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Autore: Gatta97    26/08/2012    3 recensioni
In questa storia scopriremo il passato di Light: come era la sua vita prima di entrare in possesso del Death Note.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come tutti i giorni Light Yagami si svegliò di buon mattino e salutò il suo fedele cane Akamu che dormiva ai piedi del suo letto.

Era decisamente felice: stava con la sua amata Selene da quasi un paio d'anni e le cose tra loro andavano a gonfie vele.

Uscivano molto insieme, anche se non andavano tanto lontano per via della salute cagionevole della ragazza.

Comunque qualche volta riuscivano ad andare in luoghi lontani tipo Space Land e giusto ieri avevano passato tutta la giornata al Tokyo Disneyland: era stato un giorno perfetto.

Ogni volta che Selene si ammalava, Light interrompeva quello che stava facendo e si precipitava subito nel suo appartamento a prendersi cura di lei.

Era una mattina come le altre: Light si fece una doccia, si vestì e andò al piano di sotto dove sua madre e sua sorella stavano facendo colazione.

Ciao mamma, ciao Sayu” disse Light.

Ciao, ben svegliato” risposero le due Yagami all'unisono.

Light fece colazione con fette biscottate con marmellata e cioccolato, poi bevette una bevanda scura: in famiglia solo lui piaceva quel tipo di alimenti.

Light salutò la mamma e la sorella ed uscì di casa.

Sayu, curiosa di provare la colazione del fratello, provò a mangiare e bere un po del suo pasto, ma subito assunse un'espressione schifata.

Ma come fa Light a mangiare e a bere questa roba, è disgustosa” disse Sayu stupita.

Ma insomma Sayu lo sai che a Light piace il gusto amaro” esclamò Sachiko.

 

Light passeggiava per la strada deserta (il sole era appena sorto) fischiettando la canzoncina di Disneyland It's a small world e incrociò il suo amico Taiki che stava facendo jogging con una bella mela rossa come spuntino.

I due amici si scambiarono un rapido saluto facendo scontrare i loro pugni.

Light! Allora tutto bene con la fortunata che ha conquistato il tuo cuore?” chiese Taiki.

Tutto bene, ma credo di essere io quello fortunato e non Selene” rispose Light.

Light e Taiki iniziarono a fare jogging insieme finché il giovane Yagami non fu davanti alla sua scuola.

Light si congedò da Taiki ed entrò nell'istituto scolastico.

Nella sua aula Light si sistemò nel suo banco e quando tutti i suoi compagni furono seduti nei loro rispettivi posti entrò il professore.

Buongiorno ragazzi” esordì il docente: “Oggi avrete un nuovo compagno di classe, si è appena trasferito qui dall'Inghilterra, avanti entra pure”.

Nell'aula entrò con passo lento e deciso un ragazzo alto dai lunghi capelli neri e dagli occhi molto profondi anch'essi neri.

Stava facendo girare uno yo yo nella sua mano: egli era proprio J.

Il nuovo arrivato ripose il suo strumento e fece un elegante inchino ai suoi nuovi compagni.

Buongiorno” esordì J: “Il mio nome è Johan Jefferson, vengo da Londra e sono qui in Giappone per un viaggio di studi, lieto di entrare a far parte della vostra classe”.

Tutta la classe applaudì J con un caloroso applaso il quale rispose con un altro inchino, anche il professore era rimasto molto colpito dal ragazzo.

Oh così vieni da Londra? Il tuo giapponese è perfetto! Siediti pure in quel banco vuoto vicino a Yagami e visto che sei così bravo perché non ci racconti qualcosa del tuo paese?” chiese il docente.

Certamente” rispose J che si sedette al suo posto e iniziò a parlare del Regno Unito.

Tutti i suoi compagni lo ascoltavano attentamente mentre parlava, anche Light sembrava non desiderare altro che ascoltarlo.

J finì la sua relazione ed era ovvio che il nuovo studente trasferito sarebbe stato l'argomento principale delle discussioni degli studenti per un bel po di tempo.

J, dal canto suo, non si spiegava il perché di questo insolito entusismo visto che, oltre al giapponese sapeva parlare anche inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, portoghese, cinese e latino.

Anche durante la lezione si sentivano dei commenti su di lui tipo le ragazze che dicevano frasi del tipo: “Questo ragazzo è bello quanto Light” diceva una ragazza, mentre un'altra le faceva eco dicendo: “Sembra anche intelligente ed atletico quanto Light”.

Quando le lezioni finirono molti vollero conoscere personalmente J il quale rispose con garbo ad ognuno dei suoi compagni: egli prima di entrare a far parte della classe sapeva molte cose su di loro grazie alla sua abilità di raccogliere informazioni, anche Johan Jefferson era un nome falso.

Anche Light si avvicinò a J con un sorriso porgendogli la mano: “Ciao, mi chiamo Light Yagami, è un piacere conoscerti Johan, hai davvero delle capacità straordinarie” disse Light.

J prontamente ricambiò la stretta di mano: “Il piacere è tutto mio Yagami, ho sentito molto parlare di te e delle tue abilità, se non sbaglio tuo padre è il soprintendente della polizia di Tokyo e il tuo senso di giustizia non è da meno” disse J.

Light, stupito di come J sapesse tutte queste cose disse: “Sei molto informato, complimenti! Se ti va possiamo essere amici”.

Certamente, la tua amicizia sarebbe molto importante” rispose J.

I due compagni rimasero a guardarsi in silenzio per un po fino a quando sia J che Light interrompettero simultaneamente la stretta di mano.

Solo quando ebbe finito di conversare con ogni studente che voleva rivolgergli la parola J abbandonò l'istituto.

Per lui l'amicizia non valeva un granché: erano semplici reazioni istintive così come tutto ciò che rientrava nella sfera emotiva.

Fra gli studenti che aveva conosciuto quella mattina l'unico che era riuscito a catturare il suo interesse era Light Yagami.

Studente modello, buona famiglia, campione nazionale di tennis in seconda e terza media, ha aiutato la polizia a risolvere un paio di casi” pensò a J che infine decretò: “Sembra fin troppo perfetto”.

J sapeva che era stato mandato in Giappone perché volevano testare le sue capacità e per comprovarle il modo migliore sarebbe il test nazionale che si sarebbe svolto a breve.

L'avversario più temibile era sicuramente Light Yagami gi altri non lo impensierivano.

 

Venne la data del test: molti studenti l'avevano trovato davvero complicato, ma sia J che Light lo svolsero in un lasso di tempo più breve rispetto agli altri.

Arrivarono i risultati finali del test dove Light e J erano in cima alla classifica con un gran distacco dagli altri.

Negli occhi scuri di J si intravide un barlume di stupore: Light era primo e lui secondo, anche se i distacchi erano minimi.

Dopo Light ricevette le congratulazioni dai compagni J gli si avvicinò porgendogli la mano.

Complimenti Yagami, non posso fare altro che ammettere la mia sconfitta, ma la prossima volta sarò io a vincere” disse J calmo.

Light lesse negli occhi di J uno sguardo di sfida e subito ricambiò la stretta di mano dicendo: “Non vedo l'ora, ma ti avverto che non perderò”

Vedremo” disse J e si allontanò.

J era nel suo appartamento, ossia un semplice monolocale immerso nel buio dove stava operando con sei schermi e un pc portatile.

Aveva un appuntamento in una chat vocale con Beyond Birthday, ovviamente con tutte le precauzioni: a prove di intercettazioni, voci simulate e altre cose.

Sullo schermo di J apparve una B gotica e viceversa nello schermo del computer di Beyond Birthday a Los Angeles.

Tutto bene? Sei riuscito a primeggiare nella terra del sol levante?” chiese B.

In verità al momento sono secondo” rispose J.

Secondo?!? Il primo è un essere umano per caso” disse B sarcastico.

Ti invio un identikit” disse J e gli mandò un disegno che lui aveva fatto di Light.

Sei bravo a disegnare” ammise B.

Se vuoi ho anche una foto” disse J e gliela inviò.

Mmm...Questo tipo deve avere sicuramente la protezione di qualche divinità notturna” disse B e J strinse gli occhi a fessura e fece una lieve torsione del capo: Beyond Birthday riusciva a capire il nome di una persona guardandola in faccia.

Cosa pensi di fare con questo ostacolo mio caro Jay?” chiese B

Penso proprio che dovrò ucciderlo, ma non fraintendere Beyond: esistono molti modi per distruggere un individuo non soltanto facendo cessare le sue funzioni vitali” disse J.

Quando parli così ti adoro” disse Beyond Birthday che, nonostante la voce simulata, sembrava in preda all'eccitazione.

J sentiva che Beyond Birthday era impegnato in altre attività: con il suo udito J riuscì a distinguere una matita che tracciava delle linee e qualcosa di gelatinoso che viene mosso.

J intuì subito che Beyond Birthday stava preparando il piano per superare L: con una mano stava preparando quello che sembrava essere un cruciverba, mentre un'altra la stava immergendo in un barattolo contenente la sua amata marmellata di fragole.

I due ex compagni della Wammy's house si salutarono e J scrisse subito un messaggio a Watari per avvertirlo che Beyond Birthday si stava muovendo e che potrebbe avere un potere non appartenente a questo mondo.

Ovviamente Watari avrebbe informato L tempestivamente.

J prese in mano la foto incorniciata di Light e la fece cadere a terra, poi la sollevò e la guardò ancora.

Il quadretto raffigurante il bel volto dello studente numero uno del Giappone era solcato dalle crepe del vetro.

 

Nel suo covo a Los Angeles Beyond Birthday pensava facendo ruotare il suo capo con una forte tensione: “Sorprendente qualcuno riesce a tenere testa a uno come J, sbalorditivo”.

Beyond Birthday stimava J, a differenza di altri componenti del Wammy's house, anche se le poche cose che non gli piacevano di lui era che chinava troppo il capo di fronte ad L ed accettava senza proteste l'essere considerato una sua copia.

Poi pensò al volto che J gli aveva fatto vedere: i suoi occhi dello shinigami gli avevano rivelato il suo nome.

Light Yagami” disse ed un ghigno malefico gli si dipinse in volto: “Poveretto non lo invidio proprio” concluse in una risata crudele e priva di gioia.

  
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