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Autore: Edenya404    11/03/2007    10 recensioni
La nostra Hermione è complessata e desidera essere migliore...ma non sempre ciò che desideriamo poi ci piace. Tra misteri e dolore vedremo un Hermione totalmente diversa....ma siamo sicuri sia proprio lei?! E se nessuno si accorgesse di niente?! Prima storia a capitoli che scrivo....ovviamente sarà presente la coppia Ron/Hermione^^ anche se la storia è incentrata sulla mitica brunetta grifondoro!!
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hermione Granger e l’altra entità

Hermione Granger e l’altra entità

 

Cap10: Lacrime sorelle e petali di vita

 

Hermione, seduta sul letto, guardò Erin che si era posizionata immobile e impassibile di fronte allo specchio con gli occhi puntati nei suoi; si alzò lentamente, quasi con fatica, e le si mise accanto. La stanza era avvolta da una strana oscurità e notò che gli occhi della sua copia si erano leggermente inumiditi, una parte di se si chiese se era davvero giusto che fosse destinata ad una vita che non si poteva definire tale…e lei, con che coraggio la cancellava, forse per sempre?!

Mentre formulava questi pensieri sentì uno strano formicolio in ogni parte del corpo, come se milioni di minuscoli aghi la punzecchiassero, sulle braccia, sulla schiena, sulla testa…era una sensazione strana, che mai aveva provato in vita sua. Quando si voltò verso lo specchio vide la sua immagine riflessa e capì di essere tornata visibile…non c’eran dubbi, o si decideva ad agire oppure avrebbe perso la sua vita per sempre. Nel petto il cuore martellava impaziente, nella mente i sensi di colpa spintonavano qua e la angosciosamente.

Tum, tum, battiti veloci e un immagine di Ron. Tum tum, Ron che gioca a Quiddich. Tum tum, Ron che le sorride. Tum tum, Ron che la prende in giro. Tum….Ron, Ron e ancora Ron.

Lacrime iniziarono a scendere, lente e silenziose, come a cercare di nascondersi da se stesse, scivolando sulle guance arrossate, cariche di emozioni…indecisione pura e paura…

-Devi farlo adesso Hermione…hai pochi minuti prima di tornare invisibile-

La voce di Erin la distrasse, notò lo sguardo fermo e fiero, colmo d’orgoglio e illuminato da una piccola luce di tristezza in fondo a quelle iridi scure…la invidiava, per la sua capacità di nascondersi dietro il suo velo di autodifesa e la compativa, perché nessuno mai l’aveva amata e non se lo meritava.

-Coraggio, muoviti…non starci a pensare…-

La ragazza parlò di nuovo, la voce rotta dall’impazienza, tremante e conscia del suo destino che affrontava con un coraggio strabiliante. La Grifondoro capì che l’attesa era dolorosa per lei e decise di agire, a malincuore raccolse con l’indice una lacrima cristallina e sollevò la mano, osservò un secondo la mezzaluna nera per poi iniziare a strofinarla con le sue stille salate…dopo qualche secondo spalancò gli occhi incredula, il segno non si cancellava. Strofinò più forte arrossando la cute, niente….neppure sbiadito. Sentì di nuovo un formicolio farsi lentamente spazio sul suo corpo, crescendo gradualmente. Si voltò verso Erin, lo sguardo ghiacciato dall’angoscia, e quello che lesse non fece che accrescere la sua preoccupazione, neppure lei sapeva che fare.

In quel momento, sola in quella stanza, capì per la prima volta quanto veramente contasse per lei la sua vita. Non avrebbe mai confessato a Ron il suo amore, non avrebbe più abbracciato Ginny, non avrebbe più scherzato con Harry, non avrebbe più rivisto i suoi genitori…tutto era lì ad un passo da lei e si stava pian piano allontanando, inesorabilmente, dalle sue mani bramose che tentavano di afferrare gli appigli della sua esistenza. Pianto, un pianto carico di rabbia e frustrazione sgorgò dai suoi occhi cadendo a infiltrarsi tra i fili del maglione che indossava, oramai era rassegnata al suo destino quando la porta si spalancò e sulla porta della stanza comparvero Harry, Ginny e, poco dietro loro, in penombra, Ron.

-Hermione cancella il segno quando te lo dico io-

La rossa lo urlò con il fiato corto, spossata dalla corsa che aveva appena fatto, le guance bagnate e il cuore che minacciava di uscire dal petto.

-Ginny ma cosa…?!-

-Fidati, adesso!!-

Come scossa da una scarica elettrica la bruna obbedì, nello stesso istante i due indici si andarono a posare sullo stesso simbolo, uno disegnato su una mano, uno disegnato su una foto, e in quel secondo l’inchiostro nero si sciolse sotto le lacrime di due anime sorelle mentre Erin, silenziosamente, guardava il suo corpo sparire. In quell’istante la copia pregò, per la prima volta, per la propria felicità, non chiedeva tanto, solo poter stare con Draco, poter sentire sempre quel suo profumo agrodolce, poter immergersi a suo piacimento nel ghiaccio dei suoi occhi, poter godere della sua presenza ogni giorno, e mentre pregava la sua prima, vera, lacrima cadde fragorosamente dai suoi occhi fracassandosi al suolo con un sordo rumore.

 

Quelli che seguirono furono secondi di silenzio in cui solo il rumore dei respiri era percepibile, Hermione si guardò la mano finalmente pulita e poi alzò lo sguardo. Ginny le si avvicinò con passo incerto, quasi timorosa di vederla scomparire di nuovo…

-Sei…sei proprio tu?-

La bruna le sorrise  accennando un sì con la testa, per poi gettare le braccia al collo dell’amica. La strinse a se con tutte le sue forze, assaporando il suo profumo che tanto le era mancato, godendo appieno della sua vicinanza mentre fiumi di emozioni represse sgorgavano dai suoi occhi, scendendo copiose sul volto arrossato. Dio come le era mancata! Per tutto quel tempo aveva sentito il freddo della solitudine tanto che, in quel momento, il calore di Ginny pareva bruciare come fuoco vivo. La rossa si staccò, prendendole le mani e accarezzandone il dorso con il pollice…

-Mi sei mancata moltissimo Herm…Io lo sapevo che ti avrei ritrovata…sapevo che qualcosa non andava…me lo sentivo…-

-Gin, come…come hai fatto a…?!-

La bruna si bloccò, la voce strozzata dalle lacrime. La voce di Harry si levò calma e pacata, come sempre…

-Ha trovato il pezzo di pergamena che avevi strappato in biblioteca e si è messa a fare delle ricerche…ma rimandiamo le spiegazioni a dopo, abbiamo tutto il tempo del mondo…vieni via Ginny….ah, ben tornata tra noi Mione…-

Detto ciò il moro l’abbracciò teneramente, come si fa ad una sorella, per poi voltarsi ed uscire dalla stanza assieme alla piccola Weasley. Hermione rimase ferma di fronte alla finestra, le spalle voltate alla porta…sapeva che lui era lì eppure il suo corpo si rifiutava di muoversi, dalle sue labbra non usciva una parola, riusciva soltanto ad osservare la Luna al di là di quei vetri spessi, così limpida e piena nella sua purezza. Avvertì dei passi alle sue spalle, una camminata lieve quasi come quella di un fantasma, e quel profumo inconfondibile che tanto amava le giunse alle narici con una violenza disarmante.

-Se n’è andata?-

La voce del rosso dissanguò il silenzio, scuotendola dal torpore in cui era caduta, calda e penetrante come il sole d’estate. La ragazza si voltò lentamente e si trovò quegli occhi azzurri vicinissimi ai suoi, le parve di affogare nel suo mare ed annaspò nelle sue emozioni per qualche secondo annuendo debolmente…sì, Erin se n’era andata e lei, lei neppure l’aveva salutata, neppure si era scusata. Quanto fanno male i sensi di colpa! Li sentì salire lentamente al petto, così pesanti e dolorosi, così veri…avrebbe continuato a farsi del male ragionando sui suoi sbagli se il rosso non l’avesse riportata alla realtà.

-Mi…mi sei mancata…-

Hermione lo guardò con gli occhi lucidi che scintillavano sotto i riflessi pallidi della Luna e a Ron parve bellissima come una ninfa scesa dal cielo solamente per lui, più ammaliante di qualsiasi Veela, più dolce di una cascata di miele, più pura dell’acqua di sorgente. Il cuore gli saltò un battito sussultando in petto e gridandola come dono. La ragazza ripensò a quel giorno nella stanza delle Necessità e qualcosa in fondo a lei si svegliò, quella vocina piccola piccola che di solito la tratteneva dal compiere azioni affrettate adesso la spingeva a buttarsi in qualcosa di cui aveva paura.

Abbassò lo sguardo sentendosi arrossire…

-Ron io…mi dispiace…perdonami per tutte le volte che hai sofferto per me…io non volevo…io…mi sei mancato da morire anche tu…temevo di non poterti rivedere…di non poterti dire che…-

L’indice del giovane Weasley si posò sulle sue labbra rosee, mentre con l’altra mano le alzava il volto, occhi negli occhi, sguardi intricati, anime che si accarezzano, questo quello che provarono nei brevi istanti in cui le loro bocche si assaporarono a vicenda. Con quella passione repressa da sempre, con quella dolcezza da troppo nascosta, con quell’amore mai rivelato. Felici di essersi ritrovati, felici di stare di nuovo assieme, loro due e nessun’altro.

Il bacio parve durare un’eternità, quando i due si staccarono Hermione notò ai piedi del letto qualcosa di strano…superò Ron sfiorandogli la mano lievemente e si avvicinò a quel punto. Lì, dove era caduta l’unica lacrima di Erin, c’era una rosa bianca, i petali vellutati risplendevano come gemme sotto la luce e parevano dotati di calore corporeo. La bruna lasciò che una lacrima corresse sulla sua guancia e ringraziò il cielo per aver dato a quella ragazza l’opportunità di vivere comunque, invece che svanire per sempre, prese tra le dita lo stelo della rosa delicatamente come se potesse ferire la stessa Erin e si voltò verso Ron…poche le parole che uscirono da quelle labbra prima di scoppiare a piangere sulla sua spalla…sì, era davvero una ragazza speciale.

 

Il giorno seguente, nella Sala Grande, un chiacchierio acuto indicò che nessuno si era accorto di niente di ciò che era successo. Hermione si diresse verso il tavolo salutando i suoi due amici, Harry e Ginny, e dando un bacio a fior di labbra a Ron, che le fece un cenno d’assenso con la testa. Poi, con sorpresa degli altri, si diresse verso il tavolo dei Serpeverde fermandosi di fronte ad un ragazzo con occhi di ghiaccio e lucenti capelli biondi.

-Questa è tua Malfoy…abbine cura…-

E con un occhiata eloquente posò la rosa bianca tra le dita di Draco il quale, ricordando la conversazione che aveva udito di Potter e la Weasley il giorno prima, posò un lieve bacio sul petalo vellutato.

 

The end

 

Allora, siamo giunti alla fine di questa storia e devo ammettere che mi dispiace un sacco…Ringrazio enormemente tutti quelli che mi hanno seguito fin qua. Come avete notato ho reso Draco un po’ più dolce (a proposito, la conversazione a cui accenna non è descritta ma è quella in cui Gin dice a Harry dell’essentia efficta). Inoltre ho dovuto far qualcosa per Erin, mi dispiaceva troppo che scomparisse del tutto^^”

Bèh a questo punto faccio i miei ringraziamenti più calorosi a tutti a voi che mi avete seguito:

PazzaWendy, flyingstar16, 123_amo, Jenna, _BeaR_, Alexys, EDVIGE86, Smemorina, pk82, many, Killer, Silvia91, Giuly Weasley, *Carly*, Mary Cry, Lunch e Andy_914. Grazie a quelli che hanno sempre recensito(siete speciali) e anche a quelli che hanno lasciato solo una recensione(è ben accetta ugualmente). Fatemi sapere che ne pensate^^

Bacioni

Mione14

 

 

 

  
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