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Autore: sophie_85    13/03/2007    2 recensioni
--- EPILOGO PUBBLICATO ---
Ho provato a scrivere un ipotetico 7° libro, dato che la storia è stata scritta prima della sua uscita. E' la storia dei Harry&co. al settimo anno, passando dall'evoluzione dei loro rapporti, ad una fase più d'azione fino allo scontro finale con Voldemort. Diciamo che seguo le linee generali dei libri di zia Jo, quindi la mia storia parte con Harry dai Dursley, poi va alla Tana, e infine a scuola. La prima parte della storia è più tranquilla e romantica, mentre nella seconda parte entra in gioco l'avventura, con la ricomparsa di Piton, Malfoy e Voldemort.
Chiedo scusa se a volte i personaggi potrebbero acquisire una lieve sfumatura OOC, ma ho cercato comunque di mantenere personaggi e trama il più possibile legati a quelli di JKR, e... Spero vi piaccia! ps: il titolo con cui avevo iniziato a pubblicarla era "Harry Potter e..." e la maggiorparte delle recensioni sonon andate perse quando ho ricominciato a postarla di nuovo dall'inizio, chiedo scusa a tutti per questo.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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“Ci stiamo lavorando. Ma non sapendo nessuna delle caratteristiche peculiari del libro, creeremmo un incantesimo troppo generico e rischieremmo di inondare Hogwarts di montagne di carta straccia. Cambiando discorso, vorrei che domani tornasse a scuola. Ormai il signor Malfoy è fuori pericolo e ci raggiungerà quando sarà in grado di fare un viaggio nella Metropolvere.”
Harry replicò. “Ma non è ancora in grado di alzarsi per prendere da solo la pozione.”
“Potrete passare dal mio ufficio per tornare qui quando necessario. Tu, Remus? Notizie sull’ultimo Horcrux?”
Lupin scosse la testa sconsolato. “Niente. L’unica cosa che riesco a pensare è che probabilmente sia un oggetto molto vicino a lui. Ma per il resto, non so proprio da che parte incominciare.”
La McGranitt si massaggiò le tempie, come se avesse una brutta emicrania. “Questo sì che è davvero un problema. Finché non eliminiamo l’ultimo Horcrux, Tu Sai Chi potrà sempre tornare. Dobbiamo intensificare ancora di più le ricerche. Siamo anche vicini al plenilunio, mi dispiace chiedertelo, Remus, ma è davvero necessario.”
“Lo so, Minerva, lo so. Io ora vado a riposare, buonanotte.”
“Signor Potter, vada anche lei e avverta i suoi amici che domani a mezzogiorno vi voglio tutti di ritorno a Hogwarts.”
“Come vuole professoressa. A domani.”

- Fine capitolo -





*°*°*°*





Erano passati tre giorni da quando erano tornati da Grimmauld Place ed era ormai chiaro che creare un Incantesimo di Richiamo per un anonimo libro di leggende, forse inesistente, era una cosa impossibile.
Era risaputo da tempo che il Ministero aveva più talpe di un campo di rape e che quindi chiedere aiuto a loro non sarebbe stata una mossa molto astuta. Vari membri dell’Ordine erano stati inviati nelle più grandi biblioteche magiche a New York, al Cairo, a Nuova Delhi, a Mosca, a Roma, ma per perlustrarle tutte non sarebbero bastati dei mesi, forse degli anni. Per quanto riguardava la biblioteca di Hogwarts, per non destare sospetti, erano stati Harry, Ron e Hermione a perlustrarla e, nonostante le dolci interruzioni della coppietta, rimproverate più e più volte da Ron, era ormai la terza volta che la controllavano da cima a fondo senza alcun risultato.
“Miseriaccia, ma possibile che sia così difficile trovare un libro?” Ron si sedette stanco morto su una delle panche della biblioteca deserta. Era l’una di notte, e i soli raggi della luna piena bastavano ad illuminare fiocamente la stanza.
“Fosse solo questo il problema, Ron. Il punto è: ma questo libro esiste davvero?” chiese Hermione con aria sconsolata. Anche Harry si mise a sedere, sospirando rumorosamente.
“Già... ormai comincio a dubitarne. Da Durmstrang e Beauxbatons solo brutte notizie. Per trovare quel libro, sempre se esiste, sarebbe necessario avere più tempo, sarebbero necessari più uomini, sarebbe necessario perlustrare anche le collezioni private, soprattutto quelle illegali, sarebbe necessario...”
“GIUSTO! SAREBBE NECESSARIO!” gridò Hermione alzandosi in piedi di scatto, portandosi poi immediatamente la mano alla bocca rendendosi conto del baccano. Stettero un paio di secondi all’erta, per percepire anche il più piccolo rumore e, sentendo di stare al sicuro, la ragazza riprese sussurrando “Amore, sei un genio!” e gli scoccò un sonoro bacio sulle labbra.
Ron sbuffò a quell’ennesima dimostrazione d’affetto, ma Harry lo ignorò e chiese spiegazioni “Ma che intendi? Sei impazzita, Hermione? Che ho fatto?”  
“Cosa hai detto, vorrai dire.” vedendo ancora due grandi punti interrogativi negli sguardi dei suoi due amici, Hermione roteò gli occhi e spiegò con tono saccente “Dai, ragazzi, non capite? La Stanza delle Necessità! Lì dentro abbiamo sempre trovato tutto ciò di cui abbiamo avuto bisogno e mi giocherei i voti dei M.A.G.O. che in quella stanza troveremo ancora una volta la nostra salvezza!”
Fu con una luce nuova negli occhi e con rinnovata speranza nel cuore che i tre ragazzi si diressero con passo svelto al corridoio del settimo piano.
Una volta davanti al corridoio deserto, Harry passò tre volte avanti e indietro, ma non comparve nessuna porta.
“Maledizione.” disse Harry scocciato e un po’ deluso “Questo vorrebbe dire che il famoso libro non esiste?”
“Lascia provare me.” disse Hermione con un sorrisino, mentre baciando di sfuggita Harry, passò anche lei davanti al muro candido. Improvvisamente la porta tanto cercata apparve. Ron ridacchiò, mentre Harry assunse un’aria offesa.
Hermione entrò dopo di lui, facendogli l’occhiolino. “Che ci vuoi fare... il potere delle donne.”
Dietro la porta trovarono un ambiente molto elegante con un camino acceso, luci calde e tre comode poltroncine. L’elemento che naturalmente interessava ai ragazzi era però la stretta libreria che si trovava tra una finestra e l’altra; sembrava contenere un centinaio di libri al massimo.
“Wow! Io mi aspettavo di trovarne due o tre, invece...” disse Ron passando l’indice sul dorso dei vecchi libri, disposti in ordine alfabetico.
“Non ti illudere, ho pensato a tutti i libri che avessero dei riferimenti al Velo, quindi probabilmente in molti sarà solo nominato. Direi di metterci subito al lavoro.” disse Hermione, portando tre o quattro libri sul tavolino vicino alle poltrone e iniziando a sfogliarne uno dall’aria particolarmente noiosa.
Ormai stava iniziando ad albeggiare e i tre ragazzi avevano esaminato quasi due terzi dei libri a disposizione, senza trovare altro che riferimenti fugaci. Stavano per capitolare, quando l’attenzione di Harry fu attratta da un libro semi nascosto, dall’aria molto antica.
“Ehi ragazzi... guardate qui.” Qualcosa gli suggeriva che quello era il libro giusto. Lo prese con mani tremanti e iniziò a sfogliarlo lentamente, osservando gli eleganti caratteri scritti a mano, fino a trovare un’immagine del Velo. “Questo è sicuramente il libro che ci serve! Ma c’è un problema...” Intanto Ron e Hermione avevano raggiunto il ragazzo e sbirciavano eccitati da sopra la sua spalla. Appena riuscirono a vedere il testo, ci fu un “Oh…” deluso da parte di Ron. Infatti il libro sembrava scritto in una lingua incomprensibile. Ma Hermione non sembrava essersi data per vinta.
“Harry dammi un attimo il libro, fammi provare una cosa.” Il ragazzo le porse delicatamente l’antico volume e Hermione si sedé sulla poltroncina, posando il libro sul tavolino. Posò la bacchetta sui caratteri e, facendo un agile e complicato movimento con il polso, sussurrò “Traducto” iniziando a far scorrere la punta della sua bacchetta sul testo, fermandosi di tanto in tanto. Poi alzò lo sguardo con un’espressione di trionfo. “Funziona!”
“Cosa, Herm?” chiese Ron, interdetto.
“E’ un incantesimo che mi ha insegnato il professor Vitious. La bacchetta traduce il testo e io riesco a leggere come se fosse scritto nella nostra lingua. Funziona con tutte le lingue conosciute. Questa evidentemente è molto antica, perché non riesce a tradurre tutte le parole, ma si riesce comunque a capire il senso generale.”
Harry le scoccò un bacio sulla guancia. “Amore, non so cosa faremmo senza di te! Che cosa dice il testo?”
Hermione si concentrò e passò lentamente la bacchetta su ogni parola della pagina, passando poi a quella successiva e quella successiva ancora. Mentre continuava a leggere, spiegava agli amici cosa capiva.
“Allora, sembra che l’autore del testo non sappia dire quanti anni abbia il Velo e neanche chi l’abbia creato... dice che è una specie di passaggio...”
“Per dove? Dove porta?”
“Aspetta.” Hermione voltò di nuovo pagina. Harry si distrasse un attimo osservandola mettere una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Quando era concentrata diventava terribilmente affascinante. La sua voce però lo riportò subito con i piedi per terra, catturando nuovamente la sua attenzione. “Sembra che sia un passaggio per un’altra dimensione o un’altro piano astrale dove finiscono le anime. Maledette dalla Magia Nera. Un luogo di non ritorno. Anche le anime sacrificate per creare gli Horcrux finiscono lì.” Voltò di nuovo pagina.
Hermione aggrottò la fronte, preoccupata, mentre iniziava a far scorrere la bacchetta più velocemente. Girò nuovamente la pagina.
“Hermione, che succede, perché hai quella espres-”
“Zitto, Ron!” l’interruppe la ragazza mentre girava ancora un altro foglio ingiallito. Una piccola goccia di sudore le scivolò lungo la fronte. L’incantesimo doveva richiedere parecchie energie, ma Hermione non lo dava a vedere, talmente assorta dalla lettura. Improvvisamente ruppe di nuovo il silenzio. “Esisteva una profezia che rivelava come distruggere il varco. In epoca antica era stato maledetto un mago oscuro terribilmente malvagio. C’è la descrizione delle sue vittime e della sua potenza... Dio mio... è davvero terribile... Credo che potrebbe battere Voldemort schioccando solo le dita. Dice che con la sua morte venne perduta gran parte dell’antica Magia Oscura. La ricerca della profezia era iniziata proprio per evitare che questo mago, chiamato Brahmus Jackal, potesse in qualche modo tornare indietro. Grazie alla profezia si sarebbe potuto distruggere il passaggio per quel limbo per sempre, ma non fu mai ritrovata.” A quelle parole Ron sussultò spaventato, mentre Harry strinse le nocche fino a farle diventare completamente bianche, domandando con un filo di voce.
“Volevano distruggere il Velo perché in realtà esiste un modo per liberare quelle anime?” La testa di Harry stava lavorando a pieno ritmo, il pericolo che quel mago oscuro potesse in qualche modo tornare gli riempiva l’animo di terrore e, nonostante tutto, una piccola speranza stava nascendo nel suo cuore.

...Sirius...

Hermione annuì gravemente e continuò “Sembra che l’autore cercasse il modo di riportare Jackal di nuovo qui. Descrive un terribile rituale... è molto complesso... parla di sacrifici... aspetta... secondo questo testo anche Jackal ha scisso la sua anima in sette parti... non è molto chiaro...” Si asciugò la fronte, ormai madida di sudore per lo sforzo e la concentrazione. “Parla di equilibri tra i diversi piani astrali. Per portare di nuovo l’anima di Brahmus Jackal in questa dimensione, il ricevente deve avere anch’esso l’anima scissa, ma sembra che non sia così facile riportare qualcuno da quel limbo. Il varco è sempre aperto in entrata e per invertire il senso parla di utilizzare del sangue vate... Aspetta, vi leggo esattamente cosa scrive:

“Solo attraverso lo scorrer e il passar di sangue vate dall’uno all’altro piano astrale, si potrà cambiar l’entrata con l’uscita. Inoltre, prima di riaprire il portale nel senso opposto ad ora,  per far tornare in questo mondo un’anima, bisogna che ne venga sacrificata un’altra che prenda il suo posto. Nel caso del Grande Signore, la scissione della sua anima prevede un numero di sacrifici pari al numero delle sue anime perché il tributo dato in vita per l’immortalità sia riequilibrato anche nella sua prigionia. Non avendo un proprio corpo in questo piano, colui che avrà l’onore di rievocarlo, donando il suo stesso sangue, su questa terra dovrà ospitarlo nella sua anima, ma solo se mutilata come quella del Grande Maestro, chiudendo così il cerchio senza alterare l’equilibrio cosmico. Una volta che l’anima richiamata torna su questo piano astrale, crea un legame con l’anima di colui che ha offerto i sacrifici, indissolubilmente, e la morte del richiamante porta con sé la morte delle anime richiamate.”  

“Poi c’è il disegno di un simbolo e segue una complessa formula di evocazione... Sono parole antiche e sembra sia parte della Magia Nera perduta a cui l’autore si riferiva prima.” Hermione diede un’occhiata alle poche pagine rimaste. “Non sembra ci sia altro di rilevante.” Concluse, alzando uno sguardo preoccupato e stanco verso Harry. Anche Ron si voltò verso l’amico. Il silenzio, dopo il lungo flusso di parole di Hermione, sembrava denso di angoscia.
Harry aveva lo sguardo serio, mentre i suoi pensieri vagavano senza sosta. Anche l’ultima speranza di riportare indietro Sirius era perduta. Ma c’erano interrogativi ben più gravi che lo stavano tormentando. Era per portare indietro Jackal che Voldemort aveva rubato il Velo?
Di nuovo la voce di Hermione lo riportò alla realtà. “Pensi che V-Voldemort sia a conoscenza di tutto questo?”
Harry annuì suo malgrado. “Credo di sì, ma ci sono alcune cose che non mi sono chiare: perché rapire la Cooman?”
Ron sembrava paralizzato dalla paura e si limitava a portare lo sguardo dall’uno all’altra.
“Per quanto rimanga una ciarlatana, anche se inconsciamente la professoressa Cooman è stata in grado di formulare profezie diciamo… reali. Quando l’autore di questo libro parla di sangue vate, credo si riferisca al sangue di qualcuno che sia dotato dell’Occhio Interiore...”
“Quindi voi pensate che V-V-Voldemort voglia richiamare questo Brahmus Jackal e diventare ancora più potente, non è così?” chiese Ron, con voce tremante.
“Sì, credo proprio che sia così. E dobbiamo assolutamente impedire che questo accada. E’ tempo di muoverci. Hermione, potresti copiarmi la formula per richiamare l’anima dal Velo? Voglio impararla, così da essere in grado di interrompere Voldemort se tenterà di fare quello che vuole fare in mia presenza.” Con sguardo deciso, Harry si alzò e iniziò a vagare avanti e indietro per la stanza, pensando a tutte le implicazioni che avevano portato le notizie appena apprese.
Quando Hermione ebbe finito, ormai il sole era già alto. Si alzò e si diresse verso Harry con una pergamena in mano.
“Ecco fatto, dovrebbe essere abbastanza fedel-” Ma non finì la frase perché ebbe un mancamento. Harry la prese al volo e le posò una mano sulla fronte.
“Ha la febbre. L’incantesimo deve averla stancata parecchio. Ron, fammi un favore, vai dalla McGranitt e spiegale la situazione. Dalle anche il libro. Io intanto porto Hermione in infermeria.”
Detto questo, prese in braccio la ragazza e si diresse verso l’ufficio di Madama Chips, mentre Ron si dirigeva dalla preside.

*

Una donna incappucciata continuava a tremare, mentre lacrime, copiose, le bagnavano il viso.
“Lo sai che non avresti dovuto farlo. Come hai osato ribellarti al tuo Signore.”
La donna sembrava sotto shock e continuava semplicemente a ripetere sotto voce “Dov’è mio figlio...? Dov’è mio figlio...?”
“Vuole che la uccida, mio Signore?” Bellatrix Lestrange si era affiancata alla donna, la sua stessa sorella, guardandola con disprezzo.
“No, Bellatrix. In fondo il disperato tentativo di Narcissa di recuperare suo figlio mi è servito a capire che non è la sola ad essere pronta a disobbedire al mio volere.” Voldemort si alzò dalla specie di trono dove era seduto e si diresse verso una delle finestre, e portando le mani dietro la schiena, guardò il paesaggio per poi dire “Portala nei sotterranei, se vuoi puoi torturarla un po’, ma non ucciderla. La sua vita verrà sacrificata per più alti scopi...” Sogghignò in modo sinistro. Stava per andarsene quando aggiunse senza voltarsi “E quando hai finito, vai a cercare Severus; devo fare quattro chiacchiere con lui.”
Sul volto di Bellatrix apparve un ghigno “Come desidera, mio Signore.” disse, scomparendo in un sonoro crack.

   
 
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