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Autore: ThestralDawn    04/09/2012    2 recensioni
Cosa accadrebbe se Hermione si trasferisse in un luogo lontano, per studiare pozioni, e per caso ritrovasse qualcuno che credeva esser morto?
5 anni sono passati dalla fine della guerra e niente è più come prima; conoscenze sbagliate, amori non corrisposti, inconsce attrazioni porteranno Hermione a svelare un passato da troppo tempo taciuto.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era passata una settimana dal ritrovamento di Severus in biblioteca e lui si era ripreso molto velocemente, grazie alla pozione somministratagli da Daniel. Piton, da quel giorno, non si era più avvicinato a Hermione e lei, come risposta, non faceva domande su di lui, ne tentava alcun approccio. Andava tutto liscio, se non fosse per l’interesse di Daniel sull’accaduto. Continuava a porre domande a Hermione circa quello che si ricordava di aver visto in biblioteca ma ogni volta riceveva da lei risposte sintetiche e il più delle volte uguali.
Un giorno, mentre lui e Hermione stavano mangiando, entrò nella sala Piton, che si mise vicino a Daniel. Aveva lo sguardo perso e non si accorse delle domande che Daniel gli aveva iniziato a porre. “Severus..mi stai ascoltando?” “in effetti.. no” “e quando mai..” disse Daniel a bassa voce, ma ovviamente la lamentela fu percepita benissimo da Piton, che subito rispose. “Evans, non ti ascolto perché so già quello che mi vuoi chiedere e la mia risposta è sempre no! Non mi sono ricordato quello che è successo, ma appena accadrà, sarai il primo a saperlo.” Daniel di tutta risposta si alzò dal tavolo e se ne andò.
Cadde il silenzio, interrotto solo dal vociare degli altri ragazzi presenti in sala. “Smettila!” disse improvvisamente Hermione “utilizza la tua brillante mente per altri scopi, e non tentare di leggere la mia, perché difficilmente ci riuscirai.. ho imparato anch’io” dopo averle lanciato uno sguardo irritato, Piton rispose con una semplice domanda “come?” Hermione, che stava tentando di mangiare una mela in santa pace, alzò lo sguardo verso Piton e lo fronteggiò. “Come cosa? Come sono riuscita a imparare.. o come puoi usufruire della tua mente? Per la prima questione non ti posso aiutare, per la seconda potresti iniziare con il pensare una scusa plausibile per l’accaduto, ormai la perdita di memoria non regge più, inoltre Daniel ha pronta la pozione rigenerante, che ti somministrerà a breve. Sei abbastanza intelligente da conoscere i suoi effetti, su una persona che la memoria non l’ha persa, quindi fatti venire un’idea.” Piton rimase in silenzio per un paio di minuti, con lo sguardo fisso nel vuoto. Era una delle rare occasioni in cui non sapeva come comportarsi; avrebbe voluto porre un’infinità di domande alla ragazza, ma aveva il timore di rivivere il dolore provato in biblioteca. “Potrei dichiarare la verità” disse Piton rivolto a Hermione. “Ovviamente, ma dopo dovrei ucciderti.” Piton non si scompose e fu pronto per risponderle “io posso batterti Granger” “ne sono certa, il tuo problema è che non lo vuoi veramente.”

Piton non riuscì ad aggiungere altro poiché fu interrotto da una ragazza, che cercava Hermione. “Il direttore ti vuole ora, nel suo studio. A quanto sembra hai una visita” e com’era arrivata, se ne andò, lasciando i due alquanto perplessi.  Piton si alzò di scatto dal tavolo, e con uno sguardo quasi omicida si rivolse a Hermione. “Granger, credevo che nessuno sapesse della tua presenza qui” “ne sono a conoscenza solo le persone a me care, e ti assicuro che sono davvero poche; inoltre sarebbe inutile arrivare fino a qui senza uno scopo bene preciso, almeno che..” a Hermione morirono le parole in gola, non passo che un istante e subito si precipitò fuori dalla sala, lasciando Piton abbastanza pensieroso.

In poco tempo percorse l’intero istituto, fino a ritrovarsi davanti alla porta dello studio di Hallen. Prese tutto il fiato di cui aveva bisogno, si sistemò la maglia che indossava e bussò alla porta. Non dovette attendere molto, che la voce di Hallen la invitò a entrare. Entrò nella stanza leggermente titubante e quella che prima era solo una supposizione, ora si trasformò in realtà. Davanti a lei, oltre al direttore, si ergeva una seconda figura che le dava le spalle. Era molto più alta rispetto a lei, aveva i capelli lunghi e biondi, era avvolta in un mantello nero e verde e teneva in mano un bastone, alla cui estremità era presente la testa, in ottone, di un serpente.
Purtroppo Hermione conosceva quella figura e sapeva bene che non portava nulla di buono. Fu Hallen il primo a parlare “Signorina Granger, il signore qui presente ha richiesto un colloquio privato con lei e sono certo che non lo vorrà deludere. Vi lascio soli; potete usufruire della mia stanza per tutto il tempo necessario” e così dicendo se ne andò. La figura, che fino a quel momento era rimasta di spalle, si voltò, scoprendo un volto piuttosto affascinante.
Lucius Malfoy si trovava difronte a lei, con un sorriso che avrebbe incantato diverse donne. “Hermione, è da troppo tempo che non ci vediamo e mi domando il perché” Hermione era leggermente preoccupata di quella visita; non si aspettava di trovarselo davanti così presto. Non aveva rispettato la sua consegna ed era certa che gliela avrebbe fatta pesare. “Ho avuto molti impegni” rispose Hermione, cercando di mantenere un tono calmo. “Ho notato. Ti sei allontanata tanto da me, temi forse la mia reazione perché non hai portato a termine la mia consegna?” disse avvicinandosi a Hermione “lo sai che non devi neanche pensarle certe cose. La tua missione, per tua fortuna, è stata portata a termine da un’altra persona, ma questa volta non accetto errori” Hermione poteva sentire il respiro di Lucius sul collo e senza spostarsi domandò “ora sono qui; non ho intenzione di abbandonare questo posto” lui le appoggiò una mano sul collo e iniziò piano a scendere. Hermione si scostò velocemente, ma senza disgusto, solo per l’interesse di sapere cosa in realtà Lucius voleva da lei.
“Siamo di cattivo umore vedo. Bene, se non vuoi passare del tempo con me, arriverò dritto al punto. Non devi lasciare questo posto, perché la tua prossima consegna si trova proprio qui” disse velocemente e in tono irritato Lucius. Non era pronta per questo, non se lo aspettava. L’istituto non era quel genere di luogo, non poteva assicurare protezione anche a loro! Eppure.. uno c’era, una persona era fuggita per rifugiarsi li, ma Lucius non poteva sapere della sua presenza, non sospettava nulla e non avrebbe mai dovuto scoprirlo.
“Ecco il fascicolo” disse lui porgendo una busta a Hermione, che la prese senza aprirla, ne proferire parola, così lui continuò “vedo che non hai voglia di parlare Hermione. Allora ti lascio, torno a casa. Non farmi pentire di essermene andato; voglio questa questione risolta entro un mese, vedi di non deludermi” e così dicendo si avvicinò a Hermione e dopo averle lasciato un bacio sulla guangia, uscì dalla stanza, per poi smaterializzarsi non lontano da quest’ultima. Hermione seguì l’uomo fuori e si diresse nella sua stanza. Nessuno dei due si accorse della presenza di un uomo vestito di nero, che furtivamente usciva dalla loro stessa stanza.

  
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