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Autore: SpinellaTappo98    01/09/2012    6 recensioni
Beckett e Myles Fowl hanno ormai quattordici anni. Incuriositi dal passato del fratello maggiore Artemis, decidono di interpretare il diario in codice dello stesso Artemis. Ma cosa accadrebbe se scoprissero i segreti del Popolo? Riuscirebbero a mantenere il segreto? Come reagirebbero Polledro ed il capitano Tappo? E come reagirebbe Artemis?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia amica Claudia. Scusa se invece di parlarti apertamente preferisco scriverti. Grazie per essermi sempre vicina, anche se non te ne rendi conto per me fai più di quello che pensi.



CAPITOLO 4

LA SEZIONE 8

 

 

CabOp, Cantuccio, Sottosuolo

 

Erano passate due ore da quando Beckett e Myles erano entrati nella CabOp di Polledro insieme a Juliet. Ormai neanche i gemellini Orion e Coral riuscivani a distrarli dalla loro missione: scoprire cosa stesse realmente Artemis.

- Ehi, fratellone. Non pensare di scamparla. - disse Beckett ad Artemis mentre giocava con Orion.

- Esatto. Noi siamo venuti per sapere la tua occupazione. Siamo abbastanza incuriositi. - continuò Myles risolvendo un calcolo con Coral.

- Artemis, credo che tu sia in trappola! - rise Domovoi Leale appoggiando una mano possente sulla spalla del suo principale.

- Non c'è bisogno che me lo ricordi. Iniziò Artemis freddo. - Polledro, chi c'è libero per la sperimentazione?

Il centauro battè frenetiacmente sulla tastiera. Quando ebbe finito si voltò assumendo un ghigno. - Credo sia disponibile solo MP15...sta arrivando.

- Oh, no! MP15, no! - mugulò Artemis.

- Non vedo l'ora che arrivi. - ghignò Spinella esibendo uno dei suoi più terribili sorrisetti da vampiro che aveva imparato dal marito.

Pochi istanti dopo si aprì la porta della CabOp. Subito entrò una ragazzina bionda e riccia. Il portamento fiero e gli occhi verdi dietro un paio di occhiali abbassati sul naso. MP15 era in realtà Minerva Paradizo. In passato Minerva era già entrata in contatto con il Popolo rapendo il demone stregone N.1. In quell'occasione, Artemis le aveva salvato la vita, ma poi lui era sparito nel Limbo per tre anni. Durante la scomparsa del giovane, Minerva era andata spesso a trovare Leale e non aveva mai smesso di parlare di Artemis.

- Mi hai chiamata, Polledro? - chiese Minerva lasciandosi chiudere la porta alle spalle.

- In realtà ti ho fatta chiamare io. Eri l'unica del tuo settore momentaneamente libera. Dovresti stare con Orion e Coral. - fu la risposta di Artemis.

- Ottimo. Così potrò portare avanti le mie osservazioni sugli incroci delle razze. - iniziò lei. - E poi...qualunque cosa per te, Artemis. - aggiunse con voce dolce.

- Ehi, ragazzina. Vorrei ricordarti che Arty è mio marito e gli "incroci" come li chiami tu, sono i miei figli. - gracchiò spinella.

- Inoltre sarebbe carino se qualche volta ti ricordassi di non avere più ventisei anni. Ora ne hai quindici. - grugnì Polledro imbronciato. La ragazza sembrava non ricordarsi mai che il centauro le aveva salvato la vita.

L'anno prima, infatti, Minerva Paradizo aveva scoperto e localizzato la Fonte dell'eterna giovinezza. Essendo un genio, eseguì mentalmente qualche rapido calcolo. Non era stato difficile trovare la fonte. Avrebbe potuto sfruttare quel luogo magico a suo piacimento. Sfortunatamente, però, ebbe un incidente. Cadde dentro una pozza piena dell'acqua magica. Subito scintille azzurrine le guizzarono intorno e la coprirono. Se Polledro non fosse intervenuto con una formula di sua invenzione, Minerva sarebbe ringiovanita a tal punto da tornare alla non esistenza. Comunque, Minerva era stata troppo tempo immersa nell'acqua della Fonte dell'eterna giovinezza e così la formula le salvò la vita, ma la fece tornare a quando aveva quindici anni. Così, non potendo tornare alla sua vita normale, Polledro le aveva offerto un lavoro. Nella sezione dove era stato trasferito il centauro c'era sempre bisogno di geni.

- Ah, è vero. L'incidente alla Fonte dell'eterna giovinezza. A volte mi dimenti... - Minerva s'interruppe alla vista dei tre ospiti eccezionali. Riconosceva la donna. Juliet Leale, la sorella della guardia del corpo di Artemis. Ma gli altri due no. - Ma chi sono loro?

- Mi presento. Beckett Fowl a sua disposizione, graziosa fanciulla. - si presentò Beckett baciando la mano dalla ragazza.

- Ti prego, Beckett, abbi un po' di ritegno! - disse Myles al fratello – Salve. Io sono Myles Fowl. A quanto ho capito sei Minerva Paradizo. Ho letto qualcosa di te sul diario di Artemis. Se non erro, tu hai rapito il demone N.1.

- Cosa? Voi siete Beckett e Myles Fowl? I fratelli gemelli di Artemis? Non dovreste stare qui. Voi non fate parte della Sezione Otto.

Beckett e Myles si voltarono contemporaneamente verso il fratello. Allora Artemis uscì dalla CabOp seguito a ruota da Spinella, i due Leale e Polledro – Venite con me e non toccate nulla. - li avvertì in tono molto serio.

Uscirono dalla cantrale e percorsero pochi metri. Artemis li guidò all'interno di un parcheggio multipiano fino al settimo livello. La comitiva si arrestò in un posto auto poco accessibile e buio. Polledro estrasse dal taschino della camicia un telecomando a infrarossi e lo puntò verso la parete rocciosa. Premette il pulsante e per un po' non accadde nulla. D'un tratto, però, il terreno sotto di loro si alzò e li catapultò in aria. Si sarebbero spiaccicati contro la roccia, Beckett e Myles se lo sentivano. Non c'era via d'uscita. Non era possibile che il fratello li avesse portat lì solo per spiaccicarsi in massa. Non ebbero il tempo di elaborare il pensiero. A pochi centimetri dalla roccia chiusero gli occhi. Quando li riaprirono videro una grotta più piccola ed una porta.

- Un ologramma – riuscirono a farfugliare Beckett e Myles.

Con un sorrisetto soddisfatto, il centauro aprì la porta con un secondo telecomando. Lo divertiva sempre spaventare dei Fangosetti. Meglio se erano dei Fowl. Durante tutti quegli anni, il posto non era cambiato molto dalla prima volta che c'era entrata Spinella.

Superati gli innumerevoli, e paranoici, controlli i sette si ritrovarono in un'immensa stanza. Era uno spettacolo della tecnologia. Enormi schermi ricoprivano le pareti, ologrammi si levavano da tutte le parti e al centro c'era una stanza sollevata a dieci metri dal terreno. Il nucleo della Sezione Otto.

Artemis si diresse verso una scensore proprio sotto la stanza elevata e gli altri lo seguirono – Beckett, Myles. Benvenuti nel quartier genereale della Sezione Otto. La nostra è una sezione top secret della LEP. Nessuno sa della sua esistenza. Solamente i membri del Consiglio. Quando Spinella è entrata a farne parte era guidata del comanante Vinyàya e si occupava dei demoni. Dopo la scomparsa del comandante, se ne sono susseguiti altri. Ma questo ha poca importanza per voi. - premette un pulsante e l'ascensore iniziò a salire. - Quando i demoni si ambientarono tra il Popolo, la Sezione Otto terminò il suo compito.

Beckett e Myles guardavano stupefatti fuori dall'ascenzore passando da una parete all'altra. - E poi cos'è accaduto? - urlarono euforici in coro. Odiavano farsi eco a vicenda, ma non riuscivano ad evitarlo quando erano molto emozionati.

Artemis guardò Juliet facendole segno di smettere di ridere. Ovviamente lei sapeva la storia. Poi continuò – Circa dieci anni fa il comandante Grana Algonzo prese le redini della Sezione Otto e... - non riuscì a continuare.

Juliet era scoppiata a ridere seguita da suo fratello e da Polledro. Allora i gemelli Fowl non poterono fare a meno di chiedere, all'unisono è ovvio – Perché ridono?

In quel momento anche il capitano Tappo scoppiò in una fragorosa risata – Scusa, Arty. Non sono riuscita a trattenermi. Non ho potuto dato quello che... - inutile. Rideva a tal punto da non poter finire la frase.

Artemis si coprì il viso imbarazzato con una mano. - E va bene. Continuate a ridere di me a distanza di anni. Ma come siete maturi! - iniziò a scuotere la testa. - Non credete che sia già abbastanza imbarazzante senza che ridiate?

Beckett e Myles si guardarono l'un l'altro negli occhi. Come mai ridevano in quel modo? E perché Artemis era così imbarazzato?

- Beckett e Myles. - il fratello richiamò la loro attenzione. Il viso rosso pr l'imbarazzo. - Immagino che vi stiate chiedendo come mai quei quattro ridono. Dovete sapere che Grana, cioè il comandante Algonzo, era un buon amico di Spinella. Anche se nessuno in questo luogo può permettersi di controbattere se dico che ci fosse qualcosa in più. - e come aveva detto Artemis, nessuno ebbe nulla da ridire. Era talmente ovvio! Quindi il ragazzo continuò – Così, quando è salito al comando della Sezione Otto ha convocato Spinella e di conseguenza anche Polledro, Leale e, ovviamente, me.

I gemelli Fowl annuirono energicamente. Fino a quel punto era tutto chiaro.

- Alla luce degli avvenimenti passati, Grana ha ordinato a Polledro di usare il siero della verità sui futuri agenti. Non poteva rischiare una talpa dall'interno. Sarebbe stato troppo rischioso per l'intero pianeta. Sia sotto che sopra la superficie. Quindi, anche se il siero era stato dichiarato fuorilegge da Atlantide, non abbiamo avuto problemi ad adoperarlo. Del resto, la Sezione Otto non esiste.

Beckett e Myles seguivano attentamente il fratello. Chiaro. Se qualcosa in teoria non esisteva, non poteva essere scoperto se infrangeva le leggi. Quindi non era costretta a seguirle.

- Durante l'interrogatorio mio e di Spinella, il comandante Algonzo ha scoperto alcune questioni diciamo, ehm, insabbiate dalla LEP o alcuni dettagli tralasciati dai verbali. Come ad esempio il viaggio indietro nel tempo per recuperare Geigei. Credo vi ricordiate che in quell'occasione Spinella mi aveva baciato. Possiamo dire che quel particolare non è stato gradito dal comandante. Ovviamente ho anche spifferato i miei sentimenti per il capitano Tappo. Non potendomi sbattere fuori dalla Sezione Otto per questo motivo, ha deciso di darmi addosso. Litigavamo di continuo. Peggio di Bombarda Sterro e Polledro. È chiaro che Spinella non sapeva il motivo dei nostri litigi. Come se non fosse già abbastanza, ad un certo punto abbiamo iniziato a farci vicendevolmente degli sconvenievoli dispetti. Ognuno rendeva il più complicato possibile il lavoro dell'altro.

- E io, ovviamte me ne resi conto. Grana passava le missioni più complicate e assurde ad Artemis e Artemis falsificava i verbali o disobbidiva impunemente a qualunque ordine di Grana. - riuscì a dire a stento Spinella. Era ancora piegata in due a ridere.

Artemis diventò ancora più rosso se era possibile. - Poi, Spinella rifiutò il capitano Algonzo ed un certo centauro lo pubblicò sul sou blog. Allora io mi feci avanti e poi, il resto lo sapete già.

Per qualche istante ci fu un silenzio imbarazzato interrotto da alcune risate ancora non totalmente sedate. Finalmente le porte dell'ascenzore si aprirono. I sette si diressero in tutta fretta all'interno della stanza sopraelevata. - Vi presento il cuore della Sezione Otto. Questa stanza è un esemplare unico di tecnologia avanzata. La più elevata sia sopra che sotto la superficie. Avanzata persino per il Popolo. - grugnì orgoglioso Polledro. - Per questo è anche l'ufficio della Squadra 1. La Squadra 1 è formata dai migliori agenti della Sezione Otto. Me come consulente tecnico, lo stratega Artemis, il comandante Leale, il capitano Tappo, l'informatore Bibbidi Buh e...anche Bombrda Sterro.

- Capitano Bombarda Sterro, centauro. - lo corresse il nano comparendo da dietro una scrivania.

Polledro trasalì. - Ah, giusto. Capitano. Ti hanno fatto capitano nonostante i miei reclami. Ma tu che ci fai qui, nano? Dovevi essere in missione!

- Ho finito prima del previsto. Del resto, c'è un motivo se mi hanno fatto capitano. - rivolse la sua attenzione ai gemelli Fowl. - Ma guarda guarda chi è venuto a trovarci! Beckett e Myles! I due Fangosetti più intelligenti che conosca. Fatta eccezione per Artemis e Minerva, ovviamente. Ma non preoccupatevi, essere terzi e quarti non è poi tanto male. Del resto, siete Fangosi. - Bombarda strizzò loro l'occhio.

Bombarda Sterro. Quel nano era Bombarda Sterro. Beckett e Myles richiamarono rapidamente alla mente le informazioni ricavate sul nano leggendo il diario di Artemis. Bombarda era stato un ladro. Uno dei migliori. Non esisteva serratura era abbastanza da fermarlo. Aveva collaborato al caso Fowl. Era morto una volta ed era sfuggito dopo aver collaborato con la LEP una volta. Quando dopo la terza collaborazione era stato arrestato, Artemis decise di manomettere il primo mandato di perquisizione della sua caverna. In questo modo ogni accusa su di lui era caduta ed i suoi precedenti cancellati. Questo perché portasse awd Artemis un cd in grado di annullare gli effetti dello spazzamente di Polledro. Successivamente aveva deciso di "rigare dritto" ed aveva fondato un'agenzia investigativa con Spinella Tappo dopo la morte del comandante Julius Tubero. Con la scomparsa di Spinella e la sua reintegrazione nella Ricog. il nano fu accompagnato nelle sue attività investigative dal folletto contrabbandiere Bibbidi Buh. Aveva salvato molte volte la vita ad Artemis e gli altri. Aveva giocato un ruolo fondamentale. Ed ora era stato arruolato nella Sezione Otto con il grado di capitano. La sua era stata un'esistenza a dir poco movimentata da quando aveva conosciuto Artemis.

Beckett e Myles decisero che fosse meglio non rispondere alle provocazioni del nano. Dal diario del fratello avevano imparato molte cose. Una di quelle era evitare di infastidire un nano. - Nessuno ci fa visitare il nucleo? - ancora una volta avevano parlato all'unisono.

- Certo. Scusate. - iniziò Artemis sovrastando le voci di Polledro e Bombarda che litigavano. Come al solito. - Allora, da questa parte ci sono gli uffici. Anche gli agenti operativi ne hanno uno. Ovviamente più piccolo dato che non lo utilizzano molto. Per ora non posso farvi visitare gli uffici. È necessaria l'autorizzazione del comandante.

- Il tuo Leale. - dissero i gemelli con un'unica voce.

- Non il comandante dfella squadra. - spiegò Artemis – Il comandante della Sezione Otto. E vi assicuro che non è un tipo molto simpatico...

Prima che Artemis potesse continuare, una piccola porta in fondo al nucleo della sezione si spalancò. Un elfo ne uscì sbraitando. Non aveva l'aria di un tipo simpatico. - Fowl! Cosa succede qui? Non posso smettere di osservarti un attimo che tu introduci dei Fangosetti nel cuore della Sezione Otto?! Una sezione così segreta che solo alcuni membri del Consiglio ne sanno l'esistenza! Fowl. Noi in teoria non esistiamo! Non puoi metterti a far entrare Fangosetti a tuo piacimento! Polledro! - latrò – Centauro dei miei stivali! Come hanno fatto quei Fangosetti ad eludere il tuo sistema di sicurezza?!

- Quei Fangosetti mi hanno rapita... - spiegò Spinella. Per un attimo Grana Algonzo, perché era lui l'elfo sbraitante, parve calmarsi, - Loro sono Beckett e Myles. Fowl. Sono riusciti a rapirmi e sono voluti essere portati da Artemis. Spero tu abbia capito il perché.

Certo. Il comandante Algonzo aveva capito tutto. Così, pensò, quei due Fangosetti sono i fratelli di Artemis. Spinella aveva ragione. Impossibile dire di no ad un Fowl. - Che c'è? Volete dare una mano anche voi? Sappiate che compreso Artemis ho già tre Fangosi che lavorano per me. Se volete restare, dovrete dimostrare di essere all'altezza.

- Comandante Algonzo, noi siamo all'altezza. - affermarono Beckett e Myles in tono certo. Gli occhi verdi a fissare l'elfo di fronte a loro. Non si sarebbero lasciati intimidire da uno come Grana Algonzo. Avevano informazioni anche su di lui. Un vero soldato. Un ottimo agente. Artemis aveva scritto molte cose di lui sul suo diario. Non andavano molto d'accordo. E a quanto pareva i loro rapporti non erano cambiati nel tempo.

- Devo riflettere. - intimò Grana ai gemelli.

- Non sapevo tu fossi capace di pensare. Figuriamoci se puoi riflettere su un argomento importante. Credevo che tu dessi solo ordini. Sei un soldato, Algonzo. Non un pensatore. - disse Artemis con un tono tagliente.

- Fangosetto, hanno scelto me come capo. Non te. Quindi non si discute! Tappo! Fowl! Polledro! Sterro! Leale! Intendo entrambi i Leale. Nel mio ufficio! Subito. - e se il comandante diceva subito, era subito.

Quindi coloro che erano stati chiamati seguirono Grana nel suo ufficio. Lo stesso da cui era uscito pochi istanti prima sbraitando. Nella stanza sopraelevata piombiò un silenzio totale. Almeno sino a che il colloquio privato ebbe inizio. Allora il sottofondo di urla incomprensibili non cessò un istante.

Lasciati soli nel corridoio, Beckett e Myles non resisterono. Dopo pochissimi e brevi istanti entrarono nell'ufficio di Polledro. Si riconosceva dalla sedia per centauri davanti ad una scrivania interamente occupata da computer a parete. Ne accesero uno. Impossibile accedervi, a meno che non si conoscesse la password. Fortunatamente loro la password l'avevano. Appena uscito dall'ascensore Polledro stava per entrare nel suo ufficio e disinserire la password, ma l'arrivo di Bombarda e del comandante Algono glielo avevano impedito. I file più importanti erano scritti in centauriano. Il solito Polledro paranoico. Per fortuna di Beckett e Myles i documenti che interessavano a loro erano in gnomico. Bastò tradurlo per leggere quello che c'era scritto.

Trovarono la cartella con le informazioni sugli umani che lavoraravano nella Sezione Otto. Artemis Fowl, Minerva Paradizo ed una ragazza di sedici anni. Una certa Samanta Gambino. Italiana a giudicare dal nome e dal cognome doveva essere Siciliana. Lessero il luogo di nascita incuriositi dalla misteriosa ragazza. Palermo. Beckett e Myles erano già stati in quella città una volta. Il mare era fantastico.

Stavano per andare avanti a leggere le informazioni su Minerva e Samanta quando una finestra apparì sullo schermo. Improvvisamente il computer si spense e dal soffitto iniziò a lampeggiare una luce rossa.

 

Appena entrato nel suo ufficio, il comandante Algonzo si mise a sedere su una sedia creata appositamente per lui. Gli agenti da lui convocati in riga dall'altra parte della scrivania. - Allora. Ditemi perché non sono stato avvisato dell'arrivo dei due Fangosetti. Anzi. No. Meglio che non sappia come e perché sono qui. Voi dovreste essere i miei migliori agenti. Siete la Squadra 1. Ed ora voglio sapere da voi perché dovrei far restare qui i due piccoli Fowl. - la voce di Grana era stranamente calma. Erano dieci anni che doveva combattere con quegli agenti così particolari. Non li avrebbe fatti vincere. Non avrebbe dovuto mostrare al nemico il minimo segno di cedimento. Del resto, lei era un soldato nato.

- Sono i Fowl buoni. - rispose Spinella.

- Se non mi sbaglio ti hanno rapita. - replicò freddo Grana.

- Volevano attirare la nostra attenzione. Non volevano fare del male al capitano Tappo. E comunque ciò non toglile che sono dei Fowl. Per loro natura sono geniali. Il rapimento stesso ne è prova. - si intromise Artemis.

- Già. Li ho osservati. Sono entrambi molto intelligenti per essere dei Fangosi. Molto al di sopra della loro specie. In questi anni li ho tenuti un po' sotto controllo. Myles è il più geniale dei due ed è un asso del computer e della psicologia. Beckett invece sarebbe ottimo come agente operativo. Cervello e muscoli. Perfetto. - per una volta Polledro aveva lodato qualcuno oltre se stesso.

- Quando li ho punzecchiati, non hanno risopsto. Sanno che è meglio non mettersi contro un nano. La valutazione del pericolo è una qualità importante per un buon agente. - fu la risposta del capitano Sterro.

- Li conosco sin da quando sono piccoli. Tra loro c'è un'ottima intesa. Inoltre so che no tradirebbero mai un compagno. - affermò Domovoi Leale.

- Scusi comandante, si ricorda che io non lavoro per lei? Comunque, li conosco bene e trovo che meritino di restare. - rispose Juliet Leale. L'anello di giada che le scintillava in fondo alla lunga reccia bionda.

Grana Algonzo stava per rispondere quando una luce rossa lampeggiò sul soffitto. Tutti si precipitarono fuori dall'ufficio. Sul computer centrale lampeggiava una scritta. Emergenza. Codice alpha3. C'er una missione urgente. Non potevano aspettare una decisione. - Tutti a rapporto! - ordinò Algonzo. - Anche voi due, piccoli Fowl. È ora di dimostrare di che pasta siete fatti.

  
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