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Autore: Cristy_    02/08/2012    0 recensioni
"Schivavamo le persone che correvano per non perdere i loro voli e la mia valigia rischiò di cadere un paio di volte. Svoltammo l'angolo e lì ci fermammo.
Eravamo in un vicolo cieco ma lei sembrava non esserne preoccupata. Che l'avesse fatto apposta??? Era questa la meta???
Davanti a noi apparirono quattro ragazzi che indossavano delle felpe con i rispettivi cappucci sulle loro teste, occhiali da sole e sciarpe fino al naso.
Mi girai a guardare dietro di me, tutto questo era troppo inquietante! Ero distratta dall'ansia ma non appena vidi rispuntare quel tizio-armadio sbarrai gli occhi e lasciai la mano di quella ragazza. Sobbalzai anche spaventata ma non seppi più che fare.
Guardavo quei cinque visi senza capire un bel niente delle parole che la ragazza stava scambiando con uno dei ragazzi.
All'improvviso quest'ultimo mi si avvicinò, cauto, e mi parlò in inglese allegramente."
In questa storia, una ragazza che ha perso tutto insegnerà a cinque ragazzi -che all'apparenza hanno tutto- il valore delle piccole cose.
Ma sarà uno scambio reciproco...
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Key non era l'unico a parlare inglese, anche gli altri lo facevano, solo che lui era quello a cui riusciva meglio.

<< Allora, sei italiana? >> Onew era girato verso di lei con le braccia poggiate sul sedile e la guardava sereno.

<< Si, ma mio padre era coreano. >>

<< Oh, è interessante! >>

Lei sorrise con lui. << Purtroppo questo non ha influito molto sulla mia vita... E' morto quando avevo quattro anni. Perciò non mi ha mai insegnato a parlare il coreano! >> Si lasciò scappare una risatina per scherzarci su'.

Tutti gli altri stavano dormendo, o almeno così credeva Cristina.

Infatti loro due stavano sussurrando, Onew era fresco e attivo perchè aveva dormito prima, ma le palpebre di Cristy faticavano a non chiudersi. Lei non voleva lasciarsi andare al sonno, non ancora...

Voleva parlare con quel ragazzo. Era così piacevole la sua presenza... le rilassava i sensi...

<< Oh, ti insegneremo noi! Tanto avremo tempo durante il viaggio! >> Onew sorrise e si tirò più su' sul sedile perchè stava scivolando.

<< Bè sarà difficile... Non capisco proprio niente quando parlate! >> Entrambi risero e a Cristy il sonno pesò un po' di meno.

A Taemin scappò un sorriso. Anche lui faceva fatica a capirli.

***

Key aveva fatto fatica ad addormentarsi. La sua mente era piena di pensieri confusi.

Quando si addormentò non sentì più niente e nessuno e cadde in un sonno profondo.

Fece uno strano sogno.

C'era lui, ad un parco giochi. E correva verso l'altalena. Però non era né solo né ventun'enne. Era tornato bambino e il suo papà lo rincorreva reggendo tra le mani il suo giubbottino.

<< Avanti Key, mettitelo! Ti raffredderai! >>

<< Papà! Spingimi! >>

Suo padre lo spinse sull'altalena. << Guarda Key, la nonna! Fai ciao alla nonna! >>

<< Ciao nooonnaaa! >> Salutò con la manina e la sua risata riempì il parcogiochi insieme a quelle di altri bambini che giocavano felici. Come se non sarebbero mai cresciuti, come se la felicità fosse solo quella.

Si svegliò di colpo sobbalzando dal sedile quando i ricordi più recenti gli portarono il volto di Cristy alla mente, si guardò intorno e vide Jong dormire e spostarsi dalla sua spalla al finestrino. Per fortuna che aveva il sonno pesante quel testone, altrimenti l'avrebbe preso a pugni se si fosse svegliato!

Key tirò quindi un sospiro di sollievo e si voltò a controllare la situazione.

Tutti dormivano. Anche lei.

Osservò il suo viso. Era incorniciato da dei lunghi capelli castani,quasi biondi, morbidi, che si intrecciavano in boccoli lenti scendendo verso le punte. Erano mossi insomma. Sembravano fatti con l'arricciacapelli, perchè la radice della ragazza era assolutamente liscia.

Desiderò allungare la mano e toccarglieli ma non poteva, c'era Taemin di mezzo...

La pelle chiara, leggermente a contrasto con le sue guance rosse; più forte invece era la tonalità di rosso delle sue labbra.

Key si girò di scatto sul sedile imponendosi di smetterla di guardarla così.

Gli confondeva ancora di più le cose!

E poi, quel sogno che cosa voleva dire? Non se lo ricordava nemmeno che aspetto avesse suo padre, era troppo piccolo quando l'aveva visto l'ultima volta. Se n' era andato di casa quando aveva solo tre anni e sua madre aveva cancellato da casa sua ogni traccia di lui. Ogni foto. Non sapeva neanche il suo nome.

Per questo aveva dedotto che l'uomo nel suo sogno era suo padre. Sapeva che il suo ricordo era ancora lì, sepolto da qualche parte del suo subconscio.
Dopo tutto la cosa lo aveva sempre fatto stare male. Quasi traumatizzato. Gli era diventato difficile fidarsi delle persone, sentiva che se suo padre se n'era andato così, chiunque avrebbe potuto farlo.

Se non era stato un legame di sangue a trattenere una persona, qualsiasi altro legame sarebbe stato insulso.

E invece no. Non era per niente insulso il rapporto che aveva con i suoi amici. Sentiva che erano loro la sua famiglia, loro che c'erano sempre stati da quando si erano conosciuti. Non l'avevano abbandonato un attimo, neanche quando diventava insopportabile per i suoi sbalzi d'umore!

Loro ci sarebbero sempre stati. Solo di loro si fidava.

Li amava più di sé stesso. Niente avrebbe dovuto separarli, lui non l'avrebbe permesso.

***

<< Hey Julieeet! >> Un acuto assurdo svegliò Cristy che si portò una mano alla testa, cercando di bloccare quel dolore che la stava torturando così all'improvviso.
Aprì gli occhi e li vide cantare e ballare seduti, la voce di Jonghyun era così alta che temette sputasse le corde vocali da un momento all'altro.

Da quanto tempo erano in viaggio? Sei ore? Sette ore? Si erano fermati due volte per mangiare qualcosa ed andare in bagno, però erano tutti troppo storditi da intraprendere qualsiasi tipo di conversazione.

Semplicemente Onew si era limitato a camminarle accanto tutto il tempo sorridente e Minho li seguiva silenzioso e attento.
Dovevano fare in fretta ed erano tutti e cinque camuffati, ma chi poteva esserci alle quattro del mattino?

Comunque, faceva un freddo cane, e Key davanti a lei non faceva altro che ripeterlo e lamentarsi.

L'avrebbe fatto anche lei se non fosse che era troppo stanca per fare qualsiasi altra cosa oltre mangiare.

Erano stati gentili comunque, tanto che si stupiva ogni secondo che passava di quanto lo fossero.

Minho era stato così dolce da passarle il fazzolettino ed aiutarla a pulirsi quando lo zucchero le era stato soffiato in faccia dal cornetto di Jong.

<< Non l'ho fatto apposta! >>, si era giustificato. E tutti avevano incominciato a ridere.

Lei gli aveva sorriso ed era arrossita.

Nonostante tutti avessero una personalità che spiccasse, lei si era fissata su quella di Taemin. Dopo averlo scambiato per una ragazza voleva capire come fosse davvero, come se fosse il modo per riparare al suo errore.

Sentiva che lui non l'aveva ancora perdonata. Perchè lo vedeva con i suoi amici, era allegro, spontaneo. Saltellava da una parte all'altra e ora capiva perchè lo coccolavano così tanto.

Era il più piccolo. Lui diciannove e lei diciasette.

Non si sentiva più così distante da quei ragazzi.

E nemmeno così diversa.
Li guardava scherzare insieme e abbracciarsi, e quando Jong l'aveva tirata e circondata con un braccio gli aveva rivolto un sorriso che non credeva lei stessa di poter fare.

Era spontaneo e pieno di felicità.

Si sentiva parte del loro gruppo adesso.

Anche gli altri le avevano sorriso.

***

Le piaceva come guidava l'autista. Normalmente le veniva un po' di ansia nei viaggi lunghi ma con quei cinque ragazzi neanche se n'era accorta di essere in viaggio da due giorni.

Erano passati così, a parlare di quello che facevano nella vita.

Le avevano raccontato dei concerti, dei reality a cui avevano partecipato insieme o separatemente. L'aveva molto colpita “Hello baby”.
Avrebbe proprio voluto vederli alle prese con un bambino. Da come li aveva conosciuti le sembravano piuttosto iperattivi e forse immaturi.

Ma non irresponsabili.

I posti in auto erano sempre gli stessi.
Cristina si chiese cosa facesse Minho da solo per tutto il tempo.

E infatti glielo chiese.

<< Mi sdraio e dormo! >> La sua risposta la fece ridere.

<< Oh, mi dispiace allora! Ti ho rubato il posto! >>

<< No! E' più divertente così! >> e subito le sue braccia le circondarono la vita, la attirarono a sé e poggiò il suo mento sulla testa di lei.

Lei rise ancora e alzò il braccio destro verso di lui, ricambiando l'abbraccio.

<< Avete sentito? Io ho una ragazza accanto e voi no! >> Minho cominciò a fare pernacchie a tutti.

<< Siamo fidanzati! Siete gelosi? >>

Cristy stette subito al suo gioco, era una che scherzava lei.

<< Stiamo per sposarci! >>

<< E voi non siete invitati! >>

<< Ya! Che ingiustizia... volevo proprio vedere Minho nell'abito da sposa... >>

<< Stà zitto Key! >> E tutti risero. 

  
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