1.
“Vattene,adesso.”
Dissi,per la millesima volta in quella giornata.
“Non
me ne vado,ancora.” Disse lui,per la millesima volta in
quella
giornata.
Poggiai
malamente il vassoio nel bancone,guardando seduto di fronte Alex,che
con la faccia tra le mani,mi osservava divertito.
“Sono
giorni che stai qua,mi segui fino a casa,la mattina sei qui..ma che
vuoi da me?”
“Un
appuntamento,ovvio.”
“Non
lo avrai,ovvio.”
Era
un esasperazione,il ragazzo. Odiavo questo suo essere così
appiccicoso e apprensivo,non capivo cosa volesse in realtà
da me. Ma
qualsiasi cosa fosse,non l'avrebbe di certo ottenuta.
“E
allora continueremo così.” disse,bevendo la sua
birra.
“Ma
non hai un lavoro o che so?”
“Si,ma
non ho clienti perciò posso stare qua quanto
voglio.”
“Fratellino
sei esasperante.” disse la ragazza che il primo giorno se ne
stava
seduta con lui. “Ancora qua?”
“Esattamente,e
sei arrivata tu. Non rovinare tutto..va via.” disse
lui,indispettito.
“Prima
prendo un caffè da portare via,lo prepari?” mi
chiese gentilmente.
“Quando a te,sgorbio. Devi ancora farmi il regalo per il
compleanno..sono passati due giorni e ancora non ho avuto niente. Sei
un'idiota.”
“Mi
dispiace piccola. Ma la signorina qua fa i capricci. Lo
comprerò
pomeriggio.” Disse baciandola in fronte,e in quel momento
tutta la
dolcezza del mondo si era depositata in loro.
“Sei
il fratello migliore del mondo. Ed è per questo che paghi
tu. Buona
giornata!” Che se ne andò dopo questa frase.
Sbuffò
per prendere il portafoglio. “Quant'è?”
“Oh
nono..non importa.” dissi,togliendomi il grembiule.
“Vai
già via?”
“Si,sono
stanca..voglio andare a casa.” ammisi,sperando che non mi
seguisse.
“Oh..ok,allora
ci vediamo. Domani..intendo.” E si alzò anche
lui,venendomi
incontro.
“Alla
stessa ora,no?” sorrisi. Alle 7 sotto casa mia,sempre
così.
“Esatto.”
sorrise anche lui.
“Bene..ciao.”
dissi io,salutando anche Billy.
Non
feci in tempo ad uscire che di tutta sorpresa,poggiò le
labbra sulle
mie. No,non era un vero e proprio bacio..era simili a quelli che si
danno ai nonni da piccoli.
“A
domani.” disse,per poi uscire prima di me.
E
così,mi ritrovai a camminare per le strade,con un sorriso da
ebete
stampato in faccia e i piedi doloranti.
Possibile
che..uno come lui fosse riuscito a colpirmi così tanto?
Voglio
dire..è solo un'idiota appiccicoso rompi scatole..che sta
tutti i
giorni con me solo per convincermi a uscire con lui. Grandioso..sono
un'idiota io! Un'uscita. Che sarà mai? Una pizza..una birra
e poi
tutti a casa.
Entrai
in casa,per rilassarmi..dormire,mangiare e dormire ancora anche se in
realtà erano solo le cinque del pomeriggio. Film,cioccolata
e acqua
ghiacciata..mi mancano i gatti e posso fare la parte della vecchia
zitella.
[..]
“Wake
me up before you go-go..don't leave me hanging on like a
yo-yo..”
Mi svegliai di
soprassalto con
quest'insopportabile musica che proveniva di sotto. Le tre di
notte,chi era il pazzo?
Mi
affacciai,con solo un pantaloncino e una maglietta e i capelli a tipo
pazza.
E
per poco non caddi. Alex. Bagnato a causa della pioggia. Con un
macchina che andava a pezzi. Con lo stereo ad alto volume,che mi
guardava con uno sguardo divertito.
“Ma
sei impazzito? Ti uccideranno..chiudi questa musica!” dissi
io.
“No.”
rispose pronto lui.
“Sveglierai
tutti. Dai non scherzare..vieni,entra qua..a casa,ma stacca!”
“Ok
hai vinto.” disse alzando le mani in segno di resa,come se
fosse
costretto..non aveva nemmeno insistito!
Sistemai
alla ben meglio i capelli con le mani e andai alla porta non appena
sentì dei passi.
“Sei
impazzito o cosa?!” dissi,non appena entrò a
casa,sedendosi sul
divano. “Fa come se fossi a casa tua eh!”
Sorrise,fissandomi
ancora,appoggiando i piedi nel tavolino,sporcandolo tutto,essendo
bagnato.
“Dammi
due ragioni. Entro tre secondi. Solo due,per non
ucciderti..adesso!”
“Uno..mi
vuoi troppo bene per farmi del male..du..”
“Tempo
scaduto,corri!” urlai io,mentre,lo rincorsi per tutta la
casa. Ero
seria,ma dopo un po' ci ritrovammo per ridere,scambiando a volte
l'ordine..lui rincorreva me.
“Sei
cattiva,vai via.” disse lui,da dietro la porta di camera
mia,dopo
essersi gentilmente chiuso.
“Apri
dai..” dissi,sorridendo io.
“Poi
vinci,non vorrei mai. Rimarrò qui..ma tranquilla,me ne
andrò quando
mi accerterò che dormi.” disse
tranquillo,mentre..probabilmente
saltava sul letto.
“Ok..io
sarò nel divano,quindi quando accidentalmente uscirai io mi
sarò
addormentata.” dissi,ridendo,stando al gioco.
“Buonanotte
allora.”
“Notte..”
Mi
misi così sul divano,chiudendo gli occhi,ma non avevo
intenzione di
dormire..sorridendo ancora. Ma..ovviamente,mi addormentai al solo
pensiero di avere lui a pochi passi da me,dietro una stupida porta
marrone.
Quando
mi svegliai però,fu per la televisione ancora accesa.
Le
sei..perfetto,mi sarei dovuta alzare comunque. Mi guardai
attorno,ricordando la serata di ieri notando il tappeto dall'altra
parte della stanza. Ma..la cosa che mi colpì di
più fu la porta
della mia camera ancora chiusa. Così,prendendo le chiavi di
riserva
che avevo nel cassetto,andai ad aprire.
E
un'immagine così tenera si presentò davanti ai
miei occhi.
“Alex..”
sussurrai,guardandolo dormire,abbracciato al cuscino,il mio..con la
bocca leggermente socchiusa e l'espressione beata. Sembrava un
bambino,solo un po' più cresciuto.
Così..mi
preparai alla ben meglio e dopo essermi accertata che dormisse ancora
andai a prendere del caffè che non fosse scaduto al bar di
fronte,convinta di trovarlo dormire al mio ritorno.
“Ehi.”
dissi,entrando in casa,trovandolo che cercava qualcosa tra le stanze.
“Ma
sei impazzita tu? Ti pare normale saperi a casa e invece non ci
sei?”
“Stai
tranquillo..ero solo andata a prendere del caffè
bevibile.”
dissi,alzando i bicchieri davanti alla faccia,e guardandolo confusa
non appena fece un respiro di sollievo.
Sorrise,sollevato.
“Potevi avvertire..”
“Dormivi.
Mi dispiaceva svegliarti.” dissi,levandomi la
giacca,passandogli il
bicchiere.
“A
proposito..scusami se mi sono addormentato,non volevo farti dormire
nel divano.”
“Oh
no..non importa,è comodo il mio divano.”
“Scusami
comunque,ho anche dormito a casa tua sapendo che..”
“Non
importa,davvero.” dissi,osservandolo seria.
“O-ok.”
e si voltò per andare in bagno. Da quand'è che
aveva cominciato a
balbettare?
Notavo
la sua faccia turbata,stressata e stanca da giorni.. Era stravolto,e
non ne capivo il motivo,avevo pensato inizialmente al fatto che
soffrisse di insonnia ma appena l'ho visto dormire nel mio letto
avevo cambiato idea. E se stesse succedendo qualcosa di grave nella
sua vita? E io gli impedissi di prendersene cura per la mia
testardaggine?
Passarono
diversi minuti,e lui non si degnava di uscire.
Così,furtivamente
cercai nelle tasche della giacca qualcosa che potesse aiutarmi a
capire. E appena trovai un foglio,qualcuno lo strappò dalle
mie
mani.
“Ma
che stai facendo?!” sbraitò lui.
“Volevo..volevo,non
lo so..” sussurrai io.
“Tu
volevi che?Hai cercato nella mia giacca che cosa? Non puoi mettere le
mani nelle mie cose!”
“Mi
dispiace ok? Ero solo curiosa di sapere quello che hai..hai la faccia
strana!”
“Non
ti giustifica questo! Tu non mi conosci,potrebbe essere la mia faccia
di sempre!”
“Mi
dispiace! Credevo avessi qualcosa. Che altro vuoi che ti
dica?”
sbottai io.
“Niente.
Non devi dire niente.” disse lui mettendosi,appunto,la giacca
e
fece per andarsene.
“Scappa
si dai..dopo che sei rimasto qui a casa mia,vattene per una
sciocchezza! Ho fatto bene a non accettare di uscire con te.”
Mi
guardò per l'ultima volta,per poi voltare le spalle e andare
via.
Andato.
Via. Un colpo al cuore si fece largo in me dopo aver sentito il
rumore della porta chiudersi.
Non
poteva fare così. Aveva rovinato le mie mattinate per
giorni,trovandolo fuori dalla porta di casa alle 7 del mattino anche
quando avevo un diavolo per capello. Aveva fatto si che rompessi
diversi bicchieri perchè si avvicinava da dietro
furtivamente,lasciando baci sul collo e mi aveva fatto anche pagare i
danni.
Bene,un'altra
storia andata a farsi benedire. Perfetto..me ne sarei fatta una
ragione,e magari sarei diventata anche suora.
Uscì
così di casa,lasciando il caffè a marcire nel
tavolo e il letto a
marcire nel profumo di Alex.
Entrai
in macchina sbattendo lo sportello,misi la chiave rischiando di
romperla e partì senza controllare che ci fossero macchine.
Facevo
sempre così quando ero incavolata nera,facevo tutto con
più
enfasi,imprecando anche per le piccole cose..anche solo per il
semaforo che non si degnava a segnare il colore verde.
Appena
arrivai,non salutai nemmeno..mi sistemai e basta.
E
la giornata passò così..sbattendo
sportelli,bicchieri e vassoi.
“Ehi
ragazzina. Vieni subito qui prima che mi rompa tutto il
locale.”
Disse Billy,fermando da dietro le mie braccia,quando ormai il cielo
diventava scuro e la luna cominciava a farsi vedere.
Mi
voltai,mentre lui si spostava incrociando le braccia.
“Non
è colpa mia se è quello che pensi.”
dissi io,sulla difensiva.
“Non è colpa mia se sono così
nervosa..cioè forse un po' di
colpa c'è,ma minima.”
“Non
ho capito niente.”
Sospirai
ricordando i clienti che erano venuti quel giorno..c'erano
ragazzi..uomini donne e anziani. Ma lui no.
Lui
non c'era,era arrabbiato e lo capivo.
“Lui
non c'era oggi. Ed è colpa mia..pensavo avesse qualcosa e ho
cercato
tra la sua roba ma lui non aveva niente e si è arrabbiato ed
è
andato via..e io lo so che non lo rivedrò più
perchè sono una
cretina..ecco perchè. E non so nemmeno dov'è
cioè non posso andare
a trovarlo per chiedergli scusa. Mi manca vedere le sua stupida
faccia tutto il giorno.” dissi tutto in un fiato.
“Magari
sarà lui a chiedere scusa a te..” disse
lui,passando un pollice
nella mia guancia..e guardando dietro me.
Un
Alex,con gli stessi vestiti della mattina..con i capelli in disordine
e gli occhi troppo chiari e trasparenti per essere veri.
“Magari..forse,manca
anche a me a vedere la tua stupida faccia.” disse..cercando
di
sorridere.
E
sorrisi anche io,lui c'era.