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Autore: Em Potter    15/09/2012    6 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che subisce un profondo cambiamento, che da ragazzina timida e profondamente infantile diventa una donna forte e coraggiosa.
Lei è Ginny Weasley, e questa è la sua storia.
Dalla storia:
«Ho detto la pura verità a tutti gli studenti della mia scuola.» disse Silente serio. «E la verità è che tu sei un'innocente capitata a favore di Lord Voldemort al momento giusto e proprio come voleva e sperava lui.»
«Sono una debole e T-Tom R-R-Riddle ha sfruttato la mia debolezza...»
«Lord Voldemort ha sfruttato il tuo coraggio. E solamente un atto di coraggio del genere poteva garantirgli la rinascita, solamente il tuo coraggio, Ginny Weasley. Fidati, Voldemort è abilmente furbo nel scovare le sue vittime e non avrebbe continuato con te se non fosse assolutamente certo di che persona sei. Ha cercato di scoprire tutto di te, proprio per questo.»
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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PROFESSOR LUMACORNO: AMBIZIOSO PERDIGIORNO.


"Come si chiama, signorina?" 
Ginny guardò desolata il basso e tarchiato uomo panciuto dai baffi da tricheco, pronta a rispondere alla sua domanda ed essere portata chissà dove per scontare una tremenda punizione, direttamente sul treno e senza neppure avere il tempo di mettere piede al castello. Eppure il viso dell'uomo sembrava così rilassato... 
"Ginny Weasley, signore. Ginevra, scusi" si corresse lei, cercando di ignorare gli urletti disperati di Zacharias Smith. 
"Mmh... no, no... non credo..." iniziò a borbottare l'insegnante, rivolto ovviamente a sè stesso e senza degnare uno sguardo a nessuno dei ragazzi dello scompartimento. "Allora signorina, quella era una Fattura Orcovolante?" aggiunse, piuttosto incuriosito. 
"Sì, signore" disse Ginny abbastanza tesa, le viscere che si stavano contorcendo. 
"Non ho mai visto nessuno lanciare una Fattura Orcovolante perfetta come questa qui!" esclamò eccitato il grosso professore e i ragazzi nello scompartimento si guardarono, davvero molto perplessi. Anche Ginny era assai perplessa: non riusciva a capire se l'uomo la stesse prendendo in giro o faceva sul serio, ma continuava a stropicciarsi l'estremità della t-shirt in modo nervoso. 
"Davvero?" 
"Davvero, cara. La trovo un'ottima fattura!" 
"Lo penso anch'io" disse la ragazza rilassata, dando una veloce occhiatina a Smith che era verde di rabbia perchè nessuno si curava di aiutarlo: aveva meno mostriciattoli che gli volavano addosso, l'incantesimo si stava quasi esaurendo. 
L'insegnante ridacchiò divertito. "Comunque, io sono il professor Horace Lumacorno e sarei lietissimo se ti unissi a me per un pranzetto nello scompartimento C"
Dean spostò lo sguardo dal professor Horace Lumacorno alla sua fidanzata e lei si trattenne dallo scoppiare a ridere per la sua espressione scioccata: non poteva mica essere geloso di un professore? Lavanda mormorò qualcosa di incomprensibile a Calì nell'orecchio mentre Seamus e i Tassorosso non osavano fiatare (eccetto Smith ovviamente), troppo confusi da quell'offerta per proferire parola. 
"Ne sarei lietissima anche io... professor Lumacorno" replicò Ginny impotente, che non vedeva alcuna via di fuga e non riusciva proprio a capire quale fosse il prezzo che avrebbe dovuto pagare per la sua scorrettezza nei confronti di uno studente. 
"Splendido, splendido!" gorgogliò felice l'insegnante e la ragazza si alzò per seguirlo, facendo l'occhiolino a Dean.
Che strano, fino a poco fa le viscere di Ginny si stavano contorcendo dal nervosismo mentre in quel momento la ragazza aveva l'impressione di non avere affatto delle viscere. Perchè diavolo l'aveva invitata a pranzo nel suo scompartimento? Per chiarire da solo con lei per quanto riguardava ciò che aveva fatto a Smith? No, non sembrava: era troppo eccitato per restare serio e dopotutto non aveva neanche degnato di uno sguardo Smith... era pazzo! E aveva anche detto che trovava le Fatture Orcovolanti ottime, ma che cosa aveva bevuto Silente quando aveva assunto il professor Horace Lumacorno? 
"In passato ero solito organizzare prazi, cene e festicciole per alcuni studenti selezionati" disse Lumacorno camminando verso l'inizio del treno, mentre i ragazzi negli scompartimenti strizzavano le facce contro il vetro confusi di vedere la popolare Ginny Weasley in compagnia di un insegnante: probabilmente credevano chissà cosa aveva combinato e non avevano tutti i torti nel pensarlo. "Sai, è davvero un piacere lavorare di nuovo qui ad Hogwarts... nuovi pranzetti, feste e studenti" lanciò uno sguardo alla ragazza, "sono un tipo assai ambizioso... non vedo l'ora di fondare il mio club!" 
Ginny sorrise piuttosto nervosamente e seguì Lumacorno nello scompartimento, dove c'erano altri ragazzi: due del settimo anno che la ragazza conosceva di vista e Blaise Zabini, arrogante e altezzoso come sempre. 
Era tutto molto interessante... ma che ci facevano loro lì? 
"Oho, ragazzi! Sono contento che siate venuti!" esclamò Lumacorno allegro.
"Nulla, signore" ribattè subito un ragazzo dai capelli crespi, facendo il lecchino. 
Lumacorno presentò Ginny ai tre ragazzi (anche se non ce n'era alcun bisogno per quanto riguardava la presentazione di Zabini) e la fece sedere accanto a sè insieme agli altri, come se fossero gioiellini preziosi. Il professore aveva parlato di studenti selezionati ma la ragazza ancora non riusciva a capire perchè l'aveva portata nello scompartimento C insieme a quei tre ragazzi... non l'avrebbe mica messa in punizione, adesso? 
"... e ho invitato anche Neville Paciock, i suoi genitori erano degli Auror esperti. E naturalmente, non poteva mancare Harry Potter" stava dicendo Lumacorno sereno, osservando i suoi studenti come se fossero dei dolcetti succulenti. 
Ginny sbattè le palpebre, più volte. "Li conosco, sono miei amici" disse, sorridendo all'insegnante. 
"Oho, li conosci?" esclamò Lumacorno, e aprì la bocca per dire qualcosa quando lo scompartimento si aprì ed entrarono proprio i due ragazzi. Balzando in piedi, il professore riempì mezzo scompartimento col suo ampio ventre. "Harry, ragazzo mio! Che piacere, che piacere! E tu devi essere il signor Paciock!" disse, tutto eccitato dal fatto che i due avevano accettato subito l'invito. 
Lo sguardo di Harry e Neville passò in rassegna dei compagni invitati. 
"Vi conoscete tutti?" chiese Lumacorno, piazzando il grosso sedere sul sediolino. "Blaise Zabini è del vostro anno, questo è Cormac McLaggen... lui è Marcus Belby e questa affascinante signorina dice di conoscervi" concluse allegramente, e Ginny fece una smorfia ai due amici.
Lumacorno offrì del fagiano a Marcus mentre i due si sedevano. "Stavo appunto dicendo al giovane Marcus che ho avuto il piacere di avere come allievo suo zio Damocles... vedi spesso tuo zio, Marcus?" chiese, tutto curioso. 
"Non molto spesso, no" balbettò il ragazzo. 
"Naturale, scommetto che è molto occupato" replicò Lumacorno. "Immagino che inventare la Pozione Antilupo gli abbia richiesto un certo impegno!"
"Suppongo" disse piano Marcus. "Ehm... lui e mio padre non vanno tanto d'accordo, quindi non è che io sappia molto di..." la sua voce si perse e Lumacorno si rivolse a McLaggen, con aria abbastanza delusa di chi si aspettava più informazioni. 
"E tu Cormac, so che vedi spesso tuo zio Tiberius perchè ha una magnifica foto di voi due a caccia di Nogtail nel Norfolk, giusto?" 
"Oh sì, ci siamo divertiti" rispose McLaggen, pomposo. "Ci siamo andati con Bertie Higgs e Rufus Scrimgeour, prima che diventasse Ministro" aggiunse. 
"Ah, conosci anche Bertie e Rufus?" chiese Lumacorno deliziato, mentre faceva girare il vassoio di tartine; Ginny ne accettò volentieri due e le trangugiò senza troppi complimenti ascoltando il professore fare domande a McLaggen e lui rispondere. 
Cormac McLaggen iniziò a parlare di quando lui e suo padre avevano incontrato il Ministro della Magia ed erano poi diventati grandi amici, iniziando a fare anche gite in campagna e nei dintorni per godersi l'aria fresca buona per la caccia. Lumacorno, si vedeva lontano un miglio, era affascinato da McLaggen e soprattutto da tutte le conoscenze che aveva. Ginny, mentre ascoltava e si annoiava a morte, mangiò qualche altra cosuccia che Lumacorno aveva loro offerto ma a volte era come se la voce di McLaggen si spegnesse sfumando nell'aria e rimanevano solo lei e il cibo. 
"E Blaise... so moltissimo di tua madre, era una mia alunna ed era di una bellezza incantevole, davvero" riprese il professore, quando McLaggen ebbe finito e rivolgendosi a Zabini. "So anche che anche il settimo marito è morto..." aggiunse, esitando. 
"Sì, è morto. Era molto ricco, come quelli precedenti" disse Zabini piatto. 
"Per coloro che non lo sanno, la madre di Zabini si è sposata sette volte e i mariti sono morti tutti in circostanze misteriose lasciandole montagne di oro" spiegò Lumacorno ai ragazzi, lungi dall'essere interessati alla madre di una serpe. "Quindi il vostro amico Blaise ha avuto sette padri. Mi dispiace, ragazzo mio... raccontami di Hyperion, so che andava molto d'accordo con tua madre... oh, la morte è una presenza orribile!" 
"Mia madre l'ha conosciuto ad un gala..." 
E Zabini inziò a raccontare dell'avvincente storia d'amore della madre e del settimo padre sempre con quel suo tono altezzoso e distaccato, e Ginny non potè proprio fare a meno di pensare che la madre di Zabini avesse ammazzato di proposito i suoi sette mariti per impadronirsi dell'oro. Certo, era una cosa brutta da pensare ma se Blaise Zabini era così poco dispiaciuto... chi non penserebbe che la madre lo facesse di proposito? 
Lumacorno fece un altro paio di domande, poi passò ad interrogare Neville. Ginny era sempre più confusa man mano che il professore faceva domande a tutti: per quanto aveva capito, i presenti erano stati invitati perchè avevano a che fare con qualche persona famosa o influente... tranne lei. Forse perchè l'aveva vista lanciare su Smith un'Orcovolante e la riteneva una ragazza in gamba? Sì a questo ci era arrivata, ma non era proprio così in gamba come Hermione o Demelza! 
"... e quindi sono stato allevato da mia nonna" concluse Neville, tirando su col naso. 
Erano stati brutti momenti per lui dato che i suoi genitori erano stati torturati fino alla pazzia da Bellatrix Lestrange, la donna che aveva anche ucciso Sirius. Ginny finì di mangiare il suo pranzo e notò che Zabini non aveva toccato un sol boccone: non si aspettava mica un pranzo reale di gala come quelli a cui era abituato e che la sua bella madre ordinava ai suoi camerieri di servirlo? 
"E ora, Harry Potter o il Prescelto... è così che ti chiamano adesso!" esclamò Lumacorno, decisamente eccitato nel parlare con il ragazzo di quell'argomento. Tutti i presenti d'un tratto erano attentissimi: sciocchi, chissà cosa si aspettavano. "Naturalmente, sono anni che circolano voci... mi ricordo quando dopo quella terribile notte Lily e James... e tu sei sopravvissuto, e si diceva che tu avessi poteri straordinari" 
Harry non rispose, poi Zabini tossicchiò scettico. 
"Oh Zabini, perchè tu invece ha un gran talento... per darti delle arie!" sbottò Ginny arrabbiata, fissando torvo Zabini che si voltò dalla sua parte con uno scatto. Che pensasse a sè stesso, quel Zabini... con la madre assassina e avida di denaro. Sembrava che in ogni cosa, alcuni tendessero a contestare Harry ma non era mica colpa sua se era sopravvissuto, famoso perchè Voldemort non era riuscito ad ucciderlo e tutta quella roba lì? 
L'aveva difeso di nuovo... ebbe un flashback. 
Lascialo in pace, non è stato lui a volere tutto questo!
E come l'aveva difeso al Ghirigoro quando aveva solo undici anni, l'aveva fatto di nuovo a quindici anni. 
"Oh, cielo!" ridacchiò Lumacorno divertito, mentre Harry guardava Ginny con un misto di gratitudine e serenità. "Attento Blaise! Ho visto questa signorina scagliare una meravigliosa Fattura Orcovolante mentre passavo dal suo scompartimento, eviterei di contrariarla!" 
Zabini fece un versetto, il versetto di chi vuole offendere. 
"Comunque, tutte le voci di questa estate..." continuò Lumacorno, desideroso e avido di sapere tutto. "Non si sa a che cosa credere, è noto che il Profeta commette errori ma dato il gran numero di testimoni sul fatto che c'è stato un bel caos al Ministero... tu c'eri quindi? Questa leggendaria profezia, per esempio..." 
Ginny si irritò nuovamente. 
"Non abbiamo sentito nessuna profezia" intervenne Neville brusco. 
"Giusto!" aggiunse Ginny arrabbiata, sperando che Lumacorno credesse alle loro parole dato che Harry continuava a stare in silenzio. "C'eravamo anche io e Neville, e tutta quella robaccia sul Prescelto... è solo il Profeta che s'inventa le cose come al solito!" 
"Ah, c'eravate tutti e due?" chiese Lumacorno interessato, ma i due non risposero per timore di dire qualcosa che non dovevano dire. "Beh..." riprese l'insegnante in tono deluso, "spesso il Profeta esagera, ricordo che la cara Gwenog Jones mi disse..." 
E si avvenurò in una storia che comprendeva solo lui e la talentuosa Gwenog Jones, la giocatrice di Quidditch delle Holyhead Harpies preferita di Ginny, e la ragazza ascoltò con piacere quella conversazione ma quando si passò ad altri argomenti come ad altri aneddoti di maghi illustri a cui Lumacorno aveva fatto da insegnante, il professore perse il suo l'ascolto. Il Lumaclub -come l'aveva chiamato il professor Lumacorno- finì per essere abbastanza noioso e Ginny sperò con tutto il cuore che durante le future cenette ad Hogwarts si animasse di più e diventasse interessante. 
Dopo ore e ore, Lumacorno esclamò: "Santo cielo, è già buio!" 
Ginny si rese conto di stare quasi sonnecchiando con la testa nel vetro, mentre il tramonto calava. 
"Meglio se andate a cambiarvi tutti quanti... McLaggen, devi passare a trovarmi quando vuoi. Harry, Blaise... quando volete. E lo stesso vale per te, signorina" e strizzò l'occhio alla ragazza che sorrise, mentre non facendoselo dire due volte usciva dallo scompartimento. 
"Sono contento che sia finita" borbottò Neville sospirando, quando anche Ginny si unì ai due ragazzi in corridoio e Harry rivolgeva un occhiata sprezzante alla serpe di Blaise Zabini. "Strano tipo, eh?" 
"Sì... come mai sei finita qui, Ginny?" chiese Harry. 
"Mi ha visto lanciare una fattura a Zacharias Smith" rispose Ginny divertita, strofinandosi le mani. "Ti ricordi quell'idiota di Tassorosso che veniva all'ES? Continuava a chiedere che cosa era successo a Ministero e alla fine mi ha irritato tanto che gli ho scagliato un'Orcovolante. E quando Lumacorno è entrato pensavo che mi avrebbe puniva, invece ha detto che la trovava un'ottima fattura e mi ha invitata a pranzo! Pazzo, eh?" 
"Meglio così che invitare uno perchè sua mamma è famosa o perchè suo zio..." si interruppe. 
Ginny si voltò fissando il punto in cui era appena sparito Zabini. 
"Ci vediamo più tardi" sussurrò e sfrecciò dietro al Serpeverde con un mantello in mano. 
"Ma quello è il suo Mantello invisibile?" chiese Ginny sospettosa, osservando Harry chiudere in fretta la porta del vagone. 
"L'ha preso quando siamo usciti dallo scompartimento" rispose Neville. 
"Ginny! Neville!" chiamò la voce di Dean e entrambi si voltarono, sorridendo al nuovo arrivato. "Che ci fate qui?" aggiunse.
"Lumacorno ci ha appena congeti!" rispose frettolosamente Neville. 
"Anche tu sei stato invitato?" 
"Sì..." 
"E cosa voleva da voi?" 
"Niente di che, si è solo messo a chiacchierare" intervenne Ginny tagliando corto, e Dean alzò un sopracciglio. "Te lo spiego dopo, va bene? Adesso devo prepararmi perchè... oh, me l'hai presa tu? Grazie, dammi" e afferrò la tunica che il ragazzo le porgeva. 
Lei indossò da divisa scolastica, aiutata da un premuroso e asfissiante Dean: non aveva bisogno d'aiuto, sapeva benissimo come appuntare decentemente una tunica! Ma il ragazzo non voleva proprio saperne e cominciò a sistemarle la divisa addosso, iniziando a somigliare incredibilmente ad una mammina tutta uno zucchero. Dean sembrava così preso dalla sua occupazione che Neville si imbarazzò moltissimo di non aver aiutato la sua amica. Ginny avrebbe tanto voluto far a Neville che non era colpa sua e far capire al fidanzato che non c'era bisogno di tante cerimonie davanti agli studenti che li osservavano ma lui non capì. 
"D'accordo... sono apposto, dai" sbuffò la ragazza impercettibilmente, levandogli dalle mani la cravatta mentre il treno si fermava. 
"Andiamo?" chiese Dean con dolcezza. 
"Sì. Neville, vieni con noi?" 
Lo sguardo di Dean fece rimpiangere a Ginny la domanda, ma Neville si affrettò a dire: "Faccio compagnia a Luna, Ron ed Hermione" e dicendo questo, la ragazza si accorse che aveva colto lo sguardo di Dean che lasciava intendere che non voleva terzi incomodi. 
"Ci vediamo al banchetto!" 
Quando Neville sparì e il treno si fermò con un botto, Ginny e Dean presero a baciarsi dolcemente e poi si decisero a scendere per prendere l'ultima carrozza. Prima di salire, Ginny allungò lievemente una mano su qualcosa di invisibile ma che poi si rivelò la criniera del cavallo scheletrico con cui l'anno precedente erano andati al Ministero della Magia: un Thestral. Luna le aveva detto che i Thestral avevano sempre tirato le carrozze ma che nessuno ci aveva mai fatto caso dato che erano invisibili. 
"Cosa fai?" chiese Dean sconcertato. 
Ginny scosse il capo. "Nulla!" e salì sulla carrozza. 




"Buona serata a tutti voi!" esordì Silente. 
I ragazzi nella Sala Grande tacquero all'istante e un paio di loro trattennero il fiato quando videro che una mano del Preside era nera e bruciata, come se fosse proprio completamente morta. 
Anche Silente notò che gli studenti fissavano orripilati la sua mano nerissima come la pece. "Niente di cui preoccuparsi" disse in tono leggero. "Dunque, ai nostri nuovi studenti benvenuti e ai vecchi bentornati!" aggiunse, con la solita allegria. 
"Cielo, è spaventosa... sembra proprio morta quella mano" sussurrò William. 
"Cosa avrà provocato una cosa del genere?" chiese Ritchie, ancora tutto spaventato dalla mano. 
"Una maledizione, presumo di magia nera" rispose Demelza subito, che era preoccupata. 
"Terribile" fece Vick con un brividino. 
"... e coloro che desiderano entrare a far parte delle squadre di Quidditch devono dare i loro nomi ai direttori delle Case, come al solito" 
Ginny sorrise e lanciò uno sguardo a Demelza, che ricambiò il sorriso: avrebbero provato ad entrare entrambe in squadra. Erano secoli che Demelza moriva dalla voglia di cavalcare una scopa lì ad Hogwarts e quest'anno il suo sogno si avverava. 
"... facciamo un bell'applauso al nuovissimo membro del corpo insegnanti: Horace Lumacorno!" annunciò Silente. 
"Lui ti ha invitata nello scompartimento!" esclamò Dean corrucciato, battendo piano le mani. 
"Cosa?" fece Christopher sconcertato. 
"Chi è il professor Lumacorno?" chiese Ritchie. 
"Un ambizioso perdigiorno..." rispose Ginny divertita, soffocando un risolino. Demelza la fissò come per dire che non doveva fare la spiritosa con un nuovo insegnante, e lei si affrettò ad aggiungere: "Non adesso, ti spiego tutto dopo... va bene?" 
"... ex collega e amico che ha accettato di riprendere il suo vecchio ruolo di insegnante di Pozioni"
"E così abbiamo un altro prof di Difesa che se ne v... POZIONI?" strepitò Ginny inorridita, fissando il tavolo degli insegnanti. 
Pozioni? Lumacorno avrebbe insegnato proprio Pozioni? Non doveva essere l'insegnante di Difesa? La ragazza si voltò impotente dalla parte di Dean e dei suoi amici che gli restituirono il suo stesso sguardo perplesso. Ma se Lumacorno insegnava Pozioni, Piton avrebbe insegnato... 
"... Difesa contro le Arti Oscure!" concluse Silente. 
Quello era troppo, era decisamente troppo per tutti: molti studenti mormorarono proteste e non zittirono finchè il Preside non alzò le mani per calmarli. La materia in cui Ginny eccelleva, la sua preferita... Piton avrebbe reso la vita un inferno a parecchi studenti come era accaduto in Pozioni. Ma come era possibile? Albus Silente aveva decisamente fatto uso di stupefacenti quando aveva organizzato il corpo insegnanti di quell'anno. 
"Vi rendete conto, vero? Quest'anno abbiamo i GUFO!" sbottò Christopher, incazzato nero. 
"Però almeno possiamo andare meglio in Pozioni" disse Ritchie piano. 
"Ma potremmo calare in Difesa..." mormorò William. 
Silente tossicchiò per richiamare il silenzio e i ragazzi tacquero. 
"Come tutti ben sanno, Lord Voldemort e i suoi seguaci sono ancora una volta in libertà e riprendono forza" disse il Preside e l'atmosfera nella Sala Grande cambiò al solo nome di Voldemort; gli studenti ora restavano in silenzio e pendevano dalle labbra di Silente. "Le difese magiche del castello sono state rafforzate durante l'estate ma vi raccomando di attenervi a tutte le restrizioni che i vostri insegnanti potrebbero imporvi, per quanto fastidiose appaiano. Confido che vi comporterete sempre con il massimo rispetto per la sicurezza vostra e di tutti gli altri" aggiunse. 
I ragazzi continuarono a guardare Silente, poi lui sorrise. 
"Ma ora i vostri letti vi attendono, caldi e comodi. Vi auguro dunque la buonanotte... Hasta la vista!" concluse il Preside. 
"Hasta la vista?" ripetè Ginny ridacchiando, mentre si alzava dalla panca per raggiungere il dormitorio.
"Ehi, devi spiegarci perchè il professor Lumacorno ti ha invitata a pranzo!" disse Vicky civettuola, afferrandola per un braccio. 
"COSA?" esclamò William. 
"Ma adesso te la fai con un insegnante? Non stavi con Dean Thomas?" chiese Christopher, facendo un sorrisetto. 
"Sta ancora con Dean Thomas" replicò Dean irritato. 
Cercando di non scoppiare a ridere, Ginny si affrettò a seguire il fidanzato su alla Torre. 




Il giorno successivo, Ginny si svegliò più energetica e pimpante di quanto non lo fosse già e prese a saltare sui letti delle due amiche per svegliarle dicendo che era tardissimo e che avevano perso la prima lezione: quella fu decisamente la prima volta che la ragazza udì Demelza Robins dire una parolaccia, una parolaccia di quelle grosse. Ginny lo prese come un buon motivo per scendere dal suo letto e filarsela dal dormitorio prima che l'amica l'appendesse alla Torre di Astronomia che, come aveva tenuto a sottolineare, godeva di una bella vista. 
"Possiamo andare adesso dalla McGranitt, prima della colazione" stava dicendo Dean, mentre camminava mano nella mano con la fidanzata. 
"Ho detto a Demelza che ci sarei andata con lei" ribattè Ginny cordiale, svoltando a destra per la Sala Grande. 
Lei e Dean erano da soli, proprio perchè la ragazza se l'era battuta in ritirata dal dormitorio femminile. 
"Allora ci andiamo tutti e tre insieme, d'accordo?" 
"D'accordo!" 
Quando arrivarono in Sala Grande per la colazione, la McGranitt iniziò a distribuire gli orari per i vari studenti e Ginny notò con curiosità che l'ultima lezione del giorno era quella con il professor Lumacorno ed era molto interessata di vedere come insegnava. Quando la campanella suonò, i ragazzi del quinto anno di Grifondoro partirono alla volta di Trasfigurazione insieme a quelli di Corvonero. 
Come avevano immaginato, i GUFO richiedevano il massimo impegno e studio costante per poter passare al sesto anno e gli insegnanti passarono tutta la giornata a mettere in chiaro questo e a sperare che i ragazzi avessero le idee chiare per cosa fare dopo gli esami. Già di primo mattino, Ginny era assai confusa: nel suo futuro non vedeva altro che il Quidditch. E i discorsetti della McGranitt non aiutavano, per niente. 
Dopo Trasfigurazione, ci furono due ore di Difesa contro le Arti Oscure con Piton e lui li fece allenare con gli incatesimi minori di Difesa che avrebbero fatto all'esame ma i ragazzi erano pronti a mettere la mano sul fuoco che le lezioni di Difesa presto si sarebbero dimostrate un calvario. Infine, l'ultima lezione in assoluto fu Pozioni con Lumacorno e i Serpeverde.
"E il tempo è scaduto!" esclamò l'insegnante, avvicinandosi ai calderoni. "Questa era un pozione molto facile, richiesta agli esami e sono sicuro che con della pratica sarete capaci di farla anche in un'oretta scarsa e non in un'ora e mezza. Dunque, fatemi controllare..." 
"Caspita, ho dimenticato le radici!" imprecò Christopher, perchè la sua pozione era blu come la notte.
"Demelza... la prossima volta vai più piano" soggiunse William contrariato.
"EHI! Stavi spiando le mie mosse!"
"E quelle di chi, altrimenti?" 
Lumacorno ispezionò i calderoni di tutti e si fermò soprattutto da Ginny e Demelza, che sembravano aver fatto un ottimo lavoro. Lumacorno lodò Demelza ma prese ad adulare in modo molto lusinghiero l'altra ragazza, che fu piuttosto soddisfatta: senza Piton, era in grado di essere brava quanto Demelza in Pozioni e quello era solamente un bene per lei. 
Quando rimasero altri minuti, Lumacorno esordì: "Per gli studenti del sesto anno avevo preparato un paio di piccole pozioncine da mostrare loro, ma siccome è rimasto del tempo vorrei condividerle anche con voi" indicò i vari calderoni. "Allora, chi mi sa dire quale pozione è questa qui?" e mostrò un calderone ricco di quella che sembrava acqua... acqua fumante. 
Demelza alzò la mano. 
"Sì, signorina Robins!" 
"Quella è Veritaserum, una pozione inodore e incolore" rispose lei, abbassando la mano soddisfatta. 
"Fa dire la verità, eh?" sussurrò Ritchie e Lumacorno fece un cenno col capo. 
"Molto bene, e qualcuno sa dirmi cos'è questa?" chiese alla classe. 
Fu Astoria Greengass ad alzare la mano per prima. "Pozione Polisucco, signore..." disse. 
"Esatto, esatto! E questa qui...?" 
Ginny l'aveva immediatamente riconosciuta perchè recentemente l'aveva vista, e la sua mano scattò in aria prima di quella di Demelza: Lumacorno era deliziato dal fatto che un membro della Lumaclub intervenisse durante la sua lezione. 
"Quella lì è Amortentia, il filtro d'amore più potente del mondo" rispose la ragazza, inebriata dall'odore della pozione. "L'ho riconosciuta sia dal colore madreperlaceo, sia dall'odore che essa emana. Infatti dovrebbe averne uno diverso per ognuno di noi, secondo ciò che ci attrae" aggiunse, e inspirò profondamente. Anche gli altri la imitarono, non potendo farne a meno. 
Gli odori che sentiva Ginny erano assai confusi, così confusi che la ragazza si chiese se non avesse sbagliato e se quella fosse davvero Amortentia. Poi riconobbe d'un tratto l'odore di una particolare foglia che cresceva su un albero alla Tana e che lei e i fratelli si erano divertiti a cogliere e ad appendere in casa; l'altro odore era il legno del manico di scopa e l'ultimo era... che cosa era? Era particolare, sembrava provenire da una pelle stessa... ma di chi poteva essere? 
Probabilmente di Dean! pensò, annuendo impercettibilmente. 
Era così ammaliante che per un minuto intero Ginny rimase incantata a tirare su col naso per sentire l'ultima fragranza che la riempiva come non mai e si disse che avrebbe potuto stare lì ad annusarla in eterno, ma d'un tratto Lumacorno tossicchiò e lei notò che non era la sola ad essere rimasta a lungo imbambolata.
"Cos'altro sa dirci sull'Amortentia, signorina?" chiese il professore, davvero interessato.
"Beh... che questa pozione non crea l'amore ma una potente infatuazione o ossessione" 
"Questa è la pozione più pericolosa in questa stanza, eh?" ridacchiò Lumacorno e si affrettò a coprire i calderoni, mentre la campanella suonava e i ragazzi mettevano a posto la loro roba per andare via alla Torre e cominciare i loro compiti: era il primo giorno e li avevano già riempiti di compiti. 
"Davvero davvero davvero uno strano tipo" commentò Colin, salutandoli per allontanarsi e andare in cerca del fratellino. 
"Sì, Colin ha ragione... non ci sta tanto con la testa, vero?" convenne Christopher. 
Ginny non li seguiva nemmeno: era ancora stordita da quell'odore. I ragazzi non sembravano molto storditi, ma Vick e Ritchie erano abbastanza distratti e Ritchie stava perfino inciampando nei suoi stessi piedi mentre percorrevano il corridoio. 
"Però questa è stata una bella lezione" disse Demelza allegramente, facendo un gran sorriso. 
"Con Piton ce la sognavamo" aggiunse William. 
"Sono stato anche tranquillo, e non mi sudavano nemmeno le mani" disse Ritchie. 
"Tieniti le tue cose per te, Rick!" rise Christopher, dando una pacca sulla spalla dell'amico. 
"Ascoltate..." sussurrò Ginny piano alle due amiche, approfittando che i ragazzi chiacchieravano davanti a loro e si spintonavano. "Ma voi due avete sentito con chiarezza i vari odori nel calderone dell'Amortentia?" aggiunse, abbassando sempre più la voce. 
"Io ho sentito l'odore di fiori, di caramelle e inchiostro" rispose Vick tranquilla. 
"Invece io ho sentito l'odore di cioccolato, di radici di valeriana e di libri nuovi" replicò Demelza. 
Ginny rimase in silenzio. 
"Perchè ce lo chiedi?" 
"Oh... io... ho sentito un odore non indentificato, tipo della pelle di qualcuno..." disse la ragazza, leggermente sconcertata perchè le due amiche avevano saputo riconoscere in fretta i propri odori. "Insomma, è stato strano perchè non sapevo a cosa collocarlo e... beh, ma sarà il profumo di Dean... n-no?" 
"Di cosa sapeva, precisamente?" chiese Vicky incuriosita, calandosi per allacciarsi le ballerine nere. 
"Non so... era tipo vaniglia, come l'odore di una pelle..." 
"Pelle?" ripetè Demelza. 
"Sì, ma non ho mai sentito Dean profumare di vaniglia o roba del genere!" 
"Infatti sono allergico alla vaniglia" intervenne una voce. 
Ginny sbattè le palpebre velocemente e si voltò indietro giusto in tempo per vedere la strana espressione adirata di Dean Thomas. Ma perchè sembrava così nero di rabbia? Forse gli era accaduto qualcosa di male oppure aveva litigato con un suo amico? Quel ragazzo riusciva sempre a sbucare dappertutto, come se avesse imparato con estrema precisione i suoi spostamenti e i suoi orari. 
"Dean! Che cosa ci fai qui?" esclamò lei, correndogli incontro per stampargli un bacio sulle labbra. 
"Sapevo che avevi Pozioni e sono venuto a prenderti" rispose lui, leggermente gelido.
"Ehm... noi andiamo..." balbettò Demelza imbarazzata, trascinando Vick dietro ad un arazzo per farla scomparire dalla vista. "Ti aspettiamo su in Sala Comune così facciamo i compiti insieme, va bene?" aggiunse, e sparì dietro l'arazzo verde e argento. 
"Che hai? Hai litigato con Seamus?" chiese Ginny preoccupata, notando che Dean era sempre più nervoso. 
"No" rispose lui e cominciò a camminare, tenendola per una mano. "Allora, cos'hai sentito nell'Amortentia? Ho sentito che ne parlavi con lei tue amiche, e quel profumo particolare... ti avrà davvero colpita. Peccato che io sono allergico alla vaniglia, vero?" 
"Sei arrabbiato per questo?" 
"Non sono arrabbiato, credevo che..." pareva deluso. 
"Dean, non fare così. Sono sicura che non era nulla, dai... non stare così" cercò di consolarlo Ginny anche se non sapeva proprio come diavolo poteva pretendere il ragazzo che smettesse di sentire quegli strani odori, ma decise di non infierire ulteriormente e solo perchè quella giornata non aveva alcuna voglia di litigare con nessuno amico e nemico che fosse. 
"Corriamo in Sala Comune a prendere Demelza e andiamo ad iscriverci alle selezioni, dai!" lo incoraggiò lei. 
Dean fece un largo sorriso. "Andiamo!" 




"Sì, è stata una fortuna che Lumacorno non ci ha dato compiti" stava dicendo Demelza, mentre camminava verso l'ufficio della McGranitt seguita dai due fidanzatini. Aveva accettato solamente per esasperazione, anche se Ginny immaginava che non vedesse l'ora di correre in campo a volare. "Strano professore, molto ambizioso e in cerca di studenti talentuosi... Lumaclub si chiamava, vero?" 
Ginny annuì. "Spero solo che non sia noioso come l'incontro in treno. Lumacorno è un ambizioso perdigiorno mentre noi studenti abbiamo seriamente cose più importanti a cui pensare oltre che chiacchierare al Lumaclub" disse, divertita. 
"Lumaclub... che nome orribile" fece Dean. 
"E la cosa più orribile è che Zabini ne fa parte" sbuffò la ragazza, senza rendersene conto. 
"CHE COSA?" 
L'urlo di Dean fu quasi praticamente belluino. 
"Zabini fa parte del club? Quello che ti ha tolto dei punti l'anno scorso? E che tu hai picchiato in Sala Grande?" 
"Sì..." 
"Non me l'avevi detto" replicò Dean, offeso per quella dimenticanza. 
"Ma non ha alcuna importanza, no?" intervenne Demelza timidamente. 
"Esatto!" convenne Ginny subito. "Perchè irritarti quando io non lo considero nemmeno?" aggiunse, adulante. 
Dean parve ammorbidito e bussò alla porta della McGranitt: dll'interno arrivarono delle voci e poi quella della professoressa McGranitt che li invitava ad entrare. I tre ragazzi entrarono e videro che la professoressa era proprio in compagnia di Lumacorno. Come se li avesse letti nel pensiero, la McGranitt tirò fuori un foglio dalla scrivania e iniziò a scrivere i nomi sull'elenco per le selezioni. 
"Solo voi tre?" chiese, il capo chino rivolto alla pergamena. 
"Sì" rispose Dean. 
"Benissimo, stiamo già a dieci" disse la McGranitt, serenamente. "Dieci giovani speranze iscritte alle selezioni per la nuova squadra di Quidditch di Grifondoro. Beh, mi aspetto solo di vedere ancora la Coppa nel mio ufficio, come giusto che sia" 
Lumacorno ridacchiò. "Gioca anche a Quidditch, signorina Weasley?" chiese, curioso. 
"Sì, professore" rispose lei. 
"Mmh, allora se in un futuro accetterai di venire ad una cenetta per il Lumaclub non te ne pentirai" ribattè il professor Lumacorno, facendole un occhiolino. 
Ma che diavolo si era inventato, quella volta? La ragazza pensò indiscutibilmente a Gwenog Jones, di cui Lumacorno aveva tanto parlato e straparlato in treno, perchè era l'unico giocatore di Quidditch con lui lui avesse confidenza a detta sua. Tutte quelle storielle e aneddoti sulla Jones... credeva davvero che gli studenti fossero così idioti da crederci oppure, se fosse veramente la verità, credeva davvero che il Capitano delle Holyhead Harpies venisse ad Hogwarts per cenare con un ambizioso perdigiorno ed incontrare un paio di fans? 
Questo è praticamente improbabile! pensò Ginny tranquilla, e con un cenno di saluto uscì dall'ufficio. 






Angolo autrice
Questo capitolo è dedicato a Lumacorno, che come la rima ci dice ho preferito aggiungere qualcosa di divertente dopo come: ambizioso perdigiorno. Vediamo che Dean già si dimostra assillante e premuroso come una mammina, infatti aiuta Ginny a mettere la divisa e se io fossi stata lei gli avrei dato un pugno in faccia. Le cose tra loro non sono poi rose e fiori, perchè mi è piaciuto mettere la parte in cui lei sente un odore strano... che però non è di Dean. Poi, entra sempre in scena Lumacorno e io ho pensato che fosse lì per chiedere il permesso alla McGranitt di fare una delle sue festicciole come accadeva in passato. 
Un abbraccio!
 
 
  
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