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Autore: vero_91    25/08/2012    15 recensioni
"Eccola la parola che temevo più di qualsiasi altra:famiglia. Peeta vuole dei bambini e dato che gli Hunger Games sono stati aboliti pensa che io non abbia più nessuna remora al riguardo. Si sbaglia di grosso. La sola idea di avere dei bambini mi paralizza"
Recensite per favore visto che è la mia prima fanfiction! :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Peeta’s POV
Non posso farlo. Non devo. Sento le labbra di Katniss sulle mie, un po’ screpolate ma irresistibili come sempre. No non posso farlo. Le sue mani si aggrappano alle mie spalle, mentre sento il suo corpo caldo premere contro il mio. Non devo. Stringo i pugni. Devo resistere alla tentazione di toccarla. So che se lo farò non riuscirò più a fermarmi. Non posso farlo. Stringo talmente forte che le unghie mi si conficcano nel palmo della mano. Meglio così. Se sento dolore non potrò perdermi nel mare di emozioni che mi sta travolgendo. Rabbia. Amore. Dolore. Desiderio. Odio. Nostalgia. Amore. Amore. Amore. No non posso farlo. Con tutte le mie forze mi obbligo a non ricambiare questo bacio che desidero con tutto me stesso. Devo resistere. Ora conterò fino a tre e poi mi libererò dalla sua stretta. Uno. Ho sofferto troppo. Se lei mi lasciasse di nuovo non reggerei stavolta. Due. Ora io ho Delly. Non la amo, ma a lei non importa. Sa che non posso amare nessun’altra oltre Katniss. Tre. E poi Katniss non vuole avere figli mentre io li desidero. Più di quanto desidero lei?
No impossibile. Non c’è niente che desideri più di lei.
 
Katniss
 
Più i secondi passano più sento Peeta irrigidirsi. Stringo le sue spalle forti, e le sue braccia si contraggono. Premo di più la mia bocca sulla sua, e le sue labbra morbide tremano, ma non danno segni di cedimento. Ma anch’io non cederò, dovrà essere lui ad allontanarmi se vuole, io non lo farò mai più. Non ho il coraggio di staccarmi e di aprire gli occhi. Ho paura per quello che vedrò.  Vedrò di nuovo rabbia, disprezzo, e indifferenza? E’ per questo che non ricambia il mio bacio? O è perché ora sono le labbra di Delly che desidera? Sta pensando a lei in questo momento?  
Sento Peeta afferrarmi le spalle, e quando penso che ormai tutto stia per finire, affonda le mani nei miei capelli mentre apre le sua bocca per farsi spazio nella mia. Mi aggrappo al suo collo, e sento il suo petto premere sempre di più contro il mio.
Vorrei parlargli. Spiegargli che non avrei mai voluto lasciarlo. Dirgli che lo amo. Ma le nostre bocche non riescono a staccarsi, e non appena uno di noi si ferma per prendere fiato, l’altro va subito a cercarlo. Nella mia testa si è formata una specie di nebbia che non mi permette di ragionare.
Ad un tratto mi accorgo di essere stretta tra il tronco di un albero e il corpo di Peeta, la corteccia ruvida a contatto con la mia schiena, ma è un dolore piacevole, e io non ho nessuna intenzione di muovermi.
Sento Peeta baciarmi il collo, e a ogni suo tocco, ondate di calore s’irradiano per tutto il mio corpo.
Voglio di più. Sempre di più. Porto le mie mani sotto la sua maglietta, dove posso accarezzare i suoi muscoli ben delineati. Sto perdendo il controllo. E la cosa strana è che non m’importa. In questo momento non desidero altro che lui. “Katniss!” E’ Peeta a riportarmi alla realtà. Mi sta guardando mentre mi sposta una ciocca di capelli... bagnati: “Ha iniziato a piovere.” E’ vero. Non me n’ero nemmeno accorta. I capelli di Peeta sono umidi, schiacciati sulla fronte e anche lui sembra essersene accorto solo ora. “Sarà meglio andare a casa prima che inizi a diluviare.” Dice prendendomi la mano.
 
Casa. Quale casa? La mia? La sua? Quella dove c’è Delly ad attenderlo? Ora che è di nuovo con me non voglio lasciarlo andare. Stringo la sua mano così forte che temo di bloccargli la circolazione, ma Peeta non dice nulla, anzi ricambia la stretta stringendo ancora più forte.
Quando arriviamo alle case dei vincitori, tiro un sospiro di sollievo nel vedere che entra nella mia.
Mi siedo sul divano, mentre Peeta inizia a tamponarmi la testa con un asciugamano che ha preso in bagno. Senza dire nulla comincia a sciogliermi la treccia e questo piccolo gesto mi fa aumentare i battiti, non so perché ma gli è sempre piaciuto farlo.
“Peeta?” sussurro.
“Mmm?” dice continuando a scioglierla.
“Hai fatto l’amore con Delly?” So che sto rovinando tutto. E so che la sua risposta mi ucciderà. Ma devo saperlo. Non voglio vivere con questo dubbio per sempre.
Le mani di Peeta si bloccano, e quando incontro i suoi occhi il suo sguardo è indecifrabile. Poi ricomincia a sciogliermi la treccia e dice: “No non l’ho fatto.”
E’ come se un enorme peso se ne fosse andato dal mio cuore. Sono così sollevata che l’unica cosa che riesco a dire è: “Bene.” Bene non descrive neanche per un decimo come mi sento ora, ma come al solito le parole non sono il mio forte.
“E tu con Gale?” la voce di Peeta è calma, ma dai suoi occhi traspare paura.
“No. Io non sono andata da Gale per quello.” rispondo convinta.
“Ma Haymitch mi ha detto…”
“Si sono stata io a dirgli di dirtelo. Pensavo che così per te sarebbe stato più facile odiarmi.”
“Sei una stupida Katniss, io non potrei mai odiarti.” Peeta scioglie l’ultima parte della treccia e inizia a tamponarmi i capelli.
“Forse avrei preferito l’odio alla tua indifferenza. Quando ci siamo incontrati oggi, mi hai trattato come un’ estranea…” al ricordo la mia voce si spezza.
“Avevo deciso che se mai fossi tornata mi sarei comportato con un normale conoscente per te.  Credevo che tu stessi con Gale, ed io ormai mi ero rassegnato. Pensavo che per entrambi sarebbe stato più semplice così. Ma poi ho visto la perla… e in un attimo i miei buoni propositi sono svaniti nel nulla.” Dice con un lieve sorriso.
A questo punto, credo sia il mio turno di spiegargli per bene il motivo per cui sono tornata, di dirgli quante volte sono corsa verso la stazione perché la sua assenza era insopportabile, ma l’unica cosa che riesco a fare è prendergli l’asciugamano dalle mani e cominciare ad asciugare i suoi capelli biondi.
“Gale sta con Johanna adesso.” È la prima cosa che mi è venuta in mente per colmare questo strano silenzio che si è creato fra noi.
“Davvero? Da quando scusa?” Peeta sembra proprio sorpreso.
“Convivono da quasi cinque anni ormai. Stanno bene insieme.” Tralascio il fatto che stanno per avere un figlio. So che aprirebbe un argomento che entrambi stiamo cercando disperatamente di evitare.
“Wow, mi piacerebbe vederli insieme una volta. Devono essere buffi.” Dice Peeta ridendo.
Mi perdo nel suo sorriso. E’ lo stesso di dieci anni fa. Innocente e bellissimo.  Quando mi riprendo le parole escono da sole: “Mi sei mancato. Mi sembrava di impazzire senza di te. E quando sono tornata, ho visto te e Delly insieme al forno. Parlavate, scherzavate ed io stavo morendo di gelosia. Io… ho pensato fosse troppo tardi.”
Le frasi sono così sconnesse che dubito che Peeta abbia capito qualcosa. Le mie mani sono aggrappate all’asciugamano che gli è scivolato intorno al collo, e lui, con il viso di fronte al mio, continua a guardarmi in silenzio. Più passa il tempo più mi convinco che ovviamente non ha capito una parola. Poi ad un tratto dice: “Tu mi ami. Vero o falso?”
“Vero.” Rispondo senza esitazione.
Peeta mi guarda titubante, come se si aspettasse che io, da un momento all’altro, possa aggiungere qualcosa di distruttivo come l’ultima volta. Aspetto, sperando che capisca il significato del mio silenzio.
Dopo quella che mi sembra un’eternità, Peeta mi sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio, e posa la mano sulla mia guancia. Mi accorgo che sto trattenendo il respiro.  Poi lentamente avvicina il suo viso al mio e sulle mie labbra lo sento dire: “Anch’io ti amo, Katniss.”
 
 Questa è l’ultima cosa che il mio cervello riesce a connettere. Ci baciamo. Non come prima, divorati dalla passione, ma più lentamente, assaporandone il sapore. Sento nascere dentro di me ancora quel senso di fame, che me ne fa desiderare altri, ma chissà perché i baci di Peeta non mi saziano mai.
Circondo il suo viso con le mie mani, avvicinando i nostri visi, le nostre bocche, ma la mia fame aumenta sempre di più.  
Sento la sua mano scendere lungo la mia spina dorsale, su e giù, su e giù, lievi carezze che mi danno i brividi.
Cerco avidamente l’orlo della sua maglietta, voglio toccarlo, voglio sentire il calore della sua pelle, voglio renderlo di nuovo mio.
Anche Peeta poco dopo mi toglie la canotta e le sue mani intorno ai miei fianchi s’impossessano di me, mentre morde il mio labbro inferiore.
Trattengo un gemito, mi libero dalla sua stretta e comincio a baciargli il collo, fino a scendere più giù, all’incavo della gola. Con una mano gioco con i suoi capelli, mentre con l’altra faccio dei cerchi immaginari sul suo collo. Sento il suo battito accelerare, e stavolta tocca a lui trattenere un gemito.
Peeta armeggia con il mio reggiseno, e in un attimo me lo sfila. Mi aggrappo alle sue spalle larghe, mentre lui m’intrappola fra il suo corpo e il divano.
Cerca di nuovo la mia bocca, bramosa di lui, ma rimane per poco, troppo poco, e le sue labbra cominciano a seguire un percorso invisibile, che parte dal collo, poi scende piano sui miei seni, facendomi trattenere il respiro, fino ad arrivare alla pancia, il mio punto debole.
A ogni suo tocco il mio corpo freme di desiderio, mentre la mia pelle appena sfiorata brucia.
Lo sento sbottonare i miei pantaloncini, che vengono tolti senza tanti preamboli insieme alle mie mutande, seguiti a ruota dai suoi.
Dopo tanto tempo, sento di nuovo il peso familiare del suo corpo su di me. La mia schiena s’inarca, percossa da brividi di piacere, mentre le dita abili di Peeta si muovono dentro di me. Mi mordo il labbro inferiore, per cercare di trattenermi, ma Peeta con i denti lo libera dalla stretta, mentre con la lingua ne segna il contorno. Sto per impazzire. Afferro i suoi fianchi stretti portandoli verso di me, per fargli capire che lo voglio, che lo desidero, che sono pronta.
Mi specchio nei suoi occhi azzurri e vedo che anche lui desidera la stessa cosa.
Ad un tratto però, un pensiero mi colpisce come un fulmine a ciel sereno. E tutto si ferma.





----angolo autrice----
Allora, ammetto che non vedevo l'ora di scrivere questo capitolo, ma quando mi ci sono trovata in mezzo è stata una faticaccia! XD 
Ma andiamo con ordine:
-Il punto di vista di Peeta: l'ho inserito perchè volevo far capire il suo conflitto interiore; all'inizio non avevo programmato di metterlo, ma poi ho pensato che forse avrebbe reso questa parte più completa. Spero di non averla rovinata invece! :D 
-le scene d'amore: su queste sono stata molto combattuta. Volevo riuscire a trovare una giusta via di mezzo fra passione, amore e dolcezza. E' vero che Peeta è l'uomo più dolce di questo pianeta, e io sono la prima ad amarlo per questo, ma è anche vero che è un uomo e che, a mio modesto parere, lui e Katniss si amano davvero, quindi credo che una certa dose di passione ci sia nel loro rapporto, e mi sembrava giusto mostrarla. Senza andare nel volgare ovviamente, cosa che spero con tutta me stessa di non aver fatto.
- questo è il punto di svolta della storia quindi secondo i miei programmi il prossimo capitolo dovrebbe essere il penultimo. :') piango. 
-basta ho finito! XD Ovviamente ringrazio tutte le persone che leggono, seguono, preferiscono e recensiscono le mie storie. Davvero GRAZIE!!!
Anche se ho il presentimento che dopo questo capitolo diminuiranno brutalmente! :'D

Ah ecco ultima cosa! (poi basta giuro!) i figli di Peeta e Katniss. Ci tengo molto a inserirli, visto che la mia storia parla praticamente di questo, ma il dilemma dei nomi mi sta uccidendo! XD Ero quasi tentata a non metterli (per la disperazione) ma Miss Hutcherson mi ha fatto ricredere! :') grazie!
Quindi mi sono scervellata e alla fine credo di averli trovati: quello del maschio è quasi impronunciabile ma il suo significato mi piace molto, quindi sono molto indecisa!
Tutto questo comunque era per dirvi che, se avete delle idee, mi farebbe piacere sentirle! :)  
(l'unica cosa di cui sono sicura è che non voglio dare ai loro figli i nomi di persone morte. Non so, credo che Katniss e Peeta siano già perseguitati abbastanza dal loro passato, e non abbiano bisogno di nomi per ricordarselo.)
  
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