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Autore: sophiakaulitz    05/09/2012    4 recensioni
Aya è la sorella gemella di Goten, è una combattente orgogliosa e caparbia, una vera Saiyan che dedica ogni minuto alle arti marziali. Apparentemente sembra una ragazza come tante altre ma in realtà nasconde un grande segreto...ha occhi solo per il suo unico grande amore...Vegeta!
ATTENZIONE: voglio arricchire e correggere la storia così sto modificando i capitoli. il primo capitolo è stato modificato ed è pronto per essere riletto e ricommentato ^^
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Trunks, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In un batter d'occhio si avventò sul marito come una furia. -Fammi tornare immediatamente sulla terra! Trova un modo! Non mi interessa come basta che tu lo trovi!-

-Ehm... s-sì, d-d'accordo tesoro, ma stai calma. Non arrabbiarti.- Balbettò terrorizzato.

Sempre col fuoco negli occhi spostò la sua attenzione sulla nipote. - Quanto a te, piccolo mostriciattolo, è mai possibile che non riesci a stare ferma?! Ho una voglia irrefrenabile di strozzarti!-

-Io non c'entro niente! Non è colpa mia se eri sulla navicella!- Rispose a tono Pan.

-Certo che è colpa tua! Se non ti intrufolavi rovinando tutto a quest'ora ero a casa mia!-

-Ehm, a-amore?- La chiamò Trunks.

-Che c'è?!

-Mi dispiace, non so spiegarmi come mai ma il sistema per l'inversione di rotta è rotto e non funziona e ogni collegamento con la terra è sospeso.-

-C-cosa... cosa significa?-

-Significa che dovremmo aggiungere un altro sedile.-

A quelle parole Aya si pietrificò completamente. Dopo qualche secondo dovette aggrapparsi ad ogni briciolo di autocontrollo che aveva per un espandere l'aura a dismisura e fare una strage. Purtroppo però la calma non era una sua virtù così esplose e si mise a rincorrere Pan per tutta la navicella, davvero intenzionata a strozzarla.

-Aya calmati, dai non fare così cara, troveremo una soluzione!- Esclamò Trunks trattenendola per un braccio.

-Rilassati Trunks, lasciale fare, è divertente!- Disse Goku ridendo come un matto alla scena.

Dopo qualche ora riuscì a calmarsi un po', per iniziare ad affogare i dispiaceri nel cibo.


-Ehi, sei ancora triste? Non hai più aperto bocca.- Chiese dolcemente Trunks, che era già sotto le coperte.

-Uff, non ho neanche un vestito.- Sbuffò osservandosi, indossava una t-shirt di Trunks che le stava molto larga.

-Tranquilla ti dona molto! Appena ne avremo l'occasione prenderemo dei vestiti nuovi.-

Con un lungo sospiro sconsolato lo raggiunse sotto le lenzuola e si strinse forte a lui, nascondendo il viso nel petto del marito. -Sì, vorrei fare dello shopping e sì, sono ancora triste.-

-Non devi, so cosa provi ma ti prego non abbatterti. Ci sono io qui con te. Nostro figlio starà benissimo, i suoi nonni si prenderanno cura di lui, lo sai.- Le accarezzò i capelli.

-Lo so, lo so bene che Vegeta e Bulma non gli faranno mancare niente, infatti non sono preoccupata per questo. Quello che mi affligge è che dovrò stare lontana da lui per mesi e mesi. Tutto questo tempo senza vedere il mio Vegeta, non sono neanche riuscita a dirgli ciao.-

-Non pensarci ora. Chiudi gli occhi e dormi amore, se davvero non riesci a sopportare la lontananza troverò il modo di farti tornare a casa.-

-Davvero? Faresti questo per me?- Le chiede speranzosa, specchiandosi nei suoi occhi azzurri.

-Ma che domande fai? Certo!...- Le diede un leggero bacio sul naso e aggiunse: -... non c'è niente che non farei per te. Farei di tutto pur di farti tornare il sorriso sulle labbra.-

-Oh Trunks, amore.- Con le lacrime agli occhi l'abbracciò ancora più forte.

Trunks dal canto suo sperò egoisticamente di non trovare il modo di farla tornare sulla terra. Con la moglie al suo fianco avrebbe avuto meno nostalgia di casa, meno nostalgia del piccolo Vegeta, che cresceva a vista d'occhio e sempre più uguale al suo nonno, ma se il suo desiderio era quello di tornare sulla terra avrebbe fatto di tutto per accontentarla. La guardò con l'espressione più romantica che potesse fare e le accarezzò piano una guancia.

-Ti amo piccola mia.- Disse quasi sussurrando.

-Ti amo anche io.- Rispose nello stesso modo.

Dopo queste dolci parole d'amore si scambiarono un bacio e poi un altro e un altro ancora, finendo per amarsi intensamente, cercando però di far piano per non farsi sentire da Goku e Pan che dormivano nelle camere affianco.


Quando Trunks si addormentò Aya rimase a guardarlo per qualche minuto poi sgattaiolò fuori dal letto, indossò la maglia che poco prima era stata gettata a terra e si diresse in sala comandi.

Si sedette al posto di Trunks e si rannicchiò stringendosi le ginocchia al petto, guardò lo spazio immenso intorno a loro e si perse nei pensieri.

''Piccolo mio, scusami, scusa se ti ho lasciato solo così all'improvviso. Sono passate poche ore eppure mi sembrano giorni.'' Una silenziosa lacrima scese dal suo occhio nero e andò a morire nell'angolo della bocca. Stava così male perchè si era promessa che mai si sarebbe allontanata dal suo piccolo bambino, eppure eccola lì, per colpa di quella immatura di Pan si ritrovava coinvolta in un viaggio che non avrebbe mai voluto fare. Nella mente rivisse tanti bei momenti passati con l'uomo che amava più di tutti, il suo dolce sorriso scolpito nei suoi ricordi.

Dopo aver pensato e ripensato a suo figlio non riuscì a fare a meno di pensare anche a suo padre, al suo vero padre.

-Oh, Vegeta.- Le scappò in un sussurrò disperato d'aiuto.

Quell'uomo le era entrato nella pelle già molti anni prima, quando appena adolescente ebbe la sua prima cotta, dapprima pensò che fosse solo una conseguenza alla sua enorme ammirazione nei confronti del principe, le ci vollero mesi per rendersi conto che in realtà era amore quello che provava nei suoi confronti. Tante volte si faceva schifo perchè oltre che essere il marito di una carissima amica era anche un uomo molto più grande di lei, eppure... i Saiyan invecchiano più lentamente degli esseri umani quindi fisicamente non sembravano avere così tanti anni di differenza ma c'erano e adesso che si era fatto crescere quei ridicoli baffi si notava di più, Aya lo sapeva ma questo non cambiò le cose.

Pensò all'enorme imbarazzo e timore che provò il giorno in cui gli chiese di diventare il suo maestro, aveva avuto così tanta paura di un rifiuto, ma poi, quando lui aveva accettato quasi il cuore le scoppiò nel petto dalla felicità. Gli allenamenti a cui la sottopose furono estenuanti ma non si lamentò neanche una volta, voleva diventare forte, fortissima, voleva che l'uomo che amava pensasse a lei come una forte e temeraria guerriera e non come la figlia del suo acerrimo rivale.

Si accarezzò una guancia con la lunga e morbida coda e un piccolo sorriso beffardo fece capolino sul suo viso. Se suo figlio era al mondo era grazie a lei. Arrossì al ricordo di quando lo concepirono. Le emozioni che aveva provato in quell'unico momento non le provava con Trunks, avevano un modo di fare talmente diverso da non sembrare neanche padre e figlio. Con il ragazzo che aveva sposato era amore, facevano l'amore in modo dolce e meraviglioso. Con Vegeta fu solo sesso, un'incredibile, passionale, selvaggio, rozzo e primitivo amplesso sessuale. Lui un orgoglioso uomo maturo dal cuore all'apparenza di ferro e lei, un'ingenua ragazzina appena sbocciata. Chi mai l'avrebbe detto?

I sensi di colpa l'attanagliavano ancora ora, dopo 5 anni, si sentiva in colpa soprattutto perchè le era piaciuto, le era piaciuto un mondo e nel profondo del suo cuore sapeva che se ci fosse stata un'altra occasione avrebbe ceduto alla tentazione un'altra volta. Per questo si disprezzava.

Con Trunks era felice, riusciva anche con il più piccolo e insignificante gesto a farla sentire la donna più bella e importante del mondo e l'adorava per questo, ringraziava sempre il cielo per averglielo dato ma contemporaneamente amava anche Vegeta, era innamorata di tutti e due ma in modo completamente diverso e questo le mandava il cervello in pappa.

-Ehi, cosa ci fai qui?-

La voce del padre risuonò in lei come un urlo e sobbalzò dallo spavento.

-Oh, papà, sei tu. Non ti ho sentito arrivare.-

-Me ne sono accorto.- Le sorrise com'era solito fare.

-Io non ho sonno e tu come mai in piedi?-

-Mi era venuta fame...- E come al suo solito si grattò la testa. -... stai ancora pensando alla storia del viaggio?-

Lei annuì con la testa.

-Aya non pensi che ci stai pensando un po' troppo? Ne stai facendo un dramma. Non sarà male, fidati.-

Tornò a guardare l'universo per alcuni secondi poi chiese: -Papà? Posso farti una domanda?-

-Certo, dimmi pure.- Rispose avvicinandosi un po' di più alla figlia.

-Come hai fatto? Come hai fatto ad abbandonare la tua famiglia così tante volte?- Chiese senza distogliere lo sguardo da quel meraviglioso panorama.

In un primo momento Goku rimase spiazzato dalla domanda ma poi si riprese. -Beh, la prima volta è stata un po' dura, strana più che altro. Ma poi ci si fa l'abitudine.-

-L'abitudine dici? Non è che più che altro non ti è mai importato più di tanto di noi?-

-Ma no, cosa dici!-

-Dico la verità. Questa volta sei stato via 10 anni. Ti sei mai fermato 2 minuti a pensare come ci sentivamo io, Gohan, Goten e la mamma?-

-Certo e mi dispiace per questo ma purtroppo non avevo scelta.-

-Bugiardo!..- Tuonò lei trapassandolo con lo sguardo. -... sei un grandissimo bugiardo papà! Di noi non te né mai importato niente. MAI! Se ti fossimo stati a cuore anche solo un pochino saresti tornato da noi quando sei morto contro Cell, avresti voluto tornare in vita per crescere i tuoi figli ma non l'hai fatto e da egoista quale sei hai lasciato questo enorme peso alla mamma, una persona sola fa fatica a crescere 3 figli, eppure c'è riuscita. E l'ammiro per questo.-

-Quella volta lo feci per il vostro bene, per proteggere la terra.- Disse abbassando lo sguardo.

-Ennesima bugia ma per un attimo fingiamo che sia vero. Quella volta sei stato via 7 anni, c'hai dato il contentino di stare con noi per 10 anni e poi per altri 10 te ne sei andato a vivere con un ragazzino. Perchè? Come la spieghi questa?-

-Ub è la reincarnazione di Majinbu. Possedeva un'enorme potere ma all'inizio non era in grado di controllarlo, per questo l'ho allenato. Per aiutarlo a gestire al meglio la sua incredibile forza, così da riuscire a proteggere la terra in futuro.- Si giustificò Goku ma quello che ricevette in cambio fu una fragorosa risata di Aya.

-Andiamo papà, Ub è forte ma mai quanto noi. Scommetteresti che se dovessimo scontrarci lo batterei senza problemi? Voglio farti un'altra domanda, se tu hai allenato Ub, chi ha allenato me e Goten? Rispettivamente tua figlia e tuo figlio.-

Punto nel vivo Goku distolse lo sguardo.

-Goten smise di allenarsi e quanto a me, sono stata allenata da Vegeta. Proprio così, Vegeta. Mi ha fatto da maestro, ha preso il tuo posto perchè hai preferito vivere e allenare uno sconosciuto piuttosto che stare con la tua famiglia. Vegeta è un marito e un padre migliore di te!-

-Mi dispiace...- Disse piano con voce colpevole. -... non pensavo di avervi fatto soffrire tanto.-

-Già. Sai cosa penso? Penso che non avresti mai dovuto sposare la mamma. Avresti dovuto rifiutarti di rispettare quella promessa che vi eravate fatti da bambini.-

-Perchè dici così? Io sono felice di aver sposato vostra madre.- Ribatté con più vigore.

-Non avresti dovuto. No, non dovevi sposarla, così io, Gohan e Goten non saremmo nati e non avremmo sofferto così tanto ai continui abbandoni di nostro padre.- Le lacrime che fino a quel momento era riuscita a controllare ora scendevano copiose dai suoi occhi scuri come la notte.

Era orgogliosa di lei per essere riuscita a dire al padre quello che veramente pensava di lui. Sperava che quelle parole facessero effetto su di lui. Troppe volte lei e i suoi fratelli avevano sofferto a causa sua, soprattutto la sua adorata mamma, odiava vederla triste e in lacrime. Silenziosamente pregò che il padre cominciasse a prendersi cura di lei come meritava.

-A-Aya a-aspetta.- Quando la vide alzarsi e fare qualche passo per tornare indietro Goku cercò di fermarla, voleva scusarsi ancora con lei ma non gliene diede modo.

-No papà, ne ho abbastanza di questo deprimente discorso. Ora me ne vado a letto. Buonanotte.- senza girarsi a guardarlo si diresse orgogliosa e impettita, come solo una Saiyan sa fare, verso le camere da letto. Quando fu fuori dal campo visivo di Goku iniziò a correre.

Arrivata in camera si fiondò sotto le coperte e tornò a cercare conforto tra le braccia del marito che la strinse forte, anche se stava dormendo beatamente.

-Per fortuna che ci siete tu e il mio grande segreto.- Sussurrò prima di addormentarsi a sua volta.


Dopo mesi e mesi ecco che come d'incanto mi è tornata l'ispirazione! Forse sarà dovuto al fatto che ora in televisione trasmettono Dragon Ball GT, mah, chi lo sa! Spero di essermi sbarazzata completamente del blocco dello scrittore!!!


Sophia Kaulitz

  
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