Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |       
Autore: gianpyno    08/03/2007    10 recensioni
Pensava proprio che lei fosse una donna forte e che ce l’avrebbe fatta sicuramente senza di lui al suo fianco…
Non sapeva che quella povera donna in realtà passava insonne le notti, a piangere per suo marito, per quello che non c’era più e che mai più sarebbe ritornato…
Piangeva perché non avrebbe più rivisto il suo Goku fare capolino dall’esterno della porta della camera da letto.
Non sapeva che quegli occhi neri ora bagnavano, inondavano quei cuscini…
Non sapeva che quelle piccole mani di donna ora stringevano quelle lenzuola, cercando un appiglio, un qualcosa che potesse, in un qualche modo, rievocare Goku, compensarne l’assenza…
Ma Goku non ne era al corrente…
Questo lui non lo sapeva
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goku
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
…Unspoken Words…

Unspoken Words

…Le Parole Mai Dette…

CAPITOLO I

Due uomini…

Due padri…

Due fonti di vita…

Due anime buone…

Lui, Goku, un sayan. Ha raggiunto questo posto per salvare, ancora una volta, il mondo…

Lui, Haro, un essere umano. Ha raggiunto questo posto per salvare, ancora una volta, la sua famiglia…

-Dove sono?- si chiese Haro. Lui, un uomo bassino, robusto, indossava una giacca e dei pantaloni neri. Portava anche degli occhiali con la montatura color oro e due fedi nuziali: una del matrimonio ed una per le nozze d’argento.

Guardava quelle sue dita tozze e robuste e, guardando il polso, si chiese dove mai potesse essere finito il suo orologio.

-Perché non ce l’ho più?- si domandò poi.

Camminò, camminò per un lungo tratto, in una strada deserta, annebbiata…

A stento riuscì a riconoscere un sentiero dissestato che gli indicasse la via…

Era proprio un aratro abbandonato tra il vapor leggiero

-C’è nessuno?- chiese lui, dapprima con tono moderato, aspettando una risposta.

-C’è nessuno?- domandò una seconda volta, stavolta in tono più convicente… ma non ricevette risposta…

-C’è nessuno?- chiese infine, per la terza e ultima volta. Ma la sua voce adesso rassomigliava sempre più ad un pianto di morte, pianto disperato di chi cerca aiuto invano, in mezzo al deserto.

E fu così che, inginocchiatosi, l’uomo si prese il volto tra le mani e cominciò a singhiozzare, disperato.

Che ci faceva, lì? Come c’era finito? Proprio non ricordava…

..::*::*::*::..

L’altro invece, Goku, conosceva benissimo questi posti…

-Ehilà, Re Kaioh!! Come va??

L’ometto, alquanto adirato, non rispose… anzi, mugugnò qualcosa d’incomprensibile…

Era ancora arrabbiato con il sayan per il fatto che l’avesse coinvolto nell’esplosione di Cell, facendogli perdere la vita assieme alla sua adorata Bubbles

Poverini di certo non meritavano di essere coinvolti, per lo meno non in quel modo così brusco!!

-Suvvia, Re Kaioh!! Non faccia così!!- cercò d’incoraggiarlo Goku, dandogli una pacca sulle spallucce. L’altro però, offeso, si scansò, raggiungendo la sua casetta (ricostruita per volere divino)…

-Uff… Che farò adesso??- Osservò Goku, fissando l’infinito cielo che faceva da sfondo al pianetino.

-Ho detto ai miei di non resuscitarmi e che ci saremmo rivisti tra sei anni… Quindi dovrei allenarmi… Ma con chi?- si domandò infine il sayan, poggiandosi sui palmi delle mani rivolti all’indietro…

-Goku…- lo richiamò alla realtà la voce buffa ma seria del piccolo Re Kaioh.

-Sì, Re Kaioh?- rispose lui, scattando come un soldato e raggiungendo subito l’omino.

-Guarda…- riprese l’autorità divina, indicando la direzione del Serpentone; riprese –Per colpa tua e dell’esplosione, l’intero Serpentone è adesso pieno di polvere!! Quasi non si vede più nulla!!

Goku constatò la realtà… In effetti quel Cell aveva combinato un bel danno con il suo patatrac!!

-Eheh…- ghignò Goku, portandosi una mano nella nuca –Cosa vuole che faccia, Re Kaioh?

-Tieni!!- gli porse un gigantesco aspirapolvere, grande quanto la casetta di quel pianetino.

-Che cos’è?- domandò il sayan, esterrefatto.

-Un’aspirapolvere, imbecille!!- sbraitò l’omino, con la bocca più grande della testa di Goku, ora fattosi piccolino.

-D’accordo Re Kaioh…- chiarì lui, cercando di smorzare la tensione. –Ma come si usa??

-Te lo mostrerà Bubbles!!- disse Re Kaioh, lasciando che la scimmia trapassata facesse il suo dovere.

-Uhuhu! Uhuhu!- e tra un mugugno e l’altro del primato, il sayan, la cui intelligenza non era affatto poi così superiore, riuscì a capire il funzionamento di quell’aggeggio.

..::*::*::*::..

Haro continuava a errare, da solo…

Non aveva incontrato ancora nessuno, eppure vagava già da circa mezz’ora…

-Ma perché?...

No, le sue domande non avrebbero trovato risposta…

Nessuno rispondeva oltre quelle porte invisibili, porte che forse non s’aprono più…

-C’è n-nessuno…- il suo grido di dolore era ormai disperato…

Quella nebbia e quella strada dissestata di certo non aiutavano il suo umore, anzi, lo peggioravano maledettamente…

Ma tra un passo e l’altro, quell’uomo robusto e corpulento sentì qualcosa tintinnargli tra le tasche…

-Soldi?...- si sorprese lui, scoprendo di possedere una mezza dozzina di monete da cinquecento lire…

-Ma come?- ancora non si rendeva conto…

Non ricordava di essere defunto, di essere morto…

Forse, più semplicemente, non se ne rendeva conto…

Ma di certo, con sole tremila lire, non sarebbe potuto andare molto lontano. Forse avrebbe potuto provare a chiamare casa, se avesse trovato un telefono pubblico… Ma in un posto desolato come quello, come avrebbe mai potuto sperare di trovare una cabina telefonica??

-Ma questo rumore, cos’è?- improvvisamente, l’uomo fu attratto da un rumore insolito.

Una specie di vortice, un risucchio, proveniva da lontano…

..::*::*::*::..

-Trallalero, trallallà…- frattanto Goku, una volta imparato ad utilizzare correttamente l’aspirapolvere, si affaccendava a sbrigare, con calma, le pulizie domestiche assegnategli da Re Kaioh… tanto non avrebbe avuto niente da fare per i prossimi sei anni!! Cosa c’era di meglio se non spolverare 100 km di Serpentone?

-Chi Chi sarebbe orgogliosa di me se mi vedesse ora!! Eheh…- commentava sarcastico tra sé e sé…

-Ah… Chissà cosa staranno facendo adesso lei e Gohan…- cominciò a meditare il sayan, appoggiandosi al grosso manico dell’aspirapolvere e cadendo in soprappensiero.

-Di sicuro lei lo starà facendo studiare come un matto e lui starà obbedendo da bravo bambino… Eheh!! Il mio Gohan

E, detto ciò, riprese a fischiettare, continuando le pulizie e promettendosi di fare uno spuntino una volta arrivato alla metà del percorso.

Ma lui non diede il giusto peso alle parole dette da lui stesso poc’anzi…

Non riusciva proprio a comprendere il dolore lancinante che la sua improvvisa scomparsa aveva provocato nei cuori dei suoi amici e dei suoi familiari… Ma soprattutto nel cuore della sua Chi Chi

No, non riusciva proprio a farsene una ragione…

Pensava proprio che lei fosse una donna forte e che ce l’avrebbe fatta sicuramente senza di lui al suo fianco…

Non sapeva che quella povera donna in realtà passava insonne le notti, a piangere per suo marito, per quello che non c’era più e che mai più sarebbe ritornato…

Piangeva perché non avrebbe più rivisto il suo Goku fare capolino dall’esterno della porta della camera da letto.

Non sapeva che quegli occhi neri ora bagnavano, inondavano quei cuscini…

Non sapeva che quelle piccole mani di donna ora stringevano quelle lenzuola, cercando un appiglio, un qualcosa che potesse, in un qualche modo, rievocare Goku, compensarne l’assenza…

Ma Goku non ne era al corrente…

Questo lui non lo sapeva

..::*::*::*::..

Frattanto il rumore si faceva sempre più vicino e insistente…

Haro si sforzò ancora di più di carpirne la natura, ma non vi riusciva…

Ma non fu questo il principale dei suoi pensieri…

Immerso in una gigantesca centrifuga mentale, l’uomo cominciò a sentire la mancanza di qualcosa…

-Lily… dove sei?

Quello era il nome di sua moglie.

Quello era il modo con cui lui la chiamava ogni mattina, svegliandosi…

Quello era il modo in cui la salutava, ogniqualvolta lei, appena sveglio, gli faceva avere il caffè

E lui stava male…

E lei come stava??

Lo pensava?

Lo cercava?

O semplicemente si era dimenticato di lui?

E se fosse stata proprio lei ad abbandonarlo lì, in quel postaccio, tutto solo e abbandonato…

Ma in realtà Haro non sapeva che in quel momento Lily era in casa, attorniata dai suoi figli, dalle sorelle e dai nipoti, tutti pronti a darle conforto, a trasmetterle quel calore che Haro, l’amore della sua vita, aveva portato via con sé…

Ma Haro non ne era al corrente…

Questo lui non lo sapeva

..::*::*::*::..

Intento a continuare il suo lavoro, Goku perseverava nell’aspirare e nel tirare polvere qua e là, finché qualcosa non lo destò dal suo spensierato fischiettìo

-Ehi… chi va là?- gridò d’improvviso il sayan, scorgendo la sagoma di un uomo basso e corpulento.

-Chi è?- rispose l’altro, da lontano.

Goku si avvicinò, scese sul Serpentone e, con passi tranquilli e sicuri, raggiunse quell’individuo, che non gli trasmetteva per niente timore.

-Io sono Goku, e tu?

-Io… io mi chiamo Haro…- rispose l’altro, un po’ sconvolto ma contento in cuor suo per aver trovato qualcuno con cui scambiare qualche parola.

-Sai cosa ci faccio qui?- domandò poi l’uomo al sayan, comunicando il suo totale disagio e disorientamento.

Goku allibì a tale affermazione ma poi ci ghignò sopra.

-Eheh… amico, non dirmi davvero che non sai che posto è questo!!- esclamò Goku, con espressione bonaria…

-No, non lo so.- rispose Haro, sottolineando il suo disagio con il gesto d’apertura delle braccia.

-Amico, questo è l’aldilà.- lo informò Goku, con tono più dolce e mite possibile.

-Co-cosa??- l’uomo rabbrividì. Quello strano individuo dagli strani capelli lo stava prendendo in giro? Come poteva essere morto? Non ricordava assolutamente nulla di ciò che altrimenti sarebbe stata la sua morte.

-Come l’aldilà?- continuò poi Haro, completamente sconvolto da quella rivelazione –Io… io non ricordo di essere morto… e poi devo andare a lavorare!! Sono di turno, oggi.

-Eheh… mio caro…- Goku gli si avvicinò e gli poggiò una mano sulla spalla –Come hai detto che ti chiami?

-Haro

-Caro Haro… È normale che tu non ricordi nulla della tua morte, è sempre così quando si finisce nell’aldilà… Poi però, a poco a poco, si ricorda tutto…

-Cosa?? Senti… Goku… ti chiami così vero?- il sayan annuì –Ma quand’è che ricorderò la mia morte?- domandò l’uomo, evidentemente impaziente di ricordare quanto accaduto.

-Allora…- rispose Goku –Un modo ci sarebbe… Vieni!!

E il sayan spiccò il volo…

-Ehi aspetta!!- lo richiamò la voce di Haro.

-Che c’è?- Goku si voltò, rendendosi poi conto –Ah, non sai volare!! Beh, salta pure su!!

E, fatto aggrappare quell’uomo robusto quale era Haro sulle sue spalle, Goku lo condusse da Re Kaioh, dove, con uno speciale specchio magico, si potevano ricordare gli avvenimenti passati, accaduti in vita.

-No, no!!

Haro non poteva ancora crederci…

Quel tizio, Goku, aveva ragione…

Lui era morto!

Ma ciò che lo sconvolse non fu l’essere morto in sé ma il come egli fosse morto…

-Mi sono impiccato… ma perché?

Ancora Haro, non ricordava…

Ma sotto gli occhi rattristati e muti di Re Kaioh e del sayan, l’uomo cominciò a ricordare…

-Il lavoro… Il licenziamento… Il matrimonio di Tagara… La liquidazione che non arrivava…

L’uomo corpulento, cominciava pian piano a riprendere coscienza su ciò che era stato…

Non l’aveva fatto per egoismo…

Non l’aveva fatto per il semplice voler farla finita con la vita…

Non l’aveva fatto con l’intento di separarsi da una brutta famiglia…

No, niente di tutto questo…

Era stata la malattia a ucciderlo…

Sì, era stata la più brutta delle malattie a trascinarlo, lì, in quel posto…

La depressione…

Ma, pur essendo stato trascinato dalla malattia, il suo gesto fu accompagnato da un’immensa carica di amore per la sua famiglia: facendo così, lui infatti avrebbe salvato la sua famiglia dalla fame.

I suoi familiari avrebbero ricevuto la pensione sulla morte del capofamiglia e con la liquidazione si sarebbe potuto pagare l’occorrente per il matrimonio di Tagara, la sua primogenita…

Sì, avrebbero vissuto certamente meglio…

Ma un sussulto egli percepì in cuor suo…

-No… Io ho sbagliato…- riconobbe Haro, portandosi una mano al petto…

Con quelle parole lui riconobbe il suo errore…

Aveva sì, garantito sostegno economico alla sua famiglia… ma chi avrebbe preso le redini al suo posto?

Il figlio maggiore? Poteva darsi, ma non era di certo una figura stabile e poi era sempre di umore irascibile…

La madre? Era succube del figlio maggiore, di certo poteva comandare sugli altri quattro figli ma non sul maggiore…

-Io devo parlare con loro…

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: gianpyno