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Autore: alpha_omega    27/08/2012    5 recensioni
Questa è una cross-over basata sulla saga degli hunger games di Susan Collins.
Opal Koboi è diventata padrona del mondo e per far capire alla gente che qualsiasi tentativo di ribellione è inutile ha creato gli hunger games.
Ogni anno un ragazzo e una ragazza tra i dodici e i diciott'anni di ogni specie verranno estratti a sorte e dovranno sfidarsi in un arena per un combattimento sena regole all'ultimo sangue fra di loro in un macabro reality show dove dovranno accapparrarsi il favore degli sponsor, la casta sociale privilegiata da Opal che potranno mandare loro viveri e mezzi per sopravvivere nell arena .
Solo uno potrà ritornare a casa a riabbracciare i suoi cari.
Ma per farlo dovrà rinunciare a tutto ciò che lo rende uomo.
PS Artemis e CO non hanno mai vissuto alcuna avventura, I personaggi non si sono mai incontrati , e la guerra è stata fatta datutte le creature del popolo(umani compresi) contro una despota.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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VIAGGIO

N1

N.1 amava i viaggi in treno; gli piaceva sentire la terra muoversi sotto di se; gli piaceva essere cullato dalle rotaie: era come una magia: ti sedevi e poi, come d'incanto eri in un altro posto.
Il treno su cui stava viaggiando andava a 400Km orari.
La sua famiglia era una delle poche autorizzate a lasciare il settore sette per consegnare la materia prima alla Capitale; era il loro lavoro trasportare merci.
Ma quello non era un viaggio di lavoro; stava andando dritto verso la morte:
Gli hunger games.
Al suo fianco Leon Abbot (il suo accompagnatore) contemplava con un sorrisetto il tributo femmina del settore dei demoni; N.1293F  una diavolessa con la pelle di un blu intenso coperta di rune; che avrà avuto circa diciassette anni; gli occhi completamente viola senza iride mandavano dei bagliori sinistri nella cabina del treno; lei non aveva un nome; soltanto un numero; le femmine del settore sette erano costrette a vivere in disparte; soggiogate dai demoni maschi che potevano sfruttarle a loro piacimento; costrette a una vita di silenzio.
Ma gli hunger games non risparmiavano nessuno
Il diavoletto maledisse mentalmente Abbott; perchè tra migliaia e migliaia di biglietti aveva dovuto scegliere proprio il suo?
Aveva dodici anni, aveva tutta la sua vita davanti.
Ma lo stavano mandando a morire


Cicca Verbil

Cicca Verbil diede un'ultimo sguardo allo specchio della sua cabina; era veramente un bellissimo spiritello; gli occhi ambrati e la pelle di un verde intenso; ma se c'era una cosa di cui andava particolarmente fiero erano le ali; diafane, quasi incorporee mandavano dei riflessi azzurrini sulle piastrelle di ceramica tutt'intorno a lui; sorrise: quando Bibbidi Buh aveva estratto il suo nome si era sentito esaltato dal sentire il suo nome; era stato come un segno del destino; lui: Cicca Verbil avrebbe vinto gli hunger games grazie al suo fascino e al suo carisma;
Il pubblico della capitale lo avrebbe adorato.
E finalmente il mondo intero avrebbe conosciuto il suo nome.


Mervall Brill

Mervall Brill misurava quasi un metro e ottanta; era il folletto più grosso e feroce del settore uno; aveva diciotto anni e si era offerto volontario; ne aveva quattordici quando suo fratello gemello Descant era morto a causa degli hunger games.
Lui non dava la colpa alla capitale.
Lui dava la colpa ai tributi.
Li avrebbe uccisi tutti nei modi più violenti che conosceva.
Avrebbe dato uno spettacolo coi fiocchi alla capitale.
Opal Koboi in persona era venuta ad estrarre i biglietti dei nomi del settore uno.
Quando si era offerto volontario lei gli aveva rivolto un sorriso.
E lui avrebbe fatto qualunque cosa pur di riceverne un altro.


Spinella Tappo

Spinella si rigirò la spilla tra le mani; amava il contatto con quel pezzo di metallo; lo possedeva da solo poche ore ed era già diventato una parte di se stessa.
Pensò a Grana, a quel bacio che le aveva dato qualche mese prima; alla sua richiesta di essere solo amici; lui non aveva preso bene il suo rifiuto, e non si erano più parlati da quella volta; poi, quando il suo nome e quello di Brucolo erano stati estratti era venuto a parlarle e a chiederle di proteggere suo fratello.
Si chiese se lui le volesse bene; se le avesse mai voluto bene e se per lui ora lei non era altro che uno scudo da frapporre tra suo fratello e i tributi assetati di sangue nell'arena.
Si accucciò nel letto della cabina stringendo la spilla;
poi cominciò a piangere, sentendosi più sola che mai.


Minerva Paradizo
 
Minerva Paradizo ripassò mentalmente l'elenco delle piante velenose che conosceva; almeno un centinaio; sorrise, avrebbe vinto gli hunger games, lei sola contro altri diciassette ragazzi.
Era brava a lanciare coltelli: si allenava sempre con quelli che suo padre usava per tagliare le erbe; sarebbe bastato avvelenare la lama di un coltello e il gioco era fatto.
Era pazza; da quando la sua migliore amica era stata mandata agli hunger games non sopportava niente e nessuno; agli occhi di tutti sembrava una semplice ragazzina; ma dentro ribolliva dalla voglia di scatenare la sua furia, di essere il peggior incubo di ogni tributo.
Uscì sulla terrazza a contemplare il cielo.
Si ricorderanno di me, pensò.
E poi rise.


Artemis Fowl

Artemis Fowl strinse la moneta; gli ricordava la sua famiglia, l'affetto che provava per loro, la consapevolezza di essere amato.
Eccola lì, nel palmo della sua mano c'era tutta la sua vita.
Una vita che forse di lì a poco sarebbe finita.

Il treno si fermò; ogni singolo tributo volse gli occhi verso la capitale.

Che i settantesimi hunger games abbiano inizio.


ANGOLO AUTRICE
Spero che il capitolo ci sia piaciuto; nel prossimo parlerò della sfilata e delle interviste; se avete qualche suggerimento sono tutta orecchi.
A presto
alpha omega

  
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