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Autore: sophie_85    15/03/2007    5 recensioni
--- EPILOGO PUBBLICATO ---
Ho provato a scrivere un ipotetico 7° libro, dato che la storia è stata scritta prima della sua uscita. E' la storia dei Harry&co. al settimo anno, passando dall'evoluzione dei loro rapporti, ad una fase più d'azione fino allo scontro finale con Voldemort. Diciamo che seguo le linee generali dei libri di zia Jo, quindi la mia storia parte con Harry dai Dursley, poi va alla Tana, e infine a scuola. La prima parte della storia è più tranquilla e romantica, mentre nella seconda parte entra in gioco l'avventura, con la ricomparsa di Piton, Malfoy e Voldemort.
Chiedo scusa se a volte i personaggi potrebbero acquisire una lieve sfumatura OOC, ma ho cercato comunque di mantenere personaggi e trama il più possibile legati a quelli di JKR, e... Spero vi piaccia! ps: il titolo con cui avevo iniziato a pubblicarla era "Harry Potter e..." e la maggiorparte delle recensioni sonon andate perse quando ho ricominciato a postarla di nuovo dall'inizio, chiedo scusa a tutti per questo.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Lo sguardo di Malfoy era ancora sospettoso, anche se sembrava stesse soppesando l’idea, infatti, dopo qualche istante di silenzio, chiese “E mentre noi organizziamo tutto questo, tu dove sarai?”
“Io ho intenzione di riportare indietro Hermione e Ginny. E di affrontare Voldemort. Una volta per tutte.”
“Giusto, come ho fatto a non pensarci. Vai a fare l’eroe.”
Harry sorrise, pensando che erano le stesse esatte parole di Piton. Si alzò per andar via, ma venne afferrato al polso da Malfoy.
“E perché avresti detto tutto questo a me e non al tuo amico babbanofilo?”
“Perché avrebbe cercato di fermarmi, mentre so che tu non ci avresti neanche provato.”
Malfoy fece un sorriso enigmatico. “Giusto... Chi sono io per impedirti di andare a farti ammazzare?”
Mentre percorreva la stanza verso l’uscita, Harry gli fece un cenno di saluto con la mano, rispondendo “Mi dispiace per te, Draco, ma ho intenzione di tornare.”
Fuori c’era una notte senza luna. Una lieve brezza accarezzo il viso di Harry mentre si voltava a guardare, forse per l’ultima volta, gli imponenti cancelli di Hogwarts, prima di scomparire in un sonoro “crack”.

- Fine capitolo -




*°*°*°*



Caro Ron,
so che ora sei furioso con me perché sono passato da Draco prima di partire, mentre a te non ho detto neanche una parola, ma cerca di capirmi... So che sei un buon amico e che sicuramente mi avresti impedito di partire, ma so anche che forse alla fine avresti ceduto: mi avresti chiesto di venire con me e questo non potevo permettertelo. Voldemort non ha scrupoli e ha già Ginny e Hermione come armi da usare contro di me, non posso fornirgliene altre, sarebbe una pazzia. E poi ho bisogno di te lì. Forse mentre tu stai leggendo questa lettera, la McGranitt avrà già letto la sua e Draco vi starà spiegando quello che vi ho chiesto di fare. Io voglio che tu guidi la squadra dell’ES. Lo so che potrebbe essere molto pericoloso e voglio che chiunque venga con voi, perché so che tu e Draco andrete con l’Ordine, sappia quanto rischia. Non vi chiederei di combattere se non sapessi che sareste di grande aiuto. Se utilizzerete la pozione dell’Invisibilità di Hermione, i Mangiamorte non penseranno mai che ci sono altre persone che li attaccano, oltre l’Ordine, e la Felix Fenicis dovrebbe darvi una protezione aggiuntiva: con un po’ di fortuna in più è praticamente impossibile che si accorgano di voi. Ma vorrei che al minimo sentore di essere stati scoperti, vi ritiriate immediatamente, intesi? Per quanto mi riguarda, spero che la mia ipotesi sia corretta, altrimenti ho in mente qualcos’altro, anche se penso che sarà un po’ più complicato applicarlo. Ma non preoccuparti, riporterò indietro Ginny e Hermione a tutti i costi.
Stai attento amico, mio... Sono sicuro che ci rivedremo presto,

Harry

Ps: cerca di andare d’accordo con Draco; anche se so che preferiresti baciare un ragno piuttosto che ammetterlo,  potrebbe esserti d’aiuto.



Era la terza volta che Ron rileggeva le parole del suo amico, mentre intorno a lui, il vociare concitato dei membri dell’Ordine riempiva la stanza.
“Io penso che Harry abbia ragione, Minerva!” La voce di Lupin convinse Ron a mettere finalmente via la lettera. “Siamo destinati a soccombere se non facciamo altro che ritirarci in difesa. Dobbiamo attaccare. E visto che quel testardo ormai è partito, questo è il momento più adatto per farlo.”
La McGranitt era tesissima. Non faceva altro che misurare in lungo e in largo l’infermeria, mentre Draco, ormai praticamente guarito, si sedette vicino a Ron.
“Allora, Weasley... Potter ti ha scritto una lettererina di addio?” Malfoy aveva il suo solito ghigno di scherno, ma gli occhi non sembravano sprezzanti come quelli di un tempo.
“No, Malfoy. Al contrario. Allora, che intenzioni hai? Vieni con l’Ordine o hai troppa paura di affrontare i tuoi ex-amichetti tatuati? Preferisci stare qui, nascosto in qualche anfratto nei sotterranei? Harry è convinto che ci seguirai, ma secondo me sei troppo spaventato.”
Un lampo d’ira attraverso per un attimo i freddi occhi di Draco. “Stai zitto, Weasley! Tu non sai che cosa ho patito questi mesi in quella cella... ed è proprio per questo motivo che per nulla al mondo mi perderei l’occasione di vendicarmi!”
Per un attimo il silenzio s’impose tra due prima che Ron, dopo un attimo di esitazione, disse “Allora è deciso. Credevo che non l’avrei mai fatto, ma ho deciso di collaborare temporaneamente con te.” sospirò come se avesse fatto uno sforzo immane per pronunciare quelle parole, poi continuò “La McGranitt non ci permetterà mai e poi mai di unirci a loro, Harry lo sa bene, e sono sicuro che non ha fatto neanche un accenno alla cosa nella lettera per lei. Ma credo che dovremmo comunque cercare di convincerli e fingerci offesi quando ci diranno di no. Così quando ti daranno il ben servito, farai finta di dormire con la scusa di stare male, tanto sei un ottimo attore, e ascolterai quando hanno intenzione di agire. Non possono riunirsi da un’altra parte e anche se renderanno Imperturbabile il tuo divisorio, usa queste.” Gli mise in mano un paio di lunghi fili color carne. “Sono Orecchie Oblunghe Nuovissimo Modello. Mamma ancora non le ha ancora viste e poi non sospetterebbe mai che io possa avertele anche solo mostrate. Sa che ti odio. E chi non lo farebbe. Io intanto raduno l’ES.”
“Complimenti, Weasley... allora tutto il tempo in cui hai fissato la lettera di Potter, stavi elaborando un piano. E io che pensavo che ancora non avessi imparato a leggere. Solo un piccolo particolare: secondo me l’Ordine non attaccherà. E nemmeno tu avrai successo nel tuo reclutamento, nessuno vuole farsi ammazzare, e poi per chi? Per lo Sfregiato? Scommetto dieci galeoni che non riuscirai a portare nessuno oltre a quei due svitati di Paciock e Lunatica Lovegood.”
Uno scintillio attraversò gli occhi di Ron. “Ci sto, Malfoy... e ne scommetto altri dieci che partiremo entro l’alba.” Si alzò dirigendosi con aria combattiva verso Lupin, mentre la McGranitt tentava qualche altra, sempre più debole, obbiezione contro un agguerrito Moody.

*

Un forte odore di stantio pervase le narici di Harry, mentre con gli occhi socchiusi lasciava sfumare l’immagine del ciondolo di Hermione dalla sua mente. La stanza era completamente immersa nella semi oscurità, ma il ragazzo aveva comunque l’impressione che fosse immensa. Gli girava la testa per via della Smaterializzazione, ma era comunque all’erta, con la bacchetta alzata, mentre aspettava che gli occhi si abituassero all’assenza di luce. Piano piano individuò tre sagome lungo la parete di pietra viva, si avvicinò con cautela e riconobbe la figura di Hermione, incatenata con i polsi sopra la testa, con accanto Ginny e Piton nella stessa posizione. Harry la scrollò per farla svegliare e quando finalmente i suoi occhi verdi incontrarono quelli castani di lei, una risata fredda scoppiò alle sue spalle e la stanza si inondò di luce. Harry si alzò di scatto, puntando la bacchetta, verso la fonte del suono, con gli occhi momentaneamente ciechi per l’improvviso cambio di illuminazione. Anche se non distingueva chiaramente il suo volto serpentino, Harry sapeva che stava puntando la bacchetta contro Voldemort.
Alle sue spalle sentì un singhiozzo soffocato di Ginny, mentre Hermione con un filo di voce sussurrava “Oh, Harry... perché sei venuto. E’ una trappola, ora ucciderà anche te, ci ucciderà tutti.”
A Harry si strinse il cuore nel sentire la vena di disperazione nella voce della ragazza, ma un’altra risata lo riportò alla realtà, mentre la voce melliflua di Voldemort gli diceva “Ma guarda un po’ chi è venuto a trovarci... Harry Potter... spero che tu non sia stato così ingenuo da pensare di poterti Materializzare qui senza trovare nessuno pronto ad accoglierti. O magari volevi proprio arrivare e scappare semplicemente Smaterializzandoti e portando via con te i tuoi amichetti...” Altre risate sprezzanti si levarono alle spalle di Voldemort, e Harry si accorse improvvisamente che non erano soli. Sul fondo della stanza c’era un piccolo gruppo di persone e si indovinava la sagoma dell’arco con il Velo. Quando le risate si spensero, Voldemort riprese “Povero Harry, anche volendo scappare ora, mi dispiace informarti che non potresti più farlo. Vedi, il nostro comune amico Severus ha appena creato la Dimensione Parallela che mi permetterà di ucciderti senza vie di fuga e  senza che qualche tuo amichetto dell’Ordine intervenga in tuo soccorso...”
Harry si voltò verso Piton e solo allora notò che non era incatenato come le ragazze. Aveva chiaramente finito di evocare un incantesimo molto potente, respirava a malapena e i suoi  occhi, come il viso, erano completamente privi di qualsiasi tipo di espressione. Piton era decisamente sotto effetto dell’Imperio. Di nuovo, la voce di Voldemort richiamò l’attenzione di Harry.
“Nonostante abbia imparato a mie spese che Severus è un abilissimo Occlumante, debole com’era non c’è voluto molto per piegarlo alla mia volontà... Cos’hai da sogghignare a quel modo, Potter?”
In effetti, sul volto di Harry si era delineata un’espressione beffarda. “E chi ti dice che non sia tu ad essere caduto nella mia trappola, Tom?”
Un’ira feroce passò attraverso le pupille verticali di Voldemort. “Come hai osato chiamarmi?”
Il ghigno di Harry si allargò. “Ti ho chiamato Tom. Non è questo il tuo nome? Silente mi ha insegnato che bisogna chiamare le cose con il proprio nome, senza paura. E mi ha anche insegnato che per conoscere, capire e quindi sperare di sconfiggere il proprio nemico, è necessario conoscere anche il suo passato. Così ho visto con quanta abilità hai ottenuto tutto ciò che volevi, con quanta cura hai scelto gli oggetti che avrebbero avuto l’onore di custodire parte della tua oscura anima e ho visto con quale altrettanta cura sceglievi le vittime per creare i tuoi Horcrux.
Il medaglione, la coppa, il diario, l’anello sono andati distrutti e la tua spregevole Nagini è morta, grazie all’aiuto di Piton. Mancherebbe un ultimo Horcrux che secondo Silente avresti voluto creare con la mia morte e che invece hai creato con l’assassinio di quel povero vecchio, a casa di tuo padre. Nonostante le ricerche, Piton e tutto l’Ordine non sono riusciti a trovare la benché minima informazione su questo oggetto. E io so il perché. Perché in realtà l’ultimo Horcrux non è mai stato creato. Il grande Voldemort non avrebbe scisso la sua anima togliendo la vita ad un indegno babbano. Tu non hai ancora creato l’ultimo Horcrux perché vuoi crearlo con la mia morte, per dimostrare a tutti che è stato un caso che un ragazzino appena nato ti abbia privato di tutti i poteri. Per dimostrare che Voldemort è il più grande mago mai esistito che si è spinto otre i limiti conosciuti, così grande, che neanche la Morte è in grado di arrestarlo.”
Un silenzio innaturale seguì le parole di Harry, quasi subito rotto però dalla risata di Voldemort. “Complimenti, Potter. Ottima ricostruzione, ma devo informarti che avresti fatto meglio a dar retta al tuo mentore... Quello che accadde diciassette anno fa mi rese più prudente, così, appena ne fui in grado, creai l’ultimo Horcrux proprio con quel vecchio giardiniere di casa Riddle. Ma questa volta non feci l’errore di lasciare carpire a chicchessia questa informazione, modificai la memoria di Codaliscia e feci in modo che l’ultimo Horcrux non corresse il pericolo di essere trovato, o tanto meno distrutto.” Fece una pausa. “Vedi, Potter, come ultimo Horcrux ho scelto la mia bacchetta. Quindi mi dispiace contraddirti, ma sei tu ad essere in trappola.” Alla sua risata si aggregarono anche i Mangiamorte presenti nella stanza, mentre Harry tentava di mantenere lucida la mente, cercando una soluzione.


   
 
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