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Autore: zia Molly    23/08/2012    5 recensioni
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" ALLORA RESTA! Se mi vuoi bene davvero resta! "
Bellatrix non ricordava neanche più l’ultima volta che aveva pianto, anzi credeva di non averlo mai fatto prima, ma quelle lacrime correvano così veloci che sembrava liberala di ogni cosa, di ogni peso che le abitava lo stomaco.
" non posso… "
" Non voglio sposarmi con Lestrange, Sir… " mormorò a mezza voce facendo un passo indietro e ritrovandosi di spalle al muro.
" il tuo destino è già scritto …non puoi cambiarlo "
Bellatrix scosse la testa e lo osservò, lo vide avvicinarsi
" il nostro destino vive dentro di noi, bisogna soltanto avere il coraggio di cambiarlo " mormorò lei a mezza voce, lui si avvicinò ancora e la bloccò per i fianchi.
" cambialo allora... "
a quel punto ...mancava solo l’ultima carta da giocare
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Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Le cose possono essere cambiate

 

 
Grimmauld Place tremò come se una scossa di terremoto si fosse abbattuta su di lei. Un boato immenso quasi fece pensare che tutto fosse crollato addosso a Bellatrix e Harry, ma i due non poterono mai confermare quest’ipotesi perché il buio più tetro li avvolse.
Sembrava di precipitare nel vuoto, cadere nel nulla.
Il cuore di Bellatrix era in gola, i muscoli tirati. Sembrava di cadere in un precipizio, vagare nel nulla.
Era come quei sogni in cui si immagina di cadere dalle scale; provava la stessa sensazione fastidiosa di vuoto, quasi si trovasse a combattere tra la vita e la morte.
Ma bastò un secondo, un attimo per sentire nuovamente il sangue correre nelle vene.
Sembrava come se i cinque sensi tornassero a funzionare, sembrava di esser rinata in un corpo più giovane.
Fece per lamentarsi per il dolor di testa, ma non ci riuscì.
Strizzò gli occhi chiusi quando si rese conto di avere la bocca occupata, coinvolta in un delicato sfiorarsi di labbra.
Strabuzzò i grandi occhi neri e sentì il cuore zampillare in gola quando capì chi stava baciando. Fece un balzo indietro e scosse la testa.
Non credeva ai suoi occhi, non poteva crederci: Quel pizzetto incolto, l’aria beffarda, gli occhi grigi, di quel grigio freddo come i pomeriggi in cui in cielo e coperto dalle nuvole.
Stava baciando Sirius da ragazzo!
Dai tratti non avrebbe potuto avere più di 16 anni!
<< TU DOVRESTI ESSERE MORTO! >> urlò guardandolo shoccata.
Lui si accigliò e la guardò interrogativo, mentre lei poco distante da lui lo osservava stranita.
<< Bella…. Tutto okay? >> domandò il giovane, ma Bellatrix non rispose.
Si guardò intorno e corse via.
La testa le girava terribilmente: non ci stava capendo nulla!
Fino a pochi istanti prima era a Grimmauld Place con Potter, si stavano scontrando, poi un boato, tre secondi di buio, paragonabili forse a un battito di ciglio e poi si era risvegliata a baciare Sirius.
Scosse la testa.
Non era possibile! Cosa era accaduto?
Si fermò nel panico e si guardò intorno, le labbra ancora fiammanti, il petto che faceva velocemente su e giù dall’agitazione e dal nervoso.
Osservò l’immenso giardino in cui era capitata, lo riconobbe subito, così come riconobbe la grande magione che si presentava d’avanti a lei.
Villa Black, la residenza estiva della sua famiglia.
In quella casa era imprigionata l’adolescenza di Bella, tutti i ricordi più importanti legati al suo passato,  tutti gli avvenimenti che avevano sconvolto la vita di Bellatrix Black e l’avevano portata a fare determinate scelte.
Fece un passo lento verso quel maniero: era immenso, proprio come lo ricordava, terribilmente suggestivo in quella sera d’estate, in cui il buio pesto era spezzato solo dal bagliore delle stelle, della luna e delle mille lucine che provenivano dall’interno della casa.
Ma la sua attenzione calò quando abbassò lo sguardo sull’erba e ebbe l’opportunità di osservare il suo corpo. Sgranò nuovamente gli occhi incredula: era tornata ragazza!
Si passò una mano tra i capelli: i boccoli nuovamente vivi, profumavano come una volta di frutti di bosco, non erano arruffati e rovinati dalle barbarie di Azkaban.
La mano scivolò sul volto: la pelle così giovane..
Tastò il suo corpo e il respiro le mancò ancora: era sicuramente un sogno, forse durante lo scontro era svenuta! Era l’unica spiegazione plausibile che si poteva dare.
Ma quell’ipotesi crollò appena riconobbe l’ombra di Harry Potter camminare spaesata per quel giardino, incredulo e stonato almeno quanto lei.
Strinse i pugni e gli corse incontro: come una furia, come un temporale improvviso in una splendida giornata di sole, si scagliò contro di lui, lo afferrò per il colletto della maglietta e lo spinse contro un albero li accanto alzandolo di pochi centimetri da terra.
Harry sgranò gli occhi e boccheggiò sorpreso, anche lui come Bellatrix non riusciva a capire dove si trovasse, anche se quell’ambiente gli ricordava terribilmente il prato in cui aveva visto, nell’ultimo ricordo di Bellatrix, Sirius e la cugina osservare le stelle.
Il moro guardò avanti a se e incrociò lo sguardo folle di Bellatrix, sorpreso nel vederla ringiovanita, notando e ammirando i bellissimi tratti sbarazzini.
La ragazza lo osservò quasi col fiatone: entrambi erano lì… che cosa.. strana!
<< COSA HAI COMBINATO POTTER?! CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?! >>
urlò infuriata. Harry alzò le mani e scosse la testa, quasi intimorito.
<< Non ne ho idea! >> esclamò provando a farsi lasciare da quella presa, a suo malgrado senza riuscirci
<< Dove siamo?! >> Bellatrix sapeva benissimo dove erano, aveva riconosciuto subito il posto, ma si chiedeva come ci erano finiti e come aveva fatto a ringiovanire.
<< sembra il luogo dell’ultimo ricordo che ho visto…. >>
Bellatrix si accigliò, quel moccioso aveva ragione.
<< ..forse siamo rimasti bloccati nei tuoi ricordi quando i nostri incantesimi si sono scontrati >>
ipotizzò Harry, Bella annuì piano poi lo spinse contro l’albero, con un espressione shoccata fece un passo indietro: l’ipotesi di Potter era plausibile, probabile… ma la spaventava, la spaventava terribilmente, quasi non voleva crederci.
 
La spaventava per miliardi di ragioni: Da giovane aveva avuto tantissime delusioni, era stata costretta a seguire un destino e una vita che era stata programmata per lei, non avendo scelta.
Era stata costretta a sposare Lestrange, a comportarsi come il figlio maschio che suo padre, Cygnus Black, aveva sempre sognato; era stata delusa dalla sorella che adorava di più, Andromeda, la quale era fuggita via per sposare l’amore della sua vita, coraggio che a lei era mancato per seguire l’unico grande sogno che aveva, l’unico sogno e l’unica certezza che si sarebbe realizzata in quella vita già scritta. L’unico ragazzo a cui aveva detto “Ti amo” , un amore vero e sentito, l’aveva abbandonata al destino, svanendo in un notte d’agosto…
Aveva vissuto più sofferenze che attimi di felicità da ragazza, e sapere che ora era costretta a riviverli la impauriva terribilmente, la riportava a sentirsi il peso della frustrazione e della debolezza che una volta abitavano il suo cuore, sentimenti che albergavano dentro di lei di nascosto, rimanendo celati a chiunque non fosse capace di trovare la strada nei mille labirinti che al abitavano.
 
Improvvisamente però, sul volto di Bellatrix comparve un ghigno, Harry la guardò perplesso non capendo.
Ad un tratto quel ghigno si tramutò in una risata, la solita e fastidiosa risata che mandava Harry in bestia, la stessa risata che aveva accompagnato, come una colonna sonora, la morte di Sirius, una morte che ora sembrava così lontana.
<< Che c’è da ridere? >>
Bellatrix abbassò lievemente il capo e sorrise, un piccolo sorrisetto beffardo e inquietante fece innervosire ancor di più Harry.
<< Che hai?! >>
<<  Le cose posso essere cambiate Potter! >> esclamò Bella.
Harry non capì, a cosa alludeva?
“ Le cose possono essere cambiate ”
Cosa può essere cambiato?
Si domandò Harry osservando la mangiamorte dinanzi a se.
Ma in quell’attimo di desolazione che fino a pochi istanti prima aveva avvolto Bellatrix, quello shock che l’aveva colpita, era svanito: forse ora, se era varo che era bloccata nel suo passato ed era tornata indietro nel tempo, poteva cambiare tutto ciò che era accaduto; quindi evitare il matrimonio con Lestrange, evitare la fuga di Andromeda e di Sirius, provare a rendere suo cugino il figlio perfetto e l’erede maschio che tutti si aspettavano diventasse, così da scaricare ogni suo obbligo e dovere!
Tramutarlo nel Serpeverde che non era mai stato e provare a non farlo andare via, a fargli mantenere tutte quelle promesse che si erano fatti, promesse che sembravano potersi realizzare prima di quella notte d’Agosto.
 
<< Cosa può essere cambiato?! >> domandò Harry in un ruggito innervosito.
<<  il passato >> ghignò semplicemente la ragazza, ma quella risposta non soddisfò il giovane, il quale scosse la testa confuso.
 Ad un tratto, proprio quando il ragazzo-che-era-sopravvissuto stava per esporre l’ennesima domanda alla sua interlocutrice, dei passi si udirono alle spalle di Bellatrix, lei si voltò e Harry si staccò dal tronco d’albero dove era poggiato, fece qualche passo e osservò la figura che era appena corsa da loro, incrociando il suo sguardo.
<< Bella perché sei fuggita via? >> domandò Sirius alla cugina che ancora, nonostante avesse preso coscienza di cosa le fosse accaduto, vivendo nelle ipotesi che aveva costruito, lo osservava con sguardo ammaliato, sorpreso, affascinato.
<< S-scusami cagn… emm.. Sir >> mormorò con un tono che Harry non aveva mai sentito sulle sue labbra, era un tono molto più dolce e flessibile.
Bella però si morse il labbro, era un vecchio vizio che aveva da ragazza, vizio che in quell’attimo non tardò a riprendere; L’aveva chiamato Sir, lei lo chiamava sempre così… prima che si incominciassero ad odiare.
Nonostante ciò la giovane Black si accorse del tono che aveva usato e si schiarì la voce, non voleva dar a vedere a Harry Potter, il nemico più grande del suo amato e venerato Signore, quello che era prima, il tono che aveva prima di diventare Mangiamorte.
<< Nulla >> sorrise Sirius che subito scoccò uno sguardo al ragazzo che si faceva capolino alle spalle della cugina.
<< J-James?! Che ci fai qui? >>
Bellatrix si voltò di scatto a guardarlo e lo notò sorridere dolcemente mentre si faceva avanti.
Harry provò uno strano calore allo stomaco quando sentì Sirius scambiarlo per il padre; si fece avanti e provò a parlare, ma dalle sue labbra fuoriuscì niente di più di farfuglio.
Lentamente scosse la testa e porse la mano a Sirius, Bellatrix osservava la scena chiedendosi cosa si sarebbe inventato.
<< Oh… emm… I-io non mi chiamo James… Harry, piacere! Harry Potter!>>
Sirius si accigliò e si avvicinò a lui, lo osservò per bene: se non fosse stato per gli occhi chiari sarebbe stato la fotocopia del suo migliore amico.
<< Harry Potter?! >> domandò osservandolo ancora.
Potter? …Lui di Potter conosceva solo James..
Harry annuì e scoccò uno sguardo a Sirius, poi deglutì e tirò fuori la prima scusa che gli attraversò la mente.
<< Oh… emm.. sono suo cugino! >>
Bellatrix affondò il volto nella mano. “che razza di idiota” Pensò tra se mentre scuoteva il volto nascosto tra le mani.
<< Non mi ha mai parlato di te …>> esclamò Sirius poco convinto lasciando andare la mano del ragazzo.
Harry sorrise innocentemente: e ora cosa si sarebbe inventato?!
Si grattò lentamente la nuca, quasi per prendere tempo per pensare velocemente e cercare una seconda scusa, dentro di se sperava che Bellatrix intervenisse per aiutarlo, ma aveva perso la speranza nel suo aiuto più o meno da subito.
<< Non mi sorprende… mi sono appena trasferito a Londra dalla … emm…. Bulgaria, andavo a Durmustrung… ora io e la mia famiglia ci siamo trasferiti qui e … beh… dallo scorso anno sono a Hogwarts >>
Sirius inarcò il sopracciglio per tutto il tempo che Harry ci aveva impiegato per raccontare quell’enorme fandonia, non aveva mai mentito prima d’ora, almeno da quello che ricordava, e sperava di esser stato almeno un po’ convincente.
Il giovane Black annuì lentamente tramutando quell’espressione poco convinta in una pacata: d’altronde, fisicamente erano praticamente uguali, eccetto per gli occhi… gli ricordavano vagamente quelli di Lily Evans… Strano!, pensò.
Era evidente che non stava mentendo, era così simile a James che forse non si sarebbe sorpreso troppo se gli avesse detto che erano fratelli!
<< Capisco… in che casa sei a Hogwarts? >>
In quel momento Harry guardò Bellatrix, di certo non avrebbe potuto dire Grifondoro! Avrebbe dovuto inventare un’altra scusa quando lui, sicuramente, gli avrebbe detto che non l’aveva mai visto.
Ma Bellatrix quando incrociò lo sguardo con Harry rimase zitta a osservare la scena divertita.
<< T-T-Tassorosso! >>
la riccia alzò le spalle, di certo non si aspettava che dicesse Serpeverde!
<< Ecco perché non ti ho mai visto! Comunque… che ci fai qui? Non dovresti essere da tuo cugino? >>
A quella domanda Bella trattenne una risata chiedendosi ancora cosa si sarebbe inventato quella volta Harry, fece un passo avanti per guardare e godersi meglio la scena.
<< Io…. Emmm…. Sono qui perché…. mm… conosco Bellatrix e la sono venuta a trovare per un paio di giorni… >>
In quel momento la riccia Black sgranò gli occhi e si soffocò con la saliva lasciandosi scappare un paio di colpi di tosse.
Sirius la osservò, così come fece Harry.
<< Non sapevo frequentassi dei …Tassorosso >>
Neanche io ”  pensò in fretta Bellatrix scoccando uno sguardo fulmineo a Potter, rispondendo alla battuta del cugino con uno sguardo interrogativo e uno sbuffo senza senso.
<< Comunque, Piacere: Sirius Black! >> esordì radiante Sirius.
Trovava Harry un ragazzo abbastanza simpatico, anche se in tutto quel ragionamento che aveva sentito molte cose non gli tornavano e lo aveva lasciato con infiniti punti interrogativi, parecchie cose non gli quadravano… infatti pensò che l’avrebbe dovuto tenere d’occhio e scrivere a James al più presto.
Decise così di fare la cosa più ovvia possibile: chiedergli se gli andava di esser ospitato in camera sua.
A quella proposta Harry non esitò, accettò!
Gli sembrava incredibile! Si era sempre chiesto dell’infanzia del suo padrino, di suo padre e di quelli che una volta erano i malandrini! Pochi istanti prima, quando ancora teneva la bacchetta puntata contro Bellatrix a Grimmauld Place credeva che il passato della Mangiamorte non c’entrasse nulla con quello di suo padre, sua madre e dei loro amici, di quell’epoca che sembrava così irraggiungibile …e invece si sbagliava!
Ora era così vicino a loro, come non lo era mai stato!
Quasi era grato a Bellatrix per quell’opportunità, ma nonostante ciò era confuso: mille cose non gli quadravano e nonostante l’incontro con Sirius si chiedeva cosa aveva in mente Bellatrix; quel botta e risposta tra lui e lei ancora risuonava vivo nella sua mente.
“ Cosa può essere cambiato?”
“il passato”
Ciò lo portava a pensare che probabilmente Bellatrix voleva cambiare il suo passato, per chissà quale strana ragione a lui sconosciuta!
Ragioni che avrebbe dovuto scoprire!
Doveva impedirglielo assolutamente!
Ricordava ancora quando lui e Hermione usarono la giratempo per modificare il passato, avevano fatto tutto con molta accortezza per non modificare il futuro….
Ora era tutto ancor più pericoloso di quella piccola impresa! Non sapeva cosa Bellatrix desiderasse evitare e modificare, ma doveva impedirglielo per non modificare il futuro radicalmente.
Anche se ora che ci pensava bene poteva evitare la morte di Sirius, la tortura dei paciok…
Pensò a ciò tutta la serata.
Continuò a chiedersi cosa sarebbe successo mentre lentamente si assopiva nel letto che Sirius aveva chiesto di allestire per lui in camera sua.
 
 
 
SDA: Bene cari lettori, incomincio col scusarmi per aver caricato tardi ma ero in vacanza, perdonatemi!
Vi ringrazio per le visite! Ma ammetto che mi piacerebbe sapere un po’ di più il vostro parere: quindi cosa ne pensate?
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Zia Molly
 
 
   
 
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