Quando
Harry gli aveva detto, che aveva una sorpresa
per lui, Draco aveva provato a scervellarsi per capire, che cosa fosse,
ma
quando uscì da casa, vestito a puntino per una cena galante,
l’unica reazione
che ebbe fu.”. Wow….” Davanti a
sé era parcheggiata una Chevrolet Corvette, grigio
metallizzato. “ Non so proprio che dire,
è stupenda, beh
babbana, molto babbana, ma meravigliosa….e
poi…”.
“
Le automobili sono gli unici aggeggi utili che quei
sciocchi babbani abbiano inventato!” lo scimmiottò
Harry, scoppiando a ridere un
attimo dopo. “ Beh, se il problema è di
ringraziarmi…” disse, avvicinandosi
all’altro,
prendendolo per i fianchi. “ Io un’idea
l’avrei…”aggiunse a un centimetro dalla
sua bocca, con voce volutamente sensuale. Poi lo baciò un
bacio, veloce, ma anche
pieno di amore.
Draco
rise, quasi imbarazzato. “ Ogni volta che ci proviamo,
succede qualcosa, però… sembra quasi una
fattura…”.
“
Non essere infantile, chi potreb…. Oh ,no!” disse
Harry , improvvisamente allarmato e, anche , un po’
arrabbiato. Draco lo guardò
tra lo stupito e lo scettico per il suo cambiamento repentino
d’umore. “ E se
tuo figlio ci avesse lanciato una fattura, così che
noi…. Insomma potrebbe
essere…”
“
Ed io sono la maga Morgana, ma sii serio… Vegi non
sa neanche da dove iniziare …ha fatto terza…non
sta diventando uno specialista
in fatture…”concluse, guardandolo sempre
più diffidente.
“
Probabilmente, hai ragione tu” disse Harry, tornato
calmo, abbracciandolo. “ Ora andiamo,
c’è un ristorante costosissimo, che ho
prenotato per le sei e aspetta solo, che le mie tasche si
svuotino…”disse, con
un sorrisino sulle labbra.
“
Ti puoi scordare di pagare tutto tu e guido io …Su!
Dammi le chiavi!” disse Draco, euforico per il suo nuovo
regalo.
Harry
ubbidì e salirono in auto, pronti per la loro
serata.
D
& H
“
Salve, salve…posso esservi utili?”. Fu
così che una
commessa, accolse i due fratelli, appena entrarono nella gioielleria.
Felipe lo
guardò malissimo, chiedendosi perché dovevano
fare sempre così, che li
lasciassero almeno guardare!
“
Sì, credo possa essermi d’aiuto. “
rispose ,
invece, il maggiore, catturando l’attenzione della donna, una
vecchietta, bassa
e con tutti i capelli grigi, probabilmente la proprietaria del negozio,
che
vista l’età e la posizione che stava ricoprendo,
non si doveva fidar molto di
eventuali dipendenti.
“
Perfetto, avete già in mente qualcosa?” disse,
allegra. “ Due bei ragazzi come voi, qui insieme,
hm… Cercate un regalo per la
mamma?” concluse, avvicinandosi a Felipe e dandogli un
leggero buffetto sulla
guancia. Il ragazzino si trattenne per poco dal ringhiarle contro.
“
No, non è per nostra madre.” La freddò
Vegida, in
modo immediato, poi senza aspettare replica, aggiunse: “
Create gioielli sul
momento, vero? Bene, vorrei due braccialetti
d’argento…” La vecchina annuì
più
volte , cercando di intervenire per sapere la grandezza , il modello,
ma senza
successo, il ragazzo continuava a parlare.
“
… con incisa sopra una data : 12 aprile, su uno
anche una tigre e sull’altro un serpente, preferibilmente un
cobra africano, se
riesce ad inciderlo…il costo non mi interessa….li
voglio perfetti!” concluse,
guardando la signora, come se le ultime parole fossero più
una minaccia, che un
desiderio.
“
Certo, questo è una delle gioiellerie magiche
migliori al mondo…. Mi dica, vuole che uno sia da uomo e
l’al…”
“
Entrambi…” rispose Vegida, fredde, impassibile.
“
Bene… un’ultima cosa , vuole che aggiunga degli
incantesimi
ai bracciali?”
“
Sì, su quello del serpente vorrei che ci fosse un
incantesimo protettivo, che crei uno scudo, sull’altro mi
servirebbe
restrittivo , che non si chiuda , se non con il consenso di chi indossa
l’altro…”.
Alle sue parole fratello e vecchina ebbero la stessa reazione di
stupore, ma
nessuno dei due disse nulla: la donna , poiché
già sentiva i galeoni suonanti
che sarebbero entrati nelle sue tasche per l’elaborata
richiesta, Felipe perché
sapeva che qualunque cosa ,il fratello avesse in mente, puntava dritto
alla
meta finale.
“
Tra quanto saranno pronti?”
“
Li preparo immediatamente…” disse la signora,
armeggiò qualche momento sul retro, poi tornò con
due scatole nere, identiche, “
Guardi, le piacciono?”
Vegida
li esaminò, entrambi, attentamente. “
Sì,
vanno bene….”
“
Perfetto, fanno…”
“
Vorrei che l’incantesimo di questo…”
disse,
indicando il bracciale con il cobra non potesse essere terminato con
altri
incantesimi...”
“
Certamente! “disse l’altra, più contenta
che mai,
era giorno di paga, decisamente.
“
Ecco qua! Sono 3432 galeoni l’uno…”
Felipe sobbalzò,
incredulo a quelle parole, era un prezzo esorbitante.
“...quindi in tutto è: 6864.”
Vegida
tirò fuori un assegno magico, che compilò e
poi diede alla donna, allontanandosi.
“
Aspetti! Vuole dei pacchetti? Sono gratis!”
aggiunse quando gli occhi dei ragazzi la fulminarono.
“Allora
sì…”
“
bene , a lei!” disse, dopo aver impacchettato gli
acquisti in due carte lucide blu, che mostravano varie scritte , che si
muovevano. “ Seconda la persona che lo regala
all’altra, la carta rivela i veri
sentimenti, tramite una frase.
Vegida
annuì , incerto se strapparla o esserne
felice, mentre il suo fratellino ghignava.
“
andiamo a casa, muoviti!” lo intimò il fratello,
assestandogli uno scappellotto sulla nuca, mentre uscivano. Da parte
sua, la
vecchietta gioiva, baciando l’assegno.
Arrivato
a casa, Vegida si mise a scrivere una
lettera a Jordan, sperando che accettasse di consegnare il pacchetto a
Joshua ,
insieme con un foglio. Dopo prese il gufo della madre e scrisse sul
mittente “ Ufficio
dell’avvocato Firkin, per l’apprendista Jordan
Kendel, III piano”, non voleva
rischiare che finisse nelle mani dell’altra sorella, che,
sicuramente, avrebbe
distrutto il suo tentativo di riappacificamento con il fratello minore.
Questa è la collana di Vegida :)
La nuova automobile di Draco :P