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Autore: Em Potter    27/08/2012    7 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che subisce un profondo cambiamento, che da ragazzina timida e profondamente infantile diventa una donna forte e coraggiosa.
Lei è Ginny Weasley, e questa è la sua storia.
Dalla storia:
«Ho detto la pura verità a tutti gli studenti della mia scuola.» disse Silente serio. «E la verità è che tu sei un'innocente capitata a favore di Lord Voldemort al momento giusto e proprio come voleva e sperava lui.»
«Sono una debole e T-Tom R-R-Riddle ha sfruttato la mia debolezza...»
«Lord Voldemort ha sfruttato il tuo coraggio. E solamente un atto di coraggio del genere poteva garantirgli la rinascita, solamente il tuo coraggio, Ginny Weasley. Fidati, Voldemort è abilmente furbo nel scovare le sue vittime e non avrebbe continuato con te se non fosse assolutamente certo di che persona sei. Ha cercato di scoprire tutto di te, proprio per questo.»
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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GRUPPO ILLEGALE DI DIFESA.
 

IL MINISTERO RIFORMA L'ISTRUZIONE
DOLORES UMBRIDGE NOMINATA
PRIMO INQUISITORE SUPREMO

"Non ci posso credere!" stava ancora sbraitando Demelza , con gli occhi che luccicavano in maniera preoccupante. "Caramell ha approvato un Decreto Didattico e ci ha scaricato addosso quella donna... non ci posso credere!" aggiunse, gettando via il giornale con un colpo secco. 
"E adesso ha anche il potere di giudicare gli altri insegnanti" borbottò Ginny lugubre. 
Erano solamente loro due che stavano chiacchierando nella Sala Comune di Grifondoro dopo le lezioni, riscaldandosi dal freddo di novembre che era appena arrivato. I giorni erano passati molto velocemente e non solo questo aveva cambiato le cose... ma le aveva addirittura peggiorate: la rospa della Umbridge era diventata Inquisitore Supremo di Hogwarts, il che gli dava il potere di licenziare gli insegnanti e di avere tutte attività sotto il suo comando. 
"Almeno a voi è andata bene... la professoressa Vector è stata messa sotto pressione oggi" sussurrò Demelza tristemente, sfregandosi le mani per scaldarsele ulteriormente. "E quella Umbridge è stata proprio tremenda... non ci potevamo aspettare nulla di meglio con i tempi che corrono!" 
Ginny non rispose e continuò a fissare le fiamme del fuoco come se potessero dirle qualcosa. 
"Cos'hai?" le chiese gentilmente Demelza. 
"Potrei chiederti la stessa cosa" la rimbeccò la ragazza, in modo più aggressivo di quanto non volesse. Si voltò pian piano verso di lei e assunse quella solita espressione che assumeva quando era tremendamente seccata: "Insomma... non so come spiegartelo! Colin passa il suo tempo con il fratellino, gli altri sono sempre ai gruppi e tu sembra che vuoi evitarci tutti... anzi, tu vuoi assolutamente evitarci tutti. Mi sembra proprio di essere ritornata indietro nel tempo di quattro anni quando al mio primo anno c'eravamo solamente io e..." ispirò profondamente e disse il nome senza più alcuna paura, "Tom Riddle... a farmi compagnia" 
"Ma hai i tuoi fratelli ed Hermione Granger!" protestò Demelza, virando immediatamente sull'argomento primo anno. 
"Loro hanno le loro amicizie, non frequentano me ad Hogwarts se non per scambiare quattro chiacchiere" 
"Ma..."
"Demelza, devi dirmi cosa ti sta succedendo!" 
Un silenzio teso piombò su di loro, solamente su loro due: gli altri Grifondoro nella sala erano tutti allegri. 
"Allora?" incalzò Ginny dolcemente, abbandonando il tono duro e aggressivo. 
"I miei genitori credono entrambi alla Gazzetta del Profeta" disse inaspettatamente Demelza, gli occhi che si riempivano nuovamente di lacrime di collera e che man mano cominciarono a rigarle il viso. 
"E tu credi..." 
"A Silente!" la interruppe la ragazza ad alza voce, e gli sfuggì un piccolissimo singhiozzo. "Io credo a Silente ed è proprio questo il problema: la Umbridge e i miei genitori che lavorano al Ministero sanno che io sono dalla loro parte, ma invece non è affatto vero. Non sopporto di non ribellarmi, non sopporto di non rispondere a quella infida vecchia subdola su quel libro pidocchioso... ma devo contenermi altrimenti lei lo farà pagare ai miei" 
E così, era per quel motivo che Demelza era sempre molto triste e se ne stava tutto il tempo per conto suo? Perchè era così triste di non poter proprio ribellarsi e dire la sua alla Umbridge per paura che i suoi genitori, molto vicini alla donna, potessero subire le conseguenze di quel che faceva o meglio... di quel che diceva. Per Ginny la situazione era alquanto simile a quella dell'amica ma con qualche differenza: Arthur non era vicino alla donna, dato che lavorava solamente in un reparto secondario del Ministero, e questo gli poteva conferire una certa protezione... più la protezione dell'Ordine della Fenice. 
Ginny abbracciò l'amica, sperando che non scoppiasse in un pianto dirotto. 
"Mi dispiace..." le sussurrò mentre Demelza piangeva silenziosamente. 
"Non vedo l'ora che se ne vada" disse lei minacciosamente, lasciando andare l'amica e asciugandosi le lacrime prima che qualcuno potesse vederla. "Anche perchè non ce la faccio più a non attirare l'attenzione in classe, sta diventando... insopportabile!" aggiunse, con una risatina. 
"Una certa so-tutto-io manca a tutti" ridacchiò Ginny allegramente, dandole un buffetto sulla guancia. "Adesso devi solo dire tutto agli altri... anche se devo ammettere che sarà parecchio difficile acciuffarli con tutti i corsi che seguono. Di' un poco... non è che c'entri tu dietro a tutto questo?" 
"No!" protestò Demelza indignata. 
"Sorellina!" 
"Sorellina cara!"
L'arrivo improvviso dei gemelli impedì a Ginny di ribattere i suoi sospetti. Le due ragazze si voltarono a guardare i due avvicinarsi a loro, una borbottando il suo disappunto verso i suoi fratelli che da quando le avevano rivelato il loro più grande segreto (segreto che aveva fatto arrabbiare molto la sorella) cercavano di essere più affettuosi possibili con lei per farsi perdonare... cosa che li rendeva stranamente ruffiani. Ma quello passava solamente in secondo piano. 
"Ragazzi!" li salutò Ginny vivacemente, con un sorrisino divertito.
"Buondì" disse George piombando sulla sorella per darle un bacio sulla guancia, mentre Fred si gettava a capofitto sul divano rosso. "Demelza, come ti va la vita?" aggiunse poi educatamente, prendendo posto sul bracciolo della poltrona della sorella. 
"Una meraviglia" 
"Era questo quello che volevamo sentire! Ascoltatemi, ci stavamo chiedendo..." iniziò Fred e quel tono era lungi dall'essere poco preoccupante, "se potevamo rifilare alla rospa delle Pasticche Vomitose nel the oppure dei Fondenti Febbricitanti. Eh, ditemi se non è un'idea geniale!" 
"Non è un'idea geniale" replicò velocemente Demelza, scuotendo il capo. 
"Li dobbiamo solo perfezionare e il gioco è fatto" aggiunse George, gonfiando il petto in modo fiero. 
"Questa è la migliore idea che vi sia mai venuta e dico sul serio... e non guardarmi così, tu!" abbiaiò Ginny allegramente a Demelza, emozionata alla sola idea di vedere la Umbridge vomitare all'improvviso oppure vederla coperta di bubboni pieni di pus davvero fastidiosi. 
"Impara dai maestri, Demelza. Aaaaah la nostra bella sorellina è sempre d'accordo con noi!" 
"Bella e intoccabile sorellina!" 
Fred e George saltarono quasi letteralmente addosso alla sorella per abbracciarla e stringerla forte (o meglio, per farle dei martiri... ma anche questo passava in secondo piano), cosa di cui la dolce Demelza rimase parecchio scandalizzata. Se solo i gemelli sapessero che la sorella era diventata all'improvviso assolutamente toccabile dal suo fidanzato avrebbero dato di matto quindi era meglio non dare quella piccola notizia. 
"Ragazzi, io e Ron dobbiamo... oh, questa sì che si chiama pedofilia" 
La voce divertita di Hermione raggiunse le orecchie dei ragazzi, comprese quelle di Demelza, ma Fred e George continuarono a dare fastidio a Ginny facendole il solletico dappertutto e ribaltandola a destra e a sinistra... e altro che Pasticche Vomitose!
"Adesso basta!" sbottò Hermione in tono autoritario dopo pochi secondi, indicando in modo eloquente la spilla da Prefetto. "Se qualcuno vedesse cosa state combinando qui dentro e soprattutto a vostra sorella che figura ci facciamo noi Prefetti?" 
"Hermione, rilassati..." grugnì Ginny tossicchiando, e levandosi da dosso uno dei fratelli. 
Quando tutto tornò in ordine come voleva Hermione, dopo una serie di piccole proteste da parte dei gemelli che ridevano ad ogni tentativo della ragazza di acquistare un poco di autorità e il rispetto che avrebbero dovuto avere i Prefetti per gli altri studenti, Ron finalmente fece tacere Hermione e prese il comando della situazione iniziando a parlare, anche se lo fece con una certa difficoltà a causa della presenza di Demelza... forse perchè non sarebbe dovuta essere lì. 
"Ti aspetto lì" disse la ragazza perspicace, e si allontanò verso uno scrittoio lì vicino in modo che i ragazzi potessero parlare tranquillamente. Una volta che Demelza si fu allontanata la situazione si fece decisamente più seria e costruttiva. 
"Allora, cosa succede?" chiese un sospettoso Fred. 
"In breve... lascia fare me, Hermione, tu ci metti troppo tempo!" sbottò Ron irritato, quando Hermione aprì la bocca per parlare. 
"Ah, io ci metto troppo tempo?" ribattè lei cocciuta. "Benissimo... non aspettarti il mio aiuto in futuro, Ronald!" e tacque. 
Ron sbuffò il suo disappunto ma anche Fred iniziava seriamente a spazientirsi; Ginny e George invece parevano alquanto divertiti. 
"Possiamo sapere che cosa avete intenzione di fare?" chiese Ginny infine, facendo una smorfia e fissando il fratello. 
"Imparare a difenderci" rispose Ron a bassa voce, "formando un nostro gruppo illegale di Difesa contro le Arti Oscure anche se faccia da rospo non vorrebbe nemmeno per tutto l'oro del mondo. E indovinate chi sarà il nostro maestro? Harry... naturalmente!" 
"Non potevamo starcene con le mani in mano" aggiunse Hermione, scoccando uno sguardo a Ron più addolcito. 
I tre ragazzi rimasero a bocca aperta, sorpresi ed eccitati da quel che avevano appena sentito.
"Stiamo cercando di far aderire più persone fidate a questa riunione che si terrà domani mattina alla Testa di Porco" disse precipitosamente Hermione, e nel suo tono c'era una piccola nota d'orgoglio in quello che stavano davvero per fare. "Insomma, abbiamo pensato che è meglio essere preparati a quello che ci spetta lì fuori... anche se per prepararci dobbiamo agire di nascosto perchè se la Umbridge scopre le nostre intenzioni..." 
"... la mamma ci ucciderà" concluse Ron in un sussurro. 
"O peggio!" lo corresse Hermione seria. "Potrebbero espellerci da Hogwarts per sempre e addio istruzione!" 
"L'espulsione è peggiore dell'uccisione per te?" domandò George, ma sorrideva. 
"Ha bisogno di rivedere le sue priorità" borbottò Ron scoccandole uno sguardo esasperato, per poi alzare gli occhi al cielo. 
"Questa idea del gruppo di difesa è fantastica, comunque" intervenne Ginny con vivacità, tornando sull'argomento. "Dobbiamo essere in grado di difenderci da soli, è ovvio... e se la Umbridge si rifiuta di farlo, dobbiamo entrare in azione!" aggiunse. 
La voce della ragazza lasciava trasparire tutta la sua eccitazione e il suo modo di mettersi prontamente in gioco: Harry poteva davvero aiutarli perchè era il migliore per quanto riguardava la difesa e quello di creare un gruppo illegare sotto il naso della Umbridge era proprio la ciliegina sulla torta, un tocco sublime. Loro avrebbero combattuto proprio sotto il suo naso... e lei e il Ministero non si sarebbero nemmeno accorti di questo! 
"Lee sarà d'accordo e parteciperà sicuramente alla riunione di domani" disse Fred allegramente, balzando in piedi e dando una spintarella a George. "Non mi aspettavo che voi Prefetti foste così intraprendenti, devo confessarlo. Beh, ci si vede domani!" 
"Inviteremo molte persone fidate!" garantì George e insieme al gemello sparì per dare voce in giro. 
"A questo punto, posso invitare anch'io qualcuno?" domandò Ginny curiosa, pensando indistintamente a Micheal. 
"Sì, ma ricorda..." sussurrò Hermione in tono d'avvertimento mentre si protendeva in avanti, "solamente persone fidate e che non credono che Harry e Silente siano dei pazzi da manicomio, mi raccomando" 
Ron annuì deciso e così fece anche Ginny, per poi fare un sorriso radioso ad entrambi. Istintivamente i suoi occhi incontrarono quelli di Demelza, che era ancora seduta vicino allo scrittoio e l'aspettava, e in un attimo la ragazza seppe che Demelza aveva ascoltato la loro conversazione: i suoi occhi molto tristi dissero chiaramente a Ginny che lei ci sarebbe voluta stare con tutta sè stessa ma che a causa della sua situazione... non poteva. 




"Micheal! Micheal, dove sei?" 
"SIGNORINA, INSOMMA!" 
"Mi scusi..." 
Madama Prince piombò su Ginny come un avvoltoio mentre lei cercava disperatamente il suo fidanzato: era sicura che stesse lì perchè prima delle lezioni le aveva detto che andava a fare un po' di pratica su ciò che aveva imparato quel giorno di difesa. Ginny voleva tanto fermarlo e dirgli che da ora in avanti ci avrebbe pensato Harry ma doveva trovarlo in fretta... prima che scattasse il coprifuoco delle nove. 
"Micheal!" sibilò la ragazza. 
"Ma tu guarda queste ragazze di oggi... alla mia epoca nessuna si sarebbe mai azzardata ad urlare in quel modo in..." 
Ginny svoltò un angolo della biblioteca, così che la voce di Madama Prince diventasse solamente un fastidioso ronziio, e trovò Micheal Corner seduto in fondo alla stanza con la bacchetta in mano e un libro aperto: sembrava esasperato e stressato. 
"E tu cosa ci fai qui?" sussultò lui quando la ragazza gli accarezzò la schiena. 
"Anch'io sono contenta di vederti" ribattè Ginny fredda, decisamente contrariata da quel saluto poco allegro. 
La situazione si allegerì quando Micheal posò la bacchetta e si avvicinò a lei per darle un lungo bacio sulle labbra, e rimasero a baciarsi in quel modo passionale prima che la ragazza interrompesse tutto per spiegargli la situazione. In un lampo, spiegò tutto quello che Ron ed Hermione le avevano spiegato ma la sua espressione accigliata non si tramutò in estasiata come era capitato a lei e ai gemelli. 
"Beh? Che cosa ti prende?" sbottò Ginny perplessa. 
"Quel Potter deve insegnarci a difendere?" 
"Sì" 
"Mmh... non mi va" decise Micheal con uno sbuffo. 
"Ma... ma..." la ragazza era visibilmente spiazzata, "ma perchè non vuoi?" 
"Lui... insomma, lo credono tutti un visionario!" 
"Solo gli sciocchi. Ascoltami, tu credi o no alla Gazzetta del Profeta?" andò subito al dunque Ginny, prima di dire altro.
"Io non so più a chi credere..." 
"Sei una persona intelligente, non credi che Harry non avrebbe mai mentito su qualcosa di così importante?" insistette lei, cercando di far ragionare il ragazzo che sembrava piuttosto confuso. "Beh, vedila con un pochino di logica: V-Voldemort ha assassinato i suoi genitori, potrebbe mai inventarsi una roba del genere solo perchè vuole attirare l'attenzione? Lui odia attirare l'attenzione perchè non ha scelto lui di diventare famoso perchè qualcuno ha ucciso i suoi genitori e..." gli scoccò uno sguardo triste e malinconico, constatando che stava per convincerlo, "pensava di contare su quei pochi di noi che gli credono, e io contavo su di te"
Micheal era palesemente addolcito da tutto quello, e dopo pochi secondi replicò: "E d'accordo, d'accordo... sono ancora abbastanza confuso ma credo che ascolterò quello che lui ha da dire, perchè non mi sembra un cattivo ragazzo" 
E quella fu la seconda notizia fantastica capitata quel giorno. 




Avvisando Micheal, Ginny aveva garantito la presenza di altre due persone molto vicine al ragazzo, ovvero i suoi due migliori amici. Ovviamente, la ragazza l'aveva detto anche ai suoi amici ma purtroppo alcuni di loro erano nella stessa situazione di Demelza oppure erano troppo occupati con i gruppi per aderire a quella specie di associazione illegale, ma Colin Canon si mise subito in gioco decidendo di trascinare con lui anche il fratellino. 
Alle dieci di una bella mattinata, Ginny salutò gli amici e si avviò verso il porte d'ingresso dove l'attendeva Micheal. 
"Ehi!" la salutò il ragazzo e si avvicinò a lei per darle un bacio. 
"Cosa stai facendo?" chiese Ginny a denti stretti, mentre si allontanava piano piano da lui. 
"Oh, giusto... santo cielo, ma quando vorrai dire ai tuoi fratelli che hai un fidanzato?"
"Ciao ragazzi" disse lei, ignorando Micheal che continuava a borbottare maledizioni contro quella situazione. 
"Ciao!" rispose Terry con un gran sorriso, facendole un cenno con la mano.
"Ehi, ci voleva proprio una bella gita ad Hogsmeade" commentò Anthony con vivacità.
"Sì, è proprio quello che pensavo" replicò la ragazza, aggiustandosi i guanti rossi che le aveva fatto la madre. I quattro ragazzi stavano per proseguire verso il portone d'ingresso e addentrarsi nella neve, quando una voce li costrinse a fermarsi.
"Ragazzi! Ragazzi, aspettatemi!" 
I quattro si voltarono di scatto verso la loro sinistra, e Ginny mise lentamente a fuoco un ragazzo alto, biondo e con il naso all'insù che non aveva mai visto prima ad Hogwarts: era amico dei tre, ma Micheal non l'aveva mai nominato o fatto conoscere alla ragazza.
"Zacharias!" esclamò Micheal. 
Il ragazzo di nome Zacharias li raggiunse ansimando, poi disse: "Ho sentito la Granger dire ad Hannah ed Ernie della riunione alla Testa di Porco con Potter, così... beh, ho pensato di venire anch'io a sentire cos'ha da dirci" e fece un sorriso leggermente stiracchiato.
"Sì, magari può davvero aiutarci" ribattè Terry ed Anthony annuì con vigore. 
"Lo spero proprio bene, altrimenti..." 
"Altrimenti, cosa?" intevenne Ginny con finta curiosità, perchè il tono arrogante e superiore di quel ragazzo biondo la infastidiva particolarmente. Non solo non era stato invitato e aveva origliato una conversazione al tavolo dei Tassorosso, ma si permetteva anche di fare minacce sottintese su quello che lui avrebbe fatto ad Harry se non avesse trovato l'aiuto che sperava... era proprio un tronfio! 
Zacharias si voltò dalla sua parte, e inarcò un sopracciglio. "E tu chi sei?" chiese. 
"Potrei farti la stessa domanda" lo rimbeccò lei. 
Terry e Anthony ridacchiarono sonoramente perchè il loro amico era stato messo con le spalle al muro da una ragazza, ma Micheal sembrava piuttosto tranquillo e addirittura distaccato sul fatto che quello Zacharias si fosse posto in modo sgarbato alla sua ragazza. 
"Io sono Zacharis Smith, di Tassorosso" borbottò lui, tendendole la mano con riluttanza e Ginny l'afferrò. 
"Ginny Weasley... io sono di Grifondoro" si presentò, ritraendo la sua mano. 
"Bene, possiamo andare adesso?" disse Micheal con una risatina. 
Il tragitto di Hogsmeade fino alla Testa di Porco fu un vero e proprio inferno per la ragazza, dato che Micheal lasciò che Zacharias Smith facesse domande inappropriate e punzecchianti alla fidanzata per tutto il tempo finchè Terry non dovette zittirlo e cominciare a parlare con lui di altro. E ovviamente, Ginny gli fu davvero molto grata e gli strizzò l'occhio in maniera assai eloquente. 
Ma che razza di fidanzato ho scelto? si domandò lei, quando Smith le fece un'altra domanda. 
"... non lo so, d'accordo? Perchè non assilli Micheal, che è molto più intelligente di me?" sbottò la ragazza, dopo che Zacharias Smith le ebbe fatto una centesima domanda su Hogsmeade e tutto il villaggio per dimostrare le sue capacità intellettive anche se non era un Corvonero. Ma piuttosto... per essere un Tassorosso non doveva essere paziente, buono e tutto il resto? Il Capello aveva sbagliato qualcosa quando l'aveva Smistato, di questo ne era sicura. 
"Ginny... sii meno dura con lui..." le sussurrò all'orecchio Micheal, arrossendo. 
"Entra e non farmi pentire di essere venuta qui con voi!" s'infiammò subito la ragazza, spingendolo dentro. 
I tre Corvonero entrarono nel locale, seguiti da una furibonda e già esasperata Ginny, che nascose in fretta le sue emozioni per godersi l'aria allegra e festosa che si respirava lì dentro (oltre che un'aria sudicia) e da un altezzoso Zacharias Smith, che sembrava aver perso tutta la sua capacità di parlare di fronte a tutte quelle persone invitate nel locale. Ma quello era solamente un bene per tutti, perchè ogni volta che apriva bocca avrebbe dovuto essere fucilato. 
Il locale era stipato di studenti che Ginny conosceva: Neville andò a sedersi amichevolemente accanto a lei (Micheal s'incupì), mentre accanto a lui prendevano posto Dean Thomas, Lavanda Brown, Calì e Padma Patil e Luna Lovegood. Colin e Dennis sorrisero radiosi quando la videro entrare e i gemelli le offrirono della Burrobirra; c'era anche Lee Jordan, Cho Chang e una sua amica (lo stomaco della ragazza si contorse), le tre Cacciatrici di Grifondoro, alcuni ragazzi di Tassorosso che Ginny conosceva solamente di vista e naturalmente i tre fondatori di quel gruppo di difesa. 
Poi, una voce acuta mise a tacere le ciance. 
"Ehm... salve!" disse d'un tratto Hermione, abbastanza nervosa. "Bene, tutti sapete perchè siamo qui: ho pensato che avremmo fatto meglio a prendere in mano la situazione e con questo intendo dire che dobbiamo imparare a difenderci sul serio, non solo in teoria ma anche con veri incantesimi" 
"Ma vuoi anche passare l'esame di Difesa contro le Arti Oscure ai GUFO, giusto?" chiese stupidamente Micheal, e Ginny fece roteare vistosamente gli occhi per poi ascoltare la ovvia risposta di Hermione. Gli era decisamente andato di volta il cervello? Chiunque avrebbe voluto superare un'esame, quello era chiaro. 
"Certo!" rispose precipitosamente Hermione, con ovvietà. "Ma ancora di più voglio essere ben addestrata nella difesa perchè... Lord Voldemort è tornato" aggiunse decisa, e parecchie persone trattennero il fiato al solo udire di quel nome. 
"Dove sono le prove che Tu-Sai-Chi è tornato? Silente crede a lui!" accusò Smith in tono aggressivo, accennando ad Harry. Ginny si infastidì di nuovo ma probabilmente non era la sola in quella stanza ad essere infastidita: Ron stava passando all'attacco. 
"E tu chi sei?" chiese il ragazzo, molto rudemente.
"Zacharias Smith" rispose il Tassorrosso con lo stesso tono altero. "E credo che abbiamo il diritto di sapere come fa Potter a dire che Tu-Sai-Chi è tornato!"
"E va bene" disse Harry spazientito, e si alzò in piedi sotto gli occhi ammaliati di tutti. "Cosa mi fa dire che Voldemort è tornato? L'ho visto. Ma Silente l'ha raccontato a tutta la scuola l'anno scorso e se non hai creduto a lui non crederai a me... e non ho intenzione di sprecare il pomeriggio a cercare di convincere nessuno" 
"Silente ci ha detto solo che Cedric era stato ucciso! Non ci ha raccontato nessun particolare!" 
"Se sei venuto per sapere che cosa succede quando Voldemort uccide qualcuno, non posso aiutarti" 
E questo chiuse la bocca a Zacharias Smith. 
"Ehm... è vero che sai produrre un Incanto Patronus?" li interruppe una ragazza dalla lunga treccia, che apparteneva a Tassorosso.
"Sì" rispose il ragazzo.
"E hai ucciso un Basilisco con la spada che si trova nell'ufficio di Silente?" domandò Terry curioso.
"Ehm... sì" 
"E il primo anno" intervenne Neville, "ha salvato la Pietra Filologica..."
"Filosofale" sibilò Hermione.
"Sì, quella... dalle mani di Voi-Sapete-Chi!" "Per non parlare delle prove che ha dovuto superare durante il Torneo Tremaghi l'anno scorso" intervenne Cho con evidente ammirazione, e Ginny si voltò di scatto verso di lei come una furia, col risultato che dopo dovette massaggiarsi a lungo il collo dolorante. 
"Sentite, io non voglio fare il modesto... ci sono certe cose che ho fatto da solo... ma quello che voglio dire..." tentò Harry teso, che quando aveva parlato quella sciocca di Cho era diventato di un rosa molto intenso. 
"Stai cercando di svincolare?" ribattè sdegnoso Zacharias Smith.
"Ho un idea... perchè non chiudi quella bocca?" sbottò Ron con ira crescente. 
"E va bene, va bene! Ma il punto è: vogliamo tutti prendere lezioni da Harry?" tagliò corto Hermione in fretta, cercando di evitare una rissa tra Ron e quell'altezzoso Tassorosso. "Questa è una cosa importante... stiamo parlando di come difenderci da V-Voldemort!" 
"Ben detto!" esclamò un'altro Tassorosso, che si chiamava Ernie McMillan. "Personalmente credo che sia molto importante, perfino più importante dei GUFO! Non riesco proprio a capire perchè il Ministero ci abbia mandato un insegnante che ci impedisce di usare incantesimi difensivi in un momento critico come questo" 
"Secondo noi il motivo per cui la Umbridge non ci vuole addestrare alla difesa è perchè crede che Silente possa formare una specie di esercito per rovesciare il Ministero" li informò prontamente Hermione ma Ginny era piombata decisamente nel mondo dei pensieri: si era incantata a guardare Harry, che stava a capo chino e ogni tanto si trovava a guardare dalla parte di Cho, con un certo disappunto da parte della rossa che non sapeva da dove provenisse tutta quella rabbia. Ginny provò perfino l'impulso di affogare la ragazza nella Burrobirra, e farla riemergere solamente quando si fosse assicurata il suo annegamento. 
Crudele sì, ma le viscere le ribbollivano così tanto e senza motivo.
"...sì, il Ministro della Magia ha un esercito di Eliopodi!" stava dicendo Luna, quando la ragazza tornò finalmente in sè.
"No che non ce l'ha!" sbottò Hermione testarda.
"E invece sì" 
"Cosa sono gli Eliopodi?" chiese Neville con sguardo vacuo.
"Sono spiriti di fuoco, grandi creature fiammeggianti che cavalcano bruciando tutto ciò che..."
"Non esistono, Neville"
"Sì che esistono!"
"Scusa, ma che prove ci sono?" 
"Ci sono moltissime testimonianze oculari! Sei sei così ottusa che hai bisogno che le cose ti vengano ficcate sotto il naso..." 
Ginny sbuffò divertita: era il momento di intervenire e di chiudere quel teatrino.
"Hem hem" intervenne lei in un'imitazione così fedele della professoressa Umbridge che parecchi di loro si guardarono intorno in cerca della fonte del suono, prima di vedere lei e scoppiare a ridere. Micheal la guardò con un sorrisino, e i fratelli Canon stavano decisamente rotolando dalle risate. "Ma non dovevamo decidere con quale frequenza incontrarci?" aggiunse, perchè proprio non ne poteva più di stare lì dentro con Harry che aveva occhi solo per quella Chang.
"Sì... hai ragione, Ginny" convenne in fretta Hermione, e si misero tutti a discutere su dove e quando incontrarsi creando dello scompiglio nel locale. "Va bene, decideremo la frequenza e cercheremo un posto e... ehm... io credo che... dovremmo tutti scrivere il nostro nome qui per sapere chi è presente oggi e credo anche che dovremmo essere tutti d'accordo di non divulgare ai quattro venti quello che stiamo facendo..." la ragazza cacciò dalla porta un foglio di pergamena, "quindi se firmate qui sopra acconsentirete a non raccontarlo alla Umbridge o a chiunque altro"
Fred prese la pergamena e cominciò a scrivere il suo nome con convinzione, poi la passò a George che lo imitò e la passò a Zacharias... che naturalmente esitò e borbottò una scusa per non scrivere il suo nome. Ginny gliela strappò praticamente da mano per scrivere il suo nome. Capito il problema, Hermione rassicurò tutti che non correvano alcun pericolo se aggiungevano il loro nome a quella breve lista che si era creata e alla fine tutti aggiunsero il proprio nome.
"Andiamo?" chiese Micheal alla fidanzata.
"Non vedo l'ora..." borbottò lei tra i denti. Si alzò dalla sedia e salutò Neville, i fratelli Canon e Dean, che sembrava parecchio giù di corda rispetto a prima, per poi dare un ultimo sguardo ad Harry, che ancora guardava dalla parte di quella sciocca della Chang e uscire in fretta dal locale insieme ai tre Corvonero e quell'idiota di Zacharias Smith, che aveva infastidito tutti durante la riunione con le sue altrettanto idiote considerazioni. 
"Allora... è stata una bella riunione!" disse Anthony allegramente, fermandosi vicino ad una vetrina che vendeva materiali scolastici. 
"Sì, vero. Che cosa ti serve qui dentro?" chiese Terry, fermandosi anche lui.
"Solamente un foglio di pergamena, faccio in fretta"
"Ti accompagno, dai" 
Non appena i due furono spariti nel negozio, Smith borbottò crudelmente: "Quel Potter... noi siamo così ben disposti a prendere lezioni e lui cosa fa? Fa il modesto e continua a ripetere che è stato aiutato e che ha seguito il suo istinto e che..."
"Ma è vero!" sbottò Ginny furibonda, alzando la voce e guardando il ragazzo con pura esasperazione. Possibile che questo Zacharias Smith non avesse nulla di meglio da fare? Era meglio se il giorno in cui Hermione aveva avvertito Hannah ed Ernie al tavolo dei Tassorosso lui fosse stato malato. "Vuoi smetterla di piagnucolare e di borbottare? La cosa importante è che adesso possiamo prendere lezioni di difesa!"
"Nessuno ti ha detto niente, non sto parlando di te e nemmeno con te!" 
"Sì, ma stai parlando di Harry!" 
"E perchè lo difendi così? Tu stai con Micheal, mica con Harry Potter!"
"Ma questo... questo non c'entra un tubo" 
"Perchè non vi calmate tutti e due?" sbottò finalmente Micheal, ormai esasperato dai continui battibecchi dei due. 
Ginny sbuffò di impazienza: avrebbe continuato a difendere Harry Potter fino alla noia? Sì, l'aveva fatto in quel momento e l'aveva fatto in precedenza, e inoltre... l'avrebbe sicuramente fatto ancora se qualcuno avesse detto qualcosa di cattivo sul suo conto. Ma la vera domanda era: perchè si ostinava a difenderlo in tutto e per tutto? Lui non era un suo amico, era come... non lo sapeva neanche lei, forse un'ossessione. Come quando voleva affogare la Chang nella Burrobirra!
Comunque, la ragazza era più che sicura che quel dannatissimo Zacharis Smith avesse dato sicuramente qualcosa a cui pensare a Micheal sul fatto che lei difendeva Harry Potter in ogni occasione. Per tutto il tragitto infatti, Micheal Corner non disse una sola parola... al contrario di Ginny che cominciò ad imprecare a bassa voce per tutto il tempo, pensando ad un futuro vicino in cui avrebbe lanciato una Fattura Orcovolante ben piazzata a quel Tassorosso di grazia. 




"Mi è piaciuta tanto la riunione, è andata piuttosto bene!" affermò convinta Hermione a Ginny quella sera, quando furono entrambe da sole nella Sala Comune di Grifondoro ormai deserta e piena di cartacce. "Lo ammetto, ho stregato la lista che abbiamo firmato..." lanciò uno sguardo all'amica, che gli restituì uno sguardo abbastanza perplesso per cercare spiegazioni, "perchè mica possiamo fidarci di tutti i presenti? E se qualcuno avesse voglia di tradirci e di spiattellare alla Umbridge le nostre intenzione in confronto l'acne di Eloise Midgen sembrerà una graziosa spruzzatina di lentiggini" 
"Davvero?" 
Ginny ridacchiò e pensò che molto probabilmente Hermione aveva ragione: neanche lei si sarebbe fidata di alcune persone che conosceva a stento... soprattutto di quel Zacharias Smith, che non aveva proprio dimostrato assoluta fedeltà da Tassorosso nel locale. Ben presto, la mente della ragazza fu di nuovo altrove... fu dal suo ragazzo e il suo silenzio prolungato l'aveva quasi fatta star male. E anche il suo saluto freddo l'aveva fatta star male, a dire il vero. 
"Ehm... qualcosa non va?" chiese Hermione dolcemente, e la rossa annuì cupamente. 
"Quell'idiota di Zacharis Smith mi ha fatta arrabbiare perchè iniziava a criticare e io ho difeso Harry e... mi sa che Micheal... beh, hai capito? Si è privi perfino di difendere un amico che subito mi fa il muso, come quando ho passato il tempo con lui sul treno! Certo, avevo sbagliato ma lui poteva anche capire... e invece no. Mette il broncio, e adesso ci vorranno settimane prima che mi parli come prima!"
Hermione non indagò oltre, perchè sapeva che Ginny stava solamente sfogandosi mentre le diceva quelle cose. Ovviamente, la strega più brillante della sua età aveva già capito tutto e non aveva bisogno di fare domande, forse aveva capito più di quanto avesse capito Ginny. 
"Comunque... ti devo dire una cosa" borbottò Hermione, paonazza in volto. 
"Di che si tratta?" 
"Ehm... io... io ho detto a Ron che tu e Micheal state insieme" 
Ginny sgranò gli occhi per la sorpresa, ma non disse nulla. 
"Mi è scappato!" aggiunse in fretta Hermione, prendendo Grattastichi in grembo e accarezzandogli dietro alle orecchie. "Sul serio, non ti arrabbiare... non avevo intenzione di dirglielo! Alla fine ho dovuto raccontare tutto perchè Ron mi alitava addosso ma..."
"Tranquilla" la rassicurò la ragazza, facendole un sorriso. 
Ginny non rimase per nulla tradita dal fatto che Hermione avesse raccontato a suo fratello che lei aveva un fidanzato, anzi, era molto meglio così: almeno Ron non sarebbe rimasto scioccato se avesse visto sua sorella e Micheal che sbaciucchiavano in un aula vuota mentre lui era di guardia come Prefetto. Insomma, non dico che non sarebbe rimasto scioccato ma almeno avrebbe sopportato meglio lo shock. 
"Tranquilla, hai fatto bene. Doveva saperlo... ma come l'ha presa?" 
"Continuava a fare domande!" sbuffò Hermione ripensando a quel che era successo prima, e incapace di trattenere le risate. "E poi ha detto che credeva che a te piacesse Harry... mi sa proprio che preferiva il suo migliore amico a Micheal Corner"
"E tu cosa gli hai risposto?" 
"Gli ho detto che a te piaceva Harry ma che hai lasciato perdere mesi fa" rispose Hermione e Ginny annuì, piuttosto cupamente. Sì, a lei piaceva mesi fa il ragazzo ma aveva lasciato perdere... aveva davvero lasciato perdere? Sì, loro erano solamente amici e basta. "Ah, dimenticavo... anche Harry ha detto qualcosa..." aggiunse la ragazza, ma nel suo tono c'era qualcosa di preoccupante. 
"Lui ha detto qualcosa?" ripetè Ginny tesa, lasciando trasparire ansia dal fatto che il ragazzo avesse parlato di lei. 
"Sì, ehm... lui mi ha chiesto: 'allora è per questo che adesso parla? non parlava mai davanti a me, prima'... sì, lo so..." si affrettò a dire Hermione quando vide l'espressione offesa e furibonda dell'amica, "lo so che è stata una domanda stupida ma lui per quanto riguarda le ragazze è davvero stupido!" 
"Davvero gentile da parte sua" replicò Ginny stizzita, gli occhi che pizzicavano. 
"Io ho tentato..."
"Adesso ero io quella che non parlava, vero?" la interruppe la ragazza, facendo trasalire Hermione. "Ho mai fatto la muta in presenza del grande e famoso Harry-la-sorella-del-mio-amico-si-vergogna-di-me-Potter? Adesso è colpa mia se quando parlavo lui non sapeva nemmeno che io ero nella sua stessa stanza perchè la mia voce per lui era come un ronziio indefinito? Era ovvio che poi stavo zitta!"
L'aveva fatto di nuovo... aveva sputato fuori ogni pensiero rancoroso che le era passato nella mente in quei pochi secondi, lasciando trasparire interessamento per quel ragazzo. E così, lei per lui era stata solo la piccola e fastidiosa mummia vivente?
"Lui non mi ascoltava e non mi ha mai ascoltata!" urlò lei, prima che potesse accorgersene. Hermione era visibilmente mortificata, e così mortificata che tentò di avvicinarsi a Ginny prima che cominciasse ad urlare di nuovo. "Era ovvio ovvio che stavo zitta, mi passava perfino la voglia di parlare quando stava lui!"
"Mi dispiace, so che ti avrebbe dato fastidio..." 
"A chi non avrebbe dato fastidio? Lui mi ha sempre ignorata... e adesso si meraviglia se adesso sto con Micheal e, come ha detto il tuo caro migliore amico, parlo in presenza famoso e tanto importante Harry Potter?" 
"Ginny, io so benissimo che è difficile per te adesso, perchè so altrettanto bene che lui non ti è mai stato indifferente" disse Hermione piano, temendo che l'amica potesse aggredirla ancora. "Ma sappi che, solo in questo momento, sembra davvero notarti per come sei, ed è per questo motivo che..."
"...si è accorto che magicamente manifesto con la voce la facoltà del linguaggio?" la interruppe Ginny, in maniera sprezzante. Ovviamente Hermione non c'entrava nulla ma in quel momento Ginny non sapeva proprio con chi prendersela e con chi parlare, se non con lei. Talmente che era arrabbiata, Ginny quasi dimenticò che l'amica le aveva appena detto che Harry cominciava a notarla per quello che era... e ora che ci pensava, era la prima volta che Harry parlava di lei con i suoi amici, cosa che ovviamente non poteva non farle piacere. 
"Mi dispiace..." disse ancora Hermione, sinceramente triste. 
Ginny le sorrise, incerta e ancora arrabbiata col ragazzo. 
"Vado a letto. Ed è meglio che vai anche tu, domani ci aspetta una lunga giornata..."






Angolo autrice
Ehilà!
Sì, questo capitolo è abbastanza noioso perchè deve riprendere la situazione in cui sono immersi fino al collo i nostri personaggi, e purtroppo è un capitolo che andava fatto. Ovviamente, nel prossimo ci sarà più movimento perchè si va a creare l'Esercito di Silente e la ribellione. Solo alla fine c'è l'ombra di un movimento: Ginny è arrabbiata perchè Harry la tratta davvero male anche se lo fa senza accorgersene e lei, che non smette mai di pensare a lui, ci sta male. Beh, sappiamo che Harry si ricrederà!
Alla prossima!
  
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