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Autore: Rania    14/08/2012    1 recensioni
Due amiche, un avventura improvviso nel paese da loro sempre sognato: L'AMERICA
Cosa succederà?? Leggete e lo saprete
Storia scritta insieme alla mia amica Jenille :D
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Non vi rendete conto con chi state parlando, io posso far diventare la vostra vita un inferno con una sola chiamata- Intimò Krystal, ma la reazione delle due contendenti fu inaspettata, le due ragazze scoppiarono in una fragorosa risata e dopo qualche minuti ripreso un certo contegno Raena disse ancora ridendo -Mi dispiace sorella sei arrivata un po tardi, ci ha già pensato il destino a farlo- appoggiandosi all'amica Julia aggiunse -E poi noi siamo brave a crearci problemi non ti devi preoccupare per noi- Krystal ormai aveva capito di essere stata sconfitta, ma quello che le dava più fastidio era la stretta amicizia che le due avevano tra di loro, cosa che lei non aveva mai avuto con nessuno, e l'amore che ricevevano dai due ragazzi aumentava la sua gelosia. Dopo qualche secondo di silenzio decise che non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa, non avrebbe perso mai più con nessuno e iniziò sussurrando -No non di nuovo, nessuno mi metterà i piedi in testa...- Smettendo di ridere Raena e Julia si guardarono senza aver capito esattamente cosa stava dicendo l'altra, ma non fecero in tempo a chiedere spiegazioni, che questa le guardò con un'aria di sfida rinnovata ed urlò -Mai più nessuno mi metterà i piedi in testa, sopratutto due ragazzine come voi, vedremo chi l'avrà vinta alla fine- Così dicendo si girò seguita dalle sue tirapiedi e se ne andò lasciando tutti a bocca aperta per quella reazione improvvisa.
-Ma cosa le è preso?- Chiese Raena
-Non ne ho idea- Rispose Julia all'amica ed entrambe si girarono verso i ragazzi, che a quel punto non potevano fare altro che spiegare cosa era successo all'altra, perché sia chiaro tra ragazze si litiga, sopratutto se ci sono di mezzo dei ragazzi, ma nel momento del bisogno anche la tua peggior nemica, anche se infida e meschina, anche lei deve essere aiutata.
-Dietro quella spavalderia c'è una ragazza molto fragile, che ha dovuto sopportare molto è può solo andare avanti in quel modo- esordì Alec
-Spiegaci cosa è successo- Gli chiese preoccupata Raena sedendosi accanto al ragazzo
-Bè ecco è iniziato tutto quando Krystal ha compiuto otto anni...- Così Alec iniziò a raccontare la storia della giovane rivale anche lei con alle spalle un destino crudele ad accompagnarla sulla strada della vita.
Alec io voglio parlare –disse Raena appena il ragazzo aveva finito il suo racconto
Parlarle non servirà a niente –replicò questo con fare deciso
Non mi importa io voglio farlo e basta…ti prego –Raena fece forza a qualunque cosa possibile e la racchiuse tutta nel suo sguardo così che il ragazzo non potè che acconsentire, usciro dalla stanza, rapirono Krystal e la portarono nell’angolo più remoto di quell’enorme villa, dove nessuno avrebbe potuto disturbarle e per assicurarsi di questo alec rimase nel corridoio a fare la guardia lasciando le due ragazze da sole.
Perché diamine mi avete portato qui!! –chiese Kristal alquanto scocciata
Io volevo parlarti da sola –rispose Raena sedendosi sul letto
Fammi indovinare hai sentito la mia triste storia dal tuo bel principino e ora provi tanta pena per me –ribattè acida Krystal sicura della risposta
Non provo pena, è vero Alec mi ha detto tutto, ma io non provo pena –nei suoi occhi la cosa si poteva percepire in modo chiaro, così che anche l’altra si mise a sedere
E adesso che lo sai cosa hai intenzione di fare –chiese curiosa Kristal, non sapendo cosa aspettarsi dall’altra
Guarda io posso capire quello che tu provi –venne interrotta
Tu puoi capire!! Tu puoi capire?? –chiese sconcertata Krystal scattando in piedi –come osi dire una cosa del genere, tu non puoi capire come ci si sente ad essere sfruttati dai propri genitori solo per soldi, per poi assistere al loro divorzio ed essere imputata come la causa, cosa ne puoi sapere tu di tutto questo!! –inveì contro l’altra sfogando tutto quello che aveva dentro, lasciando cadere anche qualche lacrima
Hai ragione io non posso capire come ti senti, perché io ho perso i genitori quando ero piccola, ma posso capire come ci si sente quando si è soli e non si ha nessuno a cui appoggiarsi, io ho avuto la fortuna di trovare Julia come amica che mi ha aiutato ad andare avanti, io potrei aiutare te –disse Raena stringendole la mano
Io non voglio il tuo aiuto! Io avevo già chi mi aiutava e tu me lo hai portato via! –urlò l’altra strattonandola
Io non potevo sapere che alec era il tuo ragazzo, l’ho incontrato per caso, è successo tutto per caso e lui non mi aveva detto di avere una ragazza e comunque da quello che ho potuto capire quando ci siamo incontrati tu e lui non stavate più assieme già da tempo –rispose Raena
E allora! Lui resta comunque il mio solo amico e ora tu me lo stai portando via… -ormai il pianto aveva preso il sopravvento, le lacrime scendevano abbondanti e i discorsi si facevano disconnessi
Solo perché io e lui stiamo assieme non vuol dire che non sarà più tuo amico o che non ti aiuterà più, per lui tu sei molto importante, sei come una sorella e sono sicura che non ti lascerà ora che ne hai il bisogno e io farò lo stesso, perché so come ci si sente ad essere disperati. A dir la verità l’arrivo di Julia è stato più che provvidenziale, altrimenti io non sarei qui –disse Raena con un filo di voce attirando l’attenzione dell’altra
Cosa vorresti dire? –chiese questa incuriosita
Io e Julia ci siamo incontrate per la prima volta in un edificio abbandonato, è una vecchia casa vicino a dove abitiamo noi, io ci andavo spesso quando volevo stare un po da sola o quando avevo bisogno di sfogarmi, lei mi ha detto che non ci andava mai. Un giorno ci andai per fare una cosa che ora sembra così stupida, ero così disperata che avevo deciso di farla finita e… -
Aspetta con “farla finita” intendi dire… -
Si…volevo uccidermi, non ce la facevo più, ormai ero nel baratro nella disperazione da troppo tempo, non mi andava più di andare avanti anche perché non avevo motivi per farlo. Julia invece passava di li per caso, stava andando a fare una commissione per la madre, mi ha spiegato che nemmeno lei sa, ma sentì il bisogno di entrare nella casa abbandonata anche se le dava i birividi. Dentro trovò me con un coltello in mano pronta a fare quello che dovevo, lei mi ha salvato la vita. Io non voglio che tu arrivi a dover fare quello che stavo per fare io o qualche altra stupidaggine solo perché la vita non è stata buona con te, lasciati aiutare, non sarà semplice ma ce la puoi fare –quelle furono le ultime parole dette quella sera, quando Raena finì di parlare Krystal si lazò e se ne andò in silenzio, dopo pochi minuti anche Raena uscì della stanza e trovò Alec ad aspettarla, aveva sentito tutto e così nessuno dei due quella sera ebbe voglia di dire o raccontare altro. Julia e Bryan non provarono neanche a chiedere cosa fosse successo, la serata finì nel silenzio e ognuno tornò poi nella propria stanza a riflettere sull’accaduto. La notte stessa passò nel silenzio, nessuno riuscì a dormire e un turbine di pensieri si intrecciarono nell’aria donando al cielo al cielo un colorito tanto tetro quanto affascinante, così i nostri eroi si affacciarono alla finestra cercando in quell’oscurità un po di conforto, speranza, aiuto, una mano tesa che li aiutasse e gli dicesse cosa fare, finchè non giunse l’alba e tutto si rischiarò.
In cucina la mattina seguente regnava il silenzio, oguno mangiava svogliatamente la propria colazione racchiuso nei propri pensieri, quando ebbero finito si divisero come ogni giorno, Raena e Alec nella sala di registrazione, Julia e Bryan sulla veranda.
Raena e Alec non dissero molto, la prima troppo presa da ricordi spiacevoli e da una malinconia che la attanagliava dalla sera prima, il secondo preoccupato di dire la cosa sbagliata e oppresso dal senso di impotenza.
Ti spiace se oggi saltiamo –il silenzio fu interrotto dalla giovane
Certo come preferisci –disse l’altro avvicinandosi alla sedia su cui era seduta l’altra
Non mi va di cantare oggi…sono già abbastanza malinconica ci manca solo una delle mie belle canzoni tristi –disse con una risatina finta, poi un abbraccio –ti spiace se rimango così per un po? –chiese senza nemmeno guardarlo negli occhi
No puoi rimanere così quanto vuoi, sono qui per te –un abbraccio che si stringe, parole che muoiono, singhiozzi trattenuti e lacrime che scendono. Non ci fu bisogno di parole, il calore di quell’abbraccio trasmise tutto ciò che le parole non avrebbero potuto dire.
 
 
 
 
Angolo della Beota 4 –Rania
 
Ecomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sono di nuovo qui *schiva qualche pomodoro*
Va bene va bene non siete contente di vedermi, ma temo mi dobbiate sopportare anche per un po, anzi un bel po xD
Comunque dal prossimo capitolo lascio la parola a Jenille, così potete uccidere un po anche lei xD
 
Ciao a tutti,
Rania :D
 
  
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