Buon pomeriggio a tutti =)
Sto ancora male, il mio
dente mi fa impazzire e mi ucciderò lo stomaco a forza di antidolorifici, però…
Il capitolo era già scritto, quindi lo posto u.u
Ringrazio chi mi
segue/preferisce/ricorda e chi recensisce =) mi fa sempre piacere avere le
vostre opinioni! =)
Ricordo sempre il mio
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Buona lettura! =)
Fuga
Narcissa
Malfoy aspettò un’altra settimana prima di scappare di casa, per potersi
organizzare al meglio. L’unica ‘cosa’ ancora di sua proprietà era Trixi,
un’Elfa Domestica che le aveva donato suo padre per il matrimonio, a cui diede
l’ordine di organizzare le sue cose senza far intendere nulla agli altri Elfi e
a Lucius. Lucius in quel periodo non la faceva più uscire. Un po’ perché il
labbro doveva ancora guarire, ed un po’ perché temeva che Cissy avrebbe avuto
un colpo di testa e avesse potuto fare qualche pazzia. La visita di Severus di
qualche giorno prima l’aveva rimesso di buon umore, così mentre discuteva con
l’uomo non si era accorto del bigliettino che Severus stesso aveva dato a Trixi
quando essa era venuta a portare il the. Narcissa naturalmente era confinata
nelle sue stanze, rinchiusa con la magia che non le permetteva di
smaterializzarsi, lontana da Draco e senza polvere volante. In realtà lei
l’aveva, ma non era riuscita più ad usarla dopo che aveva avvertito Lily: aveva
ordinato a Trixi di rimetterla al suo posto senza farsi vedere per non
insospettire Lucius.
Nel
biglietto che le aveva dato Severus c’era, oltre alla buona notizia, un modo
per uscire di casa che non aveva preso in considerazione: l’utilizzo di Trixi
stessa, che in quanto Elfo Domestico poteva smaterializzarsi in barba a tutte
le leggi magiche, e portare con sé altre persone. Narcissa si era quindi
preparata con tutta calma, decisa ad attuare una vendetta in grande stile: per
prima cosa aveva impacchettato e fatto sparire tutti i gioielli – facendone
fare un duplicato a Trixi con la magia, per non insospettire Lucius, il quale
le aveva requisito la bacchetta per evitare che lei riuscisse a forzare le
barriere magiche – poi aveva provveduto a fare lo stesso con gli abiti più
costosi – non perché li amasse particolarmente, ma perché erano di valore, e
Lucius odiava perdere cose di valore – e con alcuni affetti particolari, come
il corredo di nozze che le aveva regalato sua madre. Poi, decisa come non mai a
cogliere di sorpresa suo marito – che ormai si poteva considerare il suo carceriere
– aveva finto una lenta resa, sicura che l’uomo si sarebbe insospettito di più
se si fosse dimostrata da subito mansueta e calma, e aveva ripreso ad
accoglierlo nel letto quando questi voleva soddisfare le sue voglie. Infine,
aveva pensato a Draco. Erano circa due settimane che non lo poteva vedere, e
stava impazzendo, ma si sforzò di mantenere la mente lucida. Come aveva già
fatto con le sue cose fece in modo che Trixi duplicasse gli averi di Draco e
nascondesse gli originali in attesa del trasferimento. Poi scrisse una lettera
a Lily e gliela fece recapitare tramite l’Elfa, chiedendo temporaneo appoggio
per le sue cose dato che non sapeva dove abitava sua sorella Andromeda. Lily
rispose entusiasta – sempre utilizzando l’Elfa come messaggera – e Narcissa iniziò
così a trasferire i suoi averi a casa Potter, poco alla volta, per non destare
sospetti. Faceva uscire Trixi per delle commissioni di routine e l’Elfa
allungava apposta il giro per consegnare a Lily le sue cose, di modo che una
volta a casa Trixi arrivasse con cibo, bevande, vestiti, robe varie che insomma
giustificassero le sue uscite. Narcissa pregò l’amica di conservare anche una
lettera – oltre a quelle che aveva già fatto impacchettare perché erano dei
ricordi – che altro non era che la sua richiesta di divorzio. I Purosangue non
adottavano mai quel sistema perché i matrimoni venivano combinati ed era un
disonore che una sposa o uno sposo fuggisse e si sottraesse ai suoi doveri, ma
la legge li tutelava comunque, non facendo distinzione alcuna. Se Lucius avesse
avuto anche solo un sospetto di quello che stava per fare probabilmente
l’avrebbe uccisa.
Venne
quindi il giorno della fuga vera a propria. Narcissa aspettò che tutti fossero
a letto – fortunatamente non condivideva le stanze con Lucius –, poi mandò Trixi
a recuperare la sua bacchetta e Draco. L’Elfa le fu accanto due secondi dopo, e
Narcissa prese suo figlio dalle sue esili braccia.
“Andiamo
Trixi, portami dai Potter.” disse, non volendo perdere tempo ad individuare e
sciogliere i sortilegi che la tenevano prigioniera. Credeva che un incantesimo sbagliato
avrebbe comunque fatto scattare gli allarmi della casa, e poi non poteva
permettersi di scioglierli: aveva un piano.
Mormorò
una formula con la bacchetta e non accadde niente, ma Narcissa sapeva che aveva
funzionato. Si fece portare dai Potter, dove Lily l’aspettava sveglia, e poi
rimandò indietro Trixi per l’ultima missione: portare la fede e l’anello di
fidanzamento al Malfoy Manor, dove Lucius la mattina seguente li avrebbe
trovati sul tavolo della colazione.
“Tutto
apposto Cissy?” chiese Lily, preoccupata per la sua amica.
“Sto
benissimo grazie.” rispose la donna, sorridendo. Lily si avvicinò e con un
semplice incantesimo le guarì il labbro, ancora un po’ gonfio.
“Quindi
questo è tuo figlio Draco?” chiese poi, osservando il piccolo dormire. Aveva i
capelli biondissimi del padre, ma i lineamenti sembravano più della madre.
“Sì,
è lui… Fortunatamente le materializzazioni non l’hanno svegliato.”
“Non
è molto più grande di Harry.”
“Si
passano appena un mese, è nato il cinque giugno.”
“Bene.
Sarai stanca comunque, se vuoi puoi fermarti…”
“Oh
no, aspetto Trixi poi andiamo da Meda. Sirius c’è? Ci deve indicare la strada.”
“Vado
a chiamarlo, abita qui accanto.”
“Grazie.
Sai, non vorrei che Lucius scoprisse prima del previsto la mia fuga… Se mi
trovasse qua poi potrei crearvi problemi.”
“Figurati
Cissy. A fra poco.”
Lily
uscì di casa in vestaglia ed andò a suonare alla porta della villetta accanto.
Sirius, vestito di tutto punto nonostante l’ora, le aprì subito.
“E’
arrivata?”
“Sì,
è di là che ti aspetta. Fate presto e poi fammi sapere.”
“Certamente.”
Tornarono
a casa Potter e videro che Trixi era arrivata, così si smaterializzarono subito
da Andromeda. Per il resto della notte Sirius e l’Elfa fecero avanti e indietro
per trasportare tutte le cose di Narcissa nella nuova casa, e Lily li aiutò per
quanto poté. Alle quattro di mattina, finalmente, finirono: così la rossa andò
di sopra per dormire. Era da sola in casa, a parte Harry, perché James faceva
il turno di notte: sarebbe arrivato a momenti.
Il
mattino dopo, alle sette, Lucius Malfoy scese in cucina, tranquillo e riposato
come tutti i giorni. Vide gli anelli sul tavolo e stava per chiamare gli Elfi,
quando un grosso barbagianni picchiò alla finestra. Aprì e prese la missiva:
era una pergamena dall’aria ufficiale e arrivava dal Ministero, e gli
annunciava la richiesta di divorzio avanzata dalla moglie più una serie di
accuse, come la segregazione della stessa, per le quali gli ispettori sarebbero
arrivati di lì a cinque minuti. Non riuscì neanche a rendersi conto della
situazione che Dobby gli annunciò che c’erano tre persone del Ministero alla
porta.