Buonasera ragazzuoli e
ragazzuole u.u
Per questa storia vi ho
fatto aspettare di più, quindi ecco che da brava rimedio con un nuovo capitolo
subito u.u Sono brava, no? u.u
Sto cercando di finirla il
prima possibile, perché… Beh, perché avrei anche diecimila altre cose da fare
D= compresi gli esami D= quindi, dopo che avrò postato… Scriverò
ininterrottamente, facendomi venire crampi alle dita XD E se la finirò…
Purtroppo dovrete aspettare un po’ per il seguito u.u perché davvero, ho altre
due storie a cui dedicarmi (di cui una pubblicata e una inedita). Poi tornerò
da voi, promesso <3 o:p="o:p">3>
Intanto ringrazio i miei
affezionati lettori (non so, ci sono maschi che seguono? o.O) e soprattutto chi
recensisce, mi fate felicissimi <3 o:p="o:p">3>
Buona lettura =)
PS= link alla pagina
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La Dama Grigia
Eva
incrociò la Dama Grigia in un corridoio, al quinto piano. Le chiese,
gentilmente, se aveva fretta o se poteva fermarsi a parlare un po’, e poi, ricevuto
l’assenso del fantasma, mandò uno del primo anno che passava lì per caso a
chiamare Tom.
Dopo
meno di due minuti il ragazzo arrivò: evidentemente era vicino.
“Allora.”
esordì la Dama “Di cosa volevate parlarmi?”
“Beh,
ecco…” iniziò a rispondere Tom, titubante. In realtà faceva tutto parte del
piano: mostrarsi apprensivi, quasi insicuri, lusingarla se necessario, e
prenderla molto, molto, molto alla larga “Ho sentito dire che lei era viva al
tempo dei quattro fondatori e mi chiedevo… Conosceva Salazar Serpeverde?”
La
Dama spalancò gli occhi. Sembrò sul punto di dire qualcosa, stizzita, poi parve
riflettere un attimo.
“A
cosa devo questa curiosità, ragazzo?”
“Ho
appena scoperto di discendergli personalmente. Sa, io sono un orfano, ma avendo
del potere magico dentro di me… Io ed Eva abbiamo fatto delle ricerche, e
l’abbiamo scoperto. Quindi vede, siccome non ho nessun’altro a cui chiedere, e
non conosco i miei parenti più prossimi, non so neppure se sono ancora vivi,
volevo sapere un po’ di più su questo mio antenato.”
Il
viso della Dama si distese, e parve quasi emanare compassione. Tom avvertì un
moto di stizza, ma fece in modo di ricacciarlo indietro: odiava essere
compatito, ma era l’unico modo per cavarle informazioni senza destare sospetto.
“Beh…
Beh, sì, lo conoscevo, ma non molto… Bene, ecco.” il fantasma sospirò “Sai, ero
la figlia di Priscilla Corvonero. Helena, mi chiamavo. Ovviamente i primi anni
della mia vita li ho trascorsi con loro… Mentre costruivano Hogwarts, io c’ero.
Però… Ero troppo piccola. Ricordo solo che era un uomo alto, oserei dire
possente. Era fermo nelle sue convinzioni, certo, ma nello stesso tempo
gentile… Non l’ho mai visto fare il prepotente, non con me almeno. Ma, ripeto,
ero piccola… Credo che in biblioteca potrete trovare delle iconografie…”
“E,
ecco…” intervenne Eva, mentre la voce della Dama si perdeva “E della litigata
con Godric Grifondoro non sa nulla?”
La
Dama tornò a guardare i due ragazzi.
“Mi
spiace. E’ successo mentre ero via… In viaggio per l’Europa, sapete, con mia
madre. Mi arrivarono le voci dopo… Come saprete, Salazar voleva ammettere solo
i Purosangue, mentre Godric patteggiava anche per, beh, i Mezzosangue e i
Sanguesporco…” non lo disse in tono cattivo, così sia Tom che Eva lasciarono
perdere, e poi non volevano litigare, ma ottenere informazioni “Ma questo lo
sapete tutti, io non posso dire niente di più.”
“E…”
Tom esitò, osservando Eva per un breve istante. Le strinse la mano, poi tornò a
guardare la Dama, all’apparenza incerto. “Cosa sa… Della Camera dei Segreti?”
La
Dama Grigia sorrise, triste.
“C’è
chi dice che sia una leggenda. So che non ho assistito in persona al litigio,
ma Godric ci disse che Salazar l’aveva minacciato con questa fantomatica
Camera… O meglio, lo disse a mia madre: io origliai. Tuttavia, per quanto i
fondatori rimanenti cercarono… Niente.”
Eva
era molto delusa, Tom invece non lo diede a vedere. Finse di riflettere un
attimo.
“Quindi…
Quindi lei pensa che sia solo una leggenda? Che non ci sia proprio modo di…?”
“Che
intenzioni hai, ragazzo?” chiese la donna, improvvisamente rigida – per quanto
lo possa essere un fantasma – “Vuoi trovare la Camera e, in quanto suo erede,
sguinzagliare il mostro contro i Mezzosangue e i Sanguesporco?!”
Tom
la guardò sinceramente stupito.
“No,
certo che no! Io non odio i Mezzosangue, né tanto meno i Sanguesporco. Io per
primo sono un Mezzosangue, da quello che ho scoperto; Eva è la mia ragazza,
come potrebbe essere altrimenti?”
Eva
si avvicinò al fantasma, con un sorriso gentile.
“I
miei genitori erano babbani, sono sicura che lo sa. Tom non mi farebbe mai del
male, e non lo farebbe ad altri.”
La
Dama Grigia si rilassò.
“Scusami.
Non so che mi sia preso. E’ solo che…”
Un
altro sospiro.
“Era
solo curiosità la mia, sulle mie origini. Mi spiace se l’abbiamo disturbata.”
Tom
prese la mano di Eva, e iniziò ad avviarsi lungo il corridoio.
“C’era
un quadro.” disse infine la Dama, prima che loro svoltassero “In cui si diceva
fosse ritratto il fratello di Salazar, morto prematuramente. Forse lui potrebbe
saperlo, ma non so dove sia.”
Tom
fece un sorriso trionfante, quasi spaventoso, ma né il fantasma né Eva lo
videro.