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Autore: Lost_Mind93    12/08/2012    2 recensioni
Le hanno insegnato a sopportare il dolore. A guardare la paura negli occhi... A diventare la paura degli altri.
Il suo nome è Penelope ed è il "contenitore" di Avres, un'antica Divinità condannata più di tremila anni prima a scatenare la prossima apocalisse.
Se fallirà nel suo compito, il mondo come lo conosciamo sarà totalmente sconvolto da orde di demoni controllate dal perfido Gareth.
Non sarà facile lottare, nè contro il proprio passato nè contro il destino che la attende ma ora come ora Penelope ha un solo obbiettivo in mente: sopravvivere.
PS: causa motivi di tempo e problemi con il pc la storia sarà temporaneamente interrotta.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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MementoAudereSemper

C'è una linea sottile che divide lo sbagliato dal visionario.

Sfortunatamente, devi essere un visionario per poterla vedere.

(Sheldon Cooper)

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Dormitori Torre Nord – Holy Grail School

 

Amy gli riservò l’ennesimo sguardo incuriosito e al contempo preoccupato, stranamente avrebbe preferito scoprire da lui ciò che aveva combinato durante la serata anziché origliare qualche frecciatina per i corridoi.

Ryan sospirò annoiato.

- E va bene. Cercherò di essere sintetico… Dopo il sesto giro al bar hai iniziato ad accusare i primi sintomi di una sbronza pazzesca. Ti basti sapere che ti sei dilettata in uno striptease “osé” ma il tuo amico biondo, Williams credo, ti ha fermato… Non appena i tuoi amici sono scomparsi, probabilmente attratti dai “nordici” presenti, un biondino ti ha portato in un privè. Il tizio sopracitato ha allungato troppo le mani ed è stato schiantato da un buttafuori. – il biondo fece una pausa per vedere la reazione della rossa, la vide per la prima volta con gli occhi sgranati e la bocca semiaperta, in un certo senso la trovò carina ma cancellò in fretta quel pensiero dalla sua mente e riprese il discorso - Ti ho recuperato verso le quattro, in mezzo a tutto quel casino era difficile seguirti, quindi ti ho riportato a scuola. Una volta arrivati qui mi hai vomitato addosso l’anima e sappi che ti manderò il conto della lavanderia. Ti ho ripulito e messa a letto. –

- Fantastico… Davvero fantastico. – sbuffando, raccattò alcuni vestiti puliti e si chiuse in bagno. Si spogliò velocemente, concedendosi un lungo bagno rilassante, con gli occhi chiusi, un broncio appena accennato sulle labbra e mille pensieri per la testa…

Uscì quando l’acqua era ormai fredda, si vestì in fretta, per non concedere a Ryan altro tempo per frugare tra le sue cose.

Rientrò nella camera da letto e si accorse che non c’era più traccia del ragazzo… Probabilmente se n’era andato per la noia. Scrollò le spalle e si avvicinò allo specchio per gli ultimi ritocchi: notò che il suo volto aveva ormai perso l’abbronzatura ottenuta durante l’estate e che stava finalmente riottenendo la sua naturale tinta.

Le labbra erano scure, come potevano esserlo solo dopo una nottata passata a rincorrersi tra le strade di Helsinki con addosso soltanto gli abiti da discoteca. I capelli, stranamente ordinati, ricadevano in esili boccoli sulle sue spalle.

La vera sorpresa fu notare il suo sguardo: i suoi occhi nascondevano una sfumatura di gioia mescolata ad altre emozioni confuse, alcune erano positive e altre negative ma c’erano altre cose che proprio non riusciva ad identificare. Era una sensazione strana… che non provava da un tempo.

- Perché voi donne avete questa fissa per gli specchi? – Ryan la riprese bonariamente divertito, Amy notò che era ricomparso accanto all’ingresso, appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte e il capo inclinato per poterla guardare meglio.

Amy si legò i capelli in una coda alta e gli mostrò, tramite il riflesso nello specchio, una linguaccia mentre tentava di sistemare i ciuffi più corti.

- Io non sono fissata… Più che altro spero di non romperlo! Di sfiga ne ho già in abbondanza, altri sette anni così non potrei proprio sopportarli! - esclamò sarcastica, con un sorriso appena accennato sulle labbra, rivolgendo uno sguardo ricco di sottintesi al ragazzo accanto a lei… A Ryan sfuggì uno sbuffo che, tuttavia, sembrò avere il sapore di una risata.

 

 

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CENS - Russia 

 

Damastair si ritrovò circondato dai ragazzi Sigma, era più che evidente quanto fossero sconvolti all’idea del blocco apposto alla mente della loro amica ma si premurò affinché nessuno di loro fraintendessero le sue intenzioni: - So che è difficile da comprendere ma è stato necessario. –

- Perché farla soffrire ulteriormente? – domandò istantaneamente Liam, il più vicino all’elfo, sul suo volto una maschera di preoccupazione e delusione che non si curò di nascondere davanti ai propri compagni – Si sta sacrificando anche troppo… E per cosa? Mancano sei mesi al rito e ancora non abbiamo niente da usare contro gli Shadow! –

- Su questo ti sbagli. – lo interruppe preventivamente Duncan ricordando le ultime conversazioni avute con la rossa, se c’era una cosa di cui non aveva mai smesso di parlare con l’amica erano proprio le armi – Dovreste fare un giro nell’appartamento di Amy, c’è roba che farebbe impallidire un Terminator, ve lo posso assicurare. –

- Vi dispiace tornare al problema principale? – Daniel si frappose tra i suoi compagni, si erano lasciati distrarre ancora una volta dalla consapevolezza che Amy non li avesse informati ma in quel momento erano lì per affrontare un discorso ben più importante - Ancora non ci è stato spiegato il motivo del blocco. - 

Damastair abbandonò la sua poltrona, si avvicinò alla bottiglia di vino elfico posta con cura sopra una delle mensole alle sue spalle sospirando, ripensò a tutte le volte in cui aveva pregato Amy di informare i suoi compagni di ciò che faceva ma mai aveva ottenuto una riposta: - Non vi annoierò ulteriormente con inutili giri di parole, cercherò di essere diretto… Amy ha già visto come si concluderà lo scontro. -

David scoppiò a ridere, attirò gli sguardi confusi dei presenti e si premurò di spiegare la sua reazione, non poteva essere il solo ad aver notato quell’incongruenza palese: - Ma dai… Come fate a credergli? Amy non è affatto una veggente! -

- Credo di essermi spiegato male. – sul volto dell’elfo si materializzò un espressione vagamente divertita, seppur inconsapevolmente il giovane Sherazad aveva centrato il punto, chiunque sentendo le sue parole avrebbe pensato ad una soluzione simile eppure… c’era un “ma” che era intenzionato a puntualizzare – Amy era presente allo scontro, non ha semplicemente “visto” la battaglia nella maniera più tradizionale, vi ha partecipato. –

- Ha viaggiato nel tempo…? – sul volto di David si materializzò la sorpresa, fu costretto ad ammettere con se stesso di non aveva affatto preso in considerazione quella, seppur assurda, eventualità – Credevo fosse illegale aprire un portale. –

- Una giovane strega che scopre il mondo della magia non è limitata dalle leggi della società… - fu la risposta che l’elfo diede ai Sigma, prima di ritornare alla scrivania dove prese a sfogliare un enorme manuale sulla cura delle chimere.

Damastair fu costretto ad ammettere con se stesso quanto, nonostante la gravità della situazione, fosse estremamente divertito all’idea di rivelare cosa avesse portato Amy tra le file dei Sigma.

- Allora, una volta per tutte, perché usare un blocco? – domandò per l’ennesima volta Daniel, stanco degli infiniti giri di parole dell’elfo che sembrarono affascinare totalmente i suoi compagni.

- Ricordate i primi giorni di Amy alla confraternita? – domandò Damastair puntando lo sguardo negli occhi del giovane Shuster che sembrò capire immediatamente di cosa stesse parlando – Era distaccata, scontrosa e aggiungerei fastidiosamente altezzosa… Vi siete mai chiesti il perché? –

Daniel si passò stancamente una mano sul volto, capì fin troppo in fretta cosa l’elfo stesse cercando di dirgli e si premurò di informare il resto dei compagni: - Pochi giri di parole… Qui siamo tutti democraticamente nella merda! –

 

 

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Holy Grail School - Terzo Piano 

 

- Dove mi stai trascinando Halliwell? – borbottò annoiato il moro, incrociando le mani dietro la testa, erano già passati dieci minuti da quando lui e la rossa avevano abbandonato la sala comune eppure Amy non gli aveva ancora rivelato quale fosse la sua meta.

- Nessuno ti ha chiesto di seguirmi. – sbottò la rossa riservandogli un’occhiata altrettanto annoiata, sicuramente la compagnia del biondo era l’ultima di cui avrebbe voluto approfittare, soprattutto dopo le scottanti rivelazioni che Ryan le aveva gentilmente riferito - Devo vedere qualche insegnante per capire come rimettermi in pari con il programma… Piket mi ucciderà se non mi presento da lui entro stasera! –

- Sanno tutti che il “grande pozionista” ti ha fissato una verifica su teoria e pratica per mercoledì. – sbuffò spazientito Ryan, meritandosi uno sguardo incuriosito dalla rossa che non aveva capito come mai “tutti” fossero a conoscenza dei fatti suoi – Devi sapere che a nessuno era mai stata data la possibilità di recuperare un test con lui… La notizia ha fatto il giro della scuola in meno di dieci minuti. Hai un nuovo soprannome, adesso ti conoscono tutti come la “Master Cocca”. –

- Chi ha due pollici e se ne frega? – rispose lei sarcastica, sorridendo al moro che restò immobile, sorpreso e confuso dall’affermazione della rossa.

Quando Amy bussò alla porta dell’aula di Storia della Magia, udì chiaramente il moro scoppiare a ridere, la sua risata riecheggiò nel corridoio ma quando si voltò per incrociare lo sguardo con Ryan, non lo trovò...

   
 
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