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Autore: daisys    03/08/2012    6 recensioni
Eva è una ragazza normale, un pò scontrosa e con pochi amici ma normale.
Non crede molto nell'amore, quindi non accetta mai appuntamenti.
Ma qualcosa le farà cambiare drasticamente idea, quando un venerdì qualunque la sua scuola farà uno scambio con una gemellata, e quando due occhi neri incontreranno i suoi di ghiaccio, incatenandola in quel dolce inferno.
Ma il ragazzo dai penetranti occhi neri è molto più di quanto si aspetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Demon bride'
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             La sposa del demone
                                                       Gli incontri più importanti sono gia combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano. (Paulo Coelho)
Capitolo 1-Lunedì

Il sabato e la domenica erano passati in tranquillita in casa, che puntualmente veniva invasa dai parenti, quindi fra nonni, zii, cugini e nipoti ne gli occhi neri come l'onice ne la vocina fastidiosa erano stati nei miei pensieri.
Ma ora, il lunedì, mentre mi preparo quegli occhi neri mi perseguitano, non mi danno tregua, costringendomi a prendere dei jeans rossi, e una maglia nera in tutta fretta e a vestirmi ad una velocità non mia.
Mi metto velocemente le decolte nere.
Mi sbrigo a scendere, lasciando sbigottita la mamma, che stranamente è ancora in pigiama e mi guarda male, sembra che mi parli anche ma io non la sento.
Mi siedo in silenzio al tavolo, con le cuffie nelle orecchie, con our destiny degli epica sparata a palla, voglio isolarmi completamente dalla realtà, dagli occhi neri del ragazo misterioso e dalla vocina inquietnte.
Tutto deve sparire e la musica fa al caso mio.
Faccio colazione in silenzio, preparandomi da sola al volo un succo d'arancia e mangiando un cioccolatino.
Mi infilo la giacca nera e esco.
Cammino piano, come se avessi tutto il tempo del mondo, che in effetti ho visto che sono uscita di casa alle 7:30, e la scuola da casa mia dista 500 metri.
Vado veramente piano, strascico ogni passo, come se il mio piede pesasse tantissimo.
Il mio spirito di soppravivenza mi dice di ritardare, di andare ancora più piano di quanto debba, perchè la scuola ora è pericolosa.
Io la ascolto e mi fermo davanti casa di Fede.
Io e il deficente abitiamo a tre case di sistanza, e solitamente evito accuratamente di passare la mattina a prenderlo, perchè mi si attaccherebbe addosso come una sanguisuga, ma stamattina ho veramente paura, il senso di essere osservata non se ne va e il mio spirito di prima mi dice di entrare.
Entro dal cancello scavalcandolo, operazione che mi costringe a togliere a togliere i tacchi, e salgo sulla scala a chiocciola che dal giardino porta alla camera di Fede.
Il demente ha lasciato la finestra aperta, a novembre, la notte fanno 2 gradi e lui dorme con la finestra spalancata, per non parlare poi dei ladri, se una diciasettenne con i jeans è riuscita a scavalcare un ladro ,anche mediocre riuscirebbe a farlo, se poi gli lasci la finestra aperta, di bene in meglio.
Comunque cercando di fare piano, sempre con le scarpe in mano scavalco la finestra entrando.
Come immaginavo Federico dorme ancora, quindi lentamente mi avvicino al suo letto e lo sveglio, premurandomi di mettergli una mano sulla bocca per impedirgli di urlare.
Lui come scottato si sveglia di botto, guardandosi intorno terrorizzato, poi distinguendo la mia faccia si tranquillizza, e io posso togliere la mia mano dalla sua faccia.
<< Si può sapere come diamine hai fatto ad entrare in casa mia, sono le cinque di mattina, ti rendi conto >> dice lanciando uno sguardo preoccupato alla radio svelia sul comodino.
E ora realizzo seriamente il perchè mia madre mi guardava male quando sono uscita, probabilmente quando sono uscita erano le 4:50, sicuramente la domenica pensando al gemellaggio ho posizionato male la sveglia e mi sono svegliata alle  4:20.
<< Scusa Fede, ora rispondo alla tua domanda >> dico sorridendogli << entrare non è stato difficile, ho scavalcato il cancello e sono entrata dall finestra, a proposito doresti chiuderla >> dico a mo di rimprovero. 
<< Si ma perchèqui alle cinque di mattina? Tu a casa mia non ci vieni mai la mattina.>>
<< Non lo so >> ammetto più a me stessa che a lui << ieri sera ho impostato male la sveglia, e non so come avendo la testa per aria mi sono ritrovata qui, ma se vuoi me ne vado >> dico alzandomi in fretta.
Una forza non normale mi rispedisce seduta sul letto, mi giro e vedo un braccio di Fede che mi blocca sul letto, e l'altro che mi porge una maglietta enorme.
<< Su vatti a cambiare, alla mia sveglia mancano due ore e tu non può andare in gira alle cinque di mattina, vieni e ti metti a letto con me >> dice sorridendomi dolce.
Gli sorrido riconoscente e velocemente mi alzo e vado nel bagno della sua camera.
Mi sfilo i jeans e la maglietta e li piego accuratamente per non sgualcirli, velocemente prendo la maglia bianca che mi ha dato il mio demente preferito e la metto.
Mi sta enorme, mi copre completamente fino a metà coscia  e le maniche mi coprono le mani di almeno quattro centimetri.
Entro di nuovo in camere e mi butto sotto le coperte per il freddo.
Lentamente Fede mi abbraccia in un gesto del tutto privo di malizia.
Nel dormiveglia lo sento mormorare un buonanotte, ma non so se lo sognato o meno.
                                                           ***
A svegliarci ci penso la voce allegra di dj Linus.
Dopo aver tirato una cuscinata al maniaco di fianco a me, mi alzo velocemente e corro in bagno a vestirmi.
Quando esco lo ritrovo pulito, profumato e vestito di tutto punto.
Con un cenno del capo, gli faccio intendere che scendo dalla finestr.
Sempre con le scarpe in mano faccio lo stesso percorso fatto per entrare.
Mi affretto ad uscire e corro verso il cancello, prontamente aperto da Fede, che dopo trenta secondi compare al mio fianco.
Sento che è agitato, qualcosa gli preme per uscire all'esterno.
Non è stato molto convinto della cosa della sveglia, perchè neanche io mi credevo mentre lo dicevo.
E poi scoppia.
<< Posso sapere perchè diamine ti sei svegliata alle 4 di mattina? E non dire la cazzata della sveglia perchè non ci credi neanche tu.>> dice fissandomi serio.
<< Eh già, perchè mi sono svegliata alle 4? Non lo so nemmeno io, so solo che sto diventando pazza , perchè sento delle voci che mi giudicano, durante la notte le sento dire che sono bella e sono perfetta per lui, ma chi cazzo è sto lui.
Mi hanno svegliato alla 4 ma non so perchè continuavo a crederee che fossero le 7, non mi sono resa conto dell'ora finche non me lo hai detto tu! >> sclero, finalmente mi sono sfogata.
Capisco il mio errore nel aver racconto propio a lui tutto ciò, quando mi risponde.
<< No dio che figo tu riesci a sentire i fantasmi >>
Faccio cadere la questione con una risata.
<< Idiota >> dico prima di entrare in classe.
                                                                 ***
In quarta C c'è un casino della madonna, chi urla e chi scrive sui banchi, chi sui ci dorme e chi ci salta sopra.
Con un sospiro mi avvio al mio banco, vicino quello di Laura, che è intenta a chiaccherare con Alessia, la secchia della classe.
Neanche si accorge della mia presenza catalizza la sua attenzione su di me.
<< Come va? >> chiede allegra.
<< Bene bene >> rispondo sorridendo.
Lei ricambia il sorriso, poi torna aconcentrarsi  su Alessia, chiamandomi ogni tanto per farmi intervenire su questioni e pareri di lettaratura.
Passano così pochi minuti, interrotti dall'entrata dell'Inzeo, con l'immancabile registro sotto braccio.
<< Buongiorno ragazzi, oggi vi presenterò gli studenti del gemellaggio, non fate i cafoni >> dice tranquilla.
La fauna maschile e femminile della classe viene pervasa da una sensazione di eccitazione, sono tutti in fibbrillazione, non vedono l'ora di vedere i volti che all'altra della classe.
Dalla fila delle troie provengono urletti al limite della decenza.
Poi tutti stanno zitti, perchè al di fuori della porta si sente una risata maschile mal trattenuta.
<< Visto la bellissima figura che abbiamo fatto... >> ad un cenno della prof quattro ragazzi entrano dalla porta.
L'ultima ad entrare è l'unica ragazza del gruppo, sembra una bambola.
Ha la pelle candida, è minuta e proporzionata, i lunghi capelli sono parzialmente appuntati sulla testa, la labbbra rosee leggemente dischiuse e gli occhioni azzuri saettano da una parte all'altra della classe.
Porta con una grazia innata un vestito bianco, le ballerine nere la fanno ancora più piccola.
<< Piacere sono Lily Evans >> dice con un sorriso che manda in subbuglio gli ormoni maschili della classe.
Poi si fa avanti un armadio, ha la pelle abbronzata e gli occhi e i capelli scuri.
E' grande il doppio di Fede, ed ha stampato in faccia un sorriso bonario che lo fa sembrare un gigante buono.
Laura non fa altro che fissarlo, ricambiata ampiamente.
<< Piacere sono Axel Pirson >> stavolta ad andare in subbuglio è metà deglio ormoni femminili.
Il secondo soggetto maschile, sembra un ragazzino, sarà alto quanto me sembra seriamente imparentato con me.
Pelle chiara, occhi azzurri e capelli nerissimi.
Fede sembra un baccalà, non credo sia per colpa del ragazzo dai capelli scuri, sarà ancora incantato da Lily.
<< Io sono Alex Blackwood >> il suo volto serio si addolcisce un attimo guardando... Fede?
No, no sto sognando.
Mi giro per vedere l'ultimo ma mi blocco, due occhi neri mi inchiodano al mio posto, costringendomi e rimanere immobile.
Quello sguardo che ho sognato e risognato, due pozzi neri, il mio paradiso, tutto ciò che mi ha tormentato sparisce fissando quei due cieli senza stelle.
Sento Carolina due banchi avanti a me mormorare "mi sta guardando", ma io so che non è vero, quel nero guardo me e solo me, ne sono sicura.
<< Piacere Adrian Evans >> distolgo forzatamente lo sguardo dal mio paradiso e mi concentro sul proprietario della voce.
Un angelo. Dai capelli castani e gli occhi neri.
Ora non mi guarda più, si sta accordando con La professoressa per il giro della scuola guidato da Carolina.
Passano poco meno di due minuti che Carolina si alza e seguita dai ragazzi alla cattedra esce per la guida.
                                                                    ***
Tic toc. Tic tot.
Mancano pochi minuti all fine della giornata scolastisca, Carolina e i ragazzi dello scambio non si sono fatti vedere.
Suona la campanella e tutti si ammassano verso la pora della classe, Laura mi da un veloce bacio sulla guancia e poi scappa via, per andare a prendere il bus.
Io rimango ferma, con la testa sul banco per riordinare un attimo le idee.
So di non essere sola, ho Federico seduto al banco di Laur che mi aspetta, non so perchè ma gli sono grata per questo.
Dopo cinque minuti buoni passati a "riordinare" le idee mi decido ad alzarmi.
Non mi curo di niente, neanche di Fede che mi viene dietro come un cagnolino, semplicemente mi alzo di malovoglia e mi dirigo verso la porta.
Stranamente qualcosa o qualcuno blocca la mia uscita, infatti sono appena andata a sbattere contro un petto forte e muscoloso.
Sento Fede tirarmi via,poi lentamente alzo lo sguardo.
Vedo di nuovo quei capelli chiari e quegli occhi scuri, che stavolta non guardano me ma il demente, pieni di rabbia e cattiveria, si posano su di me e per un attimo scorgo dentro di essi qualcosa di infinito e buono, che viene sostituita da rabbia ceca non appena vede il braccio del biondo cingermi dolcemente i fianchi.
Adrian entra dando una spallata a Fede, e poi come in una processione tutto il gruppo entra seguendo il castano.
Lily e Alex si fermano per studiarci, la prim guarda me e sorride lievemente e il secondo guarda Fede con un sorrisino malizioso.
"Avrano pensato che stiamo insieme" pensai non soffermandomi troppo sulla questione.
Lentamente mi avvio fuori  scuola e ancor più lentamente vado verso casa, saluto Fede davanti casa sua con un bacio sulla guancia.
Quando arrivo dentro casa non trovo nessuno, mamma sicuramente è allo studio e papà sarà in officina.
Sul frigo trovo un post-it:
                                         Tesoro quando torni da scuola passa
    in officina, mi serve aiuto per il motore di una lambotghini murcielago.
Baci Papo
Mangio un panino velocemente, e altrettanto velocemente mi vado a cambiare.
Pantaloni larghi, adidas bianche e canottiera nera.
Vado giù in garage e prendo la mia Kawasaki ninja nera.
Mi infilo il casco e volo in officina.
                                                                     ***
Quando entro nella nostra officina, trovo papà chino sulla lamborghini intento a smanettare lo spinterogeno.
<< Ciao cucciola >> dice alzandosi e pulendosi le mani su uno strofinaccio.
<< Ciao papo >> dico scioccandoglio un bacio su una guancia << ti serve aiuto? >>.
<< No non ti preoccupare io e Alessandro abbiamo risolto, mi dispiace averti fatto venire qui >> dice seriamente dispiaciuto.
<< Non preoccuparti, almeno esco un pò. Ma dimmi un pò chi ti ha portato questo gioiellino? >> chiedo seriamente curiosa.
Qui in giro nessuno può permettersi un auto del genere, quindi chi è il riccone che c'è l'ha portata?
<< E' mia >> mi blocco un attimo, quella voce mi pare di averla già sentita.
Mi giro lentamente fino a trovatmi immersa in due pozze scure, quelle che anno popolato i miei sogni.
<< Bella macchina >> commento solo dopo essermi ripresa.
<< Vi conoscete? >> chiede papà guardingo.
<< E' uno dei ragazzi del gemellaggio della mia classe >> rispondo con noncuranza andando nell'ufficio dell'officina, da mio fratello.
Sento lo sguardo scuro di Adrian seguirmi fino a che non entro nell'ufficio, chiudendomi la porta alle spalle.
Entro e rimango schifata dalla confusione che regna sovrana in questa stanza, il pavimento è cosparso di polvere e mucchi di robba che non voglio identificare, le pareti beige, un tempo bianche ricoperte di poster e la scrivania sommersa da centinaia di foglio ammucchiati.
Un bello spettacolo non c'è che dire.
Vedo Ale che si preepara ad andare via, oggi all'università ha le lezioni pomeridiane.
Mi passa di fianco senza neanche salutarmi, quindi velocemente esco e  lo affero per la t-shirt rossa e lo tiro a me per scoccargli un bacio sulla guancia.
Troppo tardi mi accordo dell'ospite in più,che ha assistito all'innocente bacio, e che pra guarda con uno sguardo d'odio puro mio fratello.
Se ne vanno in sincrono, Adrian con la lamborghini e mio fratello con la sua moto.
Rimango un attimo a fissare il punto in cui sono spariti, per poi scrollare le spalle e andare a sistemare quel porcile chiamato ufficio.
                                                             ***
Sono passate due lunghe ore, nelle quali non ho fatto altro che sistemare scartoffie negli archivi.
Quando esco all'aria aperta un ventata fresca mi travolge, inducendomi a respirare a pieni polmoni l'aria pulita.
Velocemente salgo sulla moto, mi infilo il casco e senza pensarci parto spedita verso casa.
Appena arrivata comincio a preparare la cena.
In tutta tranquillità, e quando un'ora dopo papà arriva mangiamo in silenzio, perchè di solito chi chiacchera a cena è la mamma ma oggi starà fino a tardi in ufficio, per finire di archiviare un caso risolto da poco.
Senza dire una parola mi avvio in camera bonficchiando un "buonanotte" appena udibile e appena aperta la porta mi lancio sul letto.
Sono stanca, tanto stanca, un dolce tepore si espande dal ventre cullandomi tra le braccia di morfeo.

Angolo Autrice
Eccomi con il secondo capitolo di "La sposa del demone", si sono presentati i personaggi di rilievo della storia, quindi:cosa ne pensate?
Ringrazio le 6 persone che mi hanno messo tra le seguite, le 2 che mi hanno messo tra le preferite e la ragazza viola per aver recensito.
Accetto pareri di ogni tipo, anche negativi sono benvenuti.
Per chi volesse vedere il trailer della storia andate sul link sotto.
Se volete vedere i volti dei personaggi entrate nel gruppo mio e di pulcino_bagnato99 di cui vi consiglio la storia The chosen.
LINK TRAILER 
http://www.youtube.com/watch?v=Y8gBiTOijLs
LINK GRUPPO https://www.facebook.com/groups/483107111717601/
LINK THE CHOSEN http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1158840&i=1
 
   
 
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