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Autore: EdieSedgwick    27/08/2012    2 recensioni
La Terra di Mezzo è profondamente scossa. L'Ombra nera di Mordor si sta diffondendo a grande velocità e il Flagello d'Isildur si è nuovamente risvegliato. Il giudizio finale sarà decretato con la distruzione di esso. Cosa porta una Ninfa a seguire le orme della Compagnia dell'Anello? Cosa ha a che fare la sua storia con la distruzione del Flagello di Isildur? Ripercorrendo le tappe dei Nove Compagni, una storia molto antica tornerà alla luce.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frodo, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9


 
 
Dal suo cantuccio Niniel vide gli Hobbit uscire da una stanza laterale e farsi strada tra i fumi ed i rumori della locanda verso un tavolo libero.
Ordinarono dei boccali di birra e sembravano già più a loro agio, nel clima amichevole della taverna. Probabilmente avevano deciso di abbandonarsi ai piaceri di un vivace chiacchericcio dopo ciò che avevano passato.
Niniel fece scorrere i suoi pensieri alla disavventura nei Tumulilande, ma non fu questo a turbarla maggiormente. Gli Hobbit non avevano svelato tutto ciò che era loro successo durante il viaggio che li condusse alla dimora del buon Tom Bombadil, ma era certa di avere degli inequivocabili sospetti, confermati dalla paura celata nei loro sguardi.
Si domandò come la venuta di quattro piccoli Mezzuomini potesse essere così fortemente legata a lei. Non aveva il coraggio di vagare col pensiero, di porsi domande della quale sapeva già la risposta, di trovare, alla fine di ogni suo interrogativo...l'Ombra. Ebbene, l'aveva fatto. Rabbrividì. Gli avvenimenti degli ultimi giorni, consapevolmente e non, l'avevano profondamente turbata e mutata, se non era più in grado di catalizzare i suoi pensieri come meglio desiderava. Se non era più in grado di rintanarsi nella coltre di assenza che si era creata nei confronti del mondo.
Si destò improvvisamente dai suoi pensieri: un gioioso canto era stato intonato dai Mezzuomini, che ora ballavano su di un tavolo applauditi dal pubblico della locanda, estremamente divertito dalla scena che si presenziava loro.
Strinse i denti e si irrigidì. Nonostante quelle creature ingenue le facessero una notevole tenerezza, non era questo il comportamento adeguato per genti in una situazione delicata come la loro. Ma sapeva di non poter fare nulla: se fosse intervenuta avrebbe certamente peggiorato la situazione, nonchè compromesso la sua personale posizione. Non poteva rischiare di farsi notare, non era saggio e non era ciò che si sarebbe permessa di fare. Nessuno avrebbe dovuto sapere che era tornata in movimento.
E d'un tratto accadde.
Frodo balzò agilmente giù dal tavolo nel concludersi della canzone e ad un tratto scomparve.
La mascella della Ninfa dapprima si spalancò in un verso di spaventato stupore, dopodichè si richiuse, tesa come le corde di un'arpa. Dunque era vero. I suoi occhi seppur celati nelle profondità della Vecchia Foresta non avevano smesso di essere acuti come un tempo. Seppur avesse imparato a controllare e precludere le proprie emozioni, nel suo angolo buio Niniel percepì l'angoscia.
Nella locanda era dilagata inizialmente la curiosità, che poì mutò in spavento ed in disagio; i più si congedarono, gli altri cominciarono a parlare bisbigliando. Un'ombra fulminea si alzò lesta dall'angolo opposto a quello della Ninfa ed afferrò qualcosa sul pavimento, trascinandolo vicino a sè.
Frodo riapparve e Niniel non tolse gli occhi di dosso da nessuno dei due. Aveva intuito fin da subito che il Ramingo che aveva scavalcato silenziosamente la staccionata andava tenuto d'occhio, si era appositamente appostata in un angolo in cui avrebbe potuto osservarlo. Per di più, l'udito di Niniel le permetteva di sentire per filo e per segno il dialogo dei due.
- Non avreste potuto scegliere di agire in modo peggiore, signor Baggins. Non vi hanno mai insegnato a non tenere le mani in tasca mentre si cammina? -
- Non so di cosa stiate parlando. -
- Oh, si che lo sapete! E se mi permettete vorrei scambiare due parole con voi in un luogo più tranquillo! -
Detto ciò fece alzare Frodo e lo spinse con ardore verso il corridoio. Niniel, che aveva ascoltato attentamente, era già sparita.
 
 
Lo sconosciuto lo afferrava per il colletto e lo stava trascinando in una stanza appartata, lontana da sguardi indiscreti e dal vociare degli ospiti. Frodo si sentì in totale balìa della forza d'animo del forestiero, ma venne rincuorato dall'arrivo degli altri Hobbit, affatto disposti a lasciare il loro amico nelle mani di un estraneo, se in aggiunta, poi, avesse un aspetto così minaccioso.
- Era chiaro che non mi sarei potuto lasciare alle spalle i vostri fedeli compari. - constatò lo sconosciuto con tono rassegnato e lievemente sprezzante.
- Non vedo come ciò che avete da dirmi possa nuocere alle loro orecchie. - rispose Frodo, con astio.
- Ebbene, sia! - si arrese l'estraneo. Fece capire agli Hobbit di sedersi con un cenno del capo, dopodichè spalancò la porta per assicurarsi l'intimità che le sue parole richiedevano. Si guardò attorno con circospezione e, non notando alcuna figura, tornò nella stanza, ancora turbato.
Si sedette su di una poltrona, ma il busto teso non poggiava contro lo schienale, i pugni stretti sui braccioli, lo sguardo intriso di mistero rivolto agli Hobbit.
- Dunque? Quali parole avete in serbo per me? - chiese Frodo, la voce decisa e lo sguardo fermo in quello del suo interlocutore.
- Terribili, oserei dire. So cosa avviene di questi tempi e lo scorrazzare di malvagie creature in queste lande non è certo un caso, beninteso. Mi trovavo a percorrere la Via quando vidi una strana comitiva che colse la mia attenzione e decisi di seguirla. -
- Forse uno sconosciuto curioso ha dei validi motivi per mettersi sugli stessi passi di quattro giovani e ignari Hobbit? In qual caso gradirei che li presentasse! - rispose Frodo, risoluto a non cedere allo stupore.
- Avete una buona proprietà di linguaggio, Frodo Baggins. Ma le vostre parole non distrarranno il mio sguardo puntato su di voi ed il vostro segreto. Non traete conclusioni affrettate! - esclamò l'Uomo vedendo i quattro Mezzuomini alzarsi in piedi di scatto - Non sarò io un traditore e nemmeno una spia. Li vidi, quei Neri Cavalieri, percorrere la Via ed il Verdecammino. Le strade principali sono sorvegliate e scommetto che dopo il vostro piccolo incidente la guardia sarà incrementata. - sospirò l'Uomo, gli occhi fissi in quelli di Frodo.
- E' necessaria molta cautela e dovrete percorrere vie nascoste alla vista. Non potete permettervi di errare di nuovo, signor Baggins. Già l'abbaglio di questa sera vi è costato caro, ve ne accorgerete se non partirete al più presto! -
Seguì un lungo silenzio, dove gli Hobbit si scambiarono numerosi sguardi animati dall'affanno. Si sentivano perduti ora, e non avevano nemmeno un barlume di speranza di poter rimanere occultati alla vista e di sfuggire a quei terribili Cavalieri.
 
 
- Che dovremmo fare dunque? - domandò Frodo, rompendo quel silenzio carico di tensione. - Da come descrivete la situazione, siamo perduti! -
- Oh, non oserei dar vittoria così facile al Nemico. Perduti mai, ma camminate appesi a un filo. - rispose cupo l'Uomo, incrociando le proprie dita e poggiandovi sopra il mento. 
La stanza era avvolta nel completo silenzio e l'unica fonte di luce era quella emanata dal caminetto che oramai si stava estinguendo. L'ululare del vento era l'unico sibilo che penetrava dalle serrande, e certamente non lasciava terso l'animo dei piccoli Hobbit. 
- Per questo motivo, giovani Mezzuomini, vi chiedo di potervi accompagnare nella vostra missione. Posso farvi percorrere le nascoste vie di cui vi parlo, ed essere di vostro consiglio, se me lo permetterete...-
Ma non riuscì a finire la proposta che si era ripromesso di fare, dal momento che un tagliente e scintillante pugnale sfavillò nel buio e si posò sulla gola dell'Uomo.
- Ma che lieta novella! Uno sconosciuto dispensatore di buoni consigli, che però chiede di venir meno alla prudenza nel qual caso si tratti di lui! - Niniel comparve da dietro lo schienale della poltrona, sempre mantenendo il pugnale serrato sulla gola dell'Uomo. Ciò che però stupì i presenti fu la risata di quest'ultimo, colpito e al tempo stesso divertito dalla situazione.
- Mi domandavo dove foste finita, Ninfa! Siete brava quasi quanto me nel passare inosservata; vi persi fuori dall'inferriata che circonda Brea e il mio pensiero vagò spesso alla vostra figura! - 
- Forse dunque, sono brava più di voi. - Rispose Niniel acidamente, il polso fermo sul collo dello sconosciuto ad intimargli che non era intenzionata a cedere alle sue parole. Sebbene in un primo momento volesse rivelargli di come in realtà fosse stata lei a pedinare i suoi movimenti e di dove si nascondesse, vedendolo chiaramente nell'atrio della locanda, si trattenne. Riteneva inutile fare del proprio sospetto un vanto.
- Non credete che non calcherò la mano, se me ne darete l'occasione. Ho avuto modo di sentire perfettamente il vostro intero discorso e, sebbene Frodo sappia difendersi molto bene a parole, stiamo tuttora parlando con uno sconosciuto. Rivelate il vostro nome e ciò di cui siete a conoscenza, se non volete smettere di parlare per sempre. - 
Gli Hobbit rimasero esterrefatti dai modi autoritari e minacciosi della Ninfa, ma furono sollevati di avere dalla loro parte, oltre la loro presenza Hobbit, anche la difesa di qualcuno più alto di uno sgabello. O almeno, questi furono i pensieri di Sam, che smise di stringere l'impugnatura del suo pugnale soltanto quando l'amica si fece valere con il forestiero, che ancora non riusciva a guardare con sguardo cordiale.
- Sono lieto di sapervi in mani così audaci, piccoli Hobbit. - ammise l'Uomo - Sebbene si rischierebbe un bel guaio, se tagliaste la gola ad un Uomo innocente e disposto ad aiutarvi! Abbassate la vostra mano, Figlia dei Boschi! Il mio nome è Grampasso e non ho alcuna malvagia intenzione se non quella di scortare i vostri compagni di viaggio sin dove mi è stato richiesto. - guardò la Ninfa con rispetto nel momento in cui gli tolse il pugnale dalla gola e, senza tensione alcuna, le fece cenno di sedersi e ascoltare il proseguire del suo discorso. 
Niniel si accomodò sulla poltrona di fronte a Grampasso, turbata dai modi regali dell'Uomo e dai suoi profondi occhi grigi, nonchè dall'uso delle sue parole e dalla calma mantenuta anche sotto la lama tagliente del suo pugnale. Nonostante ciò, non si tolse di dosso la sua naturale dose di sospetto, sentitamente appoggiata da Sam, che si fece più vicino a lei, mantenendo la sua aria truce e lo sguardo fisso sul suo padrone.
- Conosco quei Cavalieri, non potete attardarvi. Probabilmente saranno qui addirittura questa notte. Ne avete paura, ma se sapeste ciò che sono realmente in grado di fare ne sareste terrorizzati! -
- Che possiamo fare, dunque? - rispose Frodo, allarmato.
- La vostra stanza sarà la prima in cui cercheranno, alloggerete qui, nel frattempo. Tutti quanti. - sottolineò Grampasso, guardando negli occhi la Ninfa.
Niniel rimase turbata, avendo l'Uomo smascherato i suoi pensieri. Non voleva rimanere a riposare in quella triste stanza, avrebbe di gran lunga preferito aggirarsi nell'ombra e carpire altre informazioni. Magari anche su quello straniero.
- Non mi sarei mossa comunque. - rispose secca la Ninfa. Fu una fortuna per Grampasso che ella si girasse, così da non scorgere il sorriso scettico dell'Uomo.
- Non potete attendere oltre, lo Stregone non vi raggiungerà qui. - Riprese l'Uomo con un sospiro.
Niniel trasalì e con lei anche Frodo. Lo Stregone? Si riferiva a...?
- Conosci Gandalf? - sussurrò allibita la Ninfa, dimenticando le buone maniere e parlando allo sconosciuto in modo diretto.
- E tu non da meno! - rispose Frodo, sbigottito.
Nella saletta calò un ronzante silenzio, nel quale si potevano cogliere i pensieri dei tre oratori, intenti ad assemblare i pezzi mancanti del loro mosaico, nonchè quelli attoniti e confusi dell'altro trio. 
Era evidente a tutti che gli Hobbit avevano celato gran parte del loro racconto che ovviamente non era sfuggito alla Ninfa ed al Ramingo. Ma nessuno si sarebbe aspettato che la Figlia dei Boschi potesse conoscere una figura importante quanto Gandalf e non ne avesse fatto parola con i Mezzuomini. D'altra parte, era stata lei ad offrirsi di accompagnarli. Ma era anche vero che ella non avesse alcun sospetto riguardo le conoscenze degli Hobbit. Come avrebbe potuto immaginare, dopo tutti i suoi anni, secoli, di assenza, che i quattro piccoletti che aveva deciso di accompagnare erano stati indirizzati al viaggio da non altri che Gandalf? E quel Grampasso? La situazione si stava evolvendo in maniera piuttosto strana. Lui probabilmente stava cercando esattamente quei quattro Hobbit. Non era una coincidenza, non se entrambi potevano vantare tra le loro conoscenze un Istar qual era lo Stregone di cui parlavano.
- E' evidente che abbiamo molte più cose in comune di quelle che credevamo. Posso dunque accompagnarvi in questo viaggio? - domandò il Ramingo, pensieroso, spostando lo sguardo da Frodo a Niniel. Era certo che se la Ninfa non avesse acconsentito alla sua presenza, non ci sarebbe stato modo di convincere il Mezzuomo. 
- Un Uomo possente ed armato potrebbe esserci d'aiuto... - rispose Frodo assorto, soppesando le possibilità  - E sono certo che se non dovesse rivelarsi un alleato, Niniel non esiterebbe a reclamare vendetta. - Guardò la Ninfa, ancora stupito delle sue parole. Non si sarebbe mai aspettato di poterla vedere tanto...Risoluta? Temeraria? Non sapeva i termini adatti al repentino cambiamento di Niniel, ma se ella agiva in tal modo ogni qual volta fossero stati in pericolo, certo ne era rassicurato. Inoltre, il fatto che conoscesse Gandalf aveva reso Frodo ancor più convinto di volerla avere al suo fianco.
- Puoi starne certo. - rispose tagliene Niniel.





E rieccoci!
Dunque dunque, finalmente uno dei nostri personaggi preferiti ha fatto la sua apparizione, ma sembra che nonostante la sua innata capacità ammaliatrice non possa evitarsi l'astio di Niniel... Probabilmente la nostra Ninfa ha dimenticato come ci si comporta nel sociale, dopo tutti gli anni passati nella Vecchia Foresta. O c'è dell'altro?
Capitolo decisamente soffertissimo, ma avendolo lasciato riposare un'intera settimana mi ha fatto schiarire le idee e credo di esserne abbastanza soddisfatta. 
Come procederà l'avventura? Le linee guida le conosciamo tutti, ma chissà la presenza di Niniel come potrebbe alterare il susseguirsi della vicenda!
Grazie di cuore a chi continua a seguirmi e a lasciarmi per iscritto la propria opinione, siete adorabili *-*
Alla prossima!
S.


 
 
 
 
 
  
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