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Autore: Chanel483    08/09/2012    2 recensioni
Questa non è una Draco/ Hermione come le altre.
Non c'è nessun principe delle serpi, ne nessuna regina di Grifondoro. C'è Draco, che non ha mai frequentato Hogwarts, che è stato addestrato per compiere il compito affidatogli dal suo padrone. E poi c'è Hermione, confusa per una miriade di emozioni che non capisce, spaventata dalla guerra che incombe.
È una What if? E se Draco arrivasse ad Hogwarts al sesto anno, con il compito di uccidere Silente?
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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-Ritrovarsi

Tornare ad Hogwarts, dopo quasi tre settimane passate con la sua famiglia, nel mondo babbano, le faceva sempre un certo effetto. Ovviamente i suoi genitori le mancavano quando era lontana, ma essere distante da quella scuola la faceva quasi star male.

Entrare nella Sala Comune di Grifondoro e salire le scale per i dormitori, portandosi dietro il baule, era stato un sollievo. Ora però, una volta finito di sistemare vestiti e libri nella stanza, non riusciva a far altro che fissare l’orologio appeso alla parete di fronte al suo letto, in trepidante attesa. Ogni minuto sembrava durare un mese e la fatidica ora non arrivava mai.

Lavanda - senza nemmeno mettere i suoi vestiti nell’armadio - era corsa a, testuali parole, salutare come si deve il suo fidanzato. Calì invece era rimasta nel dormitorio a sistemare le sue cose, lanciando di tanto in tanto occhiate ad Hermione che, seduta a gambe incrociate al centro del suo letto, teneva lo sguardo fisso sull’orologio della loro stanza, mentre la sua mano aveva qualche scatto nervoso, nonostante lei non se ne curasse.

<< Hermione, stai bene? >> le domandò cautamente l'indiana, avvicinandosi di un passo.

La mora fece un salto sul letto, rischiando quasi di battere la testa contro il tettuccio del baldacchino:<< S-sì, tutto bene >> rispose, non appena il suo cuore ebbe smesso di cercare di saltarle fuori dal petto.

<< Stai… aspettando qualcosa? >> si informò la ragazza, fingendo noncuranza nonostante quasi sbavasse all’idea di un nuovo pettegolezzo.

Hermione si agitò un po’ sul letto, vogliosa di dirlo a qualcuno ma preoccupata all’idea che lo venisse a sapere l’intera Hogwarts:<< Ho… un appuntamento, alle cinque >> spiegò, cercando di rimanere un po’ sul vago.

<< E con chi? >> domandò Calì, senza riuscire a camuffare più di tanto il palese interesse:<< È con il ragazzo di cui ci parlavi prima delle vacanze? >> aggiunse, vedendo che l’altra non apriva bocca.

  Lei annuì:<< Sì ma… Calì, vorrei che la cosa rimanesse tra me e te, ok? >>.

La grifondoro si affrettò ad annuire e corse a gettare disordinatamente le ultime cose che aveva nel baule, nell’armadio:<< Certo Hermione, sono muta come un Avvincino! >>.

E, mentre Hermione ancora si chiedeva se gli Avvincini fossero effettivamente muti, Calì aveva già lasciato il dormitorio.

 

Era un cretino. Era arrivato all’appuntamento con quasi venti minuti di anticipo! Eppure sua madre glielo ripeteva in continuazione, ogni volta che a Malfoy Manor si teneva una qualche festa o cena: “Ci si deve far attendere, Draco. Le persone di spicco non aspettano nessuno, al massimo fanno aspettare gli altri”.

E invece, per un qualche strano scherzo del destino, si ritrovava davanti alla porta della biblioteca ad aspettare, con venti minuti di anticipo, una mezzosangue.

Se Narcissa fosse venuta a saperlo, molto probabilmente lo avrebbe disconosciuto.

In compenso però i corridoio e la biblioteca stessa erano deserti, quindi non c’era il rischio che qualcuno testimoniasse la sua disubbidienza agli insegnamenti di sua madre.

D’un tratto il rumore di dei passi ruppe il silenzio quasi totale del corridoio, facendo sobbalzare il biondo. Un paio di secondi dopo, comparve Hermione, che si guardava intorno un po’ intimorita, con indosso un paio di pantaloni scuri ed un maglione di lana color panna. Quando finalmente sollevò lo sguardo ed incontrò quello grigio di Draco, rimasero un istante entrambi immobili, a fissarsi senza saper bene cosa dire.

<< Pensavo di essere in anticipo >> sussurrò la ragazza un po’ imbarazzata, sistemandosi un riccio dietro all’orecchio.

<< Lo credevo anch’io >> le rispose lui, avvicinandosi di qualche passo e chinandosi per darle un leggero bacio sulle labbra, come se fosse la cosa più normale del mondo. Hermione chiuse gli occhi e quasi ci rimase male, vedendo che Draco si staccava subito:<< Non qui >> le disse con un sorriso:<< perché non andiamo a fare un giro nel parco? >>.

<< Ma fa freddo! >>.

<< Non ti preoccupare, ho portato due mantelli pesanti >>.

 

Juno sorrise tra sé, soddisfatta. Mai in vita sua avrebbe pensato di poter vedere la Granger con indosso qualcosa con lo stemma di Serpeverde. Ora, nonostante l’idea di una mezzosangue ad inzozzare la sua casata la schifasse non poco, il fatto che lei indossasse un mantello con il simbolo di Salazar, poteva voler dire solo una cosa.

<< Draco ce l’ha fatta >> annunciò sicura, scostandosi dalla finestra per voltare lo sguardo verso Theodore.

Il ragazzo, che se ne stava a braccia incrociate, appoggiato ad una colonna, sollevò appena gli occhi chiari su di lei:<< Come? >> domandò, risvegliatosi in quel momento dai suo pensieri.

<< Draco ce l’ha fatta >> ripeté Juno, troppo euforica per infastidirsi della disattenzione del compagno:<< ha conquistato la Granger, ormai quella sciocca è così infatuata di lui che non crederebbe che è un mangiamorte nemmeno se le mostrasse il Marchio Nero >> spiegò convinta, con un sorriso soddisfatto dipinto in viso.

Theodore si decise a staccarsi dalla colonna e si avvicinò alla finestra, per poter guardare verso il parco di Hogwarts dove due persone vestite in nero si distinguevano benissimo sul prato innevato:<< Fanno solo una passeggiata nel parco >> commentò calmo, stringendosi nelle spalle.

La ragazza scosse la testa, facendo ondeggiare gli splendidi capelli corvini:<< Non capisci. Lei indossa un mantello di Draco, un mantello con lo stemma di Serpeverde. Farà tutto ciò che lui le dirà di fare >>.

<< Come fai ad esserne sicura? >> le domandò lui, con uno sguardo scettico.

Juno si rabbuiò, ma la sua voce rimase salda e convinta:<< Sono una donna anch’io. Certe cose voi uomini non potete capirle. >> scosse piano la testa e tornò subito in sé, sfoggiando un sorriso sicuro e soddisfatto:<< Scrivi a Lestrange: tre settimane. Voglio che l’attacco sia pronto tra tre settimane >>.

 

Hermione, con un sorriso sereno ed anche un po’ ebete, si strinse al petto i libri della lezione di trasfigurazione e si affrettò ad uscire dalla classe.

<< Ehi, Hermione! Dove vai? Non vieni con noi in Sala Comune? >> si sentì chiamare dalla voce del suo migliore amico che, velocemente, l’aveva affiancata insieme all’inseparabile rosso.

<< No, vado in biblioteca. Mi vedo con un… amico per studiare >> disse sbrigativamente, allungando un po’ il passo.

I due grifondoro si lanciarono un’occhiata complice, ed Harry l’afferrò per un polso, bloccando il suo incedere:<< Ascolta, Hermione, noi siamo felici se tu… tu hai trovato qualcuno che ti faccia star bene… >> iniziò il moro.

<< Ma noi ci teniamo a te ed abbiamo paura che questo… questo ragazzo possa non essere adatto >> proseguì Ron, cercando di utilizzare tutto il tatto che possedeva ed anche quello che sapeva di non avere.

La riccia aggrottò le sopracciglia, fissandoli un po’ stranita:<< Di che state parlando? >> chiese.

I due si guardarono di nuovo e questa volta fu il rosso a risponderle:<< Durante questi giorni di vacanza abbiamo parlato con Ginny e lei… insomma, non te la prendere, ma ci ha detto che pensa che ci sia qualcosa tra te e Malfoy >>.

Hermione  spalancò la bocca, senza parole, iniziando ad annaspare in cerca di qualcosa di intelligente da dire:<< I-io… lei… cosa!? >>.

<< Calmati! Non ti agitare, Ginny lo ha fatto solo perché… >> iniziò Harry, pronto a difendere la Weasley a spada tratta.

<< Ma io la uccido! >> continuò la ragazza, senza calcolare minimamente l’amico:<< Avrei dovuto obliviarla prima di partire, altro che! >>.

<< Ma no, Hermione. Non devi prendertela con lei… >>.

<< E poi di che si impiccia? Sicuramente non sono affari suoi! >>.

<< Guarda che lei voleva solo… >>.

<< E sta’ un po’ zitto Ronald! Lasciami inveire contro di lei in pace! >>.

Entrambi i ragazzi rimasero in silenzio, mentre Hermione continuava a snocciolare accuse e rimproveri a mezza voce contro la povera Ginny. Alla fine, dopo un paio di minuti, Harry ebbe il coraggio di avvicinarsi e posarle una mano sul braccio per iniziare con il piano che avevano stabilito di utilizzare durante le vacanze natalizie: “Allontana Hermione dalle grinfie di quel mangiamorte di Malfoy senza essere aggressivo con lei”.

<< Hermione, adesso basta. Né io né Ron né tantomeno Ginny siamo arrabbiati con te per questa… storia, abbiamo solo paura di ciò che potrebbe comportare il frequentare un ragazzo come lui >>.

<< Cosa intendi? >> domandò la riccia girandosi di scatto verso di lui.

Harry si schiarì la voce in cerca di parole che non fossero “schifoso”, “mangiamorte” e “doppiogiochista”, ma Ron fu più veloce:<< Insomma, noi ci… ci domandavamo cosa in realtà sappiamo di lui. Ti pare normale che un ragazzo piombi qui al sesto anno senza dare un minimo di spiegazione? >> disse cercando di usare un tono ragionevole.

Nonostante l’apparente gentilezza dei due, Hermione si inalberò alquanto. Gli si avvicinò di un passo, iniziando a sventolargli un dito davanti alla faccia con aria minacciosa:<< Per prima cosa voi non sapete nulla di lui perché fin dal principio avete avuto dei pregiudizi e non avete voluto nemmeno provare a conoscerlo. Io invece mi sono avvicinata e lui mi ha raccontato di sé e della sua vita. E, per la cronaca, nonostante non dovrebbe interessarvi, ha detto che è usanza di molte famiglie purosangue istruire i proprio figli a casa >>.

<< Io sono un purosangue e ti assicuro che… >> iniziò Ron, subito interrotto dalla ragazza.

<< Come se i tuoi genitori avessero mai seguito anche solo una delle usanze delle famiglie purosangue! Ah Ronald, non fare il cretino! E ora, se non vi dispiace, ho un appuntamento io! >> esclamò e, detto questo, si voltò di scatto ed iniziò a percorrere in fretta il corridoio mentre Harry e Ron si scambiavano un’occhiata affranta.

<< Passiamo al piano B? >>.

<< Speravo di non dover ricorrere al piano B ma… >>.

<< Lo so… cerchiamo di allontanare Hermione dalle grinfie di quel mangiamorte di Malfoy con la forza >>.

Intanto la suddetta ragazza percorreva in fretta i corridoio di Hogwarts, diretta in biblioteca. Per colpa di quei due deficienti era in ritardo. Draco invece era puntualissimo con suo solito e l’aspettava davanti all’entrata della biblioteca, tranquillamente appoggiato al muro.

<< Ciao >> sussurrò appena lei, con il fiato un po’ corto, mentre lui si staccava dalla parete e si avvicinava per darle un bacio a fior di labbra.

<< Ehi >> rispose il biondo, ad un centimetro dal suo orecchio.

Hermione si sentì avvampare e dovette resistere all’impulso di farsi aria con una mano. A tutto era abituata fuorché a tutte quelle attenzioni:<< Ehm… allora… entriamo? >> domandò

Il ragazzo annuì e la precedette nella stanza, dirigendosi al tavolo che un tempo era stato il preferito di Hermione e, da qualche giorno, era diventato il “loro”.

Presero i libri ed iniziarono a studiare insieme, aiutandosi l’un l’altra nonostante in realtà nessuno dei due avesse bisogno di una mano nello studio. Passarono un’oretta su un tema particolarmente complesso di difesa contro le arti oscure, per poi passare a trasfigurazione.

<< Posso farti una domanda? >> domandò Draco, mentre cercavano i libri per la ricerca sulla trasfigurazione umana.

<< Tecnicamente me l’hai già fatta >>.

<< Ah-ah, simpatica! >> fece lui ironico, alzando gli occhi al cielo:<< Comunque, tu seguirai il corso di smaterializzazione? >> le chiese.

Lei annuì distrattamente, passando lo sguardo sui titoli dei libri che aveva davanti:<< Sì e farò l’esame a marzo, con il primo turno. Tu? >>.

Draco le lanciò un occhiata, trovandola intenta nel suo lavoro e non troppo interessata alla conversazione:<< Sì, lo seguirò anche io. Ma per l’esame devo aspettare il prossimo anno. Sai, il mio compleanno è a giugno >>. La ragazza annuì distrattamente, senza staccare gli occhi dalle pagine del libro che stava sfogliando:<< Ma… mi domandavo… sbaglio o la materializzazione è bloccata nei confini di Hogwarts? Come si fa ad allenarsi? >>.

<< Ah, questo non va bene. >> sussurrò tra sé Hermione, prima di riporre il libro al suo posto:<< Comunque per quanto mi hanno raccontato, per il periodo delle lezioni spezzano gli incantesimi in Sala Grande, mentre gli esami si tengono ad Hogsmeade >> spiegò spostandosi a scandagliare un altro scaffale.

Il biondo rimase in silenzio per qualche secondo, osservando le copertine dei libri che aveva davanti, senza reale interesse:<< Quindi nel corso di queste lezioni ci si può materializzare e smaterializzare all’interno della scuola >>.

<< Già… anzi, per la precisione solo all’interno della Sala Grande >>.

<< Oh… >>.

Rimasero in silenzio qualche istante, finché Hermione non iniziò ad esultare silenziosamente per aver trovato il libro che cercava. Trascinandosi dietro il biondo tornò al tavolo ed immerse la faccia nel libro, intenzionata a rimanere in quella posizione per almeno la mezzora successiva.

Il ragazzo però non riusciva affatto a concentrarsi sulla ricerca. La sua mente lavorava in fretta, cercando di trovare un modo per sfruttare quella nuova scoperta. Per prima cosa doveva capire se era possibile materializzarsi dall’esterno del castello oppure no, poi doveva trovare un modo per avvisare gli altri e…

Ok, doveva parlare con Juno.

 

<< Hermione, ti prego Hermione, aspettami! >>.

La ragazza si fermò, riconoscendo la voce del compagno che l’aveva chiamata e si voltò a guardarlo con un sopracciglio inarcato:<< Dove hai lasciato Lav-Lav? >> domandò constatando l’assenza di quella sottospecie di cozza.

Il rosso si guardò intorno un po’ stranito, quasi rendendosi conto solo in quell’istante che la ragazza non era effettivamente con lui:<< Io… lei è… con Calì… credo >> rispose un po’ impacciato:<< non è comunque di questo che volevo parlare >> riprese dopo un attimo di incertezza:<< volevo chiederti di smetterla di vedere Malfoy >>.

La riccia, sempre più scettica, si appoggiò al muro alle sue spalle, incrociando le braccia:<< Come, scusa? >> domandò.

Ron affondò le mani nelle tasche dei pantaloni e si dondolò un po’ sui talloni, prima di decidersi a fare un paio di passi nella sua direzione:<< Io… noi, io ed Harry… ed anche Ginny! Beh, vorremmo che tu non frequentassi Draco Malfoy >>.

<< E perché, di grazia? >>.

<< Perché… perché pensiamo possa essere pericoloso per te >>.

Hermione inarcò un sopracciglio, scettica all’inverosimile:<< È solo questo il problema, Ronald? >> domandò con un tono di voce tanto freddo che non pensava nemmeno di avere.

<< In che senso? >>.

<< Siete davvero tu, Harry e Ginny che vi preoccupate per me, oppure tu sei semplicemente geloso? >>.

Mentre parlava, la ragazza si era staccata dal muro e si era avvicinata al rosso che, d’istinto, aveva iniziato ad indietreggiare:<< Non capisco di cosa tu stia parlando >> borbotto lui, cercando di essere convincente.

<< Io invece credo proprio di sì. >> commentò Hermione, puntandogli un dito al petto e facendogli fare un ulteriore passo indietro:<< Analizziamo un attimo i fatti, Ronald: per i primi tre anni di scuola praticamente non ti accorgi della “so-tutto-io con i dentoni” se non per farti aiutare con compiti o interrogazioni varie. Al quarto anno c’è il Ballo del Ceppo e, accortoti che nessuno ti calcola, ti rendi conto che la tua amica secchiona è anche una ragazza, quindi ti decidi ad invitarla, ma lei è già stata invitata da un altro e, casualmente, questo altro passa da “il più grande campione di quidditch di tutti i tempi” a “il nemico”. Al quinto anno andate d’amore e d’accordo, a patto che non si accenni minimamente al nome di Victor Krum. Poi inizia il sesto anno e tu diventi portiere della squadra di Grifondoro, ti fai più attraente e popolare e ti butti tra le braccia della prima oca che ci prova con te, dimenticandoti completamente dell’amica secchiona. Questo finché non si fa avanti qualcun altro che si accorge che “la secchiona” è anche una ragazza con dei sentimenti e qualcosa da dare. Quando tu ti rendi conto che la sua attenzione potrebbe essere rivolta a qualche altro ragazzo, allora lui diventa il pericolo, il male personificato. >> fece questo discorso tutto d’un fiato, continuando a colpirgli il petto con il dito:<< Allora, Ronald, forse dovremmo farci delle domande, che dici!? >>.

Il rosso rimase a bocca aperta, completamente spiazzato dalle parole della ragazza e dal suo sfogo inaspettato. Ogni singola parola gli era entrata dentro come una stilettata, annidandosi nel suo cervello e facendolo ragionare contro la sua volontà. Era vero, tutto quello che aveva detto era vero, ma lui, da stupido quel’era, se ne era accorto troppo tardi. Krum, Lavanda, McLaggen, Draco… erano tutti scuse, stupide scuse per non ammettere ciò che veramente provava per Hermione. Si passò una mano tra i capelli, frustrato:<< Hermione, io… >> tentò di dire.

<< Evitati parole inutili >> lo interruppe lei, scuotendo la testa:<< ormai è troppo tardi, Ronald >> aggiunse prima di voltargli le spalle e sparire in un turbinio di ricci castani.

Il rosso se ne rimase lì, da solo in mezzo a corridoio, troppo scioccato e perplesso per fare o dire una qualsiasi cosa. Lentamente, da dietro una colonna poco distante, sbucarono Harry e Ginny che - senza un apparente motivo - si tenevano per mano.

<< Ron… >> iniziò sua sorella - dopo aver lasciato la mano del moro - che però fu subito zittita.

<< Lascia perde Ginny, ha ragione lei: ormai è troppo tardi >> fece Ron tetro, infilandosi le mani nelle tasche del pantaloni ed appoggiandosi al muro alle sue spalle.

Harry gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla:<< Non dire sciocchezze, Ron! Sappiamo benissimo tutti che Hermione è da sempre cotta di te e… >>.

<< Ma hai sentito quello che mi ha detto!? >> gli chiese l’altro, interrompendolo:<< Mi ha urlato contro tutte quello brutte cose ed io… io non ho saputo risponderle nulla perché… beh, me ne sono reso conto solo ora, ma è tutto vero! Ogni singola parola che ha detto… >>.

<< E allora che aspetti? >> gli chiese sua sorella, prendendolo per le spalle e scuotendolo leggermente:<< Corri da lei e dille quello che provi! >>.

Ron rimase immobile qualche istante, con lo sguardo perso nelle iridi color cioccolato della sorella:<< Hai ragione… >> bisbigliò infine, mentre le labbra si aprivano in un sorriso trionfante:<< vado a dirle che la amo! >> esclamò più forte, prima di abbracciare velocemente la ragazza e correre per il corridoio, verso la direzione che aveva preso Hermione.

Dopo un paio di istanti di silenzio, Harry si avvicinò alla rossa e le circondo le spalle con un braccio:<< Pensi che funzionerà davvero? >> le domandò.

<< Ad essere sincera non lo so >> ammise:<< ma è sempre meglio tentare, no? >> domandò lei, prima di voltarsi verso di lui ed intrappolargli la bocca in un bacio.

Intanto Ron correva per i corridoi alla ricerca della chioma riccia di quella che era la sua migliore amica e sperava potesse diventare qualcosa di più. D’istinto svoltò in direzione della biblioteca, convinto di trovarla lì. 

Infatti Hermione era proprio lì, davanti all’entrata della biblioteca, ma non era sola, al contrario, era stretta tra le braccia di Draco Malfoy che, senza alcuna esitazione, come se lo facesse da sempre, la stava baciando appassionatamente. 

Il rosso bloccò di colpo la sua corsa e rimase immobile a fissare quella scena. Dopo qualche secondo i due si staccarono ed Hermione nascose il viso nel petto del ragazzo, che si appoggiò con il mento alla sua testa. Così facendo vide Ron che continuava a guardarli, immobile in mezzo al corridoio deserto. Dopo il primo istante di stupore, Draco gli rivolse un ghigno soddisfatto ed intensificò la presa sulla vita della ragazza:“Ormai lei è mia” scandì lentamente con le labbra, in modo che il rosso potesse capirlo bene.

 

<< Mi dispiace tanto, tesoro, ma la tua idea si è rivelata un fiasco >> esordì Juno con tono sarcastico, comodamente stravaccata sul letto della sua stanza.

<< E posso sapere perché, di grazia? >> le domandò Draco, che iniziava veramente a stancarsi del modo di fare di quella ragazza.

Lei alzò gli occhi al cielo e mosse la mano in un gesto scocciato:<< La materializzazione è possibile nella Sala Grande, ma solo dalla Sala Grande alla Sala Grande >> spiegò con tono annoiato:<< quindi questa “scoperta” ci è del tutto inutile. Al contrario, mi hai fatto venire un’idea… >>.

<< Quale? >>.

<< Quanta fretta Malfoy! Sta calmo e siediti, anche tu Nott, questo potrebbe essere il piano vincente. >> aspettò che i due avessero prese posto su due poltrone verde bottiglia per continuare:<< Per quando è programmata la prossima gita ad Hogsmeade? >>.

<< Per il prossimo sabato >> rispose prontamente Theodore.

Juno annuì tra sé:<< Perfetto. Ho deciso che voglio un ostaggio >>.

Entrambi i ragazzi spalancarono la bocca alla rivelazione, senza trovare un senso a ciò che la ragazza aveva appena detto:<< Come scusa? >> domandò il moro.

<< Hai capito benissimo, Nott. Voglio un ostaggio >>.

<< E a cosa ti servirebbe? >>.

<< A cosa vuoi che serva un ostaggio!? >> vedendo che nessuno dei due rispondeva, la ragazza sbuffò sonoramente ed iniziò a spiegare il piano con calma:<< Come mi hai detto tu una volta, Draco, Silente è forte finché rimane tra queste mura, ma una volta fuori di qui, cosa ne resta del grande preside di Hogwarts? Certo, rimane un grande mago, ma non sopravvivrebbe ad un’imboscata >>.

<< Quindi intendi stanarlo grazie ad un ostaggio ed attaccarlo lontano da Hogwarts dove è sicuramente più vulnerabile? >> domandò Theodore, mettendo insieme i pezzi del puzzle.

<< Perspicace! >> si congratulò Juno con un ghigno.

<< E chi sarebbe l’ostaggio? >> domandò Draco, terrorizzato all’idea di conoscere già la risposta.

La mora si voltò nella sua direzione, mentre le labbra carnose si stendevano in un ghigno sadico e soddisfatto:<< La mezzosangue >> sibilò.


Buongiorno ragazzi! (Sempre che sia rimasto qualcuno a leggere questa mia povera ff D:)
Anche questo capitolo è finito^^ So che non vi aspettavate nulla del genere, ma Juno e subdola e, soprattutto, detesta assolutamente Hermione, quindi... ma Draco accetterà? Lascerà Hermione nelle mani dei mangiamorte senza muovere un dito oppure si opporrà? Per questo, dovrete aspettare un paio di settimane che pubblichi il prossimo capitolo :D
Parlando di un'altra cosa, capisco perfettamente che dopo la mia lunghiiiiissima assenza le recensioni sono dresticamente diminuite (per non dire sparite del tutto...) ma vi assicuro che sono intenzionata a continuare a pubblicare questa storia con regolarità e di finirla al meglio. Quindi mi aspetto un po' di fiducia ed il ritorno di qualche recensore :D
Con questo ho finito, ci vediamo un prossimo capitolo.
Un bacio, 
Chanel
  
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