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Autore: SoCloseYetSofar    18/09/2012    5 recensioni
FANFICTION SOSPESA: SCUSATE RAGAZZE, E' UN PERIODO UN PO' DIFFICILE PER LA MIA FAMIGLIA E NON HO MOLTO TEMPO PER ALTRO (CONSIDERANDO ANCHE LA SCUOLA), APPENA POSSO CONTINUO. çç
Dal primo capitolo: "Più o meno a metà serata, intorno alle dieci e mezza intravidi un ragazzo che non avevo mai visto gironzolare nel pianerottolo frenetico. Sembrava stesse cercando qualcosa di essenziale e decisi di avvicinarmi a lui. Indossava una calza maglia verde e una casacca dello stesso colore con un cappello con una piuma rossa. Anche in mezzo a tutte quelle maschere era fuori posto. Veniva da ridere solo a guardarlo.
“Cerchi qualcosa?” sorrisi io cercando di essere sarcastica.
”No, no. Qui non c’è.”
Furono le uniche parole che disse borbottando tra sé e sé. Alzò lo sguardo su di me, giusto il tempo necessario per notare il riflesso cristallino dei suoi occhi, poi se ne andò."
E' la mia seconda FF e ho pensato di scrivere qualcosa di diverso, spero vi piaccia C:
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Lei gli raccontava le favole, lui le insegnò a volare.

 

 

CHAPTER TWO.


 

 



I dottori mi hanno detto che non ho molti giorni. Che probabilmente me ne andrò molto presto da questo mondo. Come se non fossi mai andata via.
Com’era? “La morte può essere una grande avventura.” Ma questo poi, ve lo racconterò.
Torniamo alla sera del venticinque agosto, mi addormentai a metà storia affianco ai miei fratelli ma pochi minuti dopo mi risvegliai a causa di una voce che proveniva dalla mia stessa stanza.
“Dai… ahio… dai!”
Stropicciai gli occhi e lentamente i contorni del ragazzo visto quella sera alla festa mi si fecero chiari. Stavo per lanciare un urlo quando i suoi occhi strabuzzarono e fece un balzo indietro, quasi fosse più spaventato di me.
“Non fare del male ai miei fratelli, ti prego” sussurrai in un soffio, pregandolo.
“Male? Perché dovrei fargli del male?” La sua voce era leggermente acuta ma vellutata. Le sopracciglia del mio "ospite" assunsero un'aria accigliata.
“Sei in casa mia, di notte, senza un motivo…” iniziai.
“Senza un motivo? No no. Io il motivo ce l’ho.” Mi mostro il trenino che aveva in mano.  Voleva portarsi via il trenino dei miei fratelli? Non era di certo un gran bottino, pensai.
“Sei venuto a rubare in casa mia!” Il tono di voce mi si alzò leggermente e con gli occhi perlustrai la stanza in cerca di un'arma.
”Guarda che quella è mia, giuro che non volevo rubare niente di tuo.” Rimasi un attimo perplessa. Avevo perso il filo del discorso.
“Ma cosa?”
“Piuttosto dimmi, mi puoi aiutare?” Respirai lentamente e pensai che mi stesse prendendo in giro. 
Ma nell’espressione del ragazzo non c’era nessuna ironia, nessuna cattiveria o malizia. Solo semplicità.
Si risedette non curante della mia presenza, come niente fosse e iniziò a martellarsi il piede con il trenino.
“Ti aiuto, ok.” Tutto, pur di farlo uscire da quella stanza.
Se fosse entrata mia madre, se si fossero svegliati John e Mike… ok, respinsi i pensieri negativi e mi sedetti titubante di fianco a lui che non mi degnò di uno sguardo. Quando finalmente si accorse della mia presenza mi fece la più scontata tra le domande:
”Allora?”
“Allora cosa?” Quel ragazzo iniziava davvero a darmi sui nervi.
“Non mi aiuti?”
“A fare cosa, esattamente? Martellarti il piede con un trenino?” Il mio tono era ironico ma a lui sembrò naturale. Sorrise appena.
“Ti sembra che stia facendo questo?” Ora era lui il sarcastico. Attesi che mi dicesse altro.
“Sto ricucendo l’ombra al mio piede, è ovvio!”
Stava facendo cosa? Ricucire? 
”E… come hai perso l’ombra?” azzardai.
“Bhe l’altra sera ti eri addormentata e sono entrato per vederti meglio, ma poi ho inciampato nella casetta delle bambole e… è fuggita.” Si mise le mani tra i capelli e per poco non iniziò a singhiozzare. Ignorai la prima parte della frase e rimasi intenerita da quell'adolescente in lacrime per la perdita della sua ombra.
“E adesso, dov’è?” Che tenerezza, quegli occhini azzurri.
“Guardala, è lì!” Indicò un punto nella parete e la scorsi anche io quella figura scura che ci osservava.
“Se vuoi posso provare a cucirtela io.” Estrassi ago e filo dal cassetto del comodino di Mike e lui mi tese il piede. Era tutto sporco e non aveva le scarpe. L'ombra non oppose resistenza e provai a perforarla con l'ago. La cosa non era poi così male.
Iniziai il lavoro.
“Allora, come ti chiami?” dissi mentre non riuscivo a capacitarmi di quello che stavo facendo.
”Louis.” Sembrava gli stessi facendo male e la sua voce era pungente.
“Un cognome, non ce l’hai?” Un flebile sorriso si fece spazio nel mio volto.
“No, non vedo a cosa mi possa servire. Tu, come ti chiami?”
“Wendy Darling.” 
“Mmm, grazie Wendy Darling.” Disse lui massaggiandosi il piede.
“Guarda che mi puoi chiamare Wendy.” 
“E Darling? Non ti chiami anche così?” rispose confuso.
“No, quello è il cognome.” spiegai sentendomi una professoressa di italiano.
Improvvisamente fece un balzo e si specchiò nella sua ombra riflessa nella parete della stanza.
“Incredibile, ci sei riuscita!” Nel suo viso si allargò un sorriso che mi lasciò senza fiato.  Lui mi iniziò ad osservare con i suoi occhi oceano. Mi era impossibile decifrare il suo sguardo e mi limitai ad abbassare il mio arrossendo.
“Sai, Louis, mi viene voglia di darti un bacio.” Nell’esatto momento in cui pronunciai quelle parole si sentirono dei tonfi provenienti da dentro il cassetto del comodino.
“Maledizione Campanellino, vuoi stare buona?”
“Cos’è?” urlai stizzita. Odiavo gli animali.
“Una fata.”  Una che?
”Ma Louis, non esistono le…” La sua mano tappò velocemente la mia bocca.
“Non dirlo, non dirlo nemmeno per scherzo. Ogni volta che qualcuno pronuncia quella frase, una fatina muore da qualche parte nel mondo.”
Quando finalmente Campanellino riuscì a liberarsi dal suo cassetto la vidi, piccola e luccicante e caddi a terra in un tonfo.
 
 
DRIIIIIN, DRIIIIIIIN
“Wendy, Wendy… svegliati! E’ ora di andare a scuola.” La voce di John mi risuonava nelle orecchie.
Non potevo aver sognato tutto. Doveva essere vero. Corsi verso il cassetto e mi accorsi che l’ago e il filo non erano al solito posto. Li avevo usati, quindi era successo tutto. O era solo un mio film mentale?
Stasera lascerò la finestra aperta Louis, e ti aspetterò. Pensai.
Mi preparai velocemente e quando Liam suonò al campanello mi precipitai pronta per un’altra giornata a scuola. Ero indecisa se raccontargli quello che era successo, dopotutto era il mio migliore amico anche se io per lui ero qualcosa di più. 
Ero sicura mi avrebbe preso per pazza quindi decisi di non dire niente, almeno per oggi.
Lui mi guardava e di tanto in tanto sorrideva con gli occhi persi nel vuoto.  Percorremmo le strade londinesi con calma.
Nothing Hill era un bel quartiere e noi abitavamo a due passi dalla scuola.
Per tutta la mattina non smisi di pensare a quella notte. Stavo diventando pazza? Avevo bevuto così tanto?
Eppure mi sembrava tutto vero.
“Ti senti bene?”  Liam mi risvegliava a momenti da quella mia follia mentale.
“Sì, si. Benissimo.” Passai l’intera giornata in attesa della sera. Dovevo studiare ma non ebbi il coraggio di aprire i libri. Una fata. E poi sono svenuta, credo. E mi sono risvegliata in camera dei miei fratelli.
Louis senzauncognome, Louis occhicristallini, Louis hopersolamiaombra.
A cena mi sentivo nervosa e appena ebbi l’occasione corsi di sopra e aprii la finestra.
Sentivo che qualcosa quella sera sarebbe successo. 







CIAO  CIAO CIAO SIGNORINA DOVE VAI FACCIAMO UMPA UMPA CHA CHA? 
Bene, ora ho attirato la vostra attenzione, like a boss.
Vorrei ringraziare le sei persone che hanno recensito il primo capitolo, le due che l'hanno preferita e le quattro che l'hanno seguita. YO BROOOO :3 
Sono felice come una Pasqua C: 
Fatemi sapere cosa penzzzzate di questo capitolo o non fatemelo sapere e lasciatemi sulle spine uù 

Anyyyywaaaaay, ancora la storia non ha proprio preso il via ma manca pochissimissimissimo, stay with me forevaaah stay with me right noooow. 
Bye bye 

Megghi. <3


  
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