Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Finnick_    16/09/2012    3 recensioni
Panem: i Giochi non esistono più. Capitol City è stata sconfitta.
E' la verità? Oppure l'attuale governo mantiene ancora fredde apparenze che facilitano la rinascita di una nuova generazione?
Mellark-Everdeen, Odair-Cresta. I ragazzi di una generazione che sfiderà la nuova Capitol 13.
Che gli Hunger Games risorgano, tributi.
Ambientazione: dopo "Il canto della rivolta".
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ed ecco il Distretto 12. Ecco le case di legno e il palazzo di giustizia che domina la piazza. Ecco la panetteria di mio padre, ecco la Paylor che vaga da un palazzo all’altro a controllare la situazione. Poi c’è Effie che quando mi vede agita allegramente la manina bianca orlata da quelle incredibili unghie di ogni colore. Passa oltre e si dirige quasi saltellando verso l’ex Villaggio dei Vincitori. Ecco il fratellino di Jymith che mi corre ai piedi e mi indica il prato oltre il Giacimento. E adesso tutto diventa verde e azzurro. L’erba la sento tra le dita dei piedi nudi, il vento tra i capelli che adoro lasciare sciolti. Poi c’è mio fratello che ridendo tiene per mano Jymith, e mi porta all’interno della foresta. Mi fa appoggiare l’orecchio ad un albero e mi dice di ascoltare. Lui, che dice a me di ascoltare. Vedo Finnick che ride. Ride ed è immerso nel fiume che porta al lago.
Qualcuno mi da un bacio sulla fronte. Apro gli occhi a fatica.
Ed ecco la notte, il buio e il castello dell’arena D. Chiudo gli occhi e mi sforzo con tutta me stessa di tornare al Distretto 12. Ma non ci riesco, non posso farlo più. L’incanto è finito. Nemmeno l’immaginazione mi riporta più alla mia vecchia vita, come a farmi capire che di tutto ciò che amavo non è rimasto più niente: il Distretto 12 è stato quasi del tutto distrutto e Jymith è morta.
-ehi- qualcuno sussurra e mi da un altro bacio in fronte. Riapro gli occhi e questa volta sopra di me c’è Finnick che mi guarda con occhi luccicanti. Respiro forte e aspetto qualche secondo.
Devo essere svenuta appena arrivata al castello e adesso è notte.
Intravedo il rosso acceso dei suoi capelli contro il soffitto, l’azzurro dei suoi occhi che mi fissano.
-come ti senti?- mi chiede senza sorriso. Non sorride, non ci riesce nemmeno lui. Sento gli occhi che mi si riempiono di lacrime e ho la sensazione che anche i miei stiano luccicando nel buio.
Siamo su un letto, in una stanza del castello riccamente ammobiliata come nell’antichità.
-Finnick- dico e basta e gli getto le braccia al collo. Lui mi abbraccia e cade di lato accanto a me. Rimaniamo abbracciati per un infinito e incredibilmente dolce momento, poi lui inizia ad accarezzarmi il volto e io gli infilo lentamente una mano tra i capelli. E’ una sensazione fantastica. Sentirlo così vicino, sentire il suo respiro che sbatte contro la mia guancia e mi fa sospirare più forte. La sua pelle incontra la mia, con le mani, con il viso, il suo petto nudo, e i suoi capelli, sporchi e bagnati di sudore sono l’unica cosa che mi fa sentire.. a casa. Mi prendo tutto il tempo di godermi questo unico stato di tranquillità ed emozione forte e infinita e nemmeno lui osa interromperla.
Solo io, ad un certo punto, dico:
-mi dispiace, avrei dovuto salvarla..-
Lui mi mette un dito sulle labbra.
-ti amo- bisbiglia.
E’ la fine, penso. La fine della mia vita. Il cuore potrebbe smettere di battermi in petto in questo momento e in effetti lo fa per qualche secondo. L’ha detto davvero. Mi ama, sono così importante per lui.
Ora me ne rendo conto, mi rendo conto che anche lui è lo stesso per me. Ma finchè non avuto lui il coraggio di dirlo io non ho realizzato, come faccio sempre. Adesso è qui, ad occhi chiusi, accanto a me. Ha perso la sua missione e in qualche modo anch’io ho perso la mia, perdendo Jymith.
Ma adesso ci siamo dimenticati del mondo.
-anch’io- rispondo con un fil di voce. Temevo di non riuscire a trovarla per rispondergli.
Lui lascia andare un grande sospiro e allora mi rendo conto di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo. Ci baciamo. E rimaniamo lì, sul letto del castello che sarà la nostra ultima spiaggia, aspettando l’alba.
 
-alzatevi!- qualcuno spalanca la porta della stanza svegliando me e Finnick di soprassalto. Faccio un balzo sul letto e afferro istintivamente l’arco che è accanto a me. Ma davanti ho Chays. E’ giorno, la luce filtra dai vetri delle finestre.
-che succede?- chiedo allarmata.
-dobbiamo andarcene di qui! Sono arrivati Grun e Liana, sono alleati e si sono portati dietro i tributi del 2-
Troppo in fretta. Troppo di colpo. Finnick si alza immediatamente dal letto, si rimette la maglietta e afferra il tridente. Senza pensare ad altro anch’io mi alzo e mi carico sulla spalla arco e faretra. 
 
 
Intanto alle spalle di Chays vedo comparire Merope e una ragazza bionda. La fisso per un istante: la ragazza del Distretto 1. Alta, gli occhi penetranti che mi osservano e una lancia ben stretta in mano. Ci esaminiamo a vicenda ed è quando raggiungo mio fratello e l’abbraccio che scopro come si chiama.
-lei è Wenna- mi dice Chays voltandosi a guardarla –l’unica che non mi ha ucciso alla Cornucopia-
La saluto con un breve gesto del capo –Distretto 1- dico diffidente.
-già, gli ex Favoriti- dice lei senza scostarsi di un millimetro e continuando a fissarmi come se fossi la peggior nemica da affrontare. Forse lo sono, per lei. E’ per questo che decido di non fidarmi.
-non dovresti essere alleata di Grun?- aggiungo sprezzante –adesso lui è qui-
-dev’essere venuto a cercarci- dice Chays, smorzando le parole in bocca a Wenna e impedendo un litigio imminente fra me e lei.
-dobbiamo andarcene dal castello- dice Merope, che parla adesso per la prima volta.
Ci incamminiamo per il corridoio alla nostra destra, ognuno con le armi impugnate, pronto a difendersi o attaccare.
-tranquilla, Mellark- Merope mi affianca e mi parla sottovoce –non mi fido nemmeno io. Se devo morire sicuramente non mi farò uccidere da lei-
-qui, nessuno di noi morirà più- dico. Guardo la ragazza che conduce il gruppo al fianco di Chays. Penso che potrebbe benissimo aver protetto mio fratello solo per avere tra le mani anche me, Finnick e Merope e ucciderci in un colpo solo. E’ robusta, tiene in mano quella lancia come fosse un ramoscello secco. Riuscirebbe ad uccidere un paio di noi, se proprio ci trovasse del tutto sprovvisti, ma sarebbe uccisa prima di finire il lavoro. Rifletto. Grun e Liana sono arrivati al castello. Castello che ieri era stato chiuso e sigillato da Chays e la stessa Wenna, chiudendo il portone, unica via d’accesso all’interno dell’edificio. Wenna deve averli aiutati ad entrare e adesso ci sta conducendo dritti in bocca a quei due giovani assassini, col pretesto di darci una mano ad uscire di qui senza che nessuno si faccia male. Ma qualcuno male se lo farà sicuramente. In uno scatto di rabbia penso che quel qualcuno non saranno né Chays, Finnick, Merope o io stessa. C’è un modo di uscire di qui. Lo so. Altrimenti Haymitch non mi avrebbe detto di usare l’energia e Aldous non mi avrebbe incitato, dicendomi che potevamo farcela.
Se c’è un modo, non mi farò uccidere prima di averlo trovato.
Passiamo in una galleria che fa da ponte tra l’ala Est, dov’eravamo noi, e l’ala Ovest del castello. La parete della stretta galleria che da sulla piazza è fatta interamente di finestre logore, ma colorate. Ci appiattiamo contro il muro dalla parte opposta per non farci scorgere da chiunque fosse stato nella piazza. Wenna è la prima a farlo. Bella giocata, farci credere di aiutarci e poi gettarci tra le mani di Grun, Liana e i tributi del Distretto 2. Mentre strusciamo il muro per infilarci in un nuovo corridoio, scorgo la Cornucopia al centro della piazza. Sembra tutto immobile, tranne un’ombra che si muove lenta dietro la Cornucopia.
-Sono in piazza- sussurro a Finnick accanto a me.
-non vedo niente- risponde lui alzando lo sguardo e cercando di mandarlo al di là delle finestre.
Mi volto verso Chays che è alla mia destra e bisbiglio:
-dove stiamo andando?-
-stiamo uscendo- risponde.
-Chays, usciremo in piazza?- insisto.
Lui, con fare seccato dice: -se continuiamo in questa direzione, sì. Là ci sono le scale che portano in piazza- indica il corridoio che stiamo raggiungendo e intravedo una rampa di scale strette e buie che scendono.
-non possiamo- gli sussurro cercando di mantenere la calma. E’ esattamente tutto come mi immaginavo: Wenna ci porta in piazza.
-che stai dicendo?- chiede stupefatto.
In quel momento una freccia frantuma una delle finestre di fronte a noi e ferisce di striscio Finnick ad un braccio.
-ci hanno visti!- grida Wenna –seguitemi, da questa parte!-
Faccio in tempo a voltarmi e vedere Finnick che mi annuisce e mi dice di correre nella direzione in cui stanno andando tutti. All’inizio lo faccio, poi le vedo.
Le scale. Wenna inizia a scenderle.
-No!- grido. Supero Chays che intanto mi urla qualcosa alle spalle che non capisco. Che non voglio capire. Raggiungo Wenna:
-stiamo andando in piazza, non è vero?- le grido in faccia.
-certo, dove pensavi di andare, idiota? Dobbiamo uscire da questi corridoi o ci prenderanno!- mi risponde digrignando i denti. Non mi fa paura, ma rabbia.
- è solo scendendo quelle scale che saremo in trappola- rispondo –non li hai visti, eh? Sono in piazza! Grun, Liana e quelli del 2, sono là pronti a farci fuori e tu ci stai attirando sulle punte delle loro spade!- grido furibonda. Lei impallidisce, ma continua a guardarmi irata. Mi si avvicina lentamente e mi sussurra in un orecchio:
-brava, la nostra eroina. Ti avevo sottovalutato-
Senza risponderle imbraccio l’arco, la spingo contro il muro e le premo il ferro del mio arco contro la gola. Lei lascia cadere la lancia, si attacca con le mani alla mia arma e barcolla, perdendo uno scalino con un piede.
-che stai facendo, Rue, sei impazzita?- mi urla Chays correndoci incontro.
-sta’ lontano!- gli grido di rimando –non te ne sei mai accorto vero? Di avere sotto il naso una piccola spia! Wenna ci sta portando da Grun e Liana, ve ne rendete conto?-
Sento Merope ridere di indignazione –lo sapevo, dovevo farla fuori immediatamente-
-è troppo tardi. Loro stanno già salendo queste scale- riesce ad ansimare Wenna sotto la forte pressione del mio arco. Attendo un attimo e sento passi lontani che si avvicinano, accompagnati da prepotenti grida di giubilo.
-non posso crederci- dice sconcertato Chays.
-via di qui, adesso- dice Finnick, prendendo Chays per un braccio e allontanandolo da lì. Io guardo ancora una volta Wenna negli occhi, comunicandole tutto il disprezzo che sento dentro. C’era da aspettarselo ovviamente. Che qualcuno ci attirasse in trappola per farci fuori, prima o poi. Ma adesso che quel qualcuno ce l’ho davanti la rabbia è quasi incontrollabile.
-sei felice che sia morta Jymith- le sussurro indignata –una in meno da uccidere-
Non le do il tempo di rispondere. Le tiro un calcio nella caviglia che a malapena la reggeva ancora in piedi sull’unico scalino a cui era appoggiata. La spingo con l’arco lontano da me e le do una botta in testa facendola rotolare giù per quelle scale buie e ripide. La sento urlare per un piccolo tratto, finchè altre voci si uniscono alla sua.
Voci che la chiamano per nome e la incitano ad alzarsi. Voci che adesso mi nominano a gran voce e che lanciano la loro inumana voglia di uccidere verso di me.
-vieni via!- esclama Finnick. Io corro verso di lui e torniamo indietro da dove siamo venuti.
Chays è sconvolto dalla sorpresa, il che mi fa pensare al fatto che Wenna deve essersi presa cura di lui fin troppo bene fino al nostro arrivo. Si era fidato di lei e lei l’ha tradito.
-c’è un altro modo di andare in piazza?- chiede Finnick rivolto a Chays. Lui correndo, ansima e riesce a rispondere balbettando: -c’è-
Indica una porta infondo al corridoio.
-altre scale. A chiocciola. Wenna le conosce, quindi muoviamoci-
Mentre corriamo verso il fondo del corridoio gli do una pacca sulla spalla, per farlo sentire importante. È importante, ma lui non se ne è mai reso conto. Ha sempre avuto bisogno di qualcuno che glielo dicesse.
Una volta davanti alla porta, Finnick la apre e ci fa passare. Io mi fermo un attimo a guardare negli occhi mio fratello:
-non moriremo, vero, Rue?- chiede con le lacrime agli occhi. Quattordici anni. Solo quattordici anni di vita.
-certo che non moriremo-
-ma Jymith..-
-non pensare a lei e cammina, vai, ti raggiungo subito- dico. Lascio Chays nelle abili mani di Merope che lo conduce a grandi passi giù per le scalette a chiocciola, finchè entrambi non scompaiono nel buio. Io mi volto a guardare Finnick. Mi accarezza lievemente il volto e chiude la porta con forza. Proprio in quel momento una freccia si conficca nel legno fino a trapassarlo.
-muoviamoci- mi dice.
Scendiamo anche noi e dopo qualche minuto di tensione soffocante, sbuchiamo dietro una colonna.
Siamo sotto il colonnato della piazza e davanti a noi c’è la Cornucopia.
Scorgiamo Merope e Chays che stanno entrando dentro la Cornucopia e noi, con uno scatto fulmineo, attraversiamo la piazza e corriamo verso di loro.
-Cavaliere del Mare!- qualcuno grida. Finnick si volta. Siamo nel mezzo della piazza, siamo troppo vulnerabili.
-ti piace questo?- Grun alza in aria il tridente, gli mostra un bottone sul manico e lentamente glielo punta contro. E’ lo stesso tipo di tridente che Finnick aveva usato sull’Overcraft. Quel coso manda scariche elettriche. Finnick mi da un colpo e mi getta a terra, schivando appena la scarica elettrica che ci avrebbe abbrustoliti entrambi in due secondi. Nella confusione del momento guardo l’arma di Finnick e noto che la sua è semplice, niente bottoni. Mi mordo le labbra al rimorso di non aver preso quel tridente prima di Grun.
Sempre stesa per terra, incocco impacciata una freccia. Riesco a fare una veloce capriola in avanti e a scagliare la freccia all’istante. Colpisco un giovane moro al petto, che cade gemendo in avanti.
Una ragazza, accanto a lui, si getta sul suo corpo e lo chiama per nome. Jack. Ecco come si chiamava il ragazzo del 2 che ho appena ucciso. Si è morto, perché la sua morte è appena stata annunciata dal tradizionale colpo di cannone.
Poi lei, con gli occhi rossi e lucidi alza lo sguardo su di me. Furibonda, grida il mio nome per intero. Afferra il suo arco e mi scaglia contro una freccia. Mi abbasso in tempo per vedere la freccia che graffia la superficie della Cornucopia e che viene deviata altrove.
Dobbiamo correre verso la Cornucopia ed entrare? No. Saremo in trappola. Loro non sanno che Merope e Chays sono entrati e Merope sta avendo il buon senso di non uscire allo scoperto.
Dobbiamo lottare.
Adesso. Questo è il momento.
Sento il cuore che batte forte. Mi giro un’ultima volta a guardare Finnick, per non farmi prendere da un insensato panico. Lui mi guarda e sorride.
E’ in piedi adesso.
Impugna fieramente il tridente. Il suo tridente.
-scappa- gli sussurro, ma ho l’impressione che lui riesca a capire ciò che dico solo leggendo dalle mie labbra.
Continua a sorridere, il che mi fa sentire una fitta di dolore.
-qui muori tu, Mellark- mi dice, avvicinandosi. Sento i passi e le urla di Grun, di Liana, della ragazza del 2 e di Wenna che si avvicinano minacciosi.
Mi guarda negli occhi.
Poi conclude:
-qui muoio io-
Se mai ci fosse un modo di sentire dolore più forte di questo, io non lo conosco.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Finnick_