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Autore: BlackKay97    24/08/2012    7 recensioni
C’è un solo semidio che ha deciso di rinascere tre volte: Luke Castellan.
A quattordici anni Luke Reasonson, sua seconda vita, scopre di essere un semidio e si imbarca, suo malgrado, in una missione che lo condurrà ad oscure verità su sé stesso e sul suo destino. Potrebbe essere la maledizione vivente che porterà alla fine del mondo.
Contemporaneamente il divino Hermes rischia l’esilio al Tartaro nel tentativo di salvarlo dall’ira dei fratelli e del padre che ritengono Luke debba morire: è troppo potente per essere un semidio. Eppure il dio dei ladri pare aver notato qualcosa che agli altri sarebbe sfuggito.
Scritta da: Kay
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ermes, Gli Dèi, Luke Castellan, Quasi tutti, Travis & Connor Stoll
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti. Sono Luke Reasonson. Sono un mezzosangue. Un semidio per capirci, ma non datemi del rincretinito! Lo so che certe notizie non si riescono a prendere subito per vere. Io stesso ci avrò messo un giorno se non più prima di dire: “Ok. Sono sveglio!”.
Poi ovviamente ho dovuto convincermi di non essere impazzito tutto in un colpo, ma di questo parleremo dopo.
Ovviamente, alle spalle di queste esperienze traumatiche, chi volete che ci sia? Il genitore divino!
Però almeno ho scoperto perché quando decidevo di voler spedire le lettere a papà, mia mamma metteva l’indirizzo, poi appoggiava la lettera sul tavolo ed uscivamo. Adesso ho capito perché tutte le volte che tornavamo a casa la lettera era misteriosamente sparita!
Comunque bisogna capire una cosa: di punto in bianco, quattordici anni fa, gli dei hanno cominciato ad andare a trovare i propri figli almeno una volta al mese. Perché?
Sono io! Sono nato io ed è cambiato tutto!
Voi sapete per caso perché? Beh, io quando ho scoperto la coincidenza... non ero molto convinto sulle ragioni di cui terzi mi parlavano...
Ma partiamo da ancora prima: quando ho scoperto di essere un semidio.
Riuscite ad avere un minimo di immaginazione? Si? Bene.
State camminando tranquillamente per le strade di New York. C’è un bel sole, i clacson impazziti... tutto regolare insomma.
All’improvviso vi voltate e c’è un ragazzo-armadio con casacca di pelle, elmo e spada che vi pedina.
Ora, io non so voi, ma quella volta ho pensato d’avere uno psicopatico alle spalle!
Indovinate? Mi fermo, quello brandisce la spada e cerca di trasformarmi in un affettato gigante.
La prima reazione è stata: “urlo! Mi noteranno e daranno la camicia di forza ad un soggetto del genere.”
La seconda è stata: “Mi tappo la bocca perché quello guardato male, inspiegabilmente, sono io.”
Ancora non sapevo esistesse la foschia. Maledetta lei! Ora devo essere il nuovo psicopatico di New York...
Comunque sono riuscito a scappare ed ho deciso di confidarmi con l’unica persona che mi capisse veramente. Come dite? Mia madre? Assolutamente no. Diciamo la verità, a quattordici anni non sempre si va d’accordo con i genitori ed io non ero in buoni rapporti con lei. No. Ho deciso di scrivere a mio papà.
Tempo addietro mi aveva detto di essere il “re dei postini” e che era per quello che non c’era quasi mai. Diceva di essere il postino di certi personaggi importanti di cui non ero tenuto a conoscere il nome. Non sapevo quanto avesse ragione!
Comunque, concludo questa parentesi dicendo che, si, è stata tutta colpa della mia lettera!
Di quella lettera spedita con innocenza e di quel maledetto ragazzo-armadio che aveva tentato di farmi fuori...

Zeus sembrava furibondo, ma Hermes non se ne curava.
Il dio dei ladri era astuto e sapeva giocarsi bene le sue carte.
- Non possiamo andare avanti così! - sbottò il padre degli dei battendo un pugno sul trono durante l’assemblea:- Per secoli e secoli i nostri figli mortali si sono arrangiati, mentre adesso sono viziati e pretendono che continuiamo ad andarli a trovare! -
Non era chiaro perché tutto ciò fosse un problema: i semidei si arrangiavano contro i mostri e non erano affatto viziati, solo desiderosi di un po’ più d’attenzioni rispetto ai più sfortunati predecessori.
La verità è che anche agli dei fa piacere riabbracciare un figlio di tanto in tanto.
Athena prese parola:- Padre, con tutto il rispetto, non credo sia una buona idea lasciarli ora che c’è lui.-
- Figlia mia, lui non sa nulla e comunque è un mortale come un altro mi pare!-
Hermes tossì a richiamare l’attenzione su di sé:-Se posso permettermi, credo Athena abbia ragione.-
- No, tu vuoi solo stare con tuo figlio! - lo rimproverò Zeus. L’altro non si scandalizzò:- Vero, ma non solo. Se lo lasciassi di nuovo potrebbe ricommettere gli stessi errori della precedente vita. -
- Taci! Lui non ricorda nulla della sua precedente vita: l’anima non ha memoria! È una possibilità bassissima quello che riaccada tutto ciò. -
- Hai ragione. - Hermes rispose calmo mentre aveva gli occhi stupiti degli altri puntati contro.
- Certo che ho ragione! - sbuffò Zeus.
- Allora lasciamo di nuovo colui che aveva riportato Crono alla luce con i motivi per rifarlo.-
- Che stai a farneticare?! -
- Dico solo che se tutto ciò si ripetesse, e seguendo le tue decisioni accadrà, io sarò il primo a cambiare fronte. -
- I titani ti faranno a pezzi! -
- Entrambi i miei nonni sono titani, ma forse non rammenti bene padre. E non sono l’unico: anche Apollo ed Artemide potrebbero fare un cambio di fronte. - i due interpellati annuirono.
- Non ne avreste il coraggio! -
- Mettimi alla prova. - la calma con cui parlava era illusoria: Hermes era nervoso, voleva vincere la causa, ma quelle erano parole grosse seppur vere. Zeus rimase sovrappensiero mentre altri dei si aggiungevano a supporto del dio dei viandanti.
- Va bene. - si rassegnò:- Fate come vi pare! Figli screditati. - sbuffò. - L’assemblea è terminata. - concluse e gli dei s’alzarono ed uscirono.

- George, Martha, novità? -
- Hai una lettera dal piccolo Luke... -
- ... oltre ad un tot di lavoro da sbrigare... voglio un ratto! -
Hermes prese il cellulare e controllò i nuovi messaggi fino a giungere a quello di Luke. Lo aprì e lo lesse. - Ragazzi, ho bisogno di mandare una lettera, un messaggio e voglio parlare con Apollo. ORA. -. I due ubbidienti serpentelli si misero all’opera contattando Febo, aprendo la pagina messaggi e quella lettere sul cellulare.

Dioniso sputò la Diet Coke. Quel messaggio sul cellulare era terrificante. Uno di quelli che avrebbe voluto non leggere mai:
“Da: Hermes
Testo: Ti porto il ragazzo.”
Un pronome, un verbo, un articolo ed un sostantivo. Nulla di più. Ma quella frase era lo stesso spaventosa: nessuno voleva avere a che fare con lui.

Ero sdraiato sul mio letto ad ascoltare i Linkin Park sull’mp3 quel giorno.
Probabilmente fu per quello che non sentii la porta di casa aprirsi e chiudersi.
Cinque minuti dopo mio padre entrò in camera mia. Come al solito in tennis e completo da ginnastica bianco e giallo fosforescente.
Doveva aver ricevuto la mia lettera ed era venuto. Ero stra-felice!
Spensi l’mp3 e lui si sedette di fianco a me. Era da qualche settimana che non lo vedevo ed ero felice di continuare a constatare che gli assomigliavo sempre di più.
- Ho ricevuto la tua lettera. - mi confermò:- Che è successo? -
Oh beh! Avessi dovuto dirgli tutto...! Bene o male gli avevo già spiegato che ero stato attaccato da un rievocatore psicopatico e psicolabile di qualche tipo, ma una domanda mi premeva in testa, non che avesse un significato particolare, ma mi tamburellava nel cervello:- Pà? Mi ha chiamato “Servitore di Cromo”. Io manco so come sia fatto il cromo! -
- “Cr” il ventiquattresimo elemento della tavola periodica.- mi rispose lui. Era difficile trovare qualcosa che non sapesse!
- Comunque, - continuò con un sorriso:- non credo abbia detto quello. Sospetto ti abbia chiamato “Servitore di Crono”. -
- E che elemento è? -
- Ehm... non è un elemento. - mi richiamò con la sua solita pazienza:- È un personaggio della mitologia greca. -
- Ah, certo. Non era un titano? O roba simile? -
- Un titano, hai detto bene. -
- E perché mi avrebbe chiamato così? - questa non poteva saperla: chi può leggere nella mente di un matto?
- Perché sei un semidio. -
Rimasi bloccato sul posto pensando: “Cosa?”. Poi mi ripresi:- Bella battuta pà! Non lo sai, vero? - lo stuzzicai. Finalmente qualcosa che non poteva sapere.
- No, Luke. Non sto scherzando. Sei davvero un semidio. -
- Ok, ok... - no, non gli credevo:- ... ma allora dovrei avere degli dei al posto dei genitori mortali. Come la metti? -
-Veramente uno solo deve essere un dio. Altrimenti saresti un dio anche tu. - sorrise. Inutile, io ero caparbio! - Certo. Non sono più un bambino, pà. Non ci casco! O tu o la mamma dovreste essere una divinità. È impossibile! -
- Possibilissimo. - annuì leggermente come se la cosa lo facesse ridere. A me non faceva ridere: mi faceva diventare matto!
- Luke, io sono un dio. -
- È blasfemo... -
- Non se è la verità. -
- Cioè, tu saresti Dio? - non resistetti e mi cacciai a ridere. Era assurdo, ma soprattutto impossibile, quel discorso! Non poteva essere Dio. Dio è unico ed è speciale. Non poteva essere mio padre! Era ovvio!
- No. Io sono un altro dio. Ricordi quando ti dicevo di essere il “re dei postini”? -
- Certo. - risposi asciugandomi le lacrime.
- È perché sono Hermes, il dio messaggero degli dei, oltre alle altre mansioni. -
- Ma il messaggero non era Apollo? -
- No, Apollo è il dio del Sole. Ripassati qualche mito!- e mi fece, non ho idea di come abbia fatto, comparire un libro in mano. Era in greco e, nonostante la dislessia, riuscivo a leggerlo: pazzesco! Ero tipo “superman di greco”! Avrei fatto il liceo classico, poco ma sicuro!
Mio padre si alzò e mi tirò in piedi con lui:- A proposito d’Apollo, credo sia ora che tu conosca tuo zio. Ci porterà dai tuoi cugini e dai tuoi fratelli. -
- Ma non ho fratelli... - tentai di ribattere.
- Fratellastri e sorellastre in verità, ma nel divino ci si chiama fratelli e sorelle e basta. -
- Ma che...?! -
- È tutto nel libro. -
- No! Ma che ti sei fumato?! -. Ero allibito. Comunque m’afferrò per una manica e mi tirò con sé. Uscimmo in strada. - Dove andiamo? - provai a chiedere con un sospiro.
- Te l’ho detto, Luke. Dai tuoi fratelli e dalle tue sorelle: al “Campo Mezzosangue”. -

Angolo di Kay97
Ok, non ce l'ho con nessuna religione e non dimentichiamoci che anche lo stesso Percy l'aveva tirata in ballo!
Ad ogni modo... come vi sembra? Eh, si! Le cose sono abbastanza cambiate ed il Luke che conoscevamo è molto diverso da questo... ma non preoccupatevi... tutti i nodi arrivano al pettine! ;)
Inoltre, se lui non ricorda più chi era stato, perchè sono tutti così preoccupati d'averci a che fare? Eh, eh! fate le vostre ipotesi! ;)
   
 
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