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Autore: Em Potter    03/09/2012    7 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che subisce un profondo cambiamento, che da ragazzina timida e profondamente infantile diventa una donna forte e coraggiosa.
Lei è Ginny Weasley, e questa è la sua storia.
Dalla storia:
«Ho detto la pura verità a tutti gli studenti della mia scuola.» disse Silente serio. «E la verità è che tu sei un'innocente capitata a favore di Lord Voldemort al momento giusto e proprio come voleva e sperava lui.»
«Sono una debole e T-Tom R-R-Riddle ha sfruttato la mia debolezza...»
«Lord Voldemort ha sfruttato il tuo coraggio. E solamente un atto di coraggio del genere poteva garantirgli la rinascita, solamente il tuo coraggio, Ginny Weasley. Fidati, Voldemort è abilmente furbo nel scovare le sue vittime e non avrebbe continuato con te se non fosse assolutamente certo di che persona sei. Ha cercato di scoprire tutto di te, proprio per questo.»
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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PRESIDE NUOVO, VITA NUOVA.


Inutile dire che scoppiò il finimondo. 
"Ginny... presto! ANDIAMO!" urlò Micheal sovrastando le altre urla, e cominciò a strattonarle l'abito e ad afferrarla saldamente per mano. Insieme si precipitarono all'uscita, spintonando gli altri membri dell'ES che stavano fuggendo da tutte le parti accalcandosi l'uno sull'altro. 
Intanto, i Serpeverde entrarono spavaldi nella stanza e si lanciarono all'inseguimento dei ragazzi; Blaise Zabini indivuò i due ragazzi ma cambiò direzione e si avventò sui Tassorosso, ma forse quello fu solamente uno scherzo della luce. Ginny stava quasi per raggiungere il corridoio insieme a Micheal quando una grossa Serpeverde, che si chiamava Millicent Bulstrode, la afferrò per i capelli. 
"Non vai da nessuna parte, lenticchia!" dichiarò, tirandole bruscamente i capelli rossi. 
"Micheal, vattene!" urlò Ginny disperata, mentre si divincolava frenetica tra le braccia della Serpeverde. 
"Confundus!" 
Una voce sognante alle spalle dei ragazzi lanciò un incantesimo su Millicent, che iniziò a sciogliere la presa dai capelli della ragazza e ad avere uno sguardo vacuo e languido. Luna Lovegood fece un gran sorriso: era l'unica che era tornata indietro ad aiutare Ginny, senza contare il fatto che Micheal era rimasto impalato a guardarla mentre pensava ad un modo per liberarla della serpe. 
Con un cenno, Luna afferrò Micheal e lo trascinò via verso la Torre di Corvonero mentre Ginny prendeva a destra, verso... dove avrebbe potuto nascondersi prima che altri Serpeverde la individuassero fuggire verso la Torre di Grifondoro? Nel bagno delle ragazze, o in biblioteca? No, era troppo sospetto. Mentre la ragazza correva, udì un grido e vide Warringhton bloccare Neville con una stretta ferrea, che cercava di scrollarselo di dosso. 
No, non Neville.
Ginny agì d'istinto, ricordando le parole di Luna Lovegood. "Confundus!" disse e un formicolio si impadronì del suo braccio mentre Warringhton lasciava andare Neville con sguardo vacuo e se ne faceva dietrofront. 
"Mi hai... mi hai..." balbettò Neville, il viso paffuto sudato. 
"Sì, credo proprio di sì" tagliò corto la ragazza, aiutando l'amico a rialzarsi e dandogli un rapido buffetto sul braccio. Era piuttosto soddisfatta di essere riuscita subito a padroneggiare quell'incantesimo, anche se non l'aveva mai provato personalmente su qualcuno. "Tu stai bene, vero? L'ho solamente Confuso, non ricorderà niente e non farà il tuo nome se dovessero interrogarlo. Andiamo!"
Ed entrambi presero a correre come forsennati verso la Torre di Grifondoro, e per fortuna il tragitto fu breve perchè la stanza si trovava già al settimo piano e bastava solamente svoltare qualche corridoio per trovarsi di fronte al ritratto della Signora Grassa. Ginny sentiva che i riflessi l'abbandonavano e se un Serpeverde sarebbe apparso proprio in quel momento, lei non sarebbe stata capace di difendersi e difendere proprio nessuno; la milza che le doleva troppo. 
"Mimbulus Mimbletonia!" disse Neville quasi urlando, a tutti e due varcarono il buco del ritratto in tutta fretta. 
Tutti i membri dell'ES di Grifondoro erano lì, e i due ragazzi si gettarono a peso morto sul divano. 
"Che diavolo è successo? Chi ha fatto la spia? E... dove sta Harry?" chiese di punto in bianco la ragazza, una volta ripreso fiato. 
"L'hanno preso. Sta con la Umbridge nell'ufficio di Silente" rispose Ron tristemente, mentre Hermione respirava affannosamente con gli occhi che luccicavano di lacrime. "Non abbiamo avuto il tempo di far nulla e c'era un caos pazzesco!"
Ginny si mise le mani nei capelli, in un gesto disperato: Harry era stato preso, lui che era stato così pronto ad aiutarli e imparare loro la difesa, lui che adesso doveva pagarne le conseguenze inchiodato nell'ufficio del Preside senza nessuno che aiutasse lui. 
"Silente lo tirerà fuori da questa situazione" disse Fred risoluto, alla folla. 
"Ma sì!" convenne George velocemente.
"Ma chi ha fatto la spia?" insistette Ginny rabbiosa, torturandosi le mani in grembo. 
"Lo scopriremo presto: la mia fattura avrà funzionato. Ma Har... l-lui..." 
Hermione quasi piangeva. 
"Non lo espelleranno, tranquilla. Hanno preso solo lui?" intervenne Dean Thomas. 
"Sì"
"Fred ha ragione: Silente non lascerà che lo espellano!"
"Sì, ne sono anch'io certa... ma quello che vorrei tanto sapere è chi diavolo ha fatto la spia!" sbottò Ginny nuovamente, furiosa con l'intero creato.
"Zacharias Smith!" scattò Lavanda Brown con uno squittio. 
"O forse quel Micheal Corner, ha uno sguardo sfuggente..." borbottò Ron senza riuscire a trattenersi, lanciando alla sorella un'occhiata penetrante. 
"No, non è stato Micheal!" proruppe lei, fissando con rabbia il fratello che insinuava qualcosa di losco. Dean si mosse leggermente al suo fianco, ma non disse nulla e nessuno disse nulla per un paio di minuti... minuti che parvero incredibilmente lunghi. 
Alla fine, alcuni ragazzi si trascinarono a letto augurando a tutti la buonanotte e Ginny li imitò, lasciando da soli Ron e Hermione ad aspettare il loro amico. Entrò nel dormitorio in silenzio per non svegliare le sue compagne chiudendosi la porta alle spalle e si sbottonò distrattamente la camicetta, ammucchiandola in un lato insieme ai pantaloni, calzini e scarpe. Mise il pigiama e si infilò a letto, irrecuieta: cosa stava succedendo in quel momento nell'ufficio del Preside?




L'Esercito di Silente era finito e con esso il loro Preside. 
Hermione aveva raccontato a Ginny tutto ciò che era successo ad Harry nell'ufficio di Albus Silente e a quanto pareva quella Marietta Edgecombe aveva fatto la spia. La Umbridge l'aveva interrogata più a fondo ma a quel punto era entrata in scena la fattura di Hermione che aveva fermato la conferenza di Marietta, facendole spuntare una serie di brufoli che si disponevano sulla sua faccia creando la scritta spia e ben gli stava. La bella notizia era che Harry non era stato espulso e nessuno di loro avrebbe pagato, ma la brutta notizia era che Silente si era dato la colpa di tutto ed era fuggito... facendo sì che la Umbridge diventasse la nuova Preside di Hogwarts. 

Dolores Jane Umbridge (Inquisitore Supremo) sostituirà
Albus Silente in qualità di Preside della Scuola di 
Magia e Stregoneria di Hogwarts. 
Firmato: Cornelius Oswald Caramell, Ministro della Magia.

"Non ci credo: è uno scandalo!" disse Demelza depressa, mentre pranzava insieme agli amici e a Dean, Neville e Seamus. 
"Silente ci metterà un attimo a cacciarla dalla scuola... ricordate al primo anno?" chiese Christopher agli amici. 
"Sì, giusto!" ribattè Neville ma neanche lui sembrava molto convinto. 
"Grrrr... la detesto con tutto il cuore!" sbottò Ginny furiosa, brandendo la forchetta e ignorando il fatto che qualcuno avrebbe potuto sentirla. Era così arrabbiata con la Umbridge che non le importava più niente: poteva anche punirla tutte la volte che voleva. "Non vedeva l'ora di prendere il posto di Silente, immagino. Quella vecchia stronza rospa soffre di seri disturbi comp..." 
"Ci tieni davvero a finire la frase, lenticchia?" 
Ginny e gli altri ragazzi si voltarono di scatto: Blaise Zabini era in piedi accanto a loro, impassibile mentre ghignava freddamente. 
"Oh beh... non vedo come ti possa interessare" replicò Colin con coraggio, continuando a mangiare. 
Ritchie e Vick sghignazzarono e anche loro ignorarono Zabini, continuando a finire il pranzo. 
"Dovrei togliere dei punti al Grifondoro, non credete?" continuò il Serpeverde, in tono innocente. 
Ginny fu la prima a scoppiare a ridere, di una risata amara e fredda. Forza, quale era il trucco di Zabini? Insomma, lui non aveva alcun diritto di venire ad interrompere la sua conferenza su quanto poteva essere stronza la Umbridge o quello era un pretesto per fare a botte? La ragazza credeva che il Serpeverde non volesse sporcare il suo bel faccino venendo ammazzato di botte da una Traditrice del suo sangue. 
"Tu non sei un Prefetto!" sbottò lei, fissandolo intensamente negli occhi scuri. 
"No" replicò imperturbabile Zabini, "ma sono un membro della Squadra d'Inquisizione, studenti scelti personalmente dalla nostra Preside che sostengono il Ministero della Magia e gli studenti che fanno parte della Squadra d'Iniquisizione possono..." 
"Possono andare a quel paese?" lo interruppe William, adirato come non mai. 
"... togliere a chiunque dei punti" completò Zabini con superiorità, non distogliendo mai lo sguardo da una furibonda Ginny in preda ad una crisi isterica di nervi. "E quindi, dovrei proprio togliere a Grifondoro dieci punti" aggiunse, semplicemente. 
"Ma che storia è questa?" intervenne Dean con energia, balzando in piedi. 
"Vai a mangiare letame, Zabini!" aggiunse Seamus. 
"Siediti" intimò secco Zabini a Dean, che non si mosse. 
"Altrimenti cosa? Toglierai altri punti a Grifondoro?" insistette lui. 
Ora che si trovavano faccia a faccia, Dean e Blaise parevano quasi identici e se non fosse stato per il ghigno aristocratico di Blaise e il suo aspetto da Lord Purosangue sarebbero davvero parsi identici e quasi gemelli. Poi, Zabini si voltò verso Ginny e i suoi occhi scuri la trapassarono di parte in parte. 
"Dimenticavo che sei una Traditrice del tuo sangue, Weasley... perciò via altri cinque!" sogghignò. 
Dean scattò in avanti con energia, probabilmente per ammazzare Blaise Zabini ma Ritchie, Seamus e Neville lo bloccarono e lo costrinsero a sedersi. Peccato che bloccando Dean non poterono bloccare anche Ginny, che si alzò dalla panca e si avventò su Zabini inscenando uno scontro alla Babbana nella Sala Grande sotto gli occhi di tutti gli studenti. I ragazzi del Tassorosso che si trovavano vicini al tavolo di Grifondoro intervennero e staccarono la ragazza da uno scioccato Zabini prima che lei lo mandasse a farlo ricoverare in Infermeria. 
Lo scontro fu talmente breve che gli insegnanti non si accorsero di nulla. 
"Ehi... basta, basta..." le disse gentilmente Malcom Preece, un Tassorosso del suo anno che frequentava il corso di Babbanologia insieme ai Grifondoro. "Vuoi davvero ammazzarlo di botte nella Sala Grande? Almeno fallo fuori, no?" aggiunse, mentre Zabini si allontanava via dal tavolo dei Grifondoro e Ginny si agitava e sibilava imprecazioni. 
"Già, almeno nel cortile della scuola!" aggiunse divertito Aaron Turner. 
"Grazie, ragazzi... MA SEI IMPAZZITA?" strepitò Demelza sgranando gli occhi, quando l'amica si sedette di nuovo al tavolo sotto lo sguardo ammirato di Dean. I gemelli stavano attraversando la Sala Grande con un ghigno pronunciato, gli occhi puntati sulla sorella. 
"Mi sono arrabbiata..." borbottò lei indifferente. 
Vick, Colin e Christopher continuavano a ridacchiare. 
"Una vera ribelle!" intervenne Fred con una certa energia, seguito dal gemello. 
"Una ribelle come noi!" aggiunse George felice. 
Ginny e i gemelli si guardarono raggianti, poi Fred assunse una faccia brutta: "Ti ha toccata?" chiese. 
"Ti ha offesa?" fece eco il gemello. 
"Ti ha fatto qualsiasi cosa che avesse potuto disturbarti?" 
"Ti ha fatto qualsiasi cosa che avesse potuto spingerci a ridurre quel Serpeverde in polpette?" 
"Mi ha tolto solo dei punti" rispose la ragazza, omettendo la parte in cui Zabini l'aveva offesa gravemente. 
"Sì, anche Montague ci ha provato con noi" disse George con una risatina. 
"Provato?" ripetè Seamus senza capire. 
"L'abbiamo infilato nell'Armadio Svanitore e non comparirà per settimane" 
"NELL'ARMADIO SVANITORE?" esclamarono Demelza e Neville all'unisono. 
"Come sarebbe a dire che l'avete infilato nell'Armadio Svanitore?" chiese Colin curioso. 
"Sì, è stato molto divertente!" ribattè Fred sulla difensiva, sfregandosi le mani con gioia maligna. "Comunque, dato che per tutto il tempo che la Umbridge è stata qui siamo stati buoni e dato che adesso Silente non è qui..." 
"...riteniamo che un poco di confusione sia proprio quello che si merita la nostra cara rospa!" concluse George ilare, e cacciò fuori dalla tasca uno di quelli che Ginny pensava che fossero dei piccoli missili colorati. "Preside nuovo, vita nuova... aspettate e vedrete, da bravi" 
Fred e George si precipitarono fuori dalla Sala Grande e accesero quei missili nella Sala d'Ingresso, seguiti da un paio di studenti che avevano origliato quella conversazione e dalla sorella e gli amici. 
BOOM. 
La terra tremò e si scatenò un vero e proprio putiferio: i piccoli missili erano diventati dei grandi fuochi d'artificio, che scoppiarono nella Sala d'Ingresso creando scompiglio tra gli studenti che cominciarono a correre via dalla Sala Grande per vedere il caos che si stava creando fuori, mentre le facce raggianti di Fred e George spiccavano tra la folla di alcuni studenti acclamanti. Draghi formati da scintille verdi e oro sfrecciavano nei corridoi emettendo vampe roventi e botti assordanti; i bengala tracciavano parolacce a mezz'aria; i petardi scoppiavano dappertutto come mine e Gazza e la Umbridge erano pietrificati dall'orrore. 
"Spero che usino gli Schiantesimi!" rise George, tenendosi la pancia. 
"Oppure che provino a farli Evanescere!" ribattè Fred, gli occhi lacrimanti dalle risate. 
Regnava il caos. 
Ma quello non era nulla in confronto al pomeriggio. La giornata era passata in quel modo, tra fuochi d'artificio fuggiaschi che entravano e interrompevano le lezioni e petardi che scoppiavano facendoli strillare dalla paura, mentre gli insegnanti si divertivano a chiamare la Umbridge ogni volta solamente per il gusto di vederla correre avanti e dietro a spegnere bengala e fuochi pirotecnici. 
"Adesso esercitatevi ad appellare oggetti più grandi" stava quasi urlando il professor Vitius durante una lezione di quel pomeriggio, sovrastando il rumore dei fuochi d'artificio che facevano caos in corridoio. "Provate con i dizionari o con gli oggetti pesanti, basta con le piume! E... oh, ma guardate: dei bengala!" aggiunse ridacchiando, quando dei piccoli bengala fecero un rumoroso ingresso nella classe provocando le risatine generali. "Signorina Weasley, potrebbe correre ad informare la Preside che abbiamo dei bengala fuggiaschi in classe?"
"Sì, professore!" 
Ginny corse via dalla classe, coprendosi le bocca con le mani per soffocare il riso e affrettandosi a raggiungere l'ufficio della Umbridge che si trovava proprio nello stesso piano dell'aula di Incantesimi. Evitò per un pelo i fuochi d'artificio e bussò alla porta della loro nuova Preside con forza, attendendola. Quando la nuova Preside aprì la porta, Ginny si ritrovò davanti una Umbridge piuttosto ammaccata e coperta di polvere... il che era assai divertente. 
"Il professor Vitius mi manda per dirle che abbiamo dei bengala fuggiaschi in classe" snocciolò la ragazza, con un sorrisino malandrino. La Umbridge sembrava disperata, ma corse verso la classe di Incantesimi e dopo parecchi minuti si sbarazzò di quei bengala rumorosi. 
"Grazie mille, professoressa!" la ringraziò educatamente il professor Vitius. "Naturalmente avrei potuto sbarazzarmi da solo di quei bengala, ma non era sicuro di averne l'autorità!" aggiunse, e così facendo le chiuse la porta in faccia e gongolò per tutto il tempo con le risatine della classe di sottofondo. 
Quella sera, Fred e George furono accolti come dei veri eroi nella Sala Comune di Grifondoro. Ginny vide che perfino Hermione, amante delle regole e Prefetto di Grifondoro, si fece largo tra la folla acclamante degli studenti per congratularsi personalmente con i gemelli. I Fuochi Forsennati Weasley avevano riscosso un certo successo e ne era proprio valsa la pena, dato che rendere un inferno il primo giorno da Preside della Umbridge era stato divertente oltre ogni limite. 
"I tuoi fratelli sono grandi" disse la voce allegra di Dean Thomas, appoggiandosi allo scrittoio sul quale Ginny si era seduta, in modo da avere la visuale perfetta di tutta la Sala Comune e di tutto ciò che succedeva lì dentro. "Adesso so da chi hai preso, sai?" e le sorrise, mentre qualcosa nello stomaco della ragazza si muoveva... una sensazione che provava solamente quando Harry le sorrideva e la guardava negli occhi. 
Possibile che pian piano si stesse affezionando a Dean? 
"Somiglio davvero a Fred e George?" chiese lei, balzando giù dallo scrittoio. 
"Ma certo!" ribattè il ragazzo, avvicinandosi a lei con aria titubante.
Ginny sentì il cuore martellargli forte nel petto e si maledisse: ma che diavolo le stava succedendo adesso? Lei stava con Micheal, anche se era da molto che Micheal non le piaceva più come una volta. Ultimamente, era diventato troppo orgoglioso e musone... infatti, somigliava più ad una versione maschile di Mirtilla Malcontenta e Ginny avrebbe scommesso da testa che era l'influenza di Cho a renderlo così: quell'innaffiatoio umano l'aveva contagiato, e aveva contagiato anche Harry... che sembrava il gemello bello di Mirtilla, altro che somigliare! 
"Si è fatto tardi!" scattò la ragazza, quando Dean si era fatto più vicino. "Demelza, Vick... dobbiamo andare! Forza, sbrigatevi... su!" 
"Cosa?" sbottò Vick, impegnata a chiacchierare con gli amici. 
"Dobbiamo andare a fare quella cosa" 
"Quale cosa?" 
Demelza, che era la più perspicace del gruppo o almeno la più veloce a captare segnali eloquenti, capì in fretta e trascinò Vicky lontano dai ragazzi verso la scala a chiocciola mentre Ginny salutava Dean e le seguiva su al dormitorio femminile, con una certa urgenza. 
"Ma volete spiegarmi?" strepitò la bionda, quando Demelza la spinse nel loro dormitorio e chiuse la porta. 
Ginny sospirò. "Abbiamo un problema grosso..." dichiarò. 




Vicky rimase piuttosto sconvolta dal fatto che la sua amica provasse una certa attrazione verso Dean Thomas e lo considerasse addirittura più interessante di Micheal Corner, ma non fece ulteriori commenti e si tenne le sue opinioni tutte per sè. Anche perchè Demelza l'aveva fulminata con un'occhiataccia se avesse provato a dire qualcosa di male: lei era raggiante, e non vedeva l'ora che Ginny chiarisse con Micheal. 
A coronare il tutto, la domenica ci furono gli allenamenti e Angelina pretendeva che i ragazzi dessero il massimo: non aveva ancora dimenticato la sconfitta con Tassorosso. In realtà, quella sconfitta nessun Grifondoro l'aveva dimenticata e a quell'allenamento ce la stavano mettendo tutta per non dover fare la stessa fine della partita precedente con i Corvonero. 
"So che a Corvonero c'è il tuo fidanzato, ma metticela tutta lo stesso perchè dobbiamo vincere!" disse Angelina a Ginny quando gli allenamenti stavano per finire, mentre Ron sbuffava e lasciava cadere la Pluffa sul naso di Alicia dell'umore tempestoso di sempre. "Insomma, mi dispiace che ti trovi in questa situazione ma..."
"Angelina, non preoccuparti!" la rassicurò la ragazza, e cercò perfino di non dirle che avrebbe fatto di tutto pur di battere Micheal a quella partita: in quei giorni stava diventando davvero insopportabile e non faceva che punzecchiarla sul fatto che Corvonero avrebbe di sicuro vinto. "Non mi importa un accidente se Corvonero perde e Micheal si arrabbia... dobbiamo davvero vincere altrimenti perdiamo la Coppa!" aggiunse, piuttosto duramente. 
"Oh... va bene. Continuate, ragazzi!" gridò Angelina. 
L'allenamento durò ancora molto e Ginny ce la mise davvero tutta, e si impegnò duramente per afferrare quel Boccino d'Oro. Tutta la squadra si stava impegnando, tutti tranne Ron... che avrebbe di sicuro mandato all'aria tutti i piani di Angelina del giorno seguente. Non potevano perdere la Coppa, non potevano perdere quella Coppa dopo tutti gli sforzi che avevano fatto e non a causa di Ron. 
"JACK, OH MIO DIO! REGGILO!" esclamò d'un tratto Angelina con uno strillo acuto e tutti i giocatori planarono immediatamente giù, giusto il tempo di vedere Jack Sloper trattenuto sulla scopa fermamente da Ron. "Che diavolo è successo? Ero girata di spalle e non ho visto!" aggiunse la ragazza, preoccupatissima. 
"Ho sentito un rumore fortissimo" aggiunse Alicia, tremante. 
"I-io... Jack si è colpito da solo con la mazza..." balbettò Ron, rosso quanto i suoi capelli. 
"Cosa?" chiese Ginny spiazzata, notando che Jack Sloper faceva fatica a restare in sella alla sua scopa e tendeva a chiudere gli occhi come imbambolato. "Si è colpito con la mazza e ha perso i sensi? Ma è così... surreale. Come ha fatto a colpirsi da solo?" insistette, guardando il fratello balbettare ancora di più. 
"Che vuoi che ne sappia!" ribattè lui, furioso e imbarazzato. 
Ginny scambiò un'occhiata con le Cacciatrici e Angelina dichiarò gli allenamenti finiti, ordinando a Ron di accompagnare Sloper in Infermeria quando si sarebbe ripreso un pochino e avrebbe preso conoscenza. L'occhiata complice che si lanciarono le tre ragazze era eloquente e significava una sola cosa: Ron aveva mancato ancora una volta la Pluffa e nella rabbia aveva colpito Jack Sloper così forte da farlo perdere i sensi, facendo sì che l'allenamento finisse in fretta. 
Ovviamente, la squadra avrebbe continuato a credere che Jack si fosse colpito da solo. 




"Weasley" 
Una voce gracchiante e perfida chiamò Ginny piuttosto rudemente e lei si voltò di scatto alla sua sinistra trovandosi di fronte il custode Gazza, in compagnia della sua gatta Mrs Purr e di uno strofinaccio sudicio. La ragazza era appena tornata dagli allenamenti, e stava giusto andando sulla Torre: non voleva far nulla di male a zonzo per i corridoi ma spiegarlo a Gazza era come spiegare ad un pinguino di volare. 
Aspettandosi il peggio dalla sua espressione, chiese: "Sì?" 
"La Preside vuole vederti nel suo ufficio" rispose mastro Gazza, mentre la sua ossuta gatta faceva le fusa. 
"Perchè?" 
"Coda di paglia? Sbrigati!" 
Sbuffando, Ginny seguì il custode in un corridoio per arrivare nell'ufficio della Umbridge. E adesso cos'altro era successo? Forse qualcuno aveva informato la Umbridge che aveva quasi fatto un occhio nero a Blaise Zabini, magari la stessa Marietta aveva fatto la spia come era già successo in precedenza? Con una strana sensazione, la ragazza entrò nell'ufficio della Umbridge per la prima volta in vita sua. Una volta, il professor Allock aveva tappezzato la stanza con tantissimi quadri di sè stesso e il professor Lupin ci teneva molte interessanti creature... la nuova Preside invece aveva tantissimi riquadri di gattini e quella stanza somigliava disgustosamente ad una sala da tè tutta trine, come il pub di Madama Piediburro. 
"Voleva vedermi, Preside?" chiese Ginny in fretta, calcando molto sull'ultima parola. 
La Umbridge alzò lo sguardo da un foglio di pergamena e disse con vocina leziosa: "Oh sì, ho qui la sua posta. Questo pacco è arrivato in ritardo rispetto agli altri gufi, così ho preferito tenerlo qui e ispezionarlo per benino..." 
"Molto gentile, Preside" ribattè la ragazza, prendendo il pacco. Sopra allo scatolone dove immaginò che vi fossero delle uova di cioccolato dato che era ormai Pasqua, era scritto a caratteri cubitali: ispezionato e approvato dall'Inquisitore Supremo di Hogwarts. Facendo un breve cenno col capo, la ragazza si allontanò dall'ufficio della Preside senza dire una parola. 
Voleva controllare che non ci fosse nulla di sospetto ed era curiosa di vedere se era informazioni private, eh? E invece aveva trovato un bel due di picche ad attenderla: probabilmente Errol aveva fatto confusione e non era riuscito ad arrivare in tempo. Non appena varcò il buco del ritratto si diresse verso Hermione, che era china su alcuni appunti di rune. 
"Hermione... disturbo?"
"Niente affatto, niente affatto!" ribattè in fretta lei, facendole spazio. 
"Questo deve essere per te da parte della mamma" disse gentilmente Ginny con una risatina, guardando l'uovo che sicuramente apparteneva ad Hermione perchè decorata con piccole pergamene e libri glassati. "Ron le avrà detto che sei la migliore della scuola, e allora..." 
"Ma che gentile!" esclamò Hermione, prendendo l'uovo di cioccolato. "Ehi, ma non dovevi essere all'allenamento? Di solito finite per l'ora di cena!" aggiunse, cominciando a togliere le pergamene dallo scrittoio per scartare il suo uovo. 
"Sì, ma Ron ha dovuto accompagnare Sloper in Infermeria e non potevamo continuare. Ma Harry dove...?" 
"In biblioteca. Sai, è molto giù di corda... ha litigato con Cho a causa di Marietta"
"Oh, mi dispiace" disse Ginny automaticamente, mentendo spudoratamente. 
Oh, ma che bella notizia.
Hermione sorrise. "Harry voleva che Cho fosse più allegra, credo che si annoi di stare con lei"
Ginny scoppiò in una risata così forte che fece voltare tutti i vicini, mentre Hermione trasaliva. "Scusami, è che lo capisco bene. Ultimamente, io e Micheal ci stiamo allontanando e non stiamo andando molto d'accordo: lui si frequenta molto con Cho e io... mi sto affezionando molto a Dean Thomas" 
"Dean Thomas?" ripetè Hermione con vocina acuta. 
"Sssssst! Sì, è un tuo amico... vero?" mormorò la ragazza, alzandosi dallo scrittoio mentre Hermione annuiva. "Comunque, vado in biblioteca per dargli l'uovo e poi torno... magari il cioccolato lo tira su, Remus lo dice sempre" aggiunse lei. 
Ginny sparì nuovamente dalla Sala Comune e prese a camminare in direzione della biblioteca, per cercare di tirare su di morale Harry... che infondo era un suo amico: poteva considerarsi un amico, giusto? Lei avanzò il passo e svoltò con decisione l'angolo, per poi entrare in biblioteca seguita dallo sguardo da avvoltoio di Madama Prince, molto indaffarata con alcuni studenti del settimo anno e con una disperata Hannah Abbott.
"Harry!" lo chiamò Ginny sottovoce, individuandolo infondo alla sala che fissava il vuoto. "Harry, dico a te... mi senti?"
"Eh?" fece lui distrattamente, voltandosi mentre la ragazza lo raggiungeva al tavolo della biblioteca, con i capelli rossi piuttosto spettinati e le mani occupate dallo scatolo pieno di uova di cioccolato per lei e i fratelli. "Ciao, come mai non sei all'allenamento?" 
Lui spostò i libri per farle spazio e lei si sedette accanto al ragazzo. 
"L'allenamento è appena finito e Ron ha dovuto accompagnare Jack Sloper in Infermeria" rispose Ginny stancamente, poggiando una guancia sul pugno. 
"Perchè?"
"Non ne siamo sicuri, ma pensiamo che si sia colpito da solo con la mazza..." disse, sospirando rumorosamente. "Comunque... è appena arrivato un pacco che ha superato tutti i controlli della Umbridge" aggiunse e gli tese un bell'uovo di cioccolato glassato con dei Boccini dorati. 
Harry fissò l'uovo in modo davvero strano, come se stesse sul punto di scoppiare a piangere o in preda ad un attacco di panico.
"Stai bene?" sussurrò Ginny preoccupata, mentre lo osservava attentamente. 
"Sì" rispose lui evasivo. 
"Sembri piuttosto giù, ultimamente. Sono sicura che se parlassi con Cho..."
"Non è con Cho che voglio parlare"
"E con chi allora?" 
"Io... è con Sirius che vorrei parlare ma lo so che non posso" rispose Harry sconfortato, prendendo un pezzo di cioccolato.
"Se proprio vuoi parlare con Sirius possiamo trovare un modo, immagino" replicò Ginny incoraggiante, prendendone un pezzo anche lei.
"Ma andiamo! Con la Umbridge che controlla tutti i camini e legge tutta la nostra posta?" 
"Quando sei cresciuta con Fred e George dopo un poco cominci a credere che se hai abbastanza fegato tutto è possibile" 
Lui la guardò abbastanza esterrefatto, poi la sua espressione si addolcì con un sorriso davvero splendido. Era come un bambino al quale avevano promesso un grosso lecca lecca mentre guardava la ragazza incoraggiarlo e dirgli che tutto era possibile. Per un attimo restarono così, a guardarsi negli occhi e sorridersi ma i momenti belli devono per forza scoppiare come una bolla di sapone...
"CHE COSA CREDETE DI FARE?" "Oh acci..." bisbigliò Ginny disperata, vedendo Madama Prince furiosa. "Mi ero scordata..."
"CIOCCOLATO IN BIBLIOTECA! FUORI... FUORI!" strillò la bibliotecaria e con un gesto della bacchetta, mise in fuga lei e il ragazzo, picchiandoli sulla testa mentre entrambi scappavano a tutta velocità fuori dalla biblioteca senza aver nemmeno il tempo di scambiarsi una sola parola. Raggiunsero il quadro della signora Grassa in men che non si dica, tenendosi i fianchi dall'affanno e con la milza che doleva.
"Quella... è davvero... matta!" biascicò la ragazza, ansimando. La Signora Grassa tossicchiò sonoramente, ma i due ragazzi erano troppo occupati per riprendere fiato da darle ascolto. "Sembra proprio che lo faccia di proposito, ogni volta che sto io in bibliteca!" 
"Ti capita spesso?" rise Harry con uno sbuffo, appoggiando i gomiti sulle ginocchia. 
"Sì, quasi sempre. Comunque, avviserò i gemelli... non preoccuparti, ti farò parlare con Sirius" 
"Ginny..." la chiamò il ragazzo, e lei si fermò un attimo e rimase imbambolata lì per subire bene l'impatto del suo nome udito con la sua voce: risultava così melodioso, così deciso. "Grazie mille..." aggiunse lui, con un tenero sorriso che la ragazza ricambiò. 
"Allora" trillò la signora Grassa brandendo un bicchierino di vino, "volete dirmi questa parola d'ordine o devo lasciarvi qui entrambi per andarmene a zonzo?" 







Angolo autrice
Qui potrete vedere cosa è successo a Ginny quando Harry viene acciuffato da Malfoy e mi è piaciuto aggiungere la parte in cui Luna la salva e lei salva Neville, dato che alla fine sono loro che mandano avanti la ribellione nel settimo libro. Dopo questo capitolo Micheal e Ginny si lasceranno e Dean avrà campo libero. Per la felicità di molti, ma non la mia... non mi piace Dean, pfffff. 
Un bacione!
  
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