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Autore: Alektos    21/03/2007    16 recensioni

Notte alquanto movimentata per Ron ed Harry.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche questa storia è giunta al termine; grazie alle persone che hanno recensito e anche a quelli che hanno semplicemente seguito la storia.


CAPITOLO 6: ORE 07 00’ e 00’’

“Miseriaccia!”

Harry fece un salto sul letto, mettendosi a sedere di colpo.

“Miseriaccia, miseriaccia, miseriaccia… miseriaccia!”

“Ron, che succede?”

Ron scosse la testa. “Non puoi capire Harry… la notte più brutta della mia vita!”

“Hai sognato…” Chiese con prudenza.

Ron annuì. “Non è un incubo, è una cosa di un altro mondo ancora!”

“Vuoi raccontare o no?!”

Sospirò. “Non so se ce la faccio… è… è… no, non ce la faccio.”

Harry stava cominciando a preoccuparsi. “Ma dai, è solo un sogno. Non morde!”

“No, però, mi ha fatto comunque impressione.”

Il ragazzo sopravvissuto lo guardò spazientito. “Allora?”

“Uff… e va bene, ma io ti ho avvertito.”

“Ma mi devi proprio seguire ogni volta che faccio la ronda notturna?” Chiese Hermione.

Mirtilla la ignorò e continuò la sua danza, fluttuando qua e la per il corridoio.

“Lo sai vero…” Iniziò il fantasma in tono malizioso. “Che stasera di turno c’è anche il biondo più sexy di Hogwarts?”

“Davvero lo trovi sexy?” Chiese curiosa Hermione.

“Tu no?”

La ragazza scosse la testa. “Dimmi, cosa ti piace, cosa ti fa dire, che è sexy?” Di sicuro non si sarebbe mai immaginata che sarebbe finita a parlare di sex appeal con un fantasma, ma la cosa la incuriosiva.

Mirtilla si fermò davanti a lei. “Dimmi tu piuttosto, cosa ti fa dire che non è sexy?”

“Ha un carattere orribile!” Rispose sicura.

“Ma il carattere non c’entra con il fisico… scommetto che non ti viene in mente nulla.”

Pensò per alcuni secondi e scosse la testa. In fondo aveva sempre pensato che Draco fosse carino, ma proprio non le andava giù. Si tolse il maglione, aveva caldo.

Dall’altra parte del corridoio sbucò Draco. Mirtilla gli corse subito incontro, gli diede un bacio sulla guancia, che il ragazzo non poté evitare e si dileguò.

Sulla faccia del piccolo Malfoy, comparve un ghigno. “Così, ho un bel fondoschiena, Granger?”

Sospirò. “No, non per me.” Si fermò per alcuni istanti. “Mi dispiace deluderti.” Non è vero, ma non ti darò mai questa soddisfazione!

“Figurati, non voglio commenti da mezzosangue come te.”

“Ah no?!” Rispose maliziosa.

Draco con quel commento pensò che la ragazza si riferisse alla frase con la quale Mirtilla lo aveva minacciato. “E comunque per la cronaca, la frase della rosa e della primavera era tutta un’invenzione di Mirtilla.”

“Quindi, saresti stato tu?”

“Mezzosangue, sei sorda? Ho detto che è un’invenzione di quel fantasma.” Ribadì in tono irritato.

“Comunque lo avevo immaginato. Il tuo cervello non può aver elaborato un pensiero più lungo di tre parole.”

“Cosa hai detto?” Le chiese, avvicinandosi di più a lei.

“In parole povere, che sei un idiota!” Sulla sua faccia comparve un ghigno.

“Sei tu, te lo ricordo, che vorresti palpare il fondoschiena di quest’idiota che sta di fronte a te.” Si avvicinò ulteriormente.

“No, io no. Mirtilla magari, a me non fai ne caldo ne freddo.” Non era molto sicura delle sue parole, ma la sua voce non la tradì.

“Andiamo Granger. Se io tentassi di baciarti, tu non ti sposteresti.”

Uno sguardo di sfida, comparve sulla faccia della ragazza. Malfoy, si avvicinò di scatto e lei si spostò.

“Visto?” Lo schernì.

La faccia del biondo era una chiara espressione dei suoi pensieri.

Hermione lo spinse contro al muro, vicino alla statua della strega Eurige, famosa per chissà quale cosa, e lo baciò.

Sulla faccia di Draco, comparve un ghigno di soddisfazione. “Ho vinto io Granger, a quanto pare, avevo ragione!”

“No Malfoy, io ti ho baciato e tu sei rimasto a guardare, a quanto pare i ruoli si sono invertiti.” Rispose soddisfatta.

Draco tornò all’attacco e la ragazza, dopo aver fatto finta di spostarsi, tornò sulle sue labbra. Questa volta il bacio durò. A quello ne seguì un altro, durante il quale Hermione passò le braccia intorno al collo del ragazzo, lasciando cadere il maglione per terra.

Un miagolio sospetto li mise in allarme e i due si staccarono alquanto inorriditi da quello che era successo. Beh, forse, non proprio così inorriditi.

“C’è qualcuno?” Urlò qualcuno dalla voce roca.

“Gaza!” Sussurrarono i due in coro.

Entrambi corsero via velocemente, anche se era il loro turno di pattuglia, odiavano incontrare il custode, aveva sempre qualcosa da dire, in più, farsi trovare insieme… Non sia mai!


Anche Harry era sconvolto.

“Io te lo avevo detto…”

Harry annuì. “Dai, guarda il lato positivo. Pensa alla faccia che farà Hermione quando glielo racconteremo!”

Un po’ più rilassati i due si prepararono e scesero in sala comune.

“Ma Hermione non arriva?”

“La vediamo dopo Ron, lei non viene a divinazione le prime due ore e poi questa notte toccava a lei il giro di ispezione.”

Entrambi si guardarono e scoppiarono a ridere.

Mentre camminavano per i corridoi, Ron divenne strano.

“Mi fa impressione questo posto Harry, è quello del sogno.”

“È vero, la c’è la statua di quella strega.”

Camminarono verso la statua tranquillamente, cercando di non pensare a quello che Ron aveva sognato, quando tutt’ad un tratto Harry si bloccò.

“Hem… Ron!”

“Sì?”

“Ma se il tuo era solo un sogno… cosa ci fa il maglioncino di Hermione la per terra?”

Si fissarono per un secondo, poi fissarono il pezzo di lana davanti ai loro piedi. L’urlo che uscì dalle loro bocche fu lo stesso.

“Miseriaccia!”


  
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