezioni e pomeriggi rubati con Scorpius.

L’unica cosa strana era che, in vista del ballo – che si sarebbe tenuto di lì a poco più che un mese – sembravano aver tutti perso totalmente il senno.

Per Rose non c’era nemmeno bisogno di un invito ufficiale, ma Scorpius aveva insistito e le aveva regalato una rosa bianca e un biglietto con scritto “Vuoi essere la mia dama per il ballo?”, come risposta aveva ottenuto una nottata chiuso con lei in uno dei loro adorati sgabuzzini.

Altre ragazze – tipo Agnes – avevano preteso qualcosa di molto più ufficiale e pomposo.

Proprio in quel momento, mentre Rose, Agnes e James andavano in Sala Grande per la colazione, una ragazza del quinto anno di Serpeverde correva incontro ad un compagno che le aveva fatto l’invito scrivendolo in mezzo al corridoio con dei fuochi d’artificio incantati.

<< Pacchiano >>, commentò Rose alzando gli occhi al cielo.

<< Romantico >>, la corresse Agnes con sguardo sognante, prima di lanciare un’occhiataccia al fidanzato che, per inciso, non l’aveva ancora invitata, nonostante mancassero solo tre settimane.

James incasso la frecciatina senza battere ciglio, ed i tre proseguirono giù per le scale, finché, arrivati alla Sala d’Ingresso, non li raggiunse Scorpius.

<< Ehi Rose! >>, la salutò con un veloce bacio a stampo:<< James, Agnes >>, fece poi educatamente.

<< Scorpius >>, risposero in stereo i due, a mo’ di saluto.

Rose li guardò sorridente, prendendo il ragazzo sottobraccio. Il fatto che, dopo il casino successo con i suoi e Draco Malfoy, tutte le persone a cui teneva – chi più chi meno – avevano accettato Scorpius come suo ragazzo la mandava al settimo cielo:<< Andiamo? >>.

In Sala Grande era un vero disastro; metà degli studenti dormiva sui tavoli e l’altra metà parlava del ballo. Un paio di ragazzine, accasciate sui tavoli delle rispettive Case, piangevano disperate, mentre le amiche cercavano di confortarle.

I tre presero posto al tavolo di Grifondoro, mentre Scorpius li salutava e si dirigeva a quello di Serpeverde:<< Allora domani? >>, domandò Agnes a Rose, mentre beveva il suo latte macchiato:<< Andiamo insieme a Roxanne e la sua amica a comprare il vestito? >>.

Lei annuì:<< Certo, è l’ultima gita ad Hogsmeade prima del ballo… >>, rispose.

<< Appunto >>, fece la bionda lanciando un’assolutamente casuale occhiata al fidanzato:<< ballo che si terrà tra meno di tre settimane >>.

Il povero James rischiò di strozzarsi con il suo porridge, ma non rispose. A salvarlo fu sua sorella che, arrivando di corsa al tavolo, si sedette da parte a Rose:<< Domani andate a Hogsmeade? >>, domandò.

<< Certo Lily >>, le rispose Rose:<< perché? >>.

Le guance della ragazza si colorarono leggermente di rosso e lei si morse un labbro:<< Mi serve un abito per il Ballo della Vittoria >>, spiegò:<< ma quasi nessuna delle mie amiche viene perché sono del quarto anno e nessuno le ha invitate >>.

Solo in quel momento la rossa si rese conto che Lily ed Hugo avevano bisogno dell’invito di qualcuno del sesto o del settimo anno per partecipare alla cerimonia, poiché teoricamente questa era limitata ai ragazzi più grandi. Hugo era suo fratello, era ovvio che sarebbe venuto, ma Lily…

<< Che scema! >>, esclamò battendosi una mano in faccia:<< Lily, ovviamente tu vieni con me, non ci ho proprio pensato a dirtelo prima e… >>.

La piccola Weasley arrossì ulteriormente ed iniziò a torturarsi le mani:<< A dire il vero c’è già qualcuno che mi ha invitato >>, disse pianissimo, quasi sussurrando. 

James le lanciò la classica occhiata da “iperprotettivo fratello maggiore”, ma non disse nulla:<< Chi!? >>, domandò invece Roxanne, spuntata da chissà dove con accanto Cecilia Brums, la ragazza che il giorno dopo sarebbe andata con loro ad Hogsmeade.

Lily prese un bel respiro, consapevole di essere quasi obbligata a rispondere a quella domanda:<< Vedete… Gordon frequenta il sesto anno e… insomma… mi ha… beh mi ha chiesto di andare al ballo con lui >>, disse decisamente in imbarazzo.

<< Davvero? >>, chiese Roxanne sorridente.

<< Ma allora è una cosa seria! >>, esclamò Rose.

<< E… come ha fatto a chiedertelo? >>, si informò Agnes.

Ormai la ragazza era rossa dalla punta dei piedi a quella dei capelli, ma cercò di rispondere:<< Sì, davvero, ormai sono quasi cinque mesi che stiamo insieme e… beh… ieri ero a lezione di divinazione e vedo una rondine di carta che entra volando dalla finestra e si posa sul mio banco, iniziando a cinguettare; su un’ala aveva scritto semplicemente “Tu. Io. Al ballo?” >>.

La bionda aveva gli occhi che luccicavano e le mani giunte:<< Oh, che romantico! >>, esclamò con tono sognante, lanciando a James – che aveva il viso affondato nella sua tazza – l’occhiataccia di rito.

In quel momento arrivò al tavolo Susan, la più piccola della squadra di Grifondoro, e si sedette accanto a Lily:<< Tu vai al ballo? >>, le chiese.

La ragazzina annuì.<< Sì, so che noi non potremmo ma sai… mi ha invitato Gordon >>, spiegò tornando ad arrossire.

La ragazza annuì con un sorrisone:<< Perfetto! >>, esclamò sorridente:<< Pensavo di essere l’unica del nostro anno, invece così possiamo andare a prendere il vestito insieme! >>.

<< Sì, certo >>, le rispose l’altra:<< puoi venire con me, Roxanne e… >>.

La cugina però la interruppe:<< Aspetta, Susan >>, chiese alla compagna di squadra:<< ma se tu sei del quarto anno… per venire al ballo qualcuno ti deve aver invitata >>, commentò con sguardo furbo.

Subito Susan arrossì:<< Sì… ecco… >>.

<< Chi!? >>, domandò Lily, pronta per un nuovo pettegolezzo.

La cacciatrice divenne ancora più rossa:<< Beh… è… insomma… non me lo aspettavo ma… voi lo conoscete e… >>.

<< Parla >>, le intimò Roxanne.

<< Hugo Weasley >>, disse tutto d’un fiato.

Rose, Lily, Roxanne e pure Agnes spalancarono la bocca, incredule:<< Non ci credo >>, mormorò quest’ultima:<< Hugo si è fatto la ragazza! >>, aggiunse sghignazzando.

<< E bravo il mio cuginetto! >>, esclamò James con sguardo fiero.

Susan arrossì ulteriormente:<< Ma no! Non sono la sua… beh… >>.

Rose decise di tirare la ragazzina fuori dall’impiccio:<< Benvenuta in famiglia, Susan! >>, esclamò dandole una pacca sulla schiena.

Lei cercò di negare, provocando solo le risate del gruppetto che, in quel momento, parevano veramente delle vecchie comari, senza uno scopo nella vita se non quello di farsi i fatti degli altri.

Mentre ancora ridevano, un gufo planò davanti a Rose, tendendole una lettera indirizzata a “La mia cuginetta preferita”, ci mise poco a capire di chi si trattasse e lesse in fretta la lettera di Victorie, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro:<< Non ci credo! >>, strillò alla fine felicissima, tentata di mettersi in piedi e saltellare per la Sala Grande.

<< Cosa? >>, le chiese Agnes, interessata.

<< È nato!  >>.

<< Chi? >>.

<< Il bambino! >>.

<< Quale bambino? >>.

<< Il bambino di Victorie! >>.

<< Davvero!? >>.

<< Il bimbo di Vik!? >>.

<< Che bello! >>.

<< è maschio o femmina? >>.

<< Come lo hanno chiamato? >>.

<< Ma stanno bene? >>.

<< Hai preso anche lui da Ted? >>.

<< Ah, giusto! È un metamorfomagus? >>.

<< Ciò che conta è che sia in salute! … è in salute? >>.

Chiunque conoscesse Victorie o più in generale la famiglia Weasley – ergo, tutto il tavolo di Grifondoro – si era gettato addosso a Rose con un’infinità di domande, a cui lei cercava di rispondere senza tanto successo.

Alla fine però, praticamente tutti gli studenti di Hogwarts, riuscirono a capire che: era un maschietto, entrambi stavano bene, Rose gli avrebbe fatto da madrina, aveva ereditato il dono del padre e si chiamava Remus, come era giusto che fosse.

“Lo abbiamo chiamato Remus, Teddy ci teneva troppo perché potessi contraddirlo”, aveva scritto Victorie, nella sua lettera per Rose.

 

Rose, Agnes, Roxanne, Lily, Susan e Cecilia Brums si dirigevano verso la via principale di Hogsmeade, armate di borsellini colmi di galeoni e tanta pazienza.

Agnes, che quel giorno non era proprio dell’umore giusto per fare shopping – James non l’aveva ancora invitata al ballo -, puntò spedita verso il negozio della figlia di Madama McClan, dove erano andate qualche mese prima, per cercare i vestiti del ballo di apertura.

Entrarono nel negozio e subito la sarta le andò incontro, tutta sorridente:<< Siete qui per il… oh, ma tu sei Rose Weasley! Tesoro, ho tifato per te in tutte le prove >>, annunciò:<< anche se è di Tassorosso quel Natan non mi sta affatto simpatico. E poi tu avevi scelto un così bel vestito! >>, la donna andò avanti ancora un po’ a ciarlare e congratularsi, per poi voltarsi verso Agnes:<< E tu, cara, penso di avere una cosa per te… >>.

Si allontanò in fretta per poi tornare un istante dopo con in mano un pacco rosso e oro:<< Questo te lo manda un bel giovanotto >>.

Agnes, un po’ stupita, aprì la scatola e rimase a bocca spalancata. Dentro c’erano un paio di splendidi sandali argentati, in completo con orecchini e collana, insieme a cinque bellissime rose rosse:<< Ma cosa…? >>, balbettò la ragazza, che era un po’ arrossita.

<< Guarda, lì c’è un biglietto >>, le fece notare Roxanne.

La bionda allungò una mano un po’ tremante e prese il pezzo di carta.

 

Comprati qualcosa di bello che stia bene con questi. Mi raccomando, non farmi fare brutta figura amore mio.

Ti amo, James

 

Agnes era senza parole e con le lacrime agli occhi:<< I-io… >>, balbettò senza parole.

<< Beh, ora non potrai più lamentarti per l’invito al ballo >>, commentò Rose divertita, abbracciando l’amica.   


Ecco il punultimo capitolo :D
Allora, so che non è granché, ma è solo un "capitolo di trasito" per arrivare al prossimo: Il ballo della vittoria (che, tra le altre cose, è già quasi pronto). Sono arrivata alle decisione che, dopo il prossimo capitolo, ci sarà un breve prologo dove cercherò di mettere un bel punto definitivo a questa serie perché, nonostante mi sia tantissimo affezionata a Rose, James, Agnes e gli altri, è proprio il momento che la finisca(:
Quindi fatemi sapere cosa ne pensate. A prestissimo,
Chanel
PS: Un enorme GRAZIE  a chi, nonostante tutto, continua a leggere la mia storia. I LOVE U <3

  
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