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Autore: missele    29/08/2012    3 recensioni
“ Wanda.. sono io” ripeteva una voce meccanica, intorno a me era tutto nero e i miei occhi
erano come cechi, aleggiava una strana sensazione, potevo sentire indistintamente la rabbia e la paura di quel momento, ma una gioia indescrivibile.
Le mie mani si mossero istintivamente, come per afferrare qualcosa che non esisteva.
La voce rimbombava nella testa cose se dovessi analizzarla…
“E’ lui pensai mentre deglutivo con forza; un singhiozzo minacciava di spezzarmi la voce, ma non potevo dare retta alle emozioni.
“Sono Ian” continuò la voce inanimata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian, Quasi tutti, Walter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene! Sembra che finalmente questa storia avrà termine! Chi ci avrebbe mai scommesso? Sono molto felice di questo!  Sono felice di aver ritrovato questa voglia di scrivere e spero che non la abbandonerò molto presto!  Vi ringrazio come sempre! Dopo 2 anni c’è ancora gente che mi segue! Dedico questo capitolo a diable che, nonostante  la mia totale inattività è rimasta con me! Speriamo a presto! Un bacio Missele
 












 

Feci entrare Derek nella stanza e la richiusi di corsa a chiave.
Derek,incuriosito, si guardò in giro concentrandosi particolarmente sulla porta rotta e su un Kyle molto confuso; ero sicura che avesse interpretato male la sua figura ma ero troppo ansiosa di avere informazioni per spiegare bene la situazione.
“ Allora dov’è?” lo incalzai frettolosamente, bramosa di sapere.  Mi trascinai fino ad una sedia poco lontana da lui, poi mi sedetti con un grosso tonfo secco.
“ In un altro albergo” Cominciò a spiegare l’uomo mettendosi una mano nei suoi radi capelli e cercando di sistemarseli.
“La nostra storia è parecchio lunga. Inizialmente eravamo un gruppo di poche persone poi, con qualche nascita e qualche sopravvissuto, siamo diventati una trentina. Ora viviamo poco lontano da qui. Io e il mio gruppo siamo stati catturati mentre facevamo rifornimento d’acqua”
Si ammutolì per un secondo e il suo sguardo si adombrò.
“ Come ti ho detto prima, siamo riusciti a scappare in 5 ma… ma ora siamo solo noi due.
Ian è al sicuro dentro alla nostra base. Siamo pian piano riusciti ad infiltrarci poco a poco in questa società e ci sono delle persone della tua razza, Wanda, che ci proteggono.  Non tutti sono cattivi come pensavamo, alcuni si sono resi conto di queste ingiustificabili atrocità”.
Al finire di quella frase schioccò la lingua e mi guardò intensamente poi sorrise. Al sentire i suo sguardo su di me mi sentii avvampare e abbassai lo sguardo confusa.
 Kyle che aveva ascoltato la conversazione senza fiatare, era seduto sul nostro letto confuso. Probabilmente aveva provato a captare informazioni senza interrompere nulla e ci era riuscito in parte a giudicare da quella faccia enigmatica.
“ Wanda, parliamo di Ian?”.
“ Si Kyle, parliamo di Ian.”
Impallidì e zoppicante andò a raggiungere la maglietta che aveva tolto la notte scorsa.
“ Che ne sai che possiamo fidarci di lui?”
“Guarda i suoi occhi”
“ Potrebbe essere una trappola” intervenne prontamente con voce ferma.
“ E se non lo fosse?  E se questa fosse l’unica possibilità per trovare il nostro Ian…  vivo? Dobbiamo andare con lui!” Le lacrime, adesso,  avevano cominciato ad inondare il mio stanco viso. Lo fissai con intensità ma lui non fiatò. Era inquietato. Lo si vedeva lontano un miglio con quelle narici dilatate e  dal suo pugno stretto.
“ Wanda come sei ingenua!“
“ O forse sei te quello stupido!?” Lo incalzai perdendo  il controllo.
Kyle non capiva.  Senza Ian non sarei vissuta un giorno di più.
Decisa ad interrompere quella dannosa conversazione, furibonda, cominciai ad accatastare i nostri oggetti dispersi nella stanza nella nostra borsa e a rassettare quello che era possibile.
La porta era ancora rotta ma conoscendo il mio mondo non avrebbero fatto domande più di tanto.
Avrebbero creduto all’incidente domestico come gli avrei raccontato oppure avrei fatto finta di uscire per non fare ritorno.
“ Wanda non hai capito! Tu da qui non vai via!” Urlò furibondo Kyle  traballante avvicinandosi a me e cercando di prendermi il braccio.
A quel punto Derek che era stato fino a quel momento a guardare quasi compiaciuto bloccò Kyle con una spinta facendolo cadere rovinosamente a terra. Kyle  mugugnò per il dolore al piede ma si raddrizzò immediatamente assumendo una posizione di attacco. Mi preoccupai ma non lo diedi a vedere. Ero furibonda con lui: Era partito insieme a me conoscendo la pericolosità della situazione. Quando quel giorno mi aveva raggiunto ed era salito su quella macchina aveva sancito un patto silenzioso: Avremmo fatto di tutto per salvare Ian anche se in mezzo ci fosse stata la nostra vita.
“Senti ragazzino mi dispiace interrompere la tua piccola commedia però non abbiamo tempo. Io non so chi tu sia,non so perché ti trovi in questa stanza con quella che dovrebbe essere la ragazza di un mio amico” Ci guardò severi e io non potei far altro che arrossire nuovamente.
“ Ma se Wanda vuole ritrovare Ian lo farà. Senza te o con.”
Gli fui grata e lui sembrò rendersene conto.
“Kyle… Non voglio lasciarti qui… E’ pericoloso. Vieni con me”
“Wanda ci farai ammazzare”
“Vieni con me ti prego”
Mio cognato guardò Derek furibondo.
“Ok…” e con un gesto secco cominciò a prepararsi.
Il suo piede era gonfio e la fatica a camminare era tanta ma lui, il mio orgoglioso Kyle, non lo dava a vedere con quel suo caratteristico comportamento fiero.
Le lacrime scesero copiose e di istinto corsi da lui e lo abbracciai.
“ Wanda ma cosa?”
“ Zitto stronzo! Abbracciami!” Lo interruppi io con voce rotta.
Inizialmente restio appoggiò le  sue braccia alla mia schiena; sentivo che quella presa possente era del tutto calcolata per non farmi del male.
“ Sole… Sole ti sta aspettando.  E’ veramente fortunata quella ragazza” Dissi sciogliendo l’abbraccio.

Kyle, ormai paonazzo, annui poi continuò ad accatastare le sue cose.

Dopo poco più di mezz’ora la stanza era stata rassettata il meglio possibile e le nostre cose radunate. Ci mancava solo uscire.
Derek porse le lenti a Kyle che, molto riluttante, le messe all’istante.
Uscimmo dalla stanza e entrammo nell’ascensore. Sentivo il mio cuore battere forte ma l’adrenalina salire nel mio corpo e rendermi più sicura.
Derek fermo e conciso ci disse che saremmo usciti dalla stanza cercando di non dare nell’occhio.
Camminavo sicura in quella che era la hall di un hotel di tutto rispetto; anche il minimo dettaglio era stato curato con minuziosità.
Salutai con educazione l’uomo alla reception che contraccambiò piacente mentre la mia mano era intrecciata a quella di Kyle. Una perfetta coppietta di novelli sposi.
Dopo poco fummo usciti e con entusiasmo arrivammo alla macchina.
“ Bene! Finalmente non dovrò più nascondermi” commentò gioioso Kyle.
Risi di buon gusto.
“ Kyle?”
“Si Wanda?”
“Ti voglio bene!”
 

  
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