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Autore: tre 88    07/09/2012    3 recensioni
Questa storia è ambientata dopo i due anni dalla fine della guerra a Marineford. Ace è vivo ma tutti pensano che sia morto, l'unico a sapere che è ancora vivo è l'ammiraglio Akainu...
TRATTO DAL 2° CAPITOLO:
"Era pomeriggio inoltrato e il sole stava per tramontare, Ace se ne stava sdraiato a letto e fissava il soffitto:-“Incomincio a credere che Akainu mi abbia mentito su tutto.”- era da un po’ che aveva questo pensiero fisso ma non riusciva a convincersi che l’ammiraglio mentisse:-“Devo smetterla di avere questo dubbio. Come posso dubitare dell’uomo che mi ha salvato la vita?”- ..."
E' sotto spoiler solo per chi segue l'anime in italiano. ^^
Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'In Viaggio verso il Passato'
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23° CAPITOLO:
RITORNO A CASA




 
Erano finalmente giunti sull’isola di Mizuumi, era una piccola isola primaverile con una piccola città di pescatori e dietro alla città in mezzo al bosco c’era un immenso lago, al porto c’era una piccola torre dalla quale sventolava la bandiera di Barbabianca; i tre ragazzi ormeggiarono la nave al porto poi scesero e seguendo Ace si diressero verso il bosco, all’inizio Momo non voleva seguire il ragazzo per non rischiare di girovagare per ore ma la gemella la fece smettere di lamentarsi dicendogli che era stato Ace a voler andare sull’isola e che quindi sapeva dove andava anche se pure lei temeva di impiegarci ore per raggiungere la meta.

Mentre camminavano lungo la strada principale che conduceva al bosco la gente li osservava, molti di loro avevano riconosciuto Ace e si chiedevano come mai fosse lì mentre gli altri non erano certi che fosse lui perché facevano ancora fatica a credere ciò che Sengoku aveva rivelato.

Giunti davanti al bosco continuarono a camminare fino a raggiungere il lago, le due gemelle finalmente capirono il motivo per cui Ace aveva voluto fare quella deviazione, sulla riva c’era una lapide bianca e accanto ad essa era conficcata una spada, grazie agli isolani che se ne prendevano cura sia la tomba che la spada erano in buono stato.

Ace si sedette davanti alla lapide mentre le due gemelle rimasero in disparte, avevano intuito subito chi era sepolto e avevano avuto la conferma leggendo quelle poche parole, c’era semplicemente scritto “Satch, comandante della quarta flotta di Barbabianca”, si ricordavano molto bene di lui ci avevano anche parlato mentre Ace tentava di uccidere il vecchio imperatore e Momo si era anche scusata per il calcio.

Mentre fissava la lapide dell’amico nella sua mente riaffiorò il ricordo di quel giorno in cui tutto aveva avuto inizio…


...tre anni fa sull’isola di Mizuumi i pirati di Barbabianca si erano tutti riuniti sulla riva del lago a far festa, stavano festeggiando la vittoria della quarta flotta che aveva sconfitto con facilità una nave della marina, ad un certo punto Satch scattò in piedi e attirò l’attenzione di tutti:-Ehi, ragazzi! Zitti un attimo, vi devo mostrare una cosa molto interessante!- tutti si voltarono verso di lui e aspettarono che continuasse, Satch ridendo tirò fuori da un sacco un grosso frutto nero e lo mostrò a tutti:-Sulla nave della marina ho trovato questo frutto del diavolo!- tutti lo fissarono incuriositi ma nessuno si accorse che quel frutto aveva attirato l’attenzione di uno di loro in modo particolare.

A notte fonda mentre tutti dormivano Satch era sul ponte della “Moby Dick” a fissare l’oceano, teneva accanto a se il frutto indeciso su cosa farne, ad un tratto alle sue spalle si avvicinò un’ombra minacciosa che lo pugnalò alla schiena, Satch si accasciò a terra e cercò di girarsi verso il suo aggressore per difendersi ma l’ombra infierì su di lui continuando a colpirlo fino ad ucciderlo, una volta commesso il delitto l’ombra scomparve insieme al frutto.

Quando la mattina successiva ritrovarono il corpo di Satch capirono subito chi era il colpevole dato che l’unico che mancava e che sembrava sparito era Teach.

Ace si infuriò e non c’era stato nessun modo per fermarlo, il comandante della seconda flotta partì all’inseguimento del traditore mentre gli altri una volta seppellito sulla riva del lago il compagno partirono all’inseguimento di Ace con la speranza di riuscire a farlo ragionare…


…era stato proprio su quell’isola che tre anni fa Satch era morto e con la sua morte tutto era iniziato, la sconfitta di Ace, la guerra e il modo in cui si era conclusa; in tre anni nessun pirata di Barbabianca si era dato pace e c’era solo un modo per concludere quella tragica storia iniziata tempo addietro ed era trovare il traditore e avere la propria vendetta.

Ace ripensò ai momenti passati insieme, come quella volta che per una stupidata lui e Satch avevano litigato e senza farlo apposta aveva incendiato i capelli dell’amico, a quel ricordo Ace sorrise:-“Ci hai messo giorni prima di rivolgermi la parola dopo che io ti avevo bruciato i capelli, non ricordo nemmeno perché stavamo litigando.”- loro due spesso bisticciavano peggio di due bambini ma erano molto amici ed erano sempre pronti a rischiare la vita per proteggere l’altro perché nonostante erano diversi erano entrambi figli di Barbabianca:-“Mi dispiace per ciò che è successo, so che nessuno poteva prevedere ciò che avrebbe fatto Teach però io mi sento in colpa.”- si sentiva in colpa per molte cose anche se sapeva che non era del tutto colpa sua, era vero che non aveva ascoltato i compagni e che era partito per dare la caccia al traditore però non era colpa sua se Satch era morto come non era colpa sua se suo padre e i suoi compagni avevano deciso di andare a salvarlo:-“Non solo mi sono fatto battere da Teach ma a causa mia il babbo e gli altri hanno rischiato le loro vite per cercare di salvarmi.”- gli sembrò di sentire la voce di Satch e si ricordò di quel giorno che l’amico gli aveva detto quelle parole…


…”-Ace noi siamo una famiglia ed è normale rischiare la nostra vita per proteggere i propri compagni.”-…


…il motivo di quelle parole era che quel giorno Satch aveva rischiato di farsi ammazzare per aiutare Ace che si era trovato davanti ad un avversario che grazie all’algamatolite era riuscito a metterlo in difficoltà e lui si era sentito in colpa per la ferita che si era procurato l’amico.

Ace si alzò e sorrise:-“Satch, anche se sarà difficile ti do la mia parola che cercherò di non fare di testa mia e non andrò a cercare Teach. Ritroverò il babbo e gli altri e chiederò loro scusa per la mia stupidità.”- si alzò un forte vento che fece volare le foglie, il ragazzo ritornò su i suoi passi ed insieme alle due gemelle uscì dal bosco.
 



 

***

 


Nel mare orientale al villaggio di Foosha c’era la solita calma, Dadan si trovava alla locanda e stava parlando con Makino:-Anch’io vorrei sapere come Ace si sia salvato e dove sia stato per tutto questo tempo ma è inutile parlarne dato che non è possibile saperlo.- la vecchia donna sbuffò:-Hai ragione e non capisco il perché i giornali non dicono altro.- la giovane locandiera sospirò era da mezz’ora che andava avanti la conversazione:-Stando ai giornali il signor Garp ha rivelato tutto al suo superiore e lui ha detto solo ciò che voleva dire e quindi i giornalisti non possono scrivere di più dato che non sanno altro.- Dadan si scolò un’intera bottiglia di sakè e fece per dire qualcosa quando dalla porta entrò Garp:-Ehilà, come ve la passate?- Makino lo salutò e gli offrì una tazza di tè mentre la vecchia donna non lo salutò nemmeno e gli pose subito la domanda:-Avanti sputa fuori il rospo! Tu sai cosa è successo ad Ace, vero?- l’amico rise:-Non è colpa mia se Sengoku ha rivelato solo che è ancora vivo.- bevve un sorso di tè e proseguì:-Comunque quello che so è solo ciò che mi ha detto Ace.- le due donne lo fissarono stupite:-Hai incontrato Ace?- Garp annuì alla domanda di Makino:-L’ho incontrato poco dopo lo scontro con Akainu. Ero alla ricerca di Momo “La Furia Scarlatta” e quando l’ho trovata con lei c’era anche Ace.- Dadan si ricordò di aver già sentito quel nome:-Se non sbaglio quella ragazza faceva parte della ciurma di Ace prima che lui si unisse alla ciurma di Barbabianca.- l’amico annuì e poi raccontò ciò che gli aveva detto il nipote, quando finì di parlare calò il silenzio  che fu interrotto da Makino:-Aveva perso la memoria? E ora come sta?- Garp sorrise:-Sta bene e ricorda tutto, mi ha anche detto che Sabo è vivo.- le due donne rimasero senza parole, era incredibile che Ace fosse ancora vivo ma che lo fosse anche Sabo le aveva sorprese.

Dadan si alzò:-Mi fa piacere di sapere che entrambi sono vivi.- si incamminò verso l’uscita e prima di andarsene aggiunse:-Se quei due mi capiteranno tra le mani li strozzo!- poi li salutò.

Garp rimase alla locanda a parlare con Makino per diverse ore poi anche lui dopo aver salutato la locandiera se ne andò.


 

 

***

 


Quando i tre ragazzi tornarono al porto rimasero senza parole, ormeggiata accanto alla loro piccola neve c’era in tutta la sua grandezza la “Moby Dick”.

Ace rimase a fissare la nave senza dire nulla, non riusciva ancora a credere che dopo tutto quel tempo si ritrovava di nuovo a casa e i sensi di colpa per non aver dato retta ai compagni si fecero sentire:-Questa si che è fortuna!- non sentì ciò che Momo stava dicendo troppo preso a fissare la “Moby Dick”:-Non dobbiamo più cercare il vecchio!- Sakura sorrise, era solo un po’ preoccupata per Ace dato che da quando erano giunti sull’isola non aveva ancora detto nulla.

Dalla nave qualcuno si accorse di loro e dopo aver riconosciuto Ace scese a terra seguito da tutti gli altri, Pugno di Fuoco non fece in tempo a capire cosa fosse successo che si ritrovò circondato dai compagni che lo salutavano, c’era chi piangeva di gioia e c’era chi gli diceva di non farli più preoccupare.

Le due gemelle rimasero in disparte ad osservare la scena contente per l’amico che era di nuovo a casa:-Ci avete riportato Ace, grazie.- le due ragazze si voltarono e si ritrovarono davanti Kevin, in tutto quel tempo il loro ex vice capitano non era molto cambiato:-Ciao, è da molto che non ci vediamo.- l’amico sorrise a Sakura:-Già ma ora restate o ve ne andate?- Momo sorrise:-Ci hai fatto una domanda molto simile a quella che mi fece Ace qualche giorno fa.- mentre parlavano Ace fu raggiunto anche da Marco, Vista e Jaws che come tutti gli altri erano molto felici di rivedere il loro fratellino.

Ace era veramente felice di essere di nuovo con tutti i suoi compagni, ad un certo punto davanti a lui apparve Barbabianca che lo abbracciò:-Bentornato a casa.- si sorprese del suo arrivo e sorrise.

Dopo che tutti avevano salutato Ace lo strascinarono a bordo della nave per festeggiare il suo ritorno, Barbabianca prima di raggiungerli si voltò verso le due gemelle:-Vi sono molto grato per aver riportato Ace a casa, se volete restare siete le benvenute.- Momo sorrise:-Allora restiamo.- il vecchio rise e seguito dalle due sorelle salì a bordo della “Moby Dick”.

Ormai era scesa la sera e nonostante era solo da poche ore che stavano festeggiando alcuni di loro erano già ubriachi; Momo insieme a Manny e Vista aveva iniziato una gara di bevute per vedere chi tra i tre reggeva meglio l’alcool e per il momento sembrava che solo la ragazza non fosse ubriaca rispetto agli altri due, Sakura stava parlando con Kevin e con Marco, la ragazza aveva notato che anche la fenice era un tipo tranquillo con cui si poteva parlare proprio come l’ex vice capitano dei pirati di “Picche”; tutti si stavano divertendo, dopo due anni avevano un motivo per festeggiare, in quei due anni facevano festa solo per non pensare alla scomparsa di Ace e di come si era conclusa la guerra ma ora potevano festeggiare per divertirsi e soprattutto per dare il bentornato ad Ace.

Barbabianca osservò i suoi figli, era veramente felice di vederli divertirsi e soprattutto era molto contento di rivedere la sua famiglia di nuovo unita; era certo di aver perso tre figli, Satch, Teach ed Ace ma uno di loro era tornato, i primi due non sarebbero più tornati perché il primo era morto e il secondo li aveva traditi e non faceva più parte della famiglia ma al posto loro erano entrate a far parte della sua famiglia le due gemelle ed Ace era ritornato a casa.

Guardandosi intorno il vecchio notò che Ace era sparito e capì subito dove fosse finito.
 
 


 

Continua…

 
 


 

Ciao, eccomi qui.
 

E dopo settimane ce l’ho fatta a finire di scrivere il capitolo, avevo iniziato a scriverlo a metà luglio e l’ho finito agli inizi di agosto, a causa del caldo non avevo molta voglia di scrivere nonostante avevo molte idee, comunque spero che vi sia piaciuto. ^O^
 
Ora sapete il perché Ace ci teneva a raggiungere l’isola di Mizuumi, per la parte della morte di Satch sono andata di fantasia dato che si sa solo che è stato il ciccione a ucciderlo. :)
Ace è di nuovo con i sui compagni e le due gemelle si sono unite alla ciurma, non potevo non mettere il pezzo dove Barbabianca abbraccia Ace.
Bene non ho altro da aggiungere tranne che vi consiglio di vedere questo video che ho trovato su youtube, è molto carino. ^^

Vado a scrivere il capitolo della raccolta per lunedì xD vi saluto.

Come sempre ringrazio chi a letto e recensito gli scorsi capitolo. ^^

A presto, ciao.

ps:il prossimo capitolo lo metterò venerdì sera.
 
 
 

 

  
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