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Autore: telesette    20/09/2012    1 recensioni
Cosa sarebbe successo quando Malfoy ha chiamato Hermione "mezzosangue" se, invece di rimanere vittima della sua bacchetta difettosa, Ron fosse riuscito a dare il fatto suo a quell'antipatico ? E cosa succederebbe se, per vendicare l'onore dell'amica offesa, Ron accettasse la sfida di Draco di misurarsi contro un noto mago campione di scacchi ?
Cambiando dunque la celebre scena de "La Camera dei Segreti", ecco quanto ho sempre immaginato che accadesse...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Contesto generale/vago
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- Come ?!?

Hermione non poteva credere alle sue orecchie.
Nonostante Harry avesse cercato di spiegarle la situazione con tutto il tatto possibile, la ragazza non riusciva ugualmente ad accettare che Ron avesse potuto dire una cosa del genere. Si erano conosciuti solo da un anno, stringendo un'amicizia bellissima e importante, e ora Weasley se ne usciva dicendo che non voleva più avere a che fare con lei...

- E' assurdo - fece Hermione, scuotendo la testa. - Che Ron sia ottuso non è una novità, ma questo va ben oltre il limite!
- Beh - osservò Harry. - Era parecchio arrabbiato, anzi molto arrabbiato, ma non credo che...
- E secondo te, il fatto che lui sia arrabbiato gli dà il diritto di dire una sciocchezza simile?
- No, questo no, però un po' lo capisco...
- Spero tu stia scherzando - lo interruppe Hermione, guardandolo storto. - Lui dice di non voler più avere a che fare con me, e tu sei d'accordo?
- No, non sto dicendo questo... Dico solo che, anche se non condivido il suo atteggiamento, non me la sento di dargli tutti i torti: voglio dire, ogni volta che lo rimproveri di qualcosa, sembri quasi non apprezzare nulla di lui...
- E che cosa dovrei apprezzare, di grazia? L'imbecille che è, forse? Dovrei forse dirgli: "Bravo, illuditi pure di vincere un campione di livello mondiale"; o dirgli invece "Accetta pure le condizioni di Malfoy, e mi raccomando, chinati bene davanti a lui"; o ancora "Congratulazioni, sei un idiota" ?!?

Harry guardò un attimo verso l'alto, prima di tornare lo sguardo all'amica.

- Neppure io mi sognerei di mentirgli, soprattutto in questo momento, ma non gli siamo nemmeno d'aiuto senza dargli almeno un briciolo di fiducia in sé!
- Sai che ti dico, Harry? Che probabilmente il signorino ha bisogno di sbatterci il muso in questa sfida, e di farsi molto male anche!

In quella i due amici si accorsero che Ron stava uscendo nel cortile in quel preciso momento, circa a pochi metri dal punto in cui loro erano fermi a discutere. Anche lui li aveva visti ma, per qualche motivo incomprensibile, girò i tacchi e cambiò direzione facendo finta di non vederli.

- Questo è troppo - mormorò Hermione spazientita. - Ti assicuro che adesso mi sente, eccome!
- Hermione, aspetta, cosa vuoi fare?

Con passo svelto e deciso, come una furia sul punto di mordere, Hermione attraversò il cortile e si parò davanti a Ron. Questi la guardò con indifferenza, senza dire nemmeno una parola, e fu allora che Hermione gli vomitò addosso tutto il suo disprezzo.

- Complimenti davvero, Ronald Weasley - esclamò. - Proprio un gran bel coraggio, mandare avanti Harry, invece di venire a dirmelo in faccia che non vuoi più la mia amicizia!
- Perché, cambia qualcosa forse?
- Non so a casa tua ma, a casa mia ... Si chiama "correttezza" e, per la cronaca, io ne ho a sufficienza per mandarti direttamente a quel paese!
- Perfetto, allora - replicò Ron con evidente sarcasmo. - Perché è dove puoi andare anche tu, per quello che m'importa!
- Hermione, Ron... Per favore, smettetela!

Nonostante le accorate suppliche di Harry, i due erano troppo arrabbiati l'uno con l'altra per poter scendere a più miti consigli. Hermione era furiosa, più che altro per la grande dimostrazione di stupidità che per le parole in sé, mentre Ron non riusciva a digerire quella sua insopportabile aria di sufficienza... Ogni volta Hermione doveva sempre dimostrare di avere ragione, sempre senza mai ammettere di avere il benché minimo torto, col risultato di far sentire lui e chiunque altro come un povero deficiente.
Ma questa volta Ron non era disposto ad accettarlo.

- Lo sai cosa penso di te, signorina so-tutto-io?
- Dimmelo, avanti, sono proprio curiosa di vedere se sei anche capace di pensare!
- Allora apri bene le orecchie, perché voglio che tu lo recepisca bene: la verità è che sei insopportabile, petulante e asfissiante; stai sempre a criticare i difetti degli altri, ma non ti fermi mai neanche un po' per cercare di correggere i tuoi; sarai anche la prima della classe, ma ciò non ti autorizza a darmi dello stupido come e quando ti pare; non sei nessuno per permetterti di giudicarmi, tantomeno per dirmi quello che devo o non devo fare, e guarda che sei proprio tu la prima a dover scendere dal piedistallo perché, se non te ne sei ancora accorta, l'unica mocciosa arrogante qui intorno... sei proprio tu!

Ron si accorse dello schiaffo di Hermione, solo quando quest'ultima glielo aveva già mollato da un pezzo.
Anche Harry rimase a bocca aperta, incapace di proferire parola, così come tutti gli studenti nel cortile che avevano assistito alla scena.
Hermione guardò Ron attraverso un fitto velo di lacrime, la mano ancora rossa e dolorante per la violenza dell'impatto, tuttavia non poteva rispondere in altro modo. Per quanto detestasse ammetterlo, Ronald aveva ragione: sentirlo così freddamente, con quel tono così carico di rimprovero, le faceva male ma non poteva ribattere... perché sapeva benissimo anche lei che il ragazzo aveva ragione da vendere.
Voleva piangere.
Voleva gridare.
Voleva dirgli chiaro e tondo in faccia che era il solito Ronald Weasley, stupido e ottuso come sempre, insensibile ed insofferente verso i sentimenti degli altri, e che come al solito non aveva capito assolutamente nulla di lei.
Ma non poteva...

- Bene - disse Ron sottovoce, massaggiandosi il livido sulla guancia con fredda noncuranza. - Sarai contenta adesso... O forse preferisci darmene un altro? Accomodati allora, sono a tua disposizione!

Per tutta risposta Hermione strinse i pugni, il corpo scosso da forti brividi, ma subito si girò di scatto e lasciò il cortile di corsa, senza neanche voltarsi indietro. Gli altri studenti rimasero interdetti ancora per qualche istante, prima di tornare ognuno ad occuparsi dei fatti propri. Solamente Harry e Ron, guardandosi l'un l'altro negli occhi, sembravano quasi volersi scambiare i loro reciproci pensieri sull'accaduto.

 

( continua )

   
 
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