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Autore: Mitsuki91    29/08/2012    3 recensioni
La notte del 31 ottobre Lord Voldemort assassinò James e Lily Potter, non riuscendo tuttavia ad uccidere un indifeso neonato e perdendo i suoi poteri… Ma se fosse andata diversamente?
Se qualcuno avesse fatto una soffiata a Silente, se questi avesse conosciuto da tempo il segreto di Volemort e fosse riuscito a sconfiggerlo proprio la notte del 31?
Se Lily e James fossero ancora vivi assieme ad Harry, se Lily scoprisse per caso chi è stato il misterioso salvatore che ha fatto la soffiata, colui che l’ha sempre protetta da lontano… E se quando ormai la guerra sembra lontana una tragedia si abbattesse sulla vita della sua migliore amica, che cosa farebbe Lily?
PS=titolo semi-provvisorio, se avete suggerimenti ditemelo pure.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Narcissa Malfoy, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Buon pomeriggio a tutti =)
Sto ancora male, il mio dente mi fa impazzire e mi ucciderò lo stomaco a forza di antidolorifici, però… Il capitolo era già scritto, quindi lo posto u.u
Ringrazio chi mi segue/preferisce/ricorda e chi recensisce =) mi fa sempre piacere avere le vostre opinioni! =)
Ricordo sempre il mio profilo facebook: http://www.facebook.com/mitsuki.efp
Buona lettura! =)


Fuga

Narcissa Malfoy aspettò un’altra settimana prima di scappare di casa, per potersi organizzare al meglio. L’unica ‘cosa’ ancora di sua proprietà era Trixi, un’Elfa Domestica che le aveva donato suo padre per il matrimonio, a cui diede l’ordine di organizzare le sue cose senza far intendere nulla agli altri Elfi e a Lucius. Lucius in quel periodo non la faceva più uscire. Un po’ perché il labbro doveva ancora guarire, ed un po’ perché temeva che Cissy avrebbe avuto un colpo di testa e avesse potuto fare qualche pazzia. La visita di Severus di qualche giorno prima l’aveva rimesso di buon umore, così mentre discuteva con l’uomo non si era accorto del bigliettino che Severus stesso aveva dato a Trixi quando essa era venuta a portare il the. Narcissa naturalmente era confinata nelle sue stanze, rinchiusa con la magia che non le permetteva di smaterializzarsi, lontana da Draco e senza polvere volante. In realtà lei l’aveva, ma non era riuscita più ad usarla dopo che aveva avvertito Lily: aveva ordinato a Trixi di rimetterla al suo posto senza farsi vedere per non insospettire Lucius.
Nel biglietto che le aveva dato Severus c’era, oltre alla buona notizia, un modo per uscire di casa che non aveva preso in considerazione: l’utilizzo di Trixi stessa, che in quanto Elfo Domestico poteva smaterializzarsi in barba a tutte le leggi magiche, e portare con sé altre persone. Narcissa si era quindi preparata con tutta calma, decisa ad attuare una vendetta in grande stile: per prima cosa aveva impacchettato e fatto sparire tutti i gioielli – facendone fare un duplicato a Trixi con la magia, per non insospettire Lucius, il quale le aveva requisito la bacchetta per evitare che lei riuscisse a forzare le barriere magiche – poi aveva provveduto a fare lo stesso con gli abiti più costosi – non perché li amasse particolarmente, ma perché erano di valore, e Lucius odiava perdere cose di valore – e con alcuni affetti particolari, come il corredo di nozze che le aveva regalato sua madre. Poi, decisa come non mai a cogliere di sorpresa suo marito – che ormai si poteva considerare il suo carceriere – aveva finto una lenta resa, sicura che l’uomo si sarebbe insospettito di più se si fosse dimostrata da subito mansueta e calma, e aveva ripreso ad accoglierlo nel letto quando questi voleva soddisfare le sue voglie. Infine, aveva pensato a Draco. Erano circa due settimane che non lo poteva vedere, e stava impazzendo, ma si sforzò di mantenere la mente lucida. Come aveva già fatto con le sue cose fece in modo che Trixi duplicasse gli averi di Draco e nascondesse gli originali in attesa del trasferimento. Poi scrisse una lettera a Lily e gliela fece recapitare tramite l’Elfa, chiedendo temporaneo appoggio per le sue cose dato che non sapeva dove abitava sua sorella Andromeda. Lily rispose entusiasta – sempre utilizzando l’Elfa come messaggera – e Narcissa iniziò così a trasferire i suoi averi a casa Potter, poco alla volta, per non destare sospetti. Faceva uscire Trixi per delle commissioni di routine e l’Elfa allungava apposta il giro per consegnare a Lily le sue cose, di modo che una volta a casa Trixi arrivasse con cibo, bevande, vestiti, robe varie che insomma giustificassero le sue uscite. Narcissa pregò l’amica di conservare anche una lettera – oltre a quelle che aveva già fatto impacchettare perché erano dei ricordi – che altro non era che la sua richiesta di divorzio. I Purosangue non adottavano mai quel sistema perché i matrimoni venivano combinati ed era un disonore che una sposa o uno sposo fuggisse e si sottraesse ai suoi doveri, ma la legge li tutelava comunque, non facendo distinzione alcuna. Se Lucius avesse avuto anche solo un sospetto di quello che stava per fare probabilmente l’avrebbe uccisa.
Venne quindi il giorno della fuga vera a propria. Narcissa aspettò che tutti fossero a letto – fortunatamente non condivideva le stanze con Lucius –, poi mandò Trixi a recuperare la sua bacchetta e Draco. L’Elfa le fu accanto due secondi dopo, e Narcissa prese suo figlio dalle sue esili braccia.
“Andiamo Trixi, portami dai Potter.” disse, non volendo perdere tempo ad individuare e sciogliere i sortilegi che la tenevano prigioniera. Credeva che un incantesimo sbagliato avrebbe comunque fatto scattare gli allarmi della casa, e poi non poteva permettersi di scioglierli: aveva un piano.
Mormorò una formula con la bacchetta e non accadde niente, ma Narcissa sapeva che aveva funzionato. Si fece portare dai Potter, dove Lily l’aspettava sveglia, e poi rimandò indietro Trixi per l’ultima missione: portare la fede e l’anello di fidanzamento al Malfoy Manor, dove Lucius la mattina seguente li avrebbe trovati sul tavolo della colazione.
“Tutto apposto Cissy?” chiese Lily, preoccupata per la sua amica.
“Sto benissimo grazie.” rispose la donna, sorridendo. Lily si avvicinò e con un semplice incantesimo le guarì il labbro, ancora un po’ gonfio.
“Quindi questo è tuo figlio Draco?” chiese poi, osservando il piccolo dormire. Aveva i capelli biondissimi del padre, ma i lineamenti sembravano più della madre.
“Sì, è lui… Fortunatamente le materializzazioni non l’hanno svegliato.”
“Non è molto più grande di Harry.”
“Si passano appena un mese, è nato il cinque giugno.”
“Bene. Sarai stanca comunque, se vuoi puoi fermarti…”
“Oh no, aspetto Trixi poi andiamo da Meda. Sirius c’è? Ci deve indicare la strada.”
“Vado a chiamarlo, abita qui accanto.”
“Grazie. Sai, non vorrei che Lucius scoprisse prima del previsto la mia fuga… Se mi trovasse qua poi potrei crearvi problemi.”
“Figurati Cissy. A fra poco.”
Lily uscì di casa in vestaglia ed andò a suonare alla porta della villetta accanto. Sirius, vestito di tutto punto nonostante l’ora, le aprì subito.
“E’ arrivata?”
“Sì, è di là che ti aspetta. Fate presto e poi fammi sapere.”
“Certamente.”
Tornarono a casa Potter e videro che Trixi era arrivata, così si smaterializzarono subito da Andromeda. Per il resto della notte Sirius e l’Elfa fecero avanti e indietro per trasportare tutte le cose di Narcissa nella nuova casa, e Lily li aiutò per quanto poté. Alle quattro di mattina, finalmente, finirono: così la rossa andò di sopra per dormire. Era da sola in casa, a parte Harry, perché James faceva il turno di notte: sarebbe arrivato a momenti.
Il mattino dopo, alle sette, Lucius Malfoy scese in cucina, tranquillo e riposato come tutti i giorni. Vide gli anelli sul tavolo e stava per chiamare gli Elfi, quando un grosso barbagianni picchiò alla finestra. Aprì e prese la missiva: era una pergamena dall’aria ufficiale e arrivava dal Ministero, e gli annunciava la richiesta di divorzio avanzata dalla moglie più una serie di accuse, come la segregazione della stessa, per le quali gli ispettori sarebbero arrivati di lì a cinque minuti. Non riuscì neanche a rendersi conto della situazione che Dobby gli annunciò che c’erano tre persone del Ministero alla porta.
   
 
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