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Autore: Selis    18/08/2012    2 recensioni
Aveva sentito tante dicerie sul suo conto, ma nessuna riguardante certe tendenze. Non che ci fosse nulla di strano sia chiaro, nel regno erano in molti a preferire i giovani ragazzi alle succubi, ma di certo non si era aspettato che il diavolo avesse alluso proprio a quello.
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Alla sua sinistra nulla, a destra nemmeno. Davanti e dietro di se non percepiva niente; nessun movimento, nessun rumore. Se non si contavano i rumori naturali. Dove diavolo si era cacciato quello stupido servitore? Fiutò appena l'aria, sentiva un lieve profumo dolciastro, ma non capiva... era....sopra di lui.

Schivò appena in tempo un colpo diretto alla sua testa, abbassandosi e sorreggendo poi il proprio corpo sulle braccia; cercando di colpire il proprio avversario con un calcio. Lo mancò, probabilmente di poco, quindi si diede lo slancio con le mani per tornare in posizione eretta, rimettendosi in guardia. Tutto sarebbe stato molto più semplice senza quel maledetto pezzo di stoffa a coprirgli gli occhi, ma avrebbe annullato lo scopo dell'esercizio. Doveva riuscire a schivare e colpire Vyras senza l'ausilio della vista, così sarebbe potuto passare al livello successivo. Ovvero dare la caccia a quel maledetto lombrico invisibile. Solo allenandosi duramente avrebbe potuto farla pagare a quel maledetto diavolo. Al suo stato attuale non poteva competere contro di lui, se n'era reso conto fin troppo presto.

Un colpo di Vyras lo prese in pieno, mandandolo a gambe all'aria. Concentrati Kreuz, concentrati; si ripeteva. Non doveva distrarsi, se fosse stato uno scontro mortale lui sarebbe già morto innumerevoli volte; non poteva permettersi nessuna distrazione.

Sei davvero scarso testa verde, non ti sei nemmeno accorto che il tuo avversario è a sinistra.

Balzò a destra seguendo quell'improbabile consiglio, finendo con la schiena proprio sull'estremità del pugnale di Vyras; che lo guardava esasperato per l'ennesimo fallimento.

Ops... Forse era l'altra sinistra. Ahah.

Kreuz ringhiò frustrato, come osava quello scarto di demone prendersi gioco di lui?

« Smettila Erelày, hai fatto quello che ti ho chiesto? » Disse Vyras.

Il rosso gli lanciò un'occhiataccia, ma rispose comunque. « Si, è tutto pronto. Le condizioni ideali avverranno tra meno di un mese. Tra la prima e la seconda settimana di Lymith, quando entrambi gli occhi di Thyamridrick saranno aperti sul nostro mondo. »

« Impossibile, gli occhi del dio non sono mai stati aperti nello stesso momento. » Replicò Kreuz.

« E' un fenomeno molto raro, che avviene una volta ogni mille anni. Non mi stupisce che tu non lo abbia mai visto, vista la tua giovane età. » Disse il moro a Kreuz, per poi rivolgersi nuovamente al rosso. « Molto bene, spero che il padrone sia di ritorno entro quel periodo; altrimenti tutta la sorveglianza di questi giorni sarà stata inutile. »

« Perché è importante che il diavolo sia presente quel giorno? » Domandò il demone.

« Torna ad inseguire le ombre moccioso. I grandi stanno discutendo. » Sbottò il rosso.

« Smettila Erelày. Non ti deve interessare demone, se il padrone non ti ha comunicato le sue intenzioni vuol dire che non è necessario che tu le conosca. » Rispose freddo Vyras.

« Sono stufo. Nessuno mi dice nulla, non ho idea di quanto dovrò stare in questo posto, e nemmeno il motivo per cui mi trovo qui. Cosa vuole quel maledetto diavolo da me? Non muoverò più un muscolo se qualcuno non mi spiega cosa sta succedendo. »

« Ci manca solo che inizi a pestare i piedi per terra. Fai schifo, ecco perché odio i mocciosi. » Replicò Erelày schifato, guardando con disgusto il demone.

« Osa darmi ancora del moccioso, stupido fiammifero che non sei altro, e giuro che ti farò ingoiare i tuoi stessi capelli. » Ringhiò Kreuz furibondo.

« Provaci se ci riesci, stupida erbaccia marcia. » Disse in risposta il rosso, facendo un passo avanti in direzione del demone.

« Smettetela voi due. Erelày smettila di provocarlo inutilmente, sembri te il moccioso quando ti comporti in quella maniera. E tu demone vedi di avere più rispetto, non mi interessa se ti credi più forte di noi, mi è stato ordinato di addestrarti, ed è quello che farò. » Iniziò Vyras, fulminando entrambi con una singola occhiata. « Visti gli scarsi risultati che l'addestramento ha portato cambieremo metodo. Se non ha nulla da fare di più urgente, Erelay ci aiuterà in una piccola dimostrazione. »

« Per me va bene. Ho già finito tutti i miei compiti, e mi sto annoiando. » Replicò il rosso.

« Molto bene. Demone, vai sederti alla base delle mura del castello e osserva attentamente. Ora ti mostreremo lo scopo dell'esercizio base che tu hai fallito, vedi di stare attento. Erelày, inizialmente non useremo i poteri, alzeremo il livello di difficoltà poco per volta. »

« Come vuoi. » Rispose il rosso alzando le spalle indifferente, mettendosi poi davanti a Vyras che gli mise la benda sugli occhi.

« Inizia pure quando vuoi. » Continuò rilassato.


****


Kreuz si sedette sotto un albero situato vicino alle mura e guardò i due servitori mettersi in posizione; non si aspettava granché dal rosso ma dovette ricredersi, era decisamente bravo. Vyras aveva iniziato a girargli intorno, cambiando diverse volte la direzione e la velocità, avvicinandosi di tanto in tanto senza produrre il minimo rumore; ma nonostante quello, Erelày schivò ogni suo tentativo di toccarlo. Da quel momento i tentativi si fecero sempre più numerosi e veloci, ma il rosso deviava ogni colpo, nonostante avesse gli occhi bendati: sembrava che quella benda non gli procurasse il minimo fastidio.

Ad un certo punto qualcosa nell'aria cambiò, Erelày si mise anche lui in posizione d'attacco ed iniziò a contraccambiare i colpi di Vyras; diversi fendenti tagliavano l'aria intorno ai due sfidanti, ma entrambi non avevano il minimo graffio. Nemmeno le loro uniformi erano in qualche modo rovinate. Calci e pugni volavano nell'aria ad una velocità impressionante, ma nessuno dei due sembrava avere la meglio sull'altro.

Kreuz riusciva a seguire quasi tutti i loro movimenti, ma rimase spiazzato quando il moro scomparve letteralmente da davanti al suo avversario e ricomparve pochi istanti dopo sopra di lui, appeso a testa in giù sul ramo più basso dell'albero sotto il quale stava lui.

« Hai capito i tuoi errori demone? » Chiese Vyras.

« Devo concentrarmi su tutti i sensi e non solo sulla vista. Mi hai bendato per quello. » Rispose Kreuz fissandolo negli occhi. « È quello il tuo potere? Scomparire nel nulla e riapparire dove vuoi? » Domandò poi curioso.

Vyras si dondolò un po' avanti e indietro prima di rispondere alla domanda, continuando a ricambiare lo sguardo del demone.

« E' una delle mie eredità paterne, oltre al sangue velenoso. » Rispose vago, lanciando al rosso ancora al centro dello spiazzo un sorrisetto di sfida, il quale rispose alzando un sopracciglio.

« Abbiamo finito? » Chiese Erelày avvicinandosi ai due.

« Si, grazie Erelày per aver giocato con me. »

« Quando vuoi. Sono sicuro che badare ai cuccioli sia alquanto noioso. » Replicò il rosso ghignando in direzione di Kreuz, che in risposta gli ringhiò contro.

« Smettetela di litigare voi due; Erelày lo sai cosa ha detto il padrone a riguardo. » Sibilò Vyras guardando male entrambi.

« Va bene, va bene. Vado ad importunare il mio fratellino. Divertitevi! »


« E' sempre così simpatico? »

« Chi? » Chiese il moro scendendo dall'albero e sedendosi sull'erba accanto al demone.

« Il rosso. » Disse solo Kreuz.

« Solo con i nuovi arrivati. Ci farai presto l'abitudine. »

« Sembra una minaccia... »

« Non è detto che non lo sia. »


****


Erelày camminava a passo spedito lungo i freddi corridoi che conducevano ai sotterranei, i capelli vibravano appena sopra la sommità del capo; gli artigli così come le zanne presenti nella sua bocca si erano allungati e ora graffiavano in profondità i suoi palmi chiusi, facendo gocciolare il sangue sul pavimento di pietra. Durante lo scontro con Vyras non si era sfogato abbastanza; la frustrazione per la condizione in cui era ridotto lo stava consumando dentro, facendo vacillare la sua già precaria illusione. L'arrivo di quel demone non era previsto, e rischiava di mandare a monte i suoi piani; non sapeva quali poteri possedeva, ne aveva visti solo una parte, ma essendo un cucciolo erano ancora incompleti. Doveva valutare tutti i pro e tutti i contro e solo allora avrebbe deciso cosa fare; il suo piano non poteva fallire. Non ora che che era così vicino dal realizzarlo.

Lui ne sarebbe stato affatto contento.

Si fermò davanti ad una pesante porta di krom e pronunciò la parola d'ordine per farla aprire; erano passati pochi giorni da quando ci aveva messo piede, ma non sapeva per quanto tempo avrebbe avuto la stessa fortuna. Il padrone non passava molto tempo dentro casa, consentendogli così di fare quello che più gli aggradava in quella piccola stanza; ma con l'arrivo di quell'impiastro dai capelli verdi le cose sarebbero cambiate. Era certo che il diavolo volesse monitorare con i propri occhi i progressi del demone, e questo avrebbe comportato la sua presenza costante nel maniero.

Una sua minima distrazione avrebbe comportato la morte. Il diavolo puniva severamente chi disobbediva ai suoi ordini, ma una spia veniva spesso punita con la morte solo dopo essere stata sottoposta ad indicibili torture, sia fisiche che psicologiche.

La porta si richiuse alle sue spalle con un leggero tonfo; lui aspirò profondamente i vapori delle pozioni che piano ribollivano sui fuochi messi al minimo, che erano l'unica luce presente nella stanza. Non importava, la sua vista era perfetta persino nella più totale oscurità, non c'era motivo di correre rischi inutili accendendo una mera candela.

Si avvicinò ad una pozione e la mescolò piano, osservando la lieve colorazione azzurrina, ed imprecando contro se stesso per l'ennesimo fallimento. Si stava avvicinando alla soluzione, ma non era ancora riuscito a trovare l'ultimo ingrediente per completarla definitivamente; tutti i libri che aveva letto sull'argomento erano stati inutili in quanto troppo vecchi e segnati dal tempo. Non poteva certamente andare dal diavolo a chiedere consiglio, e nemmeno da Lui.

Avrebbe dovuto cavarsela da solo.


*****


Radh'ka ringhiò contro un povero sconsiderato che aveva avuto la sfortuna di incappare sulla sua strada, urtandolo malamente. Si preparò a sferrare un fendente in grado di tranciare di netto quell'insulsa creatura, quando, osservandolo per quei pochi attimi riconobbe in lui la persona che stava aspettando.

« Spero tu abbia delle notizie interessanti. » Sibilò gelido l'albino.

« Certamente mio signore, non è però il caso di parlarne dove orecchie indiscrete potrebbero sentire. Mi segua. » Rispose la creatura inchinandosi profondamente, per poi percorrere le fetide vie della città.

L'angolo di Sèlìs: 

Salve a tutte ragazzuole!!! Come state?? Fa caldo anche da voi?? 

Da me si schiatta. Letteralmente!!! 

Pochi giorni fa è stato il mio COMPLEANNO!!! Siiiii... Ma si cosa??? Sono diventata ancora più vecchia!!! D: Sigh sigh....

Voglio ringraziare tutte le persone che seguono questa FF! Che ogni giorno aumentano sempre di più! *w* 

( Se lasciaste anche un commentino mi fareste atrocemente felice.. >__> Ma va bene anche solo la presenza!!) xDD

Vi avviso che domani (domenica) parto per il mare! Fuck Yeah! xDD Quindi il capitolo sarà rimandato alla settimana prossima.. Spero di riuscire a scrivere al mare xPP 

Nel Nel sei un angelo xDD Mi sopporti in tutti i miei scleri... ahahahah xDD <3

   
 
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