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Autore: _less_    19/09/2012    2 recensioni
Era stata, per un periodo meraviglioso, il centro dei suoi pensieri. L’unica medicina che l’avesse aiutato a riprendersi da ciò che si chiamavano Arti Oscure, da ciò che lo consumava ogni giorno.
Hermione, pur essendo una Mezzosangue, era stata l’unica che l’avesse accettato per come era diventato, e l’aveva aiutato a rinascere, a generare un’altra persona, a restituirgli ciò che gli mancava. Man mano si stava riprendendo tutto ciò che di lui era andato, ciò che si era consumato. Hermione era riuscita a cambiarlo in tutti i sensi che un umano può conoscere.
Hermione era diventata il suo sogno quotidiano, e i sogni, non possono morire da un giorno all'altro.
Era diventata la sua salvezza da quello schifo di mondo.
Grazie a tutti per le recensioni e grazie a te che sei rimasto con me fino alla fine. ϟ
Mils_
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny, Draco/Hermione, Harry/Ginny, Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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La Maledizione Cruciatus.


______________



“Non credi che sia il momento di riprovare ad aprire la porta?” domandò dolcemente Hermione dopo qualche ora.
“Proviamo, allora.”
I due si alzarono, stendendo le bacchette verso la serratura.  “Bombarda Maxima!”  e la porta si aprì con un tonfo e una montagna polverosa. Entrambi si guardarono raggianti ed uscirono tenendosi per mano.
“Vado a fare il mio baule, ci vediamo dopo.”  Salutò baciandolo.
“Ci sentiamo” salutò lui.

**


Finalmente insieme, pensava Draco.  Corse verso la sala comune dei Serpeverde, doveva dirlo a qualcuno.
Arrivato al muro, entrò e fu lieto di incontrare Zabini.
“Blaise, Blaise, stiamo di nuovo insieme.. io e lei insieme! Hermione.. io !”
“Cosa? Tu e la Granger? Come?” chiese Blaise.
Draco gli raccontò cosa era successo alla Guferia lo stesso pomeriggio.
“È fantastico Draco! Woo!” esclamò felicissimo.
“Già!” rispose raggiante.
Si salutarono e poi Draco andò in Sala D’Ingresso. Come al solito, un gruppetto di ammiratrici di Tassorosso lo seguivano ammaliate, ma ormai Draco ci aveva fatto l’abitudine.
Si sedette su un gradino e iniziò a giocherellare con un ragnetto.
Engorgio!” e il ragno diventò ancora più grosso.
“Cosa fai?” chiese una voce.
Draco si girò di botto, Pansy era dietro di lui.
“Cosa vuoi?” disse allarmato Draco, indietreggiando allarmato.
“Tranquillo non ti mangio!”
“Sono fidanzato Pansy, non provarci mai più.” Confessò Draco, alludendo alla mattina stessa.
La ragazza si bloccò, sembrava pazza :  “Sei fidanzato? Con chi?” disse con voce acuta.
“Non t’importa.”
“Sì che m’importa.” Strillò isterica lei.
Poi si fermò e iniziò a pensare. Dopo ricominciò :
“È quella piccola Mezzosangue di una Granger? Oh dio Draco, sei caduto davvero in basso! Pensavo fosse finita fra voi due, che avessi aperto gli occhi dopo che aveva baciato Zabini. Sei sempre buono con chi vuoi tu. Chissà cosa ti passa per quella mente brillante che hai mio caro.” Strillò ancora, palesemente gelosa.
“Non.. chiamarla.. Mezzosangue!” esclamò lui, rosso per la rabbia.
“E come dovrei chiamarla? Sanguesporco? Oppure come la chiami tu? Hermiooone? Oh andiamo Draco, pensi che io sia così stupida da cadere in una delle sue brillanti trappole?”
“Ti sto solo dicendo di lasciarci in pace Pansy, cosa ti da fastidio? Che io stia bene con lei? Bè mi dispiace ma io sono felice più di chiunque altro adesso.”
“Bene, se sei felice con la Sanguesporco …”
“NON LA CHIAMARE COSÌ.” La corresse lui arrabbiato.
“Bene, se sei felice con la Granger allora... sono cazzi tuoi” Sbottò Pansy, sottolineando con un smorfia il cognome Granger.
“Appunto, sono cazzi miei. Ciao.” E così girò sui tacchi dirigendosi  verso la sala comune.
 Pansy Parkinson gli aveva decisamente rotto.

**


Draco stava andando via, Pansy era rimasta lì a fissarlo, mentre gli voltava le spalle.
Le veniva da piangere, voleva mollare tutto ma adesso la tristezza si mescolava con la rabbia.
Si guardò intorno poi decise di andare dalla Mezzosangue, doveva sfogarsi e la Sanguesporco era l’unica con cui poteva farlo.
Corse via e si diresse verso il quadro dei Grifondoro.
La Signora Grassa cantava a squarciagola, in modo da farsi sentire da tutti gli altri.
“Bene.. come funzioni brutta grassona?” disse Pansy, cercando di spostare il quadro.

Come ti permetti? Tu sei una Serpeverde! AAAAAAIUTOOOOOOO!” urlò indignata.
“Zitta! Stai zitta brutta palla di lardo! Dimmi come si entra alla sala comune dei Grifondoro!”
“Non ti permettere! Non entrerai mai, non puoi superare questo quadro! E ora sparisci o chiamerò il professor Silente!”
Pansy la scrutò, palesemente adirata, poi si voltò e andò via con aria altezzosa.
“Anche il loro quadro è da sfigati, proprio come quei Grifondoro!” si disse fra sé e sé.
Mentre passava di lì, una ragazzina del primo anno di Grifondoro attraversava un corridoio.
“Ei tu!Grifondoro, si dico proprio a te” disse ad alta voce, fissando la ragazzina.
Quest’ultima si avvicino con aria spaventata a Pansy : “Si?”
“Vai in sala comune dei Grifondoro e fai uscire la Granger” ordinò.
La ragazzina aprì la bocca ma Pansy la precedette.
“Sai che posso togliere i punti alla tua Casa vero? C’è il rischio che quest’anno Grifondoro non vinca la Coppa delle Case, quindi forza valla a chiamare!”
La bambina la guardò poi andò verso la Signora Grassa e in un attimo entrò.
Passarono alcuni minuti, poi Hermione Granger uscì dal quadro guardandosi intorno.
“Ei Sanguesporco, cercavo proprio te!”
“Cosa diavolo vuoi Parkinson?” chiese Hermione, credendo fosse qualcun altro.
“Come ti permetti? Tu! La fidanzata di Draco, tu! Una  lurida schifosa Mezzosangue? Non ti azzardare a stargli vicino, senno l’unica a rimetterci sarai solo tu!” la minacciò Pansy.

**


Hermione rimase in silenzio, guardandola con aria annoiata. Poi sorrise, divertita. Non voleva più ignorarla, adesso aveva superato il limite.
“Mi fai ridere Parkinson!” rise Hermione puntandogli la bacchetta addosso.
Pansy la guardò, poi prese la sua e urlò :  “Non osare, asina giuliva!”
“Sì che oso. Sono sei anni che mi torturi, ma la mia pazienza non è illimitata, io mi sono rotta! REDUCTO !” urlò e un fiotto di luce azzurrina uscì dalla sua bacchetta colpendo inaspettatamente Pansy Parkinson.
Quest’ultima si alzò e scagliò una Maledizione Senza Perdono.

Crucio!”
Hermione si buttò a terra, dolorante. Sentiva ogni millimetro della sua pelle bruciare, scottava, moriva dal dolore, sentiva il fuoco sulla pelle, non poteva sopportarlo. Non sentiva nient’altro che le sue urla, il suo viso bagnato di lacrime. Era la sensazione più brutta che avesse provato, in un attimo Hermione ebbe creduto che Pansy avesse smesso, ma le altre parole che seguirono le dimostrarono che era ancora l’inizio.
Crucio!” strillò maligna Pansy.
Hermione urlò di nuovo era come se si fosse ustionata ogni centimetro della sua pelle.. se solo qualcuno l’avesse trovata.
“Reducto!” urlò maligna ed Hermione si alzò e volò così veloce da sbattere contro il muro.
Pansy rise.
“Ba-sta. T-ti.. p-prego!” supplicò piangente Hermione, sentiva che ogni parte del suo copro l’abbandonava, non sentiva le gambe, le mani, il cuore batteva all’impazzata.
Un attimo di pausa, poi Pansy riprese con la tortura.

“Crucio! Crucio! Crucio!” urlò la voce malvagia di Pansy.
La Grifondoro non poteva più vivere, non lo sopportava. Avrebbe voluto opporsi ma la tortura le impediva di alzarsi o di compiere ogni altra azione. Ora sentiva anche le sue ossa, carbonizzate dal dolore. Urlava, sperava che qualcuno l’aiutasse ma non veniva nessuno, così decise di mollare. Le lacrime attraversavano le guancie.
Tra le urla e il dolore, Hermione riuscì ad arrivare alla bacchetta ma non poteva fare nient’altro, stava morendo forse.. non vedeva più niente, sentiva solo che qualcuno la prendeva e la portava via, via dal dolore … e poi il nulla.



“Hermione? Hermione.. mi senti?” diceva una voce spezzata.
Hermione aprì gli occhi, vedeva tutto sfuocato, ma erano ben chiari i capelli biondo pallido di Draco.
“Draco..” disse la ragazza, cercando di alzarsi.
“No.. stai ferma! Sei in infermeria!”
“Cosa è successo?” chiese stropicciandosi gli occhi. Le faceva male ogni parte del corpo.
“P-Pansy Parkinson ti ha scagliato una Maledizione Senza Perdono.” Spiegò Draco, rigido.
“M-Maledizioni Senza Perdono? Quale Maledizione?”
“La … Maledizione Cruciatus.”
Hermione fece per cadere da letto, ma Draco la prese.
Poi lei lo guardò : aveva qualcosa di strano, era rigido, serio, aveva gli occhi lucidi ma sembrava portare la sua solita maschera.
“Che ti prende?” chiese lei velocemente.
“Niente.”
“Rispondimi Draco. Che ti prende?”
“Ti ho detto niente.”
“Devo ripeterlo?”
Draco chiuse gli occhi, le lacrime scendevano e un misto di disprezzo e paura si mischiava.
“Avevo paura.”
“Paura?”
“Sì, paura.”
“Mi spieghi?”
Hermione fece un’aria interrogativa … non si rendeva conto del rischio che aveva passato.
Draco aprì gli occhi poi li richiuse e le diede un bacio nella guancia.
“Adesso dormi Hermione.”
“Voglio sapere perché avevi paura, Draco. Ora.” Chiese lei, seria. Non aveva nessuna intenzione di dormire.
Draco puntò gli occhi al cielo e poi le sorrise tristemente.
 “Paura di non poterti più vedere. C’è un motivo del perché si chiamano ‘Senza Perdono ’ Hermione e tu lo sai benissimo. Io non me lo sarei mai perdonato, mai.” E così, prese il debole corpo della ragazza e lo strinse fra le sue braccia, il più stretto possibile, per non farla andare più via. Ed era vero ; se sarebbe morta, non se lo sarebbe perdonato mai. Non avrebbe sopportato il fatto di averla salutata l’ultima volta con un “Ci sentiamo”. Decisamente, se avrebbe dovuta salutarla per sempre avrebbe messo il meglio di lui. Gli avrebbe detto quanto stava bene con il pigiama o quanto le stavano bene i capelli naturali, oppure quanto era bella quando sorrideva. Le avrebbe fatto notare che lei non era solo una semplice comparsa nella sua vita, lei era la parte principale. Avrebbe detto questo e molto di più, glielo avrebbe dimostrato, senz’altro.


**


Stringerla era vitale, per Draco come d’altronde lo era per Hermione. Si completavano, in un certo senso . Entrambi avevano pregi che l’altro non possedeva e unendoli formavano qualcosa si fenomenale.

 “Non lasciarmi Draco.” Disse lei, la notte stessa in Infermeria.
“Non ti lascio, Hermione. Io qualunque situazione io mi trovi.”
“Tu sei un Mangiamorte.  È la situazione più brutta in cui una persona si può trovare.” Sussurrò la ragazza.
“Vado verso la luce Hermione. La sto cercando ovunque, non voglio questa vita.”
“Allora scappa.”
“Non si può scappare, quando decidi di farti tatuare quel Marchio sull’avambraccio sinistro sai di aver appena firmato la tua condanna. Sai cosa succede a quelli che cercano di fuggire  come me? La maggior parte sono.. morti.”
Hermione si portò una mano in bocca.
“M-morire? È così che va?”
“È così.. difficile.”
“Draco … sii prudente.”
“Cercherò di esserlo. Adesso dormi, è tardi.”
“Aspetta.. ma.. le vacanze di Pasqua?”
“Il professor Silente … ci ha permesso di restare qui qualche giorno e poi possiamo partire. Buonanotte Hermione”
“Buonanotte Draco.”


**


“Hermione.. Herm, santo cielo Hermione, come stai?” Harry, Ron e Ginny erano arrivati, Harry si era inginocchiato davanti a Hermione, tremava e piangeva. Era paonazzo e aveva gli occhi fuori dalle orbite tutti arrossati, come Ron che era seduto accanto al letto, anche lui piangente.
Ginny si era messa davanti al letto, preoccupata.
“Sto.. bene, Harry.” Disse lei, sorridendo, ma le scendeva una lacrima perché tutto il corpo le faceva male, le bruciava, anche se sorrideva i muscoli le bruciavano, era atroce.
“Menomale che è arrivato Malfoy.. senno quell’essere schifoso, quella vacca, quello scarafaggio di una Parkinson, ti avrebbe eliminata” esplose Ginny e ora anche lei piangeva.
“Draco?” disse Hermione stupefatta.
“Sì, Malfoy! Non lo sapevi?”
“Come poteva saperlo se era svenuta, Ginny?”  chiese Ron, accarezzando i capelli di Hermione.
“Già.. Hermione, Malfoy ti ha salvata mentre quello scarafaggio ti torturava! È arrivato in tempo, prima che tu potessi svenire! Ti ha preso, e ti ha portato qui! Non è poi così tanto cattivo!” disse Ginny, sicuramente felice per quello. Aveva degli sbalzi d’umore forse, perché Ron ed Harry la guardavano inquietati.
Hermione chiuse gli occhi e ripensò a quello che aveva visto prima di svenire : era vero, qualcuno l’aveva presa .

Grazie Draco. Grazie mille, ti amo. Pensò questo Hermione dentro di sé. Era vero. Lo amava e non si vergognava di dirlo, come prima faceva. Adesso non si vergognava di dire ‘Ti amo’.

**


“Come diavolo ti è saltato in mente?” urlava infuriato Draco.
L’unica cosa che desiderava era eliminare Pansy, ma non poteva, sarebbe finito ad Azkaban solo per quella stronza.
“Avrei dovuto farlo molto prima, quella lurida..!”
“Cosa avresti dovuto fare? Sei ancora un’ingenua! Pansy, mi fai schifo più di qualunque altra cosa!”
“Tu ti stai facendo coinvolgere da quella Mezzosangue Drac..”

TU! TU SEI UNA LURIDA SCHIFOSA STRONZA! NON DOVRESTI VIVERE IN QUESTO MONDO, MERITERESTI TU DI FINIRE IN INFERMERIA! NON CAPISCI CHE OGGI POTEVI UCCIDERE QUALCUNO? ANCHE SE È UNA MEZZOSANGUE È SEMPRE UNA PERSONA ED  È CERTAMENTE QUALCUNO MOLTO MEGLIO DI TE! MI FAI SCHIFO, EVITA DI PARLARMI E DIMENTICATI DI ME, TU PER ME SEI MORTA. STA’ LONTANO DA LEI E DA ME.” E così Draco, si congedò, uscendo dalla Sala Comune per andare in Infermeria.
La porta enorme era semi aperta, e Draco riuscì a scorgere i due Weasley, Potter ed Hermione ridere.
Draco entrò di colpo, infastidito dalle risate di Potter e Weasley.
“Sfregiato. Lenticchia. Weasley” salutò velocemente Draco entrando e interrompendo le risate.
Harry e Ron lo squadrarono, poi salutarono gelidi “Malfoy.”
Draco neanche li guardò, poi si rivolse dolcemente a Hermione : “Come stai?”
“Meglio.. anche se la pelle mi brucia ancora.” Disse Hermione con voce stanca, che faceva uno sforzo enorme a parlare.
“Ora è meglio se continui  bere la pozione, così ti riposi.”
Hermione annuì e bevve la pozione fino all’ultima goccia e poi cadde nel sonno più profondo.
Il silenzio cadde nell’Infermeria.
Draco si sedette accanto a Hermione e iniziò a giocare con la sua bacchetta, fino a quando non fu chiamato da qualcuno dei tre.
“Malfoy, grazie per averla salvata.” Disse la voce superba di Ginny Weasley.
Draco rimase impietrito. Nessuno, oltre ai suoi migliori amici ed Hermione l’aveva mai ringraziato.
Draco li guardò e le sue labbra formarono un sorrisetto gelido, ma nessuno lo notò fortunatamente. No. Non doveva far vedere la sua vera identità a nessuno.
Odiava Potter e Weasley e niente gli avrebbe fatto cambiare idea o almeno fino a quando Hermione non si fosse intromessa.



Angolo dell’autore :

Ciao ragazzi C:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, a me personalmente piace. CC:
Ho deciso di aggiungere il anche Pansy, come avrete ben capito parlerò anche di lei, oltre ad Hermione e Draco e forse inseguito aggiungerò anche di qualcun altro ! ^.^
Bene, spero di ricevere qualche recensione, senno non passo avanti!
Un grande bacio a tutti!
Ginny_























   
 
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