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Autore: Gatta97    09/09/2012    2 recensioni
In questa storia scopriremo il passato di Light: come era la sua vita prima di entrare in possesso del Death Note.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Light/Raito, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Light stava trascorrendo una giornata tranquilla al parco in compagnia della sua Selene: i due fidanzati erano seduti su una panchina.

Anche Akamu era con loro.

Complimenti Light, ho saputo che sei arrivato primo alla prova nazionale” disse Selene e tirò fuori un pacchetto contenente dei cioccolatini che aveva fatto la sera prima e lo porse al ragazzo.

Light arrossì lievemente e li mangiò piano e con gusto.

Sono davvero molto dolci, ma mai quanto te” disse Light: “Sei davvero eccezionale Selene: hai preso il massimo dei voti negli ultimi esami di Criminologia e Diritto penale, dopotutto sei colei che ha avuto l'onore di tenere il discorso delle matricole alla cerimonia di inizio anno all'università di Tokyo” continuò lo studente numero uno del Giappone e Selene arrossì, stupita del fatto che Light sapesse così tante cose su di lei.

Per festeggiare gli ottimi risultati della sua fidanzata Light le regalò due orecchini con la forma di una mezzaluna che Selene indossò subito.

Oh Light, grazie sono bellissimi” disse Selene e Light la baciò teneramente dicendo: “Tu sei bellissima”.

Akamu si era accorto che qualcuno li stava osservando e subito capì chi era: dietro ad un albero c'era Kyomi Takada che osservava la coppia con un espressione contrariata.

Così l'intelligente animale si avvicinò a lei senza farsi notare.

Yagami è ancora insieme a quella Kawamoto, cosa avrà di speciale quella sempliciotta che io non ho”bofonchiava la Takada a bassa voce.

A quel punto Akamu si avvicinò alle scarpe di Kyomi, alzò una zampa posteriore e si “allegerì” sulla Takada che, dopo un strillo strozzato, cadde all'indietro e corse via con una faccia inorridita.

Quando si fu allontanata a sufficienza e fu sicura di non essere vista e sentita da nessuno Kyomi iniziò ad imprecare: “Accidenti a quel sacco di pulci e a quella smorfiosa. Sono certa che quella Kawamoto sfrutti la sua salute cagionevole per avere Light tutto per se. Quanto la odio. Light sarà mio ad ogni costo. Come può un ragazzo intelligente come lui preferire quella ragazza a me!”.

Hai ragione Takada: Probabilmente non si rende nemmeno conto di quanto tu sia speciale” disse una voce gelida.

Kyomi ebbe un soprassalto: J era appena spuntato da dietro un albero.

Kyomi si ricompose in fretta ed assunse un atteggiamento distaccato.

Tu sei Jefferson, lo studente che si è recentemente trasferito qui da Londra se non sbaglio” disse calma Kyomi.

Sono onorato che una ragazza così bella sappia chi sono io” disse J e Kyomi arrossì e dopo un paio di lusinghe ebbe una faccia imbambolata.

Se Light Yagami aveva successo con le donne J non era certo da meno: in pochi minuti Kyomi gli fornì le informazioni che voleva sapere su Light, ma naturalmente J non provava nulla verso Takada; era solo una pedina che manipolava per riuscire a prendere il sopravvento su Light e anche nelle sue lusinghe non c'era nulla di spontaneo.

J, dopo essersi “lavorato” la Takada decise di fare un sopralluogo a casa Yagami: sapeva che a quell'ora l'avrebbe trovata vuota.

Riuscì ad entrarvi facilmente dando rapide occhiate in giro e mettendo delle cimici in punti strategici difficili da notare.

Si soffermò molto sulla camera da letto di Light dove analizzò il suo computer, i suoi libri e tutto quello che aveva a che fare con lui.

Diede poi una rapida occhiata alle foto della famiglia Yagami e se ne andò cancellando ogni traccia del suo passaggio.

Al rientro di tutti i componenti della famiglia Yagami, solo Akamu sembrò rendersi conto che qualcuno era entrato.

Così uscì di nascosto ed andò a cercare l'intruso, tuttavia J aveva preso in considerazione anche il fiuto del cane andando a lavarsi in un bagno pubblico e portando i suoi vestiti in lavanderia facendo perdere ogni sua traccia all'animale.

Ad Akamu non rimase altra scelta che tornare a casa.

 

Il giorno seguente Light partecipò insieme a Taiki ad una partita di calcio dove, grazie alle loro capacità atletiche non ebbero problemi a vincere 6 a 0 contro la squadra avversaria.

Finita la partita Selene corse subito a complimentarsi con Light.

J, che osservava ad una certa distanza, faceva roteare il suo yo yo ad una velocità impressionante.

Successo con le donne, grandi capacità deduttive, come sempre sembra troppo perfetto. Con le capacità che ha sarebbe capace di prendere il posto di L in un futuro prossimo, forse sono di pari capacità. No una cosa simile è da escludere, di certo non supererà mai L, forse può superare me che sono solo una sua copia.”

J progettava di superare definitivamente Light, anche se prima voleva rendersi conto della sua voglia di vincere: l'occasione migliore sarebbe stata una gara che si sarebbe svolta fra tre giorni dove sia lui che Light avrebbero partecipato.

Certo che dovrei invidia nei suoi confronti, ma non ci riesco” pensò J toccandosi un punto preciso del suo volto, lo stesso punto dove era rimasta incastrata la scheggia il girno in cui ebbe quell'incidente.

 

Passarono tre giorni e venne il tempo della gara: era una competizione dove partecipavano liceali ed universitari di età compresa fra i 17 e i 24 anni dove dovevano fare una corsa per tutta la città e fermarsi in determinati stand dove si doveva rispondere ad un determinato quesito che poteva essere un'equazione matematica da risolvere, una traduzione dal latino o dall'inglese, una domanda su varie materie o qualunque altra cosa che richiedeva una grande capacità di ragionamento.

La competizione iniziava e finiva al porto di Daikoku e il premio per il vincitore era in denaro.

Un'ora prima dell'inizio della gara J era sulla diga e controllava le condizioni del mare e ne dedusse che breve sarebbe stato molto mosso.

Light consultava il percorso della gara una voce allegra lo chiamò: “Ehi Light, sorpresa sono venuta a guardarti” Light si voltò, a chiamarlo era stata sua sorella Sayu.

Sayu, sei venuta fin qui da sola?” chiese Light.

Certo: Selene ha lezione, Taiki ha una partita, sono venuta qui per vederti, sono sicura che vincerai sei il migliore!” rispose Sayu che adorava il suo fratello maggiore.

Light la accarezzò: “Grazie, ma stai attenta: rimani qui e non allontanarti” si raccomandò.

 

La gara era cominciata e Sayu notò un gatto e, visto che amava gli animale fece per andargli vicino, ma l'animale scappò e lei lo inseguì in una via poco frequentata.

Sayu si avvicinò al gatto, ma l'animale soffiò e qualcuno la prese di spalle coprendole il volto con un fazzoletto imbevuto di sonnifero.

Sayu cadde a terra addormentata, fu legata alle mani e ai piedi, messa in una barca di legno e lasciata alla forza della corrente.

La gara era nel suo pieno svolgimento, ma molti, sia per la difficoltà dei quesiti o per la fatica fatta correndo si erano ritirati.

Solamente Light e J avanzavano spediti compilando i quesiti.

J era in testa e si stava dirigendo verso l'ultimo stand per l'ultimo quesito, ma Light lo raggiunse ed erano praticamente testa a testa.

Lo sapevo gli è venuta voglia di vincere, ma vediamo fino a che punto” pensò J.

I due contendenti arrivarono all'ultimo stand dove il quesito era risolvere un cubo di rubik a quattro strati ed entrambi lo risolsero in circa sette secondi.

Ora dovevano solo correre lungo il molo per una distanza di un chilometro e giungere al traguardo.

Il mare era molto mosso, ad un tratto J esclamò: “Yagami guarda! C'è una barca con una persona in mezzo ad un mare tanto agitato”.

Light guardò il punto che gli indicò J e il suo cuore mancò di un battito: sulla barca di legno c'era sua sorella Sayu con mani e braccia legate che gridava aiuto.

Immediatamente Light si tolse camicia e scarpe gettandosi nel mare agitato.

J voleva vedere la reazione di Light, ossia decidere fra la gara e sua sorella.

Non ha avuto avuto bisogno di prendere una decisione” pensò.

Con potenti bracciate Light raggiunse Sayu e la trasse in salvo.

Il fratello maggiore, tenendo in braccio la sua sorellina, trovò rifugio in un magazzino abbandonato dove accese un fuoco e trovò delle coperte.

Light si prese cura di Sayu: per fortuna stava bene, ma vide che aveva gli occhi lucidi.

Sayu, ti fa male da qualche parte?” domandò premuroso Light.

Light perdonami: è tutta colpa mia, mi sono allontanata perché volevo accarezzare un gatto e qualcuno mi ha presa. Per colpa mia hai dovuto rinunciare ad una gara dove avresti sicuramente vinto. Davvero scusami” singhiozzò Sayu.

Immediatamente Light la abbracciò teneramente: “Non me ne importa di vincere una gara. L'importante è che tu sia sana e salva. Non voglio altro. Per nessun motivo farei soffrire la mia sorellina, non so proprio come potrei fare una cosa simile”.

Oh Light, sei davvero il migliore, ti voglio tanto bene” disse Sayu abbracciandolo.

Anch'io ti voglio bene” disse Light baciandola sulla fronte.

 

Alla fine la gara la vinse un altro partecipante (un certo Teru Mikami), ma solo perché J si era ritirato.

Nemmeno a lui importava vincere quella competizione, ma voleva osservare Light per trovare il modo per sconfiggerlo.

Così, con il suo yo yo, si allontanò elaborando nella sua mente le prossime strategie.

  
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