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Autore: HystericalFirework    03/09/2012    4 recensioni
Merlino, tu lo ami! E’ sempre stato così, era scritto, era destino.
E allora perché sente un vuoto che le consuma l’anima? Perché dal quarto anno, non ricorda esattamente come o perché, una parte del suo cuore è stata cancellata, e al posto di essa è rimasto solo un vuoto sordo e senza motivo?
Hermione Granger cammina per i corridoi di Hogwarts, con il cuore impolverato e una pila di libri stretta al petto, quando scappa in giardino senza motivo apparente, con le lacrime che si gelano sul volto.
[...]
E la domanda si trasforma, come tutte le volte in cui lui chiude gli occhi.
La domanda non è più “Chi è Draco Malfoy?” .
La domanda è “Chi sarebbe ora Draco Malfoy se…?” .
Se , che cosa?
Se non avesse cancellato l’unica parte bella della sua vita?
Che poi, lei non si poteva definire esattamente parte della sua vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione sa che sarebbe meglio aspettare Ginny alzata, ma da una parte spera che lei decida di andare a dormire in camera di Lavanda così da lasciare lei sola con i suoi pensieri.
La Grifondoro non aveva proprio voglia di rincorrere il filo di strani sogni ad occhi aperti, né di pensare a Ron, alla sua fiducia in lui che andava ogni giorno scemando. 
Vorrebbe solo infilare la testa sotto il cuscino e urlare, urlare forte senza che nessuno la senta, piangere tutte le sue lacrime di delusione, di incertezza, di paura.
Di giorno è facile mentire a se stessi, ma di notte… di notte è tutta un’altra cosa.
La notte porta a galla tutte le incertezze, tutte le paure dell’essere umano.
E la signorina Granger non è di certo un’eccezione a questa regola: le domande la assalgono come enormi mostri a forma di punto interrogativo, cogliendola alla sprovvista.
Voldemort non è più una minaccia, allora perché continuo a temere?
Amo Ron, lui ama me, allora perché non sono felice?
Cosa serve ad una vita per renderla felice? L’amore c’è. La salvezza c’è. Ci sono gli amici.
Ma qualcosa manca.
E’ mezzanotte quando Hermione intuisce che Ginny non rientrerà in camera stanotte: forse aveva ancora tanto da parlare con Lavanda.
Decide di distendersi, di chiudere gli occhi, di far scendere qualche lacrima.
Però non si aspetta che quelle due lacrime diventino quattro, poi otto, poi venti.
A Hermione Granger - le costa molto ammetterlo- non piace più stare da sola.
Quasi ad esaudire il suo desiderio, sente bussare alla porta.
Alla fine Ginny ce l’ha fatta a tornare. Sia ringraziato il cielo.
Ma non si può far vedere in quelle condizioni: la piccola Weasley la considera quasi come una sorella maggiore e vederla distrutta le avrebbe fatto male.
Si asciuga le lacrime e si dà un contegno.
Apre la porta.
 
 
- Finalmente, pensavo che non arrivassi più!
Draco Malfoy sembra sorpreso e guarda Hermione con fare interrogativo, reclinando leggermente il capo e osservandola con fare interrogativo.
La giovane strega sgrana gli occhi e socchiude la porta, coprendosi con la sottile camicia di notte, imbarazzata.
- Granger, non pensavo mi stessi aspettando ma… okay, mi accomodo- entra con passo incerto nella camera e si siede sul bordo del letto ancora fatto di Ginny.
- Io… io… MALFOY! Cosa ci fai qui?!- esclama Hermione, paonazza in viso.
- Mh. Ecco… ero venuto qui per parlare con te.
- Con me? Malfoy, sei appena tornato da Hogsmeade ubriaco di burrobirra?
- Ti sembro ubriaco?- le domanda trafiggendola con quegli occhi grigi e freddi.
- No, ma…
- Non lo sono.
- Cosa vuoi? Dimmelo velocemente, è notte fonda, ho sonno e Ginny potrebbe tornare a momenti, lo sai questo?
- Sì che lo so mezzos… Hermione- Draco è divertito dal modo nel quale, anche a mezzanotte, la Grifondoro cerca di darsi un tono e fare la saputella.
- Io in realtà sono venuto qui per…
- Per? Forza Malfoy, non ho tutto il tempo del mondo e domani ho Pozioni alla prima ora perciò mi dovrei alzare prima per ripassare e…
- … per chiederti scusa- Hermione, che si era lanciata in una descrizione particolareggiata della sua giornata scolastica, si ferma all’improvviso e lo guarda sbigottita con i suoi occhi color cioccolata.
- Cosa hai detto?
- Hai sentito benissimo, Granger.
- Forse hai la febbre- dice lei torturandosi le dita e poi posando la mano sinistra sulla fronte del Serpeverde.
- Come vedi sono sanissimo.
- Allora deve essere uno scherzo di pessimo gusto che stai architettando insieme a Zabini.
- Non lo è.
- Come faccio a esserne sicura?- domanda imbronciata Hermione con tono di sfida.
Lui si avvicina.
Un po’ troppo, pensa la Grifondoro.
Un po’ troppo poco, osserva tra sé e sé il Serpeverde.
- Mettimi alla prova.
- Come?
- Hermione Granger, ti chiedo scusa per tutto quello che ho fatto in questi anni, per tutte le volte in cui ti ho chiamata mezzosangue con disprezzo, per tutte le volte in cui ho assunto atteggiamenti di superiorità nei tuoi confronti… Spero che… potremo avere un nuovo inizio.
Lei non sa cosa dire, è scioccata. Si limita a guardarlo dubbiosa.
- Hermione, fidati- il suo nome suonava strano sulle labbra di Draco. Forse perché l’aveva sempre chiamata mezzosangue, forse perché le fa salire i brividi su per la schiena.
- Come faccio a fidarmi di te? Davvero, mi chiedi l’impossibile.
- La prendo come una sfida: realizzerò l’impossibile- Hermione sbuffa e guarda per aria.
- Come vuoi, Malfoy.
- Preferirei che mi chiamassi Draco.
- Come vuoi, Malfoy.
- Sei insopportabile, Granger- sul suo viso compare l’ombra di un sorriso.
- Mi riesce piuttosto bene- inaspettatamente, anche Hermione accenna un sorriso.
Cosa sto facendo? si domanda. Ma non si dà una risposta.
Hermione Granger sta sorridendo, e anche Draco Malfoy.
 
Qualcuno bussa alla porta.
- Herm, c’è qualcuno con te?- la Grifondoro impallidisce.
- Ginny!
- La Weasley?- domanda Draco, quasi annoiato.
- Sì, e tu devi nasconderti.
- Cosa? E perché?
- Perché in camera mia non ci dovrebbe essere un ragazzo nel pieno della notte.
- Ma…
- Vai nell’armadio. Subito.
Malfoy sembra illuminato da un’idea e mostra un sorriso beffardo a trentadue denti.
- Cos’avrò in cambio?
- Niente, Draco. Niente. Ti sei già intrufolato in camera mia.
- Mi hai chiamato Draco- dice vittorioso.
- Sì, e ora nell’armadio.
- Solo se domani dopo le lezioni verrai con me da Hogsmeade.
- Tu sei completamente fuori di testa.
- Bene, allora rimango qui, seduto, anzi sdraiato sul tuo letto.
- Okay, okay, tutto quello che vuoi. Ora per favore entra nell’armadio.
Draco è molto alto e si deve rannicchiare per entrare nell’armadio di mogano della camera della Grifondoro, ma lo fa.
Perché domani andrà da Hogsmeade.
Andrà da Hogsmeade con Hermione.
Grazie, professoressa McGrannitt, pensa. 
  
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