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Autore: cranium    24/08/2012    5 recensioni
[Finnick/Annie] riguardante il periodo prima, durante e forse dopo gli Hunger Games della ragazza.
Annie e la sua famiglia si occupano di coralli, la loro situazione economica è stabile, ma non tra le migliori, è una ragazza non particolarmente bella e affasciante.
Finnick è un Vincitore e lui di bellezza e fascino ne ha da vendere, ha dovuto barattare il suo corpo con la sicurezza per lui e per la sua famiglia, vorrebbe scappare, farsi una vita chissà dove, ma è tenuto stretto da sottili catene d'oro forgiate appositamente da Capitol City.
L'incontro con questa ragazza gli cambierà la vita, ma cosa succederà quando il suo nome verrà estratto per i 70esimi Hunger Games?
Riuscirà lui a superare la cosa?
Riuscirà lei a rimanere viva e vegeta in quel delirio?
Se vi ho incuriosito leggete e possa la fortuna essere sempre a vostro favore.
Possibile, ma non certo, spoiler "La Ragazza di Fuoco" e "Il Canto della Rivolta".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Il capitolo sarà più narrativo che introspettivo rispetto agli altri perché devo smaltire molte cose che non sarebbero bastati tre capitoli se avessi ispezionato di più i loro pensieri, dal prossimo rivedremo le “menti” dei protagonisti, soprattutto di Annie.

Il rating è stato cambiato per i capitoli che si svolgeranno nell’Arena che saranno abbastanza violenti e mi sembrava giusto segnalarvelo.

Scusate anche per il ritardo, ma ho avuto il blocco di agosto o qualcosa del genere J

 

We’re just two lost souls swimming in a fish bowl.


                                                                                                                                   

Si risvegliò nel suo letto, non riusciva ad aprire bene l’occhio sinistro che gli doleva.

Tutto era vuoto intorno a lui, perché non sentiva niente?

Avvertì una mano sulla guancia e si costrinse a stringerla per aggrapparsi a quel calore tanto familiare.

-Annie.- borbottò.

“Annie è morta” si disse e il dolore di quella consapevolezza colpì il ventre, non una, ma cento volte, un incubo continuo che lo avrebbe accompagnato tutta la vita.

Annie era morta e l’aveva uccisa lui, sentiva ancora tre le dita il sangue di lei che non si era seccato e sulle labbra il sapore ferroso di quello.

Lasciò la presa sulla mano e si abbandonò di nuovo al sonno.

-Finnick non addormentarti, arriveremo tra qualche ora e devono ancora sistemarti il labbro e l’occhio prima che le tue signore ti vedano.-

Tutto finalmente si fece chiaro, Annie e Mags lo guardavano sedute sul letto, il sangue che sentiva in bocca era il suo: Marcus doveva avergli tirato un pugno o due la sera prima per calmarlo.

-Non sei morta.- biascicò mentre l’anziana donna usciva dalla stanza per lasciarli soli.

-Non ancora.- rispose lei abbassando lo sguardo.

E il dolore lo colpì di nuovo, ma lui in fretta lo trasformò in rabbia, perché così tutto è più facile da gestire.

-Mi vuoi lasciare da solo? Di nuovo? Dopo tutto quello che ho passato… credevo ti importasse un po’ di me!-

-Cosa vorresti che faccia? Uccidere per poi vivere sapendo di averlo fatto? Di essere un’assassina? Mi dispiace, non riuscirei a sopportarlo.-

Qual è il confine tra il poter ignorare un fatto e l’ammettere a se stessi che una cosa accadrà, ma che non potremo fare niente per ciò?

È labile come quello tra una carezza e uno schiaffo, ma in quel momento a lui sembrava tutto il contrario, si raddrizzò a sedere e con un braccio l’avvicinò stringendola.

-Ti prego, Annie posso procurati tutti gli sponsor che ti servono, non ti mancherà nulla.-

-Fai vincere Marcus- gli respirò sul collo –è un bravo ragazzo.-

 

Non riusciva a credere alle parole che Annie gli aveva detto la sera precedente, ma le sue orecchie non mentivano, ed erano anche rimaste vigili tutto il giorno per aspettare una resa di lei che si sarebbe fatta aiutare per vincere i giochi, che non lo avrebbe lasciato solo, ma quelle parole non arrivarono.

 

Dovevano dare nell’occhio è vero, ma forse “il troppo stroppia” come si dice.

Marcus era praticamente nudo se non si contava lo slip minuto di un grigio sasso ricoperto da piccole conchiglie che lo facevano sembrare uno scoglio, e per la scia di brillantini azzurri sul petto, la schiena e le gambe.

Annie  era vestita come il compagno se non per le due stelle marine sul seno che lei tentava di staccare con tutta la forza.

-Se vuoi ti aiuto io!- aveva ghignato il Tributo maschile del Distretto 1 che si stava godendo lo spettacolino e lei credendo, ingenua, che il ragazzo la stesse sul serio sostenendo nella sua lotta contro quei demoni colorati era scesa dalla biga che sarebbe partita senza di lei se Finnick non avesse avuto la prontezza di rimetterla di peso sul carro.

-Sorridete!- Mags gridò loro le ultime raccomandazioni, ma non ce ne era bisogno: Marcus era determinato a vincere e sapeva come ottenere consensi dalla gente, se non fosse bastato il suo aspetto fisico, e Annie non aveva mai visto tanta gente tutta assieme e sorrideva sincera a tutti.

Avevano riscosso abbastanza successo e dopo che la stilista di Annie ebbe aiutato la ragazza a tornare in panni normali salirono verso il quarto piano del Centro di Addestramento, quello che era stato loro designato.

La mattina successiva iniziarono gli addestramenti e per quanto Finnick si sforzasse di convincere Annie a provare almeno qualcosa riuscì a strapparle solo la promessa che avrebbe provato a resistere il più possibile nell’Arena e per questo avrebbe imparato a salire sugli alberi.

Era una vittoria a metà quella di Finnick, avrebbe avuto una minima speranza che lei potesse vincere, e si sarebbe aggrappato a quella il più possibile per non cadere, quello che sarebbe successo dopo al momento non aveva importanza.

 

Probabilmente la cosa che la spaventò di più durante tutte le sessioni di addestramento fu la cattiveria dei ragazzi di alcuni distretti, che, oltre a essere il doppio di lei per altezza e muscolatura sembravano intenzionati a squartare con violenza tutti i manichini del centro.

Lei dopo aver fatto gli esercizi obbligatori puntò a quello che le interessava: sul lato della grande sala un largo palo che simulava un alto albero*, l’istruttrice era simpatica e professionale e solo dopo due tentativi era riuscita a salire fino in cima destando un fischio di approvazione da Marcus che la guardava dalla vicina postazione delle lance.

Il resto della mattinata lo passò ad osservare gli altri.

La maggior parte dei tributi aveva meno anni dei suoi, tre non superavano i tredici, e avevano l’atteggiamento di quelli che non avrebbero superato il bagno di sangue iniziale, c’erano fratello e sorella dell’8 che non si sapeva con che forza si alzassero la mattina con la consapevolezza di non poter tornare entrambi a casa, il tipico magrolino con occhiali da sistemare ogni due minuti del 3 e tanti altri che potevano passare inosservati, ma quella che la colpì di più fu la bellezza della ragazza del 5, due grandi occhi e una folta bionda chioma che le cingeva la vita, una bellezza oggettiva, forse, se anche lei fosse stata così Finnick l’avrebbe guardata diversamente.

Ma poi che importava se tanto, qualche settima al massimo dopo, di lei non sarebbe rimasto che il corpo martoriato in una triste bara?

 

A pranzo il suo compagno la invitò a sedersi con lui e quello che era già diventato il gruppo dei Favoriti, piuttosto assortiti a dire la verità.

Il ragazzo dell’1 si chiamava Gold, alto quasi come Marcus, e con un carattere da leader, Wood il ragazzo del 7 era riuscito ad entrare nel gruppo  probabilmente per il timore che incuteva non solo il suo fisico, ma anche il suo sguardo parecchio minaccioso, il ragazzo del 2 e le altre ragazze erano piuttosto silenziosi tutto al contrario di Annie che cercava di convincere tutti che il pane del suo distretto era il migliore di tutti.

-Dovresti assaggiarlo- continuava ad intimare a  Wood che la guardava come se fosse di un altro pianeta –non sai che ti perdi.- continuava dopo aver aspettato inutilmente un qualsiasi gesto da parte del ragazzo.

E via ancora con discorsi sconclusionati, senza inizio o fine, tra un boccone e un altro, stralci di conversazioni affogate nel tacchino o nella crostata.

-Questa piacerebbe tanto a Mags.- si entusiasmava dopo il primo morso al dolce.

-Stamattina avevo ancora dei brillantini tra i capelli.-

-Perché siamo vestiti tutti uguali?-

Marcus continuava a sorriderle, ma gli altri non la ritenevano altrettanto divertente.

Era troppo tranquilla, troppo aperta, troppo sicura di se da non aver quasi toccato neppure un’arma durante tutta la giornata: quella ragazza poteva rivelarsi un nemico ostico.

Non sapevano quanto torto c’era in quelle supposizioni.

 

Fu un susseguirsi di allenamenti fino al pomeriggio della prova.

Poteva aspettarsi di tutto lei, ma non di certo la figura minuta, ma allo stesso tempo minacciosa di Snow che la fissava seduto con gli altri strateghi, come neppure il suo 8 guadagnato solo salendo su quell’albero finto.

Le cose per lei non erano collegate da alcun nesso, da alcuna spiegazione, ma per Finnick sì.

L’intervista fu meno tragica di quello che lui pensasse, il buon voto nell’addestramento le era valso molti complimenti da parte di Caesar Flickerman che fu molto paziente con lei, e lei si dilungò su quanto tutti fossero stati gentili , su come fosse delizioso il cibo e i vestiti delle signore e l’intervistatore le ricordò che se avesse vinto avrebbe potuto comprare tutti gli abiti che voleva, e proprio lì dove Finnick si aspettava un cedimento della ragazza e una dichiarazione sulla sua decisione di non uccidere nessuno, Annie gestì bene i suoi sentimenti e chiese a lui se avesse visto in giro una giacca con le pinne.

 

Per quanto potesse sembrare ferrea e convinta delle sua decisioni quella sera, l’ultima sera, sembrava più spaventata e titubante che mai sul domani.

Avrebbe perso comunque, lo sapeva, non avrebbe potuto competere con la prestanza fisica dei concorrenti favoriti, ma poteva provare a lottare invece che arrendersi e non combattere per principio, poteva entrare nei favoriti che le avevano già chiesto di unirsi a loro, poteva accettare l’aiuto di Finnick che non smetteva di fissarla, ma le uniche parole che le uscirono dalla bocca furono:

-Non lasciarmi sola stanotte.-

 

 

*non credo che un albero finto faccia parte dell’addestramento però a me serviva e allora l’ho inserito.

-Gold, Marcus, Wood e gli altri sono personaggi che, visto che Suzanne Collins non ha parlato nei suoi libri dell’edizione di Annie (tranne per il ragazzo decapitato e per la pazzia della ragazza scaturita dopo i suoi Hunger Games), ho dovuto aggiungere.


  
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