Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Sigyn    05/08/2012    2 recensioni
Il Dottore arriva a Westeros. Raccolta potenzialmente insensata, crossover Game of Thrones/Doctor Who, primo esperimento con il Dottore - ergo, massacratela pure.
1. Dragons Are Cool: In cui Daenerys è confusa e ha l'impressione che ciò che sta per fare non sia una buona idea. [Eleven, Daenerys]
2. The Escapist, Paradise Seeker (Out of sight, out of time, away from my life): In cui, tra Greyjoy e Stark, Theon sceglie il Dottore. [Ten, Theon, accenni Theon/Robb e Ten/Rose]
3. A Gentle Heart, And Gentle Eyes: In cui Jorah fa domande a cui Daenerys non può rispondere, perché le risposte sono ovvie. [DW!AU, onesided Martha!Jorah/Ten!Daenerys, past Rose!Drogo/Ten!Daenerys]
4. I was all alone and I didn't have a place, you came into my life and then everything changed (Love takes time, and time is on our side): In cui tutto parte da una crepa nel muro [DW!AU, Eleven!Daenerys/Amy!Jon/Rory!Sam]
5. St. George and a Saracen and a funny Doctor: L'ispirazione, talvolta, arriva nelle forme più inaspettate. [Xaro Xhoan Daxos, Nine, Rose, San Giorgio, T. H. White]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Threesome
Capitoli:
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Personaggi: Martha!Jorah, Ten!Daenerys (nominati Rose!Drogo e Jeor Mormont)
Pairing: Onesided Martha!Jorah/Ten!Daenerys, past Rose!Drogo/Ten!Daenerys
Avvertimenti: DoctorWho!AU, het
Introduzione: In cui Jorah fa domande a cui Daenerys non può rispondere, perché le risposte sono ovvie.






3. A Gentle Heart, And Gentle Eyes




- Non prenderai mai il suo posto -.

La voce della Dottoressa è ferma e sicura, fredda, mentre smette di armeggiare freneticamente con le leve e i pulsanti del TARDIS per voltarsi verso di lui e fissarlo. I suoi occhi viola sono cupi e profondi, misteriosi e stanchi come quelli di una vecchia o di qualcuno che ha vissuto troppo, assurdi in quel viso pallido e delicato da ragazzina – ma sono anche gentili come il cuore che nascondono, Jorah lo sa.

Ed è così improbabile, questa visione, questa ragazza dai lunghi capelli d’argento che viaggia in eterno oltre i limiti dello spazio e il tempo e si ferma per salvare un ospedale finito sulla Luna e prendere Jorah Mormont come compagno di viaggio, che quasi non riesce ancora a credere sia vera.

Un viaggio e poi ti riporto a casa, gli ha detto. E ora, Jorah è dentro quella bizzarra cabina della polizia d’altri tempi che in realtà è una macchina del tempo, con un cucciolo di drago appollaiato sulla spalla e il fantasma di un certo Drogo come un muro di mattoni tra lui e la donna della quale forse, tra un rinoceronte alieno e la concreta possibilità di morire per mancanza di ossigeno, si è innamorato.

Non le chiede chi fosse quell’amico che certamente era molto di più, mentre la Dottoressa riprende a girare intorno alla console premendo questo o quel bottone, uno dei suoi draghi che le svolazza intorno incuriosito. Non ha bisogno di chiederlo, perché la risposta è una sola e così ovvia da far male.

Lo sguardo della Dottoressa è un cielo viola in cui manca la luce del Sole e delle stelle. Se Jorah non è un rimpiazzo, è comunque qualcosa di molto simile. Forse, considera l’uomo, dovrebbe sentirsi insultato.

Ma con lei ha tutto l’Universo e il Tempo a sua disposizione,
si rende conto, osservandola. Anche se non ha nessun posto dove andare.

Al telegiornale hanno chiamato lui e i suoi colleghi pazzi – con parole formali ed incolori, e parlando di un raro caso di allucinazione collettiva, ma pazzi era esattamente ciò che intendevano. Almeno, questo è ciò che ha capito il nuovo ragazzo di sua sorella, quell’orso di poche parole e dai modi bruschi e violenti che non la merita e non la meriterà mai. Suo padre è partito per il Nord, a dirigere una qualche specie di accademia maschile in un posto dimenticato da Dio e dall’uomo da qualche parte nelle Highlands e, se ha sentito della scomparsa dell’ospedale, non ha chiamato per sapere cosa sia successo né per chiedergli se è stato in pericolo. La sua ex-moglie non si fa sentire da anni, ormai.

- E se ti portassi a vedere Shakespeare? – gli domanda la Dottoressa, la voce improvvisamente allegra, dolce ed eccitata come quella di una bambina, riscuotendolo dalle sue riflessioni. Jorah la guarda di nuovo negli occhi, e stavolta non sono solo gentili ma caldi, comprensivi, come se gli avesse letto nel pensiero.

E, vedendo il suo sorriso che è quasi una scusa, Jorah può solo sorridere a sua volta, e dirle di sì.




Note finali:

Scrivere sei parole di recensione (o cinque di messaggio privato, non sono schizzinosa) non vi farà sanguinare le dita né perdere intere ore della vostra vita. E quell’ “ergo, massacratela” nell’introduzione significa, molto semplicemente, che non solo non ho stuoli adoranti di amykette pronti a scagliarsi contro di voi per qualsiasi critica, ma che non credo nemmeno nel “se non ti piace non leggere”. Se sono i vostri occhi a sanguinare ogni volta che leggete un capitolo di questa fanfiction, aiutatemi a migliorarmi.


  
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